La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

In Irlanda si commemora il centenario della fine della guerra d’indipendenza. In Russia, la Camera pubblica della Federazione Russa sta preparando un disegno di legge sull’assistenza psichiatrica per i cittadini. Il cantone svizzero di Vaud è stato scelto per la creazione di un Osservatorio mondiale per le donne, lo sport e l’attività fisica in generale. A Londra Gareth Southgate si assume la responsabilità della sconfitta dell’Inghilterra contro l’Italia nella finale degli Europei 2020 a Wembley. Il Brasile costretto ad affrontare una versa e propria “crisi idrica” a causa del cambiamento climatico.Cuba è colpita da una crisi sanitaria. In Giordania, due ex funzionari sono stati condannati a 15 anni di carcere per un presunto complotto di sedizione ad aprile. In Cina sarebbero state individuate 10 città con la più alta qualità di vita.

EUROPA

Buone notizie per il Cantone svizzero di Vaud, il quale è stato scelto dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) per la creazione, unitamente alla città e all’università di Losanna, di un Osservatorio mondiale per le donne, lo sport e l’attività fisica in generale. È 24heures a riportare la notizia. Il progetto costituisce il preludio del conseguimento di uno degli obiettivi del piano Kazan del 2017, adottato dai responsabili dell’educazione fisica e dello sport dell’UNESCO e dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’istruzione, la scienza e la cultura. Tale struttura si prefigge di perseguire i seguenti obiettivi: orientare le scelte governative alla realizzazione di misure volte al raggiungimento della parità di genere e creare delle metodologie di valutazione per il monitoraggio di questo proposito, ed infine la condivisione di informazioni dei partner per il coordinamento della propria attività. L’entusiasmo del sindaco di Losanna, Grégoire Junod, non si è fatto attendere. Quest’ultimo sostiene che questa iniziativa sia il primo passo per il raggiungimento di una maggiore uguaglianza nello sport entro il 2026. Per riuscire nell’intento, la coesione è essenziale. Il Cantone, Losanna e l’UNIL hanno deciso di fondare un’associazione al fine di creare le premesse per la realizzazione dell’Osservatorio in questione. Questa si occuperà della gestione delle relazioni tra i governi nazionali, le associazioni internazionali dedite allo sport, le federazioni sportive, le entità politiche e altri enti. Il ruolo dell’Università di Losanna in questo contesto sarà quello di lavorare con una rete di esperti nel settore per tenere sotto controllo i dati e le ricerche sul fenomeno ugualitario. Il DFAE sottolinea l’importanza di questo progetto di rafforzare la posizione strategica di Losanna, già capitale olimpica. A ciò si aggiunge anche il compiacimento dell’UNESCO, il quale lo considera il segno incoraggiante del passaggio da un’intenzione alla vera realtà dei fatti per sperare in un miglioramento della parità fra i sessi.

M.P.

In Irlanda il centenario della fine della guerra d’indipendenza è stato segnato con una cupa cerimonia a Dublino. Ufficialmente, l’evento – il National Day of Commemoration – si tiene per onorare tutti gli uomini e le donne irlandesi che sono morti nelle guerre passate o mentre erano in servizio con le Nazioni Unite o in compiti di mantenimento della pace, comprese le due guerre mondiali. Quest’anno, l’evento è caduto domenica 11 luglio 2021, esattamente 100 anni dalla tregua del 1921 che segnò la fine della guerra d’indipendenza irlandese.
Il Taoiseach Micheál Martin ha condiviso sui social media le immagini della cerimonia, insieme a una breve dichiarazione che recita: “In questo giorno ricordiamo la tregua che entrò in vigore 100 anni fa. In particolare, ricordiamo coloro che sono morti nella Guerra d’Indipendenza e nel successivo conflitto su quest’isola”. In un discorso, il presidente dell’Irlanda ha reso omaggio a tutti coloro che hanno combattuto, sono morti e sono stati colpiti dalla Guerra d’Indipendenza e dalla successiva Guerra Civile, definendo la Tregua “un evento significativo nel Decennio delle Commemorazioni”. “La firma di una tregua tra i combattenti è un evento che dovrebbe essere commemorato come una sete di pace differita. Tante vite e tanta sofferenza avrebbero potuto essere risparmiate se la volontà democratica espressa dal popolo fosse stata rispettata”, ha detto il presidente Higgins. Come si legge nel irishtimes.com, dopo il discorso, il presidente Michael D. Higgins ha segnato l’occasione deponendo una corona di fiori in memoria di tutti coloro che sono morti, con un minuto di silenzio osservato da tutti i presenti.

V.G.

Un articolo di News.Sky rivela che Gareth Southgate, allenatore della squadra inglese, si assume la responsabilità della sconfitta dell’Inghilterra contro l’Italia nella finale di ieri degli Europei 2020 a Wembley, Londra. I giocatori inglesi Saka, Sancho e Rashford hanno sbagliato i rigori permettendo la vittoria italiana. I giovani sono stati ripresi in lacrime dopo la partita ma incoraggiati e abbracciati dai loro compagni e dall’allenatore. Molti sono stati i complimenti rivolti alla squadra inglese e si è ipotizzato che Southgate potrebbe essere nominato cavaliere per il suo ruolo di guida nella squadra, anche l’eroe della Coppa del Mondo Geoff Hurst sembra essere favorevole a questo riconoscimento. Dopo la partita, è stato intervistato il capitano Harry Kane che proietta già la squadra ai mondiali dell’anno prossimo, è stata una dura sconfitta ma serve non guardarsi indietro e alzare la testa. Continua ancora che è stata una grande opportunità arrivare in finale. I fan inglesi e i reali presenti domenica a Wembley sono stati ritratti sconvolti dopo una partita che sembrava promettere bene visto il gol di Shaw al secondo minuto del primo tempo. Il principe William, presidente della FA, ha condiviso un tweet di dispiacere e si congratulò con gli Azzurri. Dopo il primo spiazzante gol dell’Inghilterra, l’Italia ha avuto occasioni in porta ma bisogna aspettare il 66’ per segnare grazie a Bonucci. In seguito, gli Azzurri hanno ripreso fiducia e sono ripartiti carichi. Sia la partita che i supplementari non hanno visto altri palloni in porta e si arriverà ai rigori in cui trionferà l’Italia.

A.D.S.

In Germania, il ministro della difesa Kramp-Karrenbauer ha inaugurato ufficialmente il centro di comando spaziale delle proprie forze armate (Bundeswehr) martedì 13 luglio. Lo ha reso noto dlf.de, spiegando che il compito principale del nuovo “Air and Space Operations Centre” (ASOC) sarà quello di osservare, esaminare ed esplorare lo spazio. Il sito delle forze aeree in Nordreno-Vestfalia era già stato inaugurato nel settembre 2020, ma il debutto ufficiale arriva solo ora, con la messa in servizio nella sede del comando NATO “Combined Air Operations Centre” a Uedem.
Come riporta anche SWR3, l’ASOC avrà il compito specifico di proteggere e monitorare i satelliti, operare una ricognizione militare dello spazio e osservare i pericolosi detriti spaziali che possono eventualmente cadere sulla Terra. I sistemi spaziali necessari per le comunicazioni civili e militari fanno parte della cosiddetta infrastruttura critica, che deve essere quindi protetta dallo Stato in modo speciale, un compito di cui si rendono ora responsabili le forze militari federali. Finora se ne è occupata l’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Tra le minacce più immediate per i satelliti, vi sarebbe la spazzatura spaziale, riferisce dlf.de. Inoltre, Tagesschau informa che, secondo le forze armate tedesche, negli ultimi anni è stato possibile osservare degli sviluppi importanti nella capacità di singoli paesi di paralizzare infrastrutture civili e militari. Nell’ultimo vertice della NATO a giugno, l’alleanza sembrerebbe temere, infatti, attacchi o atti di sabotaggio dalla Russia o dalla Cina. La Bundeswehr non è attualmente in grado di prevenire gli attacchi spaziali, per cui dovrebbe contare sull’aiuto degli alleati. Non si parla certo di un possibile confronto diretto nello spazio. Piuttosto, è probabile che gli Stati si sforzino di proteggere i loro rispettivi satelliti in modo tale da garantire la sicurezza delle attività sulla Terra. Infatti, il nuovo centro di comando spaziale è destinato per ora al monitoraggio. Per il momento, solo 50 persone sono impiegate a Uedem, ma il team dovrebbe crescere fino a 150 persone nei prossimi anni, aggiunge dlf.de. Gli investimenti previsti finora ammontano a 200 milioni di euro. Si tratterebbe anche di un primo passo nell’attuazione della riforma della Bundeswehr recentemente annunciata, precisa Tagesschau.

O. P.

AMERICA

Come riportato dalla Cbc, l’allentamento delle misure di sicurezza previste per l’arrivo della stagione estiva in Canada preoccupano il Canadian Blood Services, l’organizzazione no profit indipendente dello Stato canadese che si occupa di fornire di sangue in tutte le province dello stato, a eccezione del Quebec. Nella giornata dell’11 luglio il presidente dell’organizzazione, il Dr. Graham Sher, ha dichiarato la necessità di oltre 23.000 donatori entro la fine del mese. Peter MacDonald, responsabile del CBS per le relazioni con il Canada Atlantico, conferma la difficoltà che il Paese si troverà ad affrontare dal punto di vista delle donazioni. “Al momento la situazione è positiva”, dichiara. Dalle sue parole emerge come il personale sanitario è ora in grado di recuperare gli arretrati accumulati durante l’emergenza e la domanda di sangue è stabile. D’altro canto, però, per il futuro preoccupa il numero dei no-show e le cancellazioni degli appuntamenti dei donatori sempre in aumento. Le cause sono molteplici: il bel tempo, le restrizioni delle misure di sicurezza e la possibilità di viaggiare dopo molto tempo. “Vediamo più persone che viaggiano, più persone in strada e così anche l’aumento del rischio di incidenti e una conseguente necessità di sangue”, afferma MacDonald.

Nonostante l’arrivo dell’estate e la minore offerta dei donatori fosse una variabile già nota all’organizzazione canadese, in questo momento la stessa sta esortando il pubblico a prendere appuntamento sul sito del Canadian Blood Services per donare.

M.P.

AMERICA DEL SUD

Brasile: il paese è costretto ad affrontare una versa e propria “crisi idrica” a causa del cambiamento climatico. Secondo le previsioni del Gestore del Sistema Elettrico Nazionale (ONS), tutte le regioni del paese hanno bacini idrici con livelli inferiori alla media storica. Si prevede, infatti, che a partire da lunedì 12 luglio il livello dei fiumi che alimentano gli impianti idroelettrici rimarrà molto basso. In un articolo pubblicato sulla testata giornalistica brasiliana Jornal do Brasil, si evince che le regioni del Sud, del Midwest e del Sud-est sono quelle più a rischio e che presentano la situazione più delicata. Si prevede che il Midwest e la regione del Sud-Est chiuda il mese di luglio con il 26% della capacità dei giacimenti, che corrisponde ad un quarto del totale. Per quanto riguarda la regione meridionale, la capacità dei serbatoi si aggira intorno al 45%. La situazione è nettamente migliore nel Nordest e nel Nord, dove hanno stimato stimati valori pari al 53% e all’80%. Il ministro delle Miniere e dell’Energia, Bento Albuquerque, ha affermato che il Brasile sta affrontando una vera propria crisi idrica, più concentrata nelle regioni del sud rispetto a quelle del nord, che vede come principale causa il cambiamento climatico. Inoltre, le precipitazioni che si sono registrate quest’anno nel paese sono le più basse degli ultimi 90 anni. In aggiunta, l’ONS ha previsto una crescita del consumo di energia del 3,7% questo mese, rispetto ai valori dell’anno precedente. Per far fronte a questo problema, il governo ha lanciato una campagna per promuovere il consumo coscienzioso di acqua ed elettricità ed ha scartato l’idea del razionamento.

S.F.

Cuba. Crisi sanitaria e non solo. Come riporta cnnespanol.com, durante la giornata di domenica 11 luglio, nel Paese sono avvenute manifestazioni contro la mancanza di libertà ed il peggioramento della situazione economica. Migliaia di cubani sono scesi in strada in varie città del Paese ed hanno fatto sentire la loro voce. Un cittadino, che ha preferito restare anonimo, ha dichiarato a CNN che la popolazione è stanca, tra le altre cose, di dover sopportare durante le settimane frequenti tagli alla corrente elettrica. Una protesta senza precedenti negli ultimi sessant’anni di storia cubana ed il presidente di Cuba, Miguel Díaz-Canel, non ha tardato nell’accusare il governo statunitense per tutti i disordini subiti domenica sull’isola. Infatti in un intervento televisivo, il presidente cubano ha dichiarato come le sanzioni commerciali degli Stati Uniti hanno creato miseria economica sull’isola governata dai comunisti. Secondo il presidente. “i rivoluzionari necessitano stare in strada”. Molte persone sono state arrestate dalla polizia che ha dovuto utilizzare i lacrimogeni per disperdere alcune manifestazioni. I cittadini sono stremati dalla mancanza di cibo e di medicinali e dichiarano di “non aver paura” di manifestare e gridano alla libertà; vogliono inoltre avere libero accesso ai vaccini contro il coronavirus. In un Paese già devastato economicamente, la crisi sanitaria è stata la fatidica goccia che fa traboccare il vaso. I funzionari della salute cubani informano, nel giorno delle proteste, un aumento record di nuovi casi e deceduti a causa del covid-19 in una sola giornata.
Dunque il governo riconosce la crisi sanitaria in atto ma rifiuta gli aiuti umanitari anche se sembrerebbero l’unica soluzione ad una situazione molto complessa. Ed è per questo che molti artisti e personaggi di spettacolo cubani, latino americani, ma anche spagnoli, hanno fatto sentire la loro voce da tutto il mondo: nel tentativo di aiutare l’isola, hanno lanciato l’hashtag #SOSCuba affinché si possano raggiungere più persone possibili e si possa aiutare in qualche modo la popolazione cubana.  

Y.C.

MEDIO ORIENTE

In Giordania, due ex funzionari sono stati condannati a 15 anni di carcere per un presunto complotto di sedizione ad aprile. I due accusati sarebbero l’ex capo della Corte Reale Bassem Awadallah e il minore reale Sharif Hassan bin Zaid. Per entrambi sono previsti i lavori forzati alla luce del presunto coinvolgimento in una cospirazione per destituire il re Abdullah II e sostituirlo con il fratellastro, il principe Hamzah. Il tribunale ha accusato la coppia di “incitamento contro il sistema di governo” e di “sedizione”. Nonostante l’accusa consideri lo stesso principe Hamzah come parte integrante del complotto, egli non si trova coinvolto nel processo che è in corso dal 21 giugno e si è tenuto a porte chiuse nella capitale del paese, Amman. Il verdetto è stato annunciato dalla Corte per la sicurezza dello Stato, un tribunale militare al quale affluiscono anche giudici civili. I due uomini accusati sono noti per avere legami con l’Arabia Saudita, malgrado ciò il governo di Riyad ha negato qualunque tipo di coinvolgimento nell’affare. Il Middle East Eye, già il 13 aprile, aveva dato notizia dell’arresto di Awadallah in seguito alla rivelazione di aver scambiato messaggi vocali e di testo con il principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman. I due avrebbero discusso su come e quando utilizzare le crescenti tensioni e disordini popolari in Giordania, causati dai problemi economici del regno e dalla pandemia di Covid-19, per destabilizzare il re attualmente in carica. Le conversazioni in questione lascerebbero trasparire dunque l’evidente coinvolgimento di una potenza straniera nel complotto giordano. Amman ha prontamente informato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che ha prima chiamato il re Abdullah e poi ha rilasciato una dichiarazione di sostegno alla Giordania. Secondo i giordani, il messaggio di Biden non sarebbe altro che un avvertimento personale rivolto non solo a Mohammed Bin Salman ma anche al primo ministro israeliano, a Benjamin Netanyahu e al principe ereditario di Abu Dhabi, Mohammed Bin Zayed. Ulteriori prove del coinvolgimento saudita vengono fornite dai media locali ad aprile tramite la pubblicazione di presunte confessioni di Awadallah in documenti trapelate alla stampa i quali rivelerebbero i dettagli degli incontri avvenuti l’anno scorso con il principe Hamzah e organizzati da Zaid. Secondo quanto riportato in tali documenti, Awadallah ammette di essere stato informato da Sharif Hassan sull’insoddisfazione del principe Hassan relativamente alla situazione interna giordana. Il principe avrebbe dunque espresso la volontà di incontrare Awadallah al fine di avere dei consigli da lui, vista la sua carica di alto funzionario della Corte Reale e la sua vicinanza con alcuni funzionari dell’Arabia Saudita.

L.L.

RUSSIA

Un articolo pubblicato il 12 luglio da MSK Agency riferisce che un gruppo di lavoro specializzato della Camera pubblica della Federazione Russa sta preparando un disegno di legge sull’assistenza psichiatrica per i cittadini. Lo ha annunciato in questi giorni Lidia Mikheeva, segretaria della Camera pubblica, durante una conferenza online. Mikheeva ha dichiarato che lo scorso anno è stato approvato un gruppo di lavoro creato appositamente per migliorare la legislazione nell’ambito dell’assistenza psichiatrica, che al momento è compatto e sta lavorando alla bozza del nuovo disegno di legge sui sostegni alla salute mentale. Tra i componenti del gruppo figurano attivisti per i diritti umani, medici psichiatri, il viceministro della Salute e anche numerosi esperti di diritto civile e di diritto di famiglia, ha spiegato Mikheeva. È ancora presto per stabilire le tempistiche della preparazione del nuovo disegno di legge e della sua presentazione al governo o al parlamento poiché, dopo la stesura della prima bozza, il gruppo vorrà tenere un’ampia discussione pubblica insieme ad attivisti ed esperti del settore.

E.R.

CINA

Cina. Secondo il China Economic Life Survey (2020-2021) sarebbero state individuate 10 città cinesi con la più alta qualità della vita a Chengdu, nella provincia del Sichuan nel 2021. L’indagine, che è stata condotta congiuntamente da CCTV News, Ufficio Nazionale di Statistica, China Post Corporation e Scuola Nazionale di Sviluppo dell’Università di Pechino, continua ad inviare questionari alle famiglie e ai voli. Secondo quanto emerge da global.chinadaily.com, l’indagine annuale ha valutato le città sulla base di tre indicatori chiave – senso di realizzazione, felicità e sicurezza – con 21 indicatori secondari come l’istruzione e il servizio pubblico. Il sondaggio di quest’anno ha dato più peso all’occupazione stabile, vista la rapida ripresa della Cina dalla pandemia che ha permesso una rapida ripresa del lavoro e della produzione. Le persone sono più soddisfatte degli spazi verdi, della convenienza della vita, dell’immagine della città, del servizio pubblico culturale e della qualità dell’acqua e dell’aria, secondo il sondaggio.

C.C

Rassegna stampa a cura di:

Valentina Guerra (lingua inglese)
Ylenia Cossu (lingua spagnola)
Mariella Perrone (lingua francese)
Antonella De Stasio (lingua inglese)
Marika Provenzano (lingua inglese)
Elena Romani (lingua russa)
Oxana Parshina (lingua tedesca)
Simona Ferri (lingua portoghese)
Ludovica Lara (lingua araba)
Chiara Cavallini (lingua cinese)