I marmi di Torlonia
Fino al 27 febbraio 2022 si tiene a Roma, nello scenografico spazio espositivo di Villa Caffarelli, proprio dietro piazza del Campidoglio, la mostra “I marmi di Torlonia – collezionare capolavori”.
La mostra è il frutto di un’importante intesa tra il Ministero per i beni e le attività culturali per il turismo e la Fondazione Torlonia, che ha anche visto il significativo contributo di Bvlgari nel restauro dei marmi selezionati.
La mostra, oltre a raccontare la storia del collezionismo, si propone come un viaggio suggestivo e affascinante tra 90 capolavori della statutaria classica tra i 620 marmi catalogati e appartenenti alla collezione Torlonia, la quale può essere definita come la collezione delle collezioni, che scrive proprio la storia stessa del collezionismo di antichità.
Infatti, la Collezione Torlonia è conosciuta come la più importante collezione privata d’arte antica al mondo e comprende un insieme eccezionale di opere: sarcofagi, busti e statue Greco-Romane frutto di una serie di acquisizioni delle maggiori collezioni romane, oltre che di scavi nelle terre di proprietà della Famiglia.
L’esposizione si articola come un racconto, in cinque sezioni, in cui si narra la storia del collezionismo dei marmi antichi, romani e greci, in un percorso a ritroso che comincia con l’evocazione del Museo Torlonia, inaugurato nel 1875 dal principe Alessandro Torlonia, e visitabile fino agli inizi del Novecento. Non appena si accede alla mostra, si respira un’atmosfera emozionante e intrisa di classicità.
A sorprendere il visitatore, infatti, una incredibile collezione di busti imperiali, che regala una prima impressione complessiva della varietà e della ricchezza dei capolavori della Collezione Torlonia.
Il viaggio continua nelle altre sale, dove si rimane sconvolti e quasi sopraffatti dalla bellezza e dall’eleganza delle opere.
Proseguendo nella visita, si ha la possibilità di ammirare opere sorprendenti, non solo statue greco-romane, ma anche sarcofagi, come quelli riportati qua sotto.
Ad ogni modo, la mostra non è solo un viaggio tra le meraviglie della Collezione Torlonia, ma è anche un percorso che celebra l’idea di restauro e le sue pratiche, mettendo in risalto il candore del marmo in tutte le sue sfaccettature.
A conclusione della mostra, nell’ultima sala, si rimane esterrefatti dall’opera di restauro della statua di Ercole con Leonté e pomi delle Esperidi. Quest’opera, ricomposta da 112 frammenti, è un caso estremo di “restauro” integrativo, che ricompone in una sorta di scultura i frammenti di due statue distinte e di “complementi” approntati pressoché perfettamente (e ciò evidente dal fatto che la trama dei frammenti è ben visibile).
Una mostra unica e a dir poco sorprendente, che vi lascerà senza fiato e che vi farà apprezzare e celebrare la bellezza del mondo classico.
Federica Zunino