Credits by Rakuten Kobo

Buongyy,

Oggi tradisco i miei adorati libri per parlavi della serie One of Us Is Lying, approdata su Netflix il 18 febbraio. Si tratta di un teen drama/thriller tratto dall’omonimo libro di Karen McManus, che ha spopolato su Tiktok per mesi.

La serie segue le vicende di quattro ragazzi, Nate, Cooper, Addie e Bronwyn, che si ritrovano sospettati in un’indagine per omicidio. Simon, un compagno di scuola, era conosciuto per il suo blog in cui postava i segreti dei coetanei. Un giorno i cinque ragazzi si trovano insieme in punizione, e lì Simon muore per shock anafilattico. Di lì a poco, una serie di prove porteranno la polizia a sospettare dei protagonisti.

Per scagionarsi, i quattro ragazzi si cominciano ad indagare sull’omicidio per scoprire qual è stata la vera ragione che ha portato alla morte di Simon Kellher.

Convinta dall’hype generale che ruotava attorno all’autrice, qualche tempo fa avevo già letto il libro e l’avevo adorato. In linea di massima, apprezzo i teen drama e ho trovato la storia piuttosto incalzante e ben scritta. Per questo motivo ho atteso con ansia la serie, pur sapendo che non mi avrebbe presa più di tanto, dato che conoscevo la fine.

Come da aspettativa, non mi ha tenuta incollata allo schermo, però mi ha fatto compagnia per diversi giorni e l’ho trovata comunque piacevole.

Gli episodi sono soltanto otto, più o meno di 50 minuti ciascuno, e sono abbastanza ben strutturati. Va detto che, come accade spesso nei teen drama, le vicende sono un po’ surreali, per cui sconsiglio di cominciare la serie se si è in cerca di qualcosa di più vicino alla realtà. Personalmente, non è una caratteristica che trovo disturbante.

L’unico neo che mi sento di riportarvi riguarda le ipotesi che sono state fatte e smentite. Come vi ho detto, i ragazzi conducono delle indagini autonome e parallele a quelle della polizia, che li portano a scoprire tutti i retroscena della morte di Simon. Ovviamente il numero dei sospettati cresce man mano che la storia va avanti, però ho trovato l’intero processo un po’ veloce. Mi spiego meglio: viene trovata una prova che porta a sospettare di x e nel giro di poco si scopre se è stato x o meno. Ecco, questa dinamica nel libro è gestita egregiamente, ma nella serie è così condensata che a tratti mi ha dato l’impressione di essere appena abbozzata. Credo che un po’ più di suspense non avrebbe guastato.

Comunque, al netto di tutto ciò, quando ho cominciato la serie sapevo che il fatto di aver adorato il libro mi avrebbe impedito di apprezzarla al cento percento, e così effettivamente è stato. Questo però non vuol dire che sia una serie cattiva, anzi. Se cercate qualcosa di realistico e impegnato, non è questa la serie che vi consiglierei. Se invece, come me, cercate qualcosa che vi faccia compagnia senza troppe pretese, allora è stra-consigliata. Leggera, abbastanza incalzante e che si fa guardare. In linea di massima un prodotto godibile.

Ma se volete veramente apprezzare la storia, allora leggete il libro amici. Definitely worth the hype!

Elisabetta Lupo