…Sono in stanza e non voglio uscire: incontrare nuovamente i suoi occhi; credere un’altra volta che sarà diverso, che non esisterà più quel lato rude e aggressivo, che saremo felici, che sarò felice… a quale scopo?
Casa: che cos’è una casa? Non è solo un luogo dove sentirci al sicuro, coccolati e amati; casa possono le braccia di chi ami mentre ti avvolgono in un caldo abbraccio. Il problema è che mi fai male: basta stringere così forte, mollami. Guarda, mi hai lasciato i segni sul collo. Vabbè, non l’avrai fatto di proposito; sono cose che capitano, fa più attenzione la prossima volta.
Ho comprato dei vestiti, che ne pensi? Mi andava di vedermi con colori diversi e modelli nuovi, non c’è un vero motivo dietro a questi acquisti, non ti preoccupare. Beh, sì, forse la gonna è un po’ troppo corta… magari mi stanno meglio altri modelli, grazie per avermelo fatto notare. Che poi, chissà che cosa avrebbe pensato la gente con una maglietta così scollata! No no, meno male che te l’ho mostrata prima di uscire.
Ho preso qualche chiletto: sai, tra la quarantena e lo smart-working non ho avuto più modo di andare a correre. Poi, comunque, andare a correre dove? Per strada? In palestra? Mi avrebbero guardato troppe persone e io non voglio che mi guardi nessuno se non te, lo sai. Mi metto a dieta, piuttosto! Tanto, perderli, devo perderli… a chi piace la pancetta?
Ho avuto un’idea molto interessante che potrebbe incentivare le vendite, ma forse hanno ragione quando dicono che il parere femminile è meno importante in questo campo… sono tutti uomini! Che ne saprebbe una donna? Meglio lasciar fare a loro, tanto io dovevo andare un attimo al supermercato, no problem!
Questi sono pensieri, frasi sconnesse di una realtà troppo intrecciata in sé stessa. Esempi di vita di donne che non si sono accorte che non è corretto giustificare se le correzioni sono insensate.
La violenza sulle donne inizia da piccoli gesti, sguardi scontrosi e richiami confusi.
Non è normale che sia normale: da marzo a giugno 2020, le telefonate al 1522 e le richieste di aiuto via chat sono passate da 6.956 a 15.280 rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, con un aumento del 119,6%.
Tutto ciò è confermato dalla ricerca ISTAT, secondo la quale anche la crescita delle richieste di aiuto tramite chat è quintuplicata passando da 417 a 2.666 messaggi.
Ricordo, tra l’altro, che stiamo parlando “solo” di 4 mesi di un anno.
Questo è un appello, un grido per tutte quelle persone che oggi non possono più urlare, ma che avrebbero voluto tanto liberarsi di questo grande peso e continuare una vita felice, come quella che tutti si meritano… e no, non parlo solo di coloro che sono state vittime subordinate di questa pandemia: la violenza fisica e mentale sulle donne esiste da sempre, perché negarlo?
Donne, uomini, bambini, anziani: il 25 novembre è la data che ci ricorda che si può sempre trovare un’alternativa alla violenza, che sia di genere o di altre forme, che sia fisica o psicologica, ma smettetela di dire che collegata solo alle donne e alle mani di chi fisicamente è per natura più forte; il 25 novembre è la data di tutti e per tutti. Tutti i giorni dovrebbero essere il 25 novembre.
Cara figlia mia,
il mondo è luogo meraviglioso dove vivere, crescere, sperimentare e amare; tuttavia, può nascondere anche angoli bui, nei quali rabbia e odio hanno la meglio.
Sii fiera di esser te stessa e, qualsiasi siano le tue scelte, pensa sempre un’ora col cervello e 1 secondo col cuore.
Sentiti libera di camminare per la tua strada, anche se è notte e il lampione non illumina bene la via di casa.
Sii forte, perché solo i capaci riescono a vedere gli splendidi colori di questa terra, ma sii anche tenera e sensibile e non pensare che le tante storie orribili che si sentono quotidianamente rispecchino al 100% la realtà: non tutti han sangue violento e son sicura che in molti conservano il tuo stesso animo gentile.
Non aver mai timore, né imprudenza: non sarai mai sola.
Caro figlio mio,
sei un uomo fatto e finito, bello e sicuro di sé. Sei energia, passione e dolcezza. Sii protettivo, ma non eccessivamente geloso: se ami davvero, la libertà non allontanerà mai niente e nessuno dalla tua vita. Meriti anche tu tenerezza e dolcezza. E se non arrivano subito, non ti preoccupare: solo chi semina vento, raccoglie tempesta (e, se non ricordo male, da piccino i temporali spaventavano anche te).
Sii l’uomo che ama e accoglie, come sei sempre stato. E se non t’identifichi in uomo, sii ciò che più preferisci essere, perché nessuno sa veramente chi sei, se non te stesso.
Lotta per la pace, per il rispetto e la tolleranza.
Lotta per tua sorella, per tutte le donne che ti hanno donato amore nella tua vita.
Lotta per un mondo migliore.
Lotta con forza, sì, ma non con la forza fisica (che, detto tra di noi, non serve a molto).
Lotta con determinazione, con eleganza, dedizione e cospetto.
Perché tu sei il mondo… sei il mio mondo.
Ilaria Violi e lo staff di UNINTBlog