Caos elezioni in USA?
In Russia c’è chi sorride: è la prova che la democrazia liberale non funziona

Stampa statunitense

Sabato 7 novembre è stato annunciato il nome del vincitore delle elezioni presidenziali. Il democratico Joe Biden, 77 anni, è il “presidente eletto”. Ma per il momento, il “presidente in carica” resta Trump. Il quale, non contento dei risultati elettorali, è pronto a ingaggiare una battaglia legale per avanzare ricorso. Quali saranno allora i successivi passaggi dell’evoluzione elettorale?

L’elezione formale del 46° Presidente degli Stati Uniti d’America è prevista per il prossimo 14 dicembre. Per ora infatti, ci sono solamente il conteggio dei voti e la nomina dei grandi elettori, Stato per Stato. E finalmente, l’insediamento alla Casa Bianca del nuovo capo di Stato, avverrà come da consuetudine normativa il 20 gennaio, dopo la tradizionale cerimonia del giuramento a Capitol Hill. Ciò significa che prima dell’Inauguration Day, Trump sarà ancora in carica, seppure con i poteri ridimensionati. Non a caso, nel linguaggio politico americano il presidente uscente è definito «lame duck», ovvero anatra zoppa.

Tuttavia l’attuale inquilino della Casa Bianca dice di non voler mollare la presa e minaccia ricorsi contro presunte irregolarità nelle procedure elettorali e nel conteggio dei voti. Una situazione oggettivamente sempre più instabile con il passare dei giorni. La democrazia garantisce il diritto di appellarsi in caso di sospetti illeciti durante le elezioni. In questa circostanza atipica le ripercussioni non sono state circoscritte ai confini statunitensi ma hanno avuto un impatto internazionale.  

Infatti vediamo come The New York Times focalizzi l’attenzione sulle ripercussioni di queste elezioni all’estero. In particolar modo si occupa di un Paese che è stato spesso chiamato in causa con l’approssimarsi del giorno del voto: la Russia. Questa attenzione specifica è dovuta al fatto che poche settimane prima del voto l’intelligence americana aveva segnalato la presenza di un’attività sospetta in rete da parte del Cremlino. Infatti, proprio l’intelligence statunitense aveva sostenuto che il Cremlino stesse operando in rete con il fine di diffondere disinformazione e fake news per interferire nelle elezioni presidenziali.

All’indomani delle elezioni, in Russia si è scatenato un dibattito particolarmente acceso circa il fatto che il panorama politico russo, strettamente programmato, possegga dei vantaggi unici rispetto alla democrazia americana. Infatti, da un lato, per i sostenitori del Presidente russo Vladimir Putin, le affermazioni del Presidente Trump di diffuse frodi elettorali rappresentano forse la prova, o la conferma, migliore che la democrazia è la “ricetta per il disastro”, parole riportate da CBS News. Dall’altro lato, gli oppositori di Trump affermano che l’assoluta imprevedibilità e la sfumatura del caos che circonda le elezioni più significative del mondo sottolineano proprio la grandezza di un sistema libero e democratico. Il mondo in cui i russi interpretano il processo elettorale quest’anno è cruciale e gli alleati di Putin ne sono consapevoli. Gli attivisti pro-democrazia in Russia temono che l’indebolimento delle istituzioni americane da parte di Trump possa minare gli ideali liberali nei loro paesi ed a contribuire a giustificare l’autoritarismo del Governo russo. Infatti, si può affermare che la democrazia in Russia è rimasta soltanto sulla carta giacché Putin ha provveduto ad eliminare le libertà democratiche più di venti anni fa. Generalmente i candidati dell’opposizione non riescono mai a vincere le elezioni.

U.S.News & World Report riporta la dichiarazione del servizio di notizie di Stato in lingua russa, Tass: “è ormai chiaro che le fondamenta profonde della democrazia americana, compreso lo slogano più orgoglioso della sua propaganda -sullo stato di diritto e di ordine del paese- vengono messa alla prova”. U.S.News & World Report inoltre riporta l’affermazione del Partito Comunista cinese in un editoriale su un servizio di notizie statale, nel quale i portavoce del Partito hanno dichiarato che la Cina percepisce queste elezioni come la fine del sistema di governo americano.

Stampa inglese

Le elezioni presidenziali statunitensi sono tra gli eventi che attirano il maggior interesse globale possibile, e questa volta l’attesa sembra essere davvero infinita. Questa lotta combattuta fino all’ultimo respiro ha acquisito particolarmente vigore in forza della retorica appassionata che è stata improntata dai due candidati, soprattutto da quello repubblicano. E mentre si sferrano colpi continui, il mondo sta a guardare. In modo particolare in Russia, gli alleati del Cremlino hanno colto l’opportunità offerta da questo momento per mantenere vivo il confronto con gli Stati Uniti, dichiarando che il quadro travagliato delineato da queste elezioni mostra di per sé i limiti degli ideali liberali.

 “Stiamo continuando a seguire il delirio” così ha dichiarato un conduttore del canale televisivo Rossiya 24 che – come riportato dalla BBC – ha offerto una copertura totale sulle elezioni.

Reuters ha invece comunicato le dichiarazioni di Vyacheslav Nikonov, che ha consigliato ai russi di fare scorta di popcorn per assistere allo spettacolo che si stava preparando. “I risultati elettorali sono i peggiori per l’America” ha proseguito, poiché “non importa chi vince in tribunale, metà degli americani non considererà il Presidente legittimo”.

Non solo Russia, anche alcune testate britanniche si sono spinte verso una pesante critica nei confronti di queste elezioni. La linea più dura fino a ora, è sicuramente quella che è emersa dal quotidiano The Guardian. Innanzitutto, è stato ripreso l’episodio della conferenza stampa di Ratcliffe – che è stato raccontato in un articolo del 26 ottobre della nostra rubrica – in cui Iran e Russia erano state accusate di gravi interferenze nella campagna elettorale, per dire che in realtà la più grande fonte di disinformazione di queste elezioni è stata proprio la Casa Bianca. Su questa linea si è esposta Claire Wardle, direttore esecutivo del gruppo ‘First Draft’ impegnato nella lotta alla disinformazione, la quale ha affermato: “i media sono ossessionati dai russi sotto al letto, ma avere il Presidente degli Stati Uniti che dice alla gente negli Stati Uniti di non potersi fidare dei risultati delle elezioni – Putin poteva solo sognare quel genere di cose”. 

E ancora, in un lungo articolo di opinione firmato da Corey Brettschneider, professore di scienze politiche alla Brown, emerge una osservazione ancora più severa. In pratica, l’autore scrive che nel frangente dei risultati di queste elezioni, Donald Trump ha mostrato tutte le sue ambizioni autoritarie. Ha lanciato un attacco al sistema democratico nel momento più fragile della sua storia recente. I suoi messaggi di vittoria e di frode, inviati dalle piattaforme dei social media senza passare attraverso la narrazione delle rispettabili testate giornalistiche, arrivano direttamente alla base, minando la fiducia da parte dei cittadini nei risultati finali e, seminando discordia e violenza. Per questi motivi, tale periodo sta affermando inevitabilmente un’erosione nella fede verso i principi fondamentali della democrazia americana.

Stampa russa

Ad ogni modo, The Moscow Times racconta che non tutti i personaggi di spicco della scena russa sono stati concordi nella stessa chiave di lettura con cui è stato interpretato il processo elettorale americano. Per esempio Vladimir Žhirinovsky, leader del Partito Liberal-Democratico, ha affermato che nonostante Biden otterrà molti voti, il vincitore sarà comunque Trump perché ha fatto di più per gli americani rispetto a qualsiasi altro Presidente prima di lui.

Chiara Aveni e Gaia Natarelli

FONTI:
U.S. Election Is a High-Stakes Political Struggle. In Russia. Disponibile su https://www.nytimes.com/2020/11/05/world/europe/russia-media-us-election-trump-biden.html, consultato il 07/11/2020


China, Russia Delight in U.S. Election Uncertainty disponibile su https://www.usnews.com/news/elections/articles/2020-11-04/china-russia-delight-in-us-election-uncertainty, consultato il 07/11/2020


Russia publicly frets over U.S. election uncertainty, but likely relishes it disponibile su https://www.cbsnews.com/news/russia-publicly-frets-over-us-election-uncertainty-but-likely-relishes-it/, consultato il 07/11/2020


‘More divided than ever’: Russia reacts to U.S. election disponibile su https://www.themoscowtimes.com/2020/11/04/more-divided-than-ever-russia-reacts-to-us-election-a71950, consultato il 07/11/2020

As America counts, the world holds its breath for U.S. election outcome disponibile su https://www.reuters.com/article/us-usa-election-global-reaction/as-america-counts-the-world-holds-its-breath-for-u-s-election-outcome-idUSKBN27K1LN, consultato il 07/11/2020

US election 2020: how the world is reacting to knife-edge vote disponibile su https://www.bbc.com/news/election-us-2020-54808504, consultato il 07/11/2020

‘Putin could only dream of it’: how Trump became the biggest source of disinformation in 2020 disponibile su https://www.theguardian.com/us-news/2020/nov/02/trump-us-election-disinformation-russia, consultato il 07/11/2020

Don’t underestimate the threat to American democracy at this moment disponibile su https://www.theguardian.com/commentisfree/2020/nov/04/american-democracy-election-threat-trump, consultato il 07/11/2020