Tomato o pomodoro?

Furono i Maya a coltivare i pomodori nella forma che oggi conosciamo, mentre gli Aztechi iniziarono a coltivarlo nelle regioni meridionali del Messico. Quando Cortez arrivò in America centrale nel 1520, decise di portare i semi del pomodoro in Spagna che iniziarono a chiamarlo tomate, che derivava dal nome che gli indigeni gli avevano dato: tomatl.
Questa parola indigena era in realtà riferita a ogni cosa che avesse la forma rotondeggiante e rigonfia. Per distinguere ogni singola cosa veniva invece usato un prefisso, per pomodoro era xi-tomatl per il tomatillo, un piccolo frutto tondo, era mil-tomatl.

In Sicilia era conosciuto come Pumurammuri per via della derivazione francese di Pomme d’amour. La Sardegna, da parte sua, era un insediamento spagnolo quindi conobbe facilmente quello che continuarono a chiamare tomate insieme a molti abitanti del nord Italia. Solo nel Centro Italia si prese la denominazione colta, Pomo d’oro ma modificato in Pommarola a Napoli e che è un derivato dalla letteratura classica e dal colore dei primi frutti pervenuti.

In Italia il nome pomodoro lo troviamo per la prima volta nel famoso “Herbarius” di Pietro Mattioli. L’etimologia del nome riconduce al latino pomum aureus (mela o pomo d’oro). Altre lingue invece, come ad esempio l’Inglese, utilizzano il termine tomato la cui etimologia è da ricollegarsi alla versione Azteca Xitotomate o Nahuatl Tomatl (origine Messicana).

Marianna Ciofani