Credits by Gisella Peana

Nuove opportunità per marchi e produttori italiani di tessuti e abbigliamento

Il settore del cotone conferma una nuova apertura del mercato per marchi e produttori italiani nell’ambito dell’abbigliamento grazie alla fine del boicottaggio della filiera tessile in Uzbekistan, uno dei maggiori Paesi produttori di cotone grezzo al mondo.

Nella conferenza stampa tenutasi presso il Ministero dell’Occupazione e delle Relazioni dell’Uzbekistan, per discutere le condizioni di lavoro il gruppo ONG “Cotton Campaign” (Organizzazione Internazionale per i Diritti Umani e dei Lavoratori) ha ufficializzato la fine della sua richiesta di boicottaggio dell’industria tessile uzbeka.

Alla conferenza stampa è stato rilevato che dal 2017 il governo dell’Uzbekistan ha condotto una serie di consultazioni con la Cotton Campaign al fine di rimuovere il cosiddetto “boicottaggio del cotone”. In seguito, l’ONG ha presentato al governo uzbeko una “tabella di marcia per le riforme” al fine di estirpare definitivamente il ricorso al lavoro forzato nell’industria del cotone.

Sotto la guida del Presidente Shavkat Mirziyoyev, l’Uzbekistan ha compiuto un passo importante vietando il lavoro forzato e abolendo le quote per la produzione di cotone; in accordo con le raccomandazioni dell’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro delle Nazioni Unite) e della Banca Mondiale, gli stipendi dei lavoratori del settore sono stati aumentati.

Si sono concretizzati gli sforzi del governo uzbeko in occasione della stagione del raccolto 2021 e l’Uzbek Human Rights Forum, uno dei principali partner della Cotton Campaign, l’organismo che dal 2009 monitora le condizioni della raccolta di cotone, ha segnalato per la prima volta l’assenza del ricorso sistematico al lavoro forzato nel 2021.

Durante l’incontro, è stato anche notato che questo risultato storico è il frutto di molti anni di sforzi da parte di attivisti uzbeki per la salvaguardia dei diritti umani e la protezione dei marchi transnazionali, nonché dell’impegno del governo uzbeko per l’eradicazione del lavoro forzato. Contestualmente, riconoscendo la necessità di adottare ulteriori misure per rafforzare il ruolo di società civile, si è deciso di proseguire le verifiche per garantire il rispetto dei diritti del lavoro e le Parti hanno manifestato la volontà di proseguire un’attiva cooperazione al fine di garantire la trasparenza e tracciabilità della filiera.

Si tratta di un importante traguardo storico che potrebbe aprire la strada all’industria tessile uzbeka verso i mercati internazionali, compreso quello italiano. L’Uzbekistan ha il potenziale per diventare un Paese attraente per l’approvvigionamento di tessuti e indumenti in cotone, offrendo nuove strutture all’avanguardia.

Fanny Trivigno

Sources:

Gisella Peana Communication: Press Release “Con la fine del boicottaggio del cotone uzbeko, nuove opportunità per marchi e produttori italiani di tessuti e capi di abbigliamento”, Aprile 2022