Cari lettori e lettrici,

eccoci di nuovo al nostro appuntamento con Le intraducibili!

La sensazione di non trovare le parole giuste per esprimere quello che proviamo o quello che ci circonda è una sensazione piuttosto comune. L’incomunicabilità e il senso di isolamento che ne derivano possono essere in qualche modo aggirati?

La risposta è sì: esistono alcune parole appartenenti ad altre lingue che ci consentono di descrivere sensazioni ed emozioni a cui non riusciamo a dare un nome, ma anche di indicare tipi di persone o particolari aspetti della natura.

Bibliosmia (inglese)

“La sensazione che si ha quando si annusa il particolare profumo dei libri”.

Gökotta (svedese)

“Svegliarsi all’alba per uscire ad ascoltare il primo canto degli uccelli”.

Gumusservi (turco)

“Indica il riflesso della luna in acqua”.

Petrichor (inglese)

“L’odore della terra inaridita quando piove”.

Utepils (norvegese)

“La prima birra che si beve all’aperto, in una giornata tiepida e soleggiata”.

Struisvogelpolitiek (olandese)

“Traducibile letteralmente come ‘politica dello struzzo’, indica chi sceglie di far finta di niente (di mettere, appunto ‘la testa sotto la sabbia’), come se non si fosse accorto di qualcosa di grave successo”.

Waldeinsamkeit (tedesco)

“La sensazione di sentirsi come quando si è soli in un bosco, solitudinaria e contemplativa”.

Wabi-Sabi (giapponese)

“Visione del mondo fondata sull’accoglimento della transitorietà delle cose e l’accettazione del naturale ciclo di vita e morte che governa il mondo”.

Fonte:

https://www.sololibri.net/Parole-intraducibili-le-piu-belle-assurde-dal-mondo.html