Saudade

Quando penso ad una parola che mi contraddistingue e che fa parte di me e della mia quotidianità penso subito alla parola ‘saudade’. Saudade è una parola portoghese che in italiano va a tradursi in nostalgia, mancanza di qualcosa ma più specificamente mancanza della propria patria e cultura. Saudade per me è felicità, patria, spensieratezza, mare, i miei nonni, la mia famiglia, il profumo delle pannocchie di mais alla griglia e infine casa. Saudade è più di una parola, è un porto sicuro dove appena la si pensa o la si dice arrivano delle piccole farfalle allo stomaco. La parola saudade per un attimo fa fermare il tempo e tutto ad un tratto ti ritrovi lì in riva al mare osservando le onde e mangiando la tua succulenta pannocchia di mais alla griglia.

Karolayne Alexandre da Rosa

Speranza

La speranza è ciò che ci fa restare col fiato sospeso quando attendiamo con ansia una notizia. La prima emozione che si prova è proprio l’ansia: qualcosa che ci fa andare in fibrillazione, palpitare e agitarci. La speranza è ciò che attualmente ci permette di resistere e di continuare ad andare avanti durante questo periodo di pandemia, con l’augurio di trovare, presto, un vaccino accessibile a tutti. Durante il primo lockdown c’era la speranza di poter tornare a camminare per le strade e per le piazze, di poter tornare a qualcosa di vicino alla normalità. La speranza si manifesta in qualsiasi modo, dalla gioia irrefrenabile di poter tornare alla vita di prima al forte desiderio che un proprio caro affetto da COVID esca vivo dalla terapia intensiva. “Andrà tutto bene” citava la scritta dei cartelloni appesi ai balconi di tutte le case italiane, e la speranza che andrà tutto bene è l’ultimo appiglio a cui mi aggrappo per poter resistere ancora.

Clara Leone