La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

In Belgio è stata istituita la commissione d’inchiesta vallone dedicata alle catastrofiche inondazioni di luglio. La decennale ricerca per un vaccino contro l’HIV ha subìto un’altra battuta d’arresto a causa dei risultati non convincenti di uno studio effettuato in Sudafrica. Il Texas ha approvato la legge che vieta l’aborto dopo le sei settimane di gravidanza. A Cuba si detteranno le regole per l’uso delle criptovalute. Il Brasile è settimo nel medagliere delle paralimpiadi che si stanno svolgendo a Tokio. Per il Ministero russo dell’Istruzione e della Scienza il passaggio alla didattica a distanza al 100% nelle università non è possibile.

EUROPA

Belgio: giovedì 2 settembre è stata istituita la commissione d’inchiesta vallone dedicata alle catastrofiche inondazioni di luglio. Secondo quanto riportato dalla testata giornalistica Le Soir, la prima sessione di lavoro comincerà venerdì 10 settembre, con l’audizione di Sylvie Marique, commissario speciale per la ricostruzione. La prima riunione, tenutasi giovedì mattina, ha avuto una durata di 45 minuti ed ha permesso agli 11 membri titolari e ai 10 membri supplenti di discutere tra loro in merito ai metodi da adottare per sistemare i danni provocati dalle violente alluvioni dei mesi scorsi. La prima decisione su cui i membri si sono trovati d’accordo riguarda la riservatezza di tutti i documenti presentati. Infatti, uno degli articoli del regolamento interno stabilisce che tutti i documenti inviati alla commissione devono essere conservati in modo assolutamente confidenziale. I documenti saranno accessibili ai rappresentanti eletti e i deputati potranno decidere all’unanimità di rendere pubblici i documenti. In aggiunta, la commissione d’inchiesta ha chiesto al primo presidente della Corte d’appello di Liegi di poter nominare un magistrato di riferimento per controllare i lavori parlamentari al fine di garantire il rispetto delle regole. Secondo quando stabilito durante la riunione, i deputati si incontreranno ogni venerdì mattina e pomeriggio e si riservano il diritto di estendere il loro lavoro al giovedì, qualora fosse necessario. Come presidente della commissione d’inchiesta è stato scelto il politico belga Jean-Claude Marcourt che avrà il compito di fornire ai deputati un quadro delle competenze istituzionali e dei servizi, nonché una panoramica dei danni causati dalle inondazioni. Dopodiché, il quadro generale verrà arricchito con l’intervento di diversi esperti universitari su temi come l’organizzazione della gestione delle crisi e dei piani di emergenza del Belgio, lo stato delle precipitazioni, il problema della saturazione del suolo e la gestione dei bacini idrografici.

S.F.

Nell’isola di Mallorca, Isole Baleari, in tre scuole si impartiranno corsi di religione islamica su richiesta delle famiglie di 150 studenti. Si tratta di un compito che spetterà a due insegnanti specializzati e che sarà svolto in lingua catalana; i docenti saranno scelti dalla Commissione islamica delle Baleari, un organo rappresentativo della comunità che si occupa delle relazioni con la pubblica amministrazione. Si tratta della prima prova che il governo delle Baleari mette in atto per far fronte all’attuazione della convenzione firmata nel 2019 con la Commissione islamica. Il governo afferma di aver preso tale decisione dietro la richiesta di una parte della popolazione ma sarà una materia scolastica facoltativa per gli alunni che non ne avranno bisogno. La novità sarà estesa a tre collegi dell’entroterra, quali: Lloseta, Ses Salines e la colonia di Sant Jordi, che contano un gran numero di popolazione di origine magrebina. Secondo il Ministero dell’istruzione sono state circa 900 le richieste indirizzate ed inoltrate attraverso la Comunità islamica. Il Consiglio dell’Istruzione, il socialista Martí March, ha difeso il progetto, che tra l’altro esiste anche in altre comunità autonome ribadendo che l’obiettivo è quello del riconoscimento dei diritti, non si esclude nessuna religione e nessuna credenza. Sempre March ha inoltre espresso il desiderio di vedere l’introduzione di questo insegnamento non come un elemento di divisione nella società e nella comunità educativa, ma come un’occasione di pacifica convivenza di religioni, lingue e culture in un ambiente come quello scolastico. L’iniziativa sarebbe già dovuta partire nel 2019 ma i piani sono saltati a causa della pandemia che ha influito sensibilmente sul settore dell’istruzione.D’altra parte il governo delle Baleari deve fare i conti con l’ala cattolica della scuola che lo accusa di non considerare le proprie rivendicazioni e di emarginarla nella nuova legge educativa delle Baleari. Di fatto, il principale partito di opposizione regionale ha criticato “l’incongruenza di promuovere la religione islamica dopo aver manovrato per togliere la religione cattolica dalle aule”, quando invece il governo vede l’iniziativa come un insegnamento complementare e non limitante. Fonte ElMundo.

M.P.

In Germania si avvicinano le elezioni e sul Tagesschau la giornalista Vera Weidenbach parla del Wahl-O-Mat, lo strumento di confronto dei programmi elettorali, che in vista delle elezioni politiche del Bundestag ha visto crescere notevolmente il numero di utenti. Si tratta di un’applicazione e programma per computer, spiegano creatori al Tagesschau, il cui scopo principale è quello di rispondere alla domanda “Con quale partito coincidono le mie idee politiche?”. Per ottenere una risposta, gli utenti devono rispondere a 38 domande che vertono sui temi più disparati come leggi fiscali o leggi sulla protezione del clima con “Sì”, “No” o “Neutro”; le opinioni vengono poi confrontate con le posizioni dei partiti candidati alle elezioni. Pamela Brandt, principale responsabile del Wahl-O-Mat spiega la complessità che sta dietro a tale progetto. Inizialmente vengono elaborati i temi dei programmi elettorali con scienziati ed esperti politici, successivamente gli elaborati vengono inviati ai vari partiti, i quali possono inoltre esprimere la propria posizione in 500 caratteri. Infatti, Brandt afferma che “tutte le risposte in Wahl-O-Mat sono date dai partiti stessi” e il compito dell’app è quello poi di affinare i risultati. Dall’altro lato, il professor Marschall membro dell’Università di Düsseldorf sottolinea i punti deboli dell’applicazione, dichiarando che per utilizzare al meglio il Wahl-O-Mat bisognerebbe indagare a fondo la molteplicità dei vari macro-temi, come fisco e ambiente, creando delle domande specifiche e dettagliate che possano rivelare realmente l’ideologia politica individuale. È possibile ad ogni modo affermare che tra gli obiettivi dell’applicazione c’è quello di esporre chiaramente i programmi elettorali di tutti i partiti candidati alle elezioni del Bundestag, dare la possibilità all’elettore di confrontarsi con i partiti politici,offrire visibilità anche ai partiti minori: “Spesso molti piccoli partiti non hanno abbastanza budget per farsi pubblicità, per affiggere manifesti, il Wahl-O-Mat gioca un ruolo enorme nel farli conoscere in una volta sola”. A causa dei costi e dell’estrema cura che bisogna porre nella traduzione, al momento l’applicazione rimane disponibile solo in tedesco, nonostante dei fallimentari tentativi con il turco e il danese. Una maggiore accessibilità è tra gli obiettivi principali dei creatori, che consigliano di utilizzare Wahl-O-Mat come strumento per informare e non per suggerire partiti da votare.

M.P.

AMERICA

Un articolo di Bbc News rivela che il Texas ha approvato la legge che vieta l’aborto dopo le sei settimane di gravidanza ossia dopo il rilevamento di quello che viene chiamato battito cardiaco fetale. I medici e i gruppi che sostengono i diritti delle donne come Planned Parenthood e American Civil Liberties Union (ACLU) si sono mostrati in disaccordo e hanno chiesto alla Corte Suprema di sospendere la legislazione. Tutti devono poter avere la possibilità di abortire. Nelle prime ore di mercoledì, l’ACLU ha dichiarato che il tribunale non ha accolto la richiesta e quindi ora questa possibilità è venuta a mancare dal momento che il 90% degli aborti avviene dopo i due mesi. Tuttavia la Corte Suprema ha ancora il potere di revocare il divieto in un secondo momento. Dal 1973 le donne statunitensi possono abortire finché il feto non è vitale, condizione che si raggiunge tra le 22 e le 24 settimane. La legge del Texas autorizza qualsiasi cittadino a citare in giudizio chiunque favorisca un aborto illegale. Esistono anche delle eccezioni che vanno segnalate con un documento medico. In precedenza funzionava in maniera diversa perché se le restrizioni non venivano rispettate, si pagava una sanzione pecuniaria. Negli ultimi anni invece sono stati autorizzati anche processi in tribunale. È stato intervistato Kim Schwartz dell’organizzazione Texas Right to Life, il quale ha dichiarato che la maggior parte delle leggi anti-aborto vengono trattenute dal sistema giudiziario per anni. Inoltre i tribunali richiedono sempre prove che accertino l’aborto illegale, quindi ci si sottopone a processi di accertamenti dei fatti. Gli americani nutrono diversi sentimenti circa questo tema. I sondaggi di Pew Research Center indicano che sei americani su dieci ritengono che l’aborto dovrebbero essere legale e solo il 35% dei repubblicani sposa questa idea. Nel Texas conservatore, la metà degli elettori è sfavorevole. Alcuni stati (Idaho, Oklahoma e South Carolina) hanno approvato la stessa legge del Texas che però è stata bloccata e ancora non entra in vigore. Atri ancora come quello di New York hanno preso dei provvedimenti per tutelare l’accesso all’aborto.

 A.D.S.

AMERICA DEL SUD

Come si legge ne “eleconomista.cu”, una Risoluzione della Banca Centrale di Cuba (BCC) pubblicata il 26/08 nel pomeriggio sulla Gazzetta Ufficiale detterà le regole per l’uso delle criptovalute. Lo scopo della risoluzione è “stabilire gli standard da cui la Banca Centrale di Cuba regola l’uso di determinati beni virtuali nelle transazioni commerciali, nonché la concessione di licenze ai fornitori di servizi di beni virtuali per operazioni relative all’attività finanziaria, scambio tariffa e incassi o pagamenti, nel e dal territorio nazionale”. Il documento definisce un asset virtuale come “la rappresentazione digitale della valuta che può essere scambiata o trasferita digitalmente e utilizzata per pagamenti o investimenti”. Questo termine include vari significati utilizzati per gli stessi scopi, come risorsa digitale, risorsa crittografica, criptovaluta, criptovaluta, valuta virtuale e valuta digitale. Apparse nel 2009 nel mondo, queste criptovalute sono una sorta di moneta digitale, senza esistenza fisica e che non hanno supporto né nell’oro né negli istituti bancari dei paesi, cioè non possono essere complessivamente controllate da alcun paese o banca emittente. La norma che entrerà in vigore attorno alla metà di settembre afferma che “Le persone fisiche si assumono i rischi e le responsabilità che nell’ordine civile e penale derivano dall’operare con beni virtuali e fornitori di servizi di beni virtuali che operano al di fuori del Sistema Bancario e Finanziario, anche quando non sono vietate transazioni con beni virtuali tra detti soggetti”.

V.G.

Il Brasile è settimo nel medagliere delle paralimpiadi che si stanno svolgendo a Tokio. Come riporta cnnbrasil.com, aggiornato al primo settembre 2021, il Brasile ha conquistato il suo quindicesimo oro (oltre a dodici argenti e ventuno bronzi) superando il numero di medaglie d’oro conquistate a Rio 2016. Manca poco per eguagliare il record di Londra 2012. Nel nuoto, Maria Carolina Santiago vince nei 100 metri rana (classe SB12) e conquista il suo terzo oro in questa paralimpiade (dopo i 50 m stile libero ed i 100 m stile libero) ed è la sua quinta medaglia se si sommano anche l’argento nella 4×100 mista ed il bronzo nei 100 m dorso. Ma la vittoria nei 100 m rana, con il tempo di 1 minuto 14 secondi ed 89 centesimi, le è valso il record paralimpico di questa disciplina. Il nuotatore paralimpico Daniel Dias ha disputato a Tokio, lo scorso primo settembre, la sua ultima gara poiché come già annunciato ad inizio 2021, alla conclusione di queste paralimpiadi si ritirerà. Il più grande atleta della storia brasiliana e tra i migliori del mondo, dopo aver disputato ben quattro paralimpiadi (Pechino 2008, Londra 2012, Rio 2016 e la attuale a Tokio) saluta la piscina con un quarto posto nei 50 m stile libero (classe S5 per atleti con deficit fisico e motorio). Il plurimedagliato termina la sua ultima prova con un tempo di 32 secondi e 12 centesimi. Daniel è l’atleta paralimpico brasiliano più medagliato nella storia del Paese. In totale ha conquistato quattordici medaglie d’oro, sette argenti e sei bronzi. Le sue parole al termine dell’ultima gara sono state: “Vorrei ringraziare Dio per il talento donatomi, per tutto quello che mi ha dato nello sport. Grazie. La parola è gratitudine. Credete sempre nei vostri sogni. I deficit motori non definiscono chi siamo”. Oltre alle medaglie paralimpiche, Daniel ha conquistato quaranta medaglie in soli sei mondiali (trentuno ori, sette argenti e due bronzi) e trentatré podi nei giochi panamericani (ossia i giochi dedicati agli atleti del continente americano) conquistando una medaglia d’oro in tutte le edizioni che ha disputato. Daniel con i suoi risultati ha vinto per ben tre volte il premio Laureus, considerato l’Oscar dello Sport. Nel mondo sono pochi gli sportivi che hanno raggiunto questi risultati.

Y.C.

RUSSIA

Per il Ministero russo dell’Istruzione e della Scienza il passaggio alla didattica a distanza al 100% nelle università non è possibile. Secondo il Ministro Valerij Falkov, che si è espresso durante il Forum Economico Orientale (EEF) a Vladivostok il 2 settembre, tale formato potrebbe portare a “un significativo peggioramento della qualità dell’istruzione”, riferisce Lenta.ru. In precedenza, Falkov aveva dichiarato che le università non hanno il diritto di impedire agli studenti che non sono stati vaccinati contro il coronavirus di seguire le lezioni in presenza, aggiungendo che a tutti gli studenti deve essere chiara la necessità della vaccinazione. In occasione del 1° settembre, giornata di festa tradizionalmente dedicata alla Conoscenza, che segna l’inizio dell’anno scolastico e accademico per tutta la Russia, il presidente Vladimir Putin ha tenuto una “lezione aperta” a Vladivostok per gli studenti vincitori di olimpiadi e concorsi culturali, artistici, scientifici e sportivi. Tvzvezda informa che, seduti ai loro banchi, gli studenti hanno potuto discutere con il capo di stato su una varietà di argomenti, ponendo al presidente domande sul riscaldamento globale, sulle tecnologie e sull’importanza dell’istruzione e della scelta della professione futura. Un’attenzione speciale è stata rivolta alla storia nazionale e ai tre punti di svolta del XX secolo: la rivoluzione del 1917, la Grande Guerra Patriottica e il crollo dell’Unione Sovietica. “La storia non è fatta solo di cifre, riguarda tutti”, ha detto Vladimir Putin. “Non si può cambiare, quindi è molto importante conoscere il passato del proprio popolo, dei propri parenti, affinché gli esempi di autentici eroi e di vera amicizia rimangano nella memoria delle generazioni”. La conversazione ha anche toccato l’attuale situazione in Afghanistan. Putin ha sottolineato che questi eventi rappresentano lo svolgersi della storia moderna davanti ai nostri occhi.

O.P.

SUDAFRICA

Martedì 31 agosto Johnson & Johnson (J&J) ha annunciato che dal suo studio, conosciuto come “processo Imbokodo”, che ha visto il coinvolgimento di 2.600 donne in Sudafrica e nei paesi vicini (Zimbabwe, Mozambico, Malawi e Zambia), è risultato che il vaccino non ha offerto una protezione adeguata contro l’infezione da HIV. Di conseguenza, lo studio verrà interrotto, anche se non sono stati segnalati problemi relativi alla sua sicurezza, riporta il giornale sudafricano Times LIVE.
I ricercatori hanno affermato che il vaccino si era dimostrato efficace al 25%, percentuale troppo bassa per renderlo veramente utile. “Anche se questo non è sicuramente il risultato che speravamo di ottenere, dobbiamo applicare le conoscenze acquisite dallo studio Imbokodo”, ha affermato Anthony Fauci, direttore dell’Istituto nazionale delle allergie e delle malattie infettive degli Stati Uniti (NIAID), che ha finanziato lo studio insieme alla Fondazione Melinda Gates.
Il processo Imbokodo utilizza la stessa piattaforma di adenovirus usata nel vaccino contro il Covid-19 di J&J, è iniziato nel 2017 in circa 26 siti nei cinque paesi africani e i partecipanti hanno ricevuto quattro vaccinazioni durante un periodo di un anno. Si basa su agenti immunogeni “a mosaico”, componenti di vaccini progettati per indurre una risposta immunitaria contro un’ampia varietà di ceppi di HIV. Ricerche precedenti avevano indicato che il vaccino era sia ben tollerato che in grado di scatenare una risposta immunitaria contro l’HIV. Tuttavia, J&J ha affermato che proseguirà uno studio complementare, lo studio di Fase 3 “Mosaico”, che sta testando la sicurezza e l’efficacia di un altro vaccino sperimentale per l’HIV su uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini e popolazioni transgender, sia negli Stati Uniti che in Europa. Lo studio Mosaico dovrebbe essere completato nel 2024. I ricercatori affermano che, comunque, l’analisi dello studio Imbokodo continuerà e sono convinti che abbia fornito dati sufficienti per condurre ulteriori ricerche immunologiche. L’AVAC, un’associazione per i vaccini contro l’HIV, ha chiesto che venga messa in atto una strategia globale per sviluppare questi vaccini. “Questa non è la fine della ricerca di un vaccino contro l’HIV. Speriamo ancora in risultati incoraggianti dallo studio Mosaico e PrEPVacc, uno studio di prevenzione dell’HIV condotto dall’Africa”, ha dichiarato Mitchell Warren, direttore generale di AVAC. Nei paesi africani in cui si è svolto lo studio Imbokodo, le donne e le ragazze rappresentano circa il 60% di tutte le nuove infezioni. “Abbiamo l’obbligo etico e morale di fornire opzioni di prevenzione alle donne che vivono in contesti a rischio HIV”, ha affermato Warren. “Lo studio Imbokodo ricorda la necessità di lavorare di più e più velocemente per fornire opzioni di prevenzione dell’HIV che siano efficaci su larga scala per le persone che ne hanno più bisogno”. Inoltre, gli esperti di sanità pubblica hanno chiesto un rinnovato impegno nel campo dei vaccini per l’HIV sfruttando le conoscenze apprese dallo sviluppo del vaccino contro il virus del Covid-19.

E.R.

CINA

Nella giornata di lunedì 30 agosto, Pechino ha vietato gli esami scritti per i bambini di sei e sette anni. La scelta rientra nell’ambito di una serie di riforme che il governo sta promuovendo nel settore dell’istruzione e che hanno lo scopo di alleviare la tensione sia sugli alunni sia sui genitori. Il sistema scolastico in Cina è infatti altamente competitivo e pone costantemente sotto stress gli studenti così come le loro famiglie. A partire dalla prima elementare, i ragazzi cinesi sono chiamati a sostenere un esame di fine anno. Lo sforzo maggiore si presenta all’età di diciotto anni quando, per accedere ai corsi universitari, i futuri studenti devono sostenere un esame di ammissione, conosciuto anche come gaokao, notoriamente arduo e per questo molto temuto. Il punteggio ottenuto al test può determinare la traiettoria di vita di un bambino. Le nuove linee guida pubblicate dal Ministero dell’Istruzione lunedì sottolineano come gli esami troppo frequenti previsti dal sistema scolastico cinese causino il sovraccarico degli studenti. Il Ministero ha poi proseguito affermando che la pressione sugli alunni fin dalla giovane età è causa del danneggiamento della loro salute sia mentale che fisica. Il regolamento approvato ha dunque limitato anche gli esami dell’obbligo, portandoli ad uno per trimestre mentre nella scuola media sono stati ammessi esami intermedi e simulati. Alla fine di luglio, il governo di Pechino ha ordinato a tutte le società di tutoraggio privato di trasformarsi in organizzazioni non-profit. Ha in più vietato loro di tenere lezioni private nei fine settimana o nei giorni festivi, colpendo in questo modo un settore da circa 100 miliardi di dollari. La decisione si pone l’obiettivo di limitare e ridurre le disuguaglianze educative presenti in Cina. Le famiglie più agiate possono infatti permettersi costosi corsi di tutoraggio privato per i loro figli affinché questi ultimi vengano ammessi negli istituti più prestigiosi. Un’ulteriore conseguenza si ha nel mercato immobiliare in quanto molti acquistano proprietà nei pressi delle scuole, facendo così aumentare il costo delle abitazioni. Le autorità si sono dunque mobilitate con lo scopo di mitigare questa evoluzione “classista” dell’istruzione. I funzionari dell’istruzione hanno imposto l’obbligo per gli insegnanti di cambiare scuola d’insegnamento ogni sei anni per evitare che gli studenti migliori si concentrino  in pochi istituti. In aggiunta, hanno vietato di formare classi “prioritarie” per studenti dotati e hanno anche imposto il divieto di compiti scritti per i bambini di prima e seconda elementare.

L.L.

Rassegna stampa a cura di:

Valentina Guerra (lingua spagnola)
Ylenia Cossu (lingua portoghese)
Mariella Perrone (lingua spagnola)
Antonella De Stasio (lingua inglese)
Marika Provenzano (lingua tedesco)
Elena Romani (lingua inglese)
Oxana Parshina (lingua russa)
Simona Ferri (lingua francese)
Ludovica Lara (lingua cinese)
Chiara Cavallini (coordinatrice del gruppo)