Quanto conosci la lingua italiana?
La lingua italiana conta oltre 200 mila parole. Secondo Tullio de Mauro, solo 47 mila appartengono al lessico comune e un numero ancor più ridotto, 6.500, compone il nostro lessico quotidiano.
A queste, ogni anno si aggiungono dei neologismi, solitamente frutto della necessità di esprimere un concetto nuovo o di dare nome a una realtà preesistente che assume più rilevanza rispetto al passato (neologismi lessicali). Infine, si parla di neologismi semantici quando si ha uno slittamento di significato in una parola già esistente.
Pronti a scoprire le parole del giorno?
NOMOFOBIA
s. f. (iron.) Il terrore di rimanere privi del telefonino.
E ora c’è anche la nomofobia. È questo il nome – dove «nomo» è l’abbreviazione di «no mobile» – che ricercatori britannici hanno dato al terrore di non essere raggiungibile al cellulare. La ricerca, commissionata a YouGov dal dipartimento per la telefonia delle Poste, ha concluso che soffrono di nomofobia il 53% degli utenti di telefonia cellulare del Regno Unito. Secondo il sondaggio, questa sindrome colpisce più gli uomini (58%) che le donne (48%). (Repubblica, 1° aprile 2008, p. 25, Cronaca).
Adattato dall’ingl. nomophobia, a sua volta composto da nomo, forma accorciata dell’espressione no mo(bile phone), e dal confisso -phobia (‘fobia, terrore’).
(fonte: Vocabolario della lingua italiana Treccani)
SACRIPANTE
s. m. – Propriam., nome (Sacripante) di un personaggio dell’Orlando innamorato di M. M. Boiardo e dell’Orlando furioso di L. Ariosto, valoroso e fortissimo re dei Circassi. Per antonomasia, uomo di alta statura e corporatura molto robusta, dall’aria fiera e minacciosa, che incute timore e soggezione.
Gli si presentò davanti un s.; e lui, un s. della sua forza, ci rimette il sonno e l’appetito! (Bacchelli); rise rivolgendosi al suo servo scudiero … che era un s. alto due metri, membruto e di aspetto feroce (Jovine); fare il s., fare lo smargiasso. Anche, meno com. e per lo più scherz., ragazzo vivace e furbo o persona molto astuta e pronta: quel s. di mio figlio riesce sempre a farsi perdonare tutto; è un s. che la fa sempre in barba a tutti.
(fonte: Vocabolario della lingua italiana Treccani)
PERSPICUO
agg. [dal lat. perspicuus, der. di perspicĕre «penetrare con lo sguardo», comp. di per-1 nel sign. di «attraverso» e specĕre «guardare»]
Chiaro a intendersi, evidente, di facile comprensione: discorso p.; dimostrazione p.; tutto è lucido e p. nel poema sacro (Pascoli).
Letteralmente: Che si lascia attraversare dalla luce, diafano, trasparente: attribuiva le apparenti inegualità della Luna … alle parti d’essa Luna diversamente opache e perspicue (Galilei).
(fonte: Vocabolario della lingua italiana Treccani)