La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Articoli di approfondimento: covid

In Spagna si è registrato un forte aumento di casi. Nel Regno unito la pandemia dovuta al Covid-19, porta in sé una serie di quesiti e dubbi, i quali il più delle volte rimangono dubbi irrisolti. Secondo il Portogallo i vaccini sono ormai la più grande arma contro il Covid-19. In Russia il Ministero della Salute ha autorizzato i test clinici per studiare la combinazione del vaccino russo Sputnik Light e il vaccino della società anglo-svedese AstraZeneca. Il Medio Oriente, secondo quanto affermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, rischia un’ulteriore ondata di casi di coronavirus che potrebbe avere delle conseguenze a dir poco disastrose. Questo mese la Cina è stata nuovamente colpita dalla variante Delta.

EUROPA

In Spagna, giorno dopo giorno, dall’inizio di luglio 2021 si è registrato un forte incremento di casi, che colpiscono in maniera massiccia le fasce d’età dei giovanissimi (15-29 anni) ma anche le altre fasce d’età non ancora vaccinate, o con ciclo incompleto. Lunedì 5 luglio sono stati rilevati 32mila nuovi casi, relativi ai tre giorni precedenti, numeri che non si vedevano da febbraio.  A Pamplona non si terrà la festa di Sanfermines per il secondo anno consecutivo: come nel 2020, anche in questo 6 luglio 2021 niente piazze piene nella città Navarra famosa nel mondo per le corse dei tori e le feste tradizionali. Nella Navarra è partito dal 6 luglio l’obbligo di chiusura dei bar alle 24 nel pieno di un forte aumento di casi. La Spagna si trova all’inizio dell’estate con una nuova fase molto complicata. Sebbene da una parte il numero di vaccinati cresce continuamente (43,3% della popolazione vaccinata con due dosi), le fasce non ancora vaccinate, o vaccinate solo parzialmente, sono esposte a una nuova ondata di contagi. Al 19 luglio, la metà della popolazione in Spagna ha ricevuto le due dosi del vaccino necessarie per l’immunizzazione dal COVID-19. Il totale di persone vaccinate con due dosi è di 24 milioni (50,7%). Sono dieci le regioni dove più del 50 % delle persone sono vaccinate. In alcune regioni la percentuale di vaccinati con due dosi è invece al di sotto della soglia del 50%.  Preoccupa anche la variante Delta, che ha colpito perfino lungo il Cammino di Santiago, dove sono stati contagiati diversi pellegrini. Vari giornali italiani mettono in risalto le nuove difficoltà del turismo di italiani all’estero per il diffondersi della variante Delta. Sono diversi i turisti italiani contagiati e bloccati in paesi esteri, fra cui la Spagna, dopo essersi contagiati in vacanza. Qualche giornale usa titoli carichi parlando di “viaggi all’estero che diventano un incubo” per la necessità di compiere la quarantena nel paese di origine. La Spagna, a partire dalla terza settimana di luglio, sta vivendo una nuova ondata di contagi: “la quinta ondata”, così definita dai media locali. Il 21 luglio sono stati rilevati 30.000 casi in un giorno e il tasso di incidenza dei nuovi contagi continua a crescere. Di fronte a questo scenario le regioni stanno correndo ai ripari ristabilendo misure restrittive, come il coprifuoco. La Catalogna fra l’1:00 e le 6:00 della mattina, fino al 30 luglio è tornata ad applicare il coprifuoco per limitare le riunioni sociali nelle notti estive. La misura viene applicata in 165 comuni fra cui Barcellona. Le aree interessate rappresentano l’80% della regione. Decine di comuni della Cantabria sono tornati da giorni a sperimentare notti di coprifuoco fra l’1 e le 6. In 77 comuni della Comunità Valenciana viene applicato il coprifuoco fino al 16 agosto. Altre regioni, come l’Aragona, hanno sollecitato l’applicazione del coprifuoco.

V.G  M.P.

La pandemia dovuta al Covid-19, porta in sé una serie di quesiti e dubbi, i quali il più delle volte rimangono dubbi irrisolti. Per questo motivo, la BBC sul suo sito web ha deciso di dedicare un articolo alla spiegazione di “cinque cose necessarie da sapere”, relative alle conseguenze che la pandemia ha comportato sulla burocrazia del Regno Unito. Prima tra tutte, viene menzionata l’esenzione dall’isolamento di dieci giorni in caso di contatto con persone positive per i lavoratori del settore alimentare. Infatti, al fine di garantire la sicurezza sanitaria e una continua attività del settore, a partire dal 23 luglio, è stato introdotto il test giornaliero per Covid-19, appunto per i lavoratori di quest’ambito. Il vaccino non sarà dunque sufficiente per continuare a lavorare: ogni giorno sarà necessario un test negativo all’infezione da Sars CoV-2. Il test quotidiano è necessario anche per gli alunni delle scuole britanniche. Infatti, i ragazzi che saranno stati a contatto con una persona positiva si dovranno sottoporre ogni giorno a un tampone, in modo da evitare l’isolamento di dieci giorni in casa. L’obiettivo principale è quello di contrastare l’autoisolamento, ma soprattutto di ridurre le assenze scolastiche, e al riguardo i ricercatori di Oxford affermano che con la politica del test giornaliero si potrebbero ridurre le assenze del 39%. Mentre l’Inghilterra adotterà per certo questa linea per le scuole, la Scozia sta ancora elaborando un proprio piano Covid per queste, mentre il Galles strizza l’occhio alla politica inglese. La terza “cosa da sapere” che riporta la BBC riguarda l’efficacia del vaccino Pfizer: la testata giornalistica afferma che secondo i ricercatori, distanziando le dosi di Pfizer-BioNTech, vi è un aumento degli anticorpi. “Hanno scoperto che un intervallo più lungo tra la prima e la seconda dose fa sì che il sistema immunitario del corpo produca più anticorpi contro l’infezione, con otto settimane come sweet spot (tempo ideale) per affrontare la variante Delta”, si afferma nell’articolo. Per quanto concerne gli Stati Uniti e le sue relazioni con la Cina, nel Regno Unito e non solo, è scoppiata una nuova polemica sulla ricerca sui virus condotta nel Paese asiatico con i fondi forniti del governo statunitense. Il senatore repubblicano Rand Paul sostiene che il denaro degli Stati Uniti è stato usato per finanziare la ricerca che ha reso alcuni virus, ma non il Coronavirus, più infettivi e più mortali. Tale affermazione è stata fermamente respinta dal dottor Anthony Fauci, noto immunologo americano. In ultimo, la BBC dà voce a quella che vene definita “un’industria dimenticata”: quella delle scuole di lingua. Vengono riportate le parole della direttrice di una scuola di lingua inglese dello Yorkshire del Nord, che rimarca la solitudine che si prova a girare nella sua scuola, tra banchi e aule vuote. La direttrice sottolinea l’assenza degli studenti stranieri, che provenivano da tutta Europa per imparare l’Inglese, i quali ora si trovano bloccati nei loro Paesi.

M.P, E.R. A.D.S.

I vaccini sono ormai la più grande arma contro il Covid-19 e il Portogallo è sulla buona strada per vaccinare l’intera popolazione. Se ci si attiene agli ultimi dati forniti dal Ministero della Salute, dal Segretariato Regionale per la Salute e lo Sport delle Azzorre e dal Segretariato Regionale per la Salute e la Protezione Civile di Madeira, il 51,34% dei portoghesi è già completamente vaccinato contro il Covid-19. Secondo le previsioni, per ottenere l’immunità di gregge, dovrebbero vaccinarsi il 18,66% dei restanti cittadini. Tuttavia, non è possibile sapere con certezza quando si raggiungerà l’immunità di gregge perché non si può prevedere con certezza il comportamento del virus. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo della malattia (ECDC) ipotizza che il 67% della popolazione debba avere una qualche forma di protezione contro il virus per ottenere l’immunità di gregge. L’Organizzazione Mondiale della Sanità indica questo valore compreso tra il 65% e il 70%. I dati raccolti fino ad ora sono però rassicuranti: il Portogallo, infatti, è il 21° paese al mondo con il più alto tasso di dosi somministrate per 100 abitanti, con un totale di dosi somministrate pari 11.640.383 (Publico). Non si può uscire dalla pandemia se non in un’ottica di collettività: continuare ad investire in una campagna vaccinale rapida ed efficiente è l’unico modo per far ripartire l’intero paese il prima possibile. Nonostante la campagna vaccinale sia in piena corsa, la situazione vacanze non è cambiata molto rispetto lo scorso anno. In questa seconda estate segnata dalla pandemia, come riportato su sicnoticias.pt, la maggior parte dei portoghesi hanno preferito passare le ferie in casa. I viaggi all’interno della nazione hanno subito una drastica riduzione tanto quanto i viaggi all’estero. Dopo il 2020, anche il 2021 ha subito gravi conseguenze a livello turistico causate dal perdurare della diffusione del virus da Covid-19. I dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica ci dicono che nei primi mesi dell’anno in corso sono stati realizzati il 57,6% in meno di viaggi. Nello specifico 53.3% di viaggi in meno su territorio nazionale e un drastico 89,5% in meno di viaggi all’estero. Ad aggravare queste percentuali c’è la situazione del settore alberghiero. Infatti la maggior parte dei viaggiatori ha optato per spostarsi in casa di amici o parenti. Solo il 5,5% dei viaggiatori ha soggiornato in un hotel.  In un’indagine diffusa da observador.pt, tra i portoghesi intervistati c’è chi passerà l’estate nel proprio Paese e c’è qualche temerario che viaggerà all’estero ma verso la fine dell’estate tenendo d’occhio l’andamento della pandemia. C’è infine un 22% di intervistati che ha dichiarato di non voler partire in questa estate ma di attendere il 2022 per qualsiasi tipo di viaggio.

S.F. Y.C.

Francia. La crisi sanitaria del Covid-19 ha cambiato profondamente la vita dei cittadini francesi e del resto del mondo. Dall’inizio della pandemia sono bastate poche settimane per capovolgere completamente la vita di ognuno di noi: dalla vita quotidiana a quella professionale, fino ad arrivare alle relazioni interpersonali. È cambiato completamente anche il modo di viaggiare. Nonostante i progressi fatti durante la campagna di vaccinazione contro il coronavirus, la pandemia è ancora presente e gli spostamenti restano soggetti a molte restrizioni, considerando anche la circolazione delle varianti Delta e Beta. In primo luogo, in Francia, vige l’obbligo di sottoporsi ad un test PCR durante le 72 che precedono il viaggio. Se da una parte il governo incoraggia i cittadini a trascorrere le vacanze estive in Francia, dall’altra alcuni programmano le loro vacanze all’estero. Bisogna tenere presente, però, che ogni paese ha la propria normativa e che non è possibile avere libero accesso a tutti i paesi. L’Inghilterra, per esempio, a causa della circolazione della nuova variante Beta, ritiene coloro che provengono dalla Francia “a rischio”. Infatti, coloro che viaggiano dalla Francia verso l’Inghilterra, dovranno sottoporsi a dieci giorni di quarantena e al test PCR due giorni dopo il loro arrivo in terra britannica o, se hanno ricevuto entrambe le dosi del vaccino, otto giorni dopo. Gli Stati Uniti, invece, hanno deciso di mantenere il divieto di ingresso nel loro territorio per tutti i viaggiatori provenienti dall’area Schengen. Diverso è il caso del Canada, che favorirà l’accesso per i viaggiatori europei a partire dal 7 settembre. Oltre quelli citati sopra, altri paesi restano inaccessibili ai cittadini francesi, che siano vaccinati o meno: Cina, Russia, Giappone, Australia, India, Senegal, Madagascar, Filippine, Lao, Cambogia, Vietnam, Sud America, Argentina, Uruguay e Cina (Ouest-France). Per quanto riguarda i viaggi verso i territori francesi, la Francia spera di ospitare quest’estate 50 milioni di turisti stranieri, principalmente provenienti dall’Europa, contro i 35 milioni dello scorso anno e i 90 milioni del 2019. Il segretario di Stato per il turismo, Jean-Baptiste Lemoyne, in un’intervista rilasciata al Journal Sunday, ha sostenuto che “l’estate è portatrice di speranza”, confidando in una ripartenza del settore del turismo.

S.F

In Svizzera i casi di Covid-19 sono sempre di più in aumento, tanto che il BAG (Bundesamt für Gesundheit, Ufficio federale della sanità) ha dichiarato l’intenzione di lavorare sulla campagna vaccinale contro l’influenza per l’inverno del 2021. Infatti, date le statistiche che vedono un ulteriore aumento dei casi di Covid-19 e di casi di influenza stagionale, lo stato svizzero non vuole farsi trovare impreparato. Il BAG ha dichiarato alla radio di SRF che quest’anno verranno somministrati più vaccini antinfluenzali rispetto ai normali anni, dato l’aiuto fornito dalle aziende: in molte distribuiranno il vaccino nel Paese. Il BAG inoltre fa un bilancio e afferma che negli anni prima della pandemia, la Svizzera aveva ricevuto circa 1,2 milioni di dosi di vaccino antinfluenzale ogni anno. L’unica eccezione viene fatta dalla campagna vaccinale del 2020, durante la quale sono state contate più di 1,9 milioni di dosi somministrate. Rimane il dubbio sulla quantità prevista di vaccini per il 2021, dato che nell’inverno del 2020 i casi di influenza normale si sono ridotti drasticamente a causa le misure di sicurezza adottate da marzo dello scorso anno. Infatti, gli 1,9 milioni di vaccini potrebbero essere troppi. Huldrych Günthard, infettivologo dell’ospedale universitario di Zurigo, afferma che i pochi casi di influenza hanno abbassato il livello di immunità della popolazione; pertanto, egli sottolinea la necessità di vaccinare i pazienti a rischio come anziani e persone affette da patologie. Il personale sanitario intervistato ricorda l’importanza dei vaccini, necessari per non sovraccaricare il sistema sanitario.Visto il numero crescente di infezioni, anche in Germania si discute di come promuovere la vaccinazione. Tagesschau commenta un’intervista di Bild am Sonntag, in cui il capo della Cancelleria federale Helge Braun ha discusso di possibili restrizioni per i non vaccinati. “Con un’alta incidenza di infezione, nonostante i test, le persone non vaccinate dovrebbero ridurre i loro contatti”, ha spiegato. “Questo potrebbe anche significare che certe attività come l’accesso a ristoranti, cinema e stadi non sarebbero più possibili anche per le persone non vaccinate che hanno effettuato i tamponi, perché il rischio di contagio resterebbe troppo alto”. Braun ritiene che questo sia ammissibile per legge. “Lo Stato ha il dovere di proteggere la salute dei suoi cittadini”, ha aggiunto. Braun teme inoltre un aumento dell’incidenza in prossimità delle elezioni federali del 26 settembre. Sul tema del rientro a scuola dopo le vacanze estive, Braun sostiene che se l’incidenza aumenterà come previsto, sarà anche molto difficile che le scuole restino ambienti protetti dal contagio. “Genitori, insegnanti, custodi e autisti di scuolabus devono farsi vaccinare. Se questi gruppi sono tutti vaccinati, il pericolo per i bambini è minore”. Per i bambini più piccoli non è stata ancora approvata la vaccinazione, mentre per gli adolescenti non ci sarebbero raccomandazioni da parte della Commissione permanente per le vaccinazioni (STIKO). Braun ha proseguito dicendo che le mascherine dovrebbero essere obbligatorie sui mezzi pubblici, ma anche a scuola, dove la distanza e la ventilazione non sono sufficienti. Il leader della CDU e candidato della CDU/CSU alla cancelleria Armin Laschet si è schierato contro tali proposte, opponendosi sia alla vaccinazione obbligatoria che alla pressione che viene fatta indirettamente sui non vaccinati, secondo un’intervista per ZDF. Il governo tedesco aveva ripetutamente chiarito che non puntava a introdurre la vaccinazione obbligatoria, quando è stata resa nota l’intenzione della Francia di seguire questa linea per il personale sanitario. La fiducia della popolazione si può guadagnare soltanto promuovendo la vaccinazione, ha detto la cancelliera Angela Merkel. Secondo i dati relativi alle due settimane precedenti il 23 luglio, l’incidenza di nuove infezioni da coronavirus in Germania sarebbe in aumento, ma resterebbe al di sotto di quella dei paesi vicini, come la Francia, l’Italia e la Spagna, informa Euronews. L’Istituto Robert Koch ha segnalato un aumento dei casi di turisti contagiati dopo il rientro dalla Spagna. La Spagna e i Paesi Bassi sono stati infatti dichiarati aree ad alta incidenza di contagio. Venerdì 24 luglio, in una conferenza stampa, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha esortato i cittadini a vaccinarsi, chiedendo anche alle persone già convinte della vaccinazione di promuovere questa azione nella propria sfera privata. “Più persone si vaccinano, più liberi saremo di nuovo, non solo come individui, ma proprio come comunità”. Finora, solo meno della metà degli adulti in Germania avrebbe completato il ciclo vaccinale.

M.P. O.P.

MEDIO ORIENTE

Il Medio Oriente, secondo quanto affermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, rischia un’ulteriore ondata di casi di coronavirus che potrebbe avere delle conseguenze a dir poco disastrose. Nonostante si sia registrato un calo dei casi e dei decessi per otto settimane, l’attuale diffusione della variante Delta, unita alla scarsa disponibilità dei vaccini nei paesi musulmani, può portare ad un’ulteriore ondata di Covid-19. Nelle recenti settimane, le infezioni sono aumentate significativamente in diversi Stati, soprattutto quelli in cui si rileva una copertura vaccinale pressoché inesistente quali Libia, Iran, Iraq e Tunisia. Si prevedono inoltre degli incrementi in Libano e Marocco. Ahmed al-Mandhari, il direttore regionale dell’OMS per il Mediterraneo dell’Est, si dice preoccupato relativamente alla possibilità che i contagi raggiungano il picco nei prossimi giorni e settimane, in particolare a seguito dei festeggiamenti di Id al-Adha. La festa è molto sentita dalla comunità musulmana che è solita riunirsi per la preghiera, con il rischio di conseguenze catastrofiche. Egli attribuisce la colpa della attuale crisi sia al minor rispetto e adozione delle adeguate misure anticontagio e sia al fallimento della politica internazionale di distribuzione ugualitaria dei vaccini. Lo sbilanciamento nella distribuzione globale dei vaccini sta causando l’esposizione di alcune aree del mondo a varianti mortali del virus. Come evidenzia il tracker delle vaccinazioni di Our World in Data, l’Africa e il Medio Oriente sono stati isolati e abbandonati dal resto della comunità internazionale. La Tunisia risulta al momento il Paese in cui si registra il tasso di mortalità più elevato, con una media di 8.000 e 9.500 positivi al giorno. Allo stesso tempo, la situazione risulta aggravata dal basso tasso di popolazione vaccinata che ammonta solo al 6%. Anche in Iran, il numero di casi è raddoppiato  nel mese di luglio e l’aumento dei contagi è da attribuire alla ricorrenza del Nawruz, una festività iranica che celebra l’inizio del nuovo anno. In Libia la curva pandemica sale in verticale in quanto è stata confermata la diffusione delle varianti Alfa e Beta all’interno del Paese, oltre che la presenza della variante Delta. Il governo del Marocco nel frattempo ha dichiarato lo stato di emergenza fino al 10 agosto. La copertura vaccinale nei Paesi del Medio Oriente è piuttosto carente e la fornitura di vaccini non è sufficiente a coprire la totalità degli abitanti. È dunque necessario mettere in atto al più presto una campagna vaccinale di massa senza precedenti. 

L.L.

CINA

Dopo aver appena combattuto le ricomparse di Covid-19 del ceppo Delta, altamente trasmissibile, nel sud della Cina, a Guangzhou, in maggio e giugno, la Cina è stata nuovamente colpita dalla variante dall’inizio di questo mese. Test di massa, chiusure e indagini epidemiologiche si sono spostati nella megalopoli orientale di Nanchino, capitale della provincia di Jiangsu. Il principale aeroporto Lukou di Nanjing è ora diventato un “centro di distribuzione del Delta”, dicono alcuni esperti della Commissione Nazionale della Sanità (NHC). Circa 200 infezioni legate all’aeroporto sono state segnalate sia a Nanchino che in regioni lontane a partire da mercoledì. I risultati iniziali all’aeroporto di Lukou suggeriscono che il ceppo Delta sia approdato su un volo dalla Russia il 10 luglio e abbia  infettato i lavoratori che sono saliti a bordo per raccogliere la spazzatura e disinfettare l’aereo. Il ceppo ha di nuovo perforato la difesa di confine della Cina. Cinque province tra cui Guangdong, Liaoning, Hunan, Sichuan e Anhui hanno riportato casi legati a Lukou dopo che i vettori hanno fatto scalo all’aeroporto di Nanchino nelle settimane passate. Le principali città di queste province, tra cui Chengdu, Shenyang e Dalian, hanno sigillato negozi, ristoranti e quartieri residenziali e hanno portato i pazienti e i contatti stretti in isolamento, dopo che il NHC ha emesso diversi avvisi di emergenza per far fronte a qualsiasi ulteriore “ricaduta virale” dall’aeroporto di Nanchino.  Il NHC e il governo municipale di Zhangjiajie nella provincia di Hunan, una popolare città di villeggiatura, stanno anche correndo per rintracciare gli oltre 2.000 turisti provenienti da tutta la nazione che hanno assistito a uno spettacolo in un teatro pieno di spettatori per lo più non mascherati questa settimana. La folla allo spettacolo ha incluso i passeggeri che hanno usato l’aeroporto Lukou e poi hanno sviluppato i sintomi. A Nanchino, i dirigenti si sono dati da fare per ripristinare misure radicali come un blocco in tutta la città, mai visto in Cina dopo che Wuhan, l’epicentro iniziale del contagio, ha riaperto nell’aprile 2020. Barricate e posti di blocco sono stati istituiti presso le principali autostrade e stazioni per allontanare coloro che cercano di fuggire da Nanjing ma che non possono produrre una lista medica pulita rilasciata da ospedali autorizzati. Un’altra scomoda verità su Nanjing è che la sua alta copertura vaccinale dei lavoratori dell’aeroporto e dei residenti della città non è riuscita a spezzare le catene di infezioni. Precedenti rapporti del Nanjing Daily ufficiale si vantavano che quasi il 100% del personale dell’aeroporto di Lukou era stato completamente vaccinato, mentre la copertura complessiva della città era vicina al 60%. Come altrove in tutta la Cina, i vaccini usati a Nanchino erano prevalentemente forniti da Sinovac e SinoPharm. Uno specialista della pianificazione delle vaccinazioni del CDC di Shanghai ha detto ad asiatimes.com che le cifre della vaccinazione in aumento in Cina – 1,6 miliardi di dosi a partire da giovedì – possono cullare le persone e i politici in un falso senso di sicurezza, poiché alcuni lavoratori in prima linea a rischio hanno ricevuto le loro vaccinazioni nel primo trimestre e i loro livelli di anticorpi e la protezione dal Covid avrebbero iniziato a diminuire. L’esperto ha detto che Pechino dovrebbe seriamente prendere in considerazione l’introduzione di richiamii per coprire tutti i lavoratori a rischio e inocularli ogni sei mesi.  Zhong Nanshan, il miglior pneumologo cinese e il capo di un gruppo consultivo di Pechino sul Covid, ha anche sollecitato che, di fronte alle formidabili minacce della variante Delta, Nanchino e altre città che combattono la ricaduta virale dovrebbero classificare chiunque sia stato in qualsiasi locale al chiuso con un paziente confermato come contatto stretto, indipendentemente da quanto sia grande il locale o se abbia avuto interazioni strette con il paziente o meno. “Le città devono entrare in azione rapidamente per identificare chiunque abbia usato i terminali dell’aeroporto Lukou di Nanchino dove lavoravano gli addetti alle pulizie infetti”, ha detto Zhong.

C.C

Rassegna stampa a cura di:

Valentina Guerra (lingua spagnola)
Ylenia Cossu (lingua portoghese)
Mariella Perrone (lingua spagnola)
Antonella De Stasio (lingua inglese)
Marika Provenzano (lingua tedesca, lingua inglese)
Elena Romani (lingua inglese)
Oxana Parshina (lingua tedesca)
Simona Ferri (lingua portoghese)
Ludovica Lara (lingua araba)
Chiara Cavallini (lingua cinese)