“È fantastico ripercorrere il passato quando vieni da molto in basso e sai che tutto quel che sei stato, che sei e che sarai non è altro che lotta.”
Diego Armando Maradona (Lanús, 30 ottobre 1960 – Tigre, 25 novembre 2020) è stato senz’altro il talento più grande di tutti i tempi.
Nonostante l’appellativo che ha guadagnato con il tempo, però, la vita di
Maradona non è stata per niente semplice:
“Non
avevamo la televisione e a casa lavorava solo mio padre. Speravo sempre che
potesse prendere un pallone e giocare con me, ma non poteva, si alzava alle
quattro per andare in fabbrica. E dormivamo tutti nella stessa stanza, non avevamo
spazio per vivere liberi”.
Nato a Villa Fiorito, zona poco raccomandabile di
Buenos Aires, in una città che non permetteva il cambiamento, Maradona ha
sempre raccontato la sua famiglia come “piena d’amore” e il padre, soprattutto,
come colui che “lo aiutava a brillare”.
Nonostante le poche possibilità economiche, all’età
di 10 anni, riesce a comprare un biglietto del bus per dirigersi verso la
grande città per il suo primo provino. Nel
1976, dieci giorni prima di compiere 16 anni, Maradona esordisce in prima
squadra. È la storia di una Leggenda
calcistica, ma non solo.
“Voglio diventare l’idolo dei ragazzi poveri di Napoli, perché loro sono come ero io a Buenos Aires”
È
questa la frase di fine presentazione di un giovane Diego Armando Maradona allo
stadio San Paolo di Napoli, il 5 luglio 1984.
Due anni dopo, il Napoli vinse il suo primo
scudetto nel campionato 1986-1987, stagione in cui batté, dopo trentadue anni,
la Juventus al Comunale di Torino.
Diego Armando Maradona è riuscito ad esaudire quel
desiderio: è stato la voce dei più deboli, di chi non aveva voce, sia a Napoli
sia in Argentina. Non dimenticò mai le sue origini e quel quartiere, di cui
tante volte aveva sentito la mancanza, riuscì a portarlo in campo in ogni sua
partita, in ogni suo goal.
L’amore per il calcio, per la squadra e per la
città è ciò che l’ha sempre contraddistinto ed è quello che ha spinto un’intera
popolazione, tifosi e non, grandi e piccoli, ad amarlo con tutto il cuore.
Gli anni che visse la città di Napoli grazie alla
presenza di Maradona non sono stati ritenuti “anni d’oro” solo dal punto di
vista calcistico: quegli anni riuscirono ad eliminare i preconcetti, i
pregiudizi, la paura di non essere abbastanza, lo spirito rassegnato di una
città che non è mai stata ascoltata davvero.
Maradona ha regalato a tutti i ragazzi che il
pomeriggio si riunivano nel parco per giocare a calcio, un sogno. Un sogno che
sembrava avverarsi ogni volta che si indossava la maglietta con il numero 10.
A Napoli ha fatto molto di più: quel sogno, l’ha
reso reale. Maradona è riuscito ad amare una città che in tanti giudicavano e
giudicano, che in tanti disprezzavano e disprezzano. Dopotutto, non è facile
amare ciò che non si capisce e Maradona è stato diverso in questo: ha vissuto
la città, l’ha conosciuta e l’ha capita, ha conosciuto i tifosi, ha pianto e
riso per amore e non solo per gioco. Come uomo non è stato un esempio, ha
commesso errori che ha sempre pagato senza mai intromettere i tifosi, gli amici
e, soprattutto, il calcio.
«Il fútbol è lo sport più bello e più
sano del mondo, gli sbagli di uno non devono guastarlo. Io ho
sbagliato e ho pagato, ma la pelota no se mancha. Il pallone non
si sporca»
Diego Maradona è stato
più Napoletano che Argentino, è stato un idolo per i bambini e un motivo di
orgoglio per i più grandi. Non era importante tu fossi tifoso/a, quando
Maradona segnava, tu urlavi; quando Maradona vinceva, tu scendevi in piazza. Oggi
non importa tu sia stato tifosa/a o meno, non importa se hai seguito ogni
partita, se tu l’hai visto in azione allo stadio o in Tv; oggi un pezzo di
calcio è andato via, un pezzo di Napoli è morto e il tuo cuore è spezzato.
“Tutti dicono: questo è stato il migliore del Barcellona, questo è stato il migliore del Real Madrid, questo è stato il migliore del Chelsea, questo è stato il migliore… Io sono orgoglioso di essere stato il migliore a Napoli”
Sei stato il migliore, D10S, ovunque tu sia stato.
Sei il migliore, ovunque tu sia.
Oh mama mama mama,
Oh mama mama mama,
sai perchè mi batte il Corazon,
Ho visto Maradona,
Ho visto Maradona,
Oh mama inamorato sono…
Isabella Ferrigno