#unintsightseeing: Il palazzo del Quirinale

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Il Palazzo del Quirinale sorge sul colle omonimo ed è attualmente la residenza ufficiale del Presidente della Repubblica. Il palazzo, uno dei principali simboli della storia italiana, rappresenta un vero e proprio museo aperto al pubblico che raccoglie un patrimonio artistico unico nel suo genere.

Edificato a partire dal 1500, vista la posizione privilegiata sul colle rispetto alla città, si impose come residenza stabile del Papa a partire dal Pontificato di Papa Paolo V Borghese, come fulcro nevralgico del potere temporale del Papa sullo Stato Pontificio.

Successivamente, con la breccia di Porta Pia del 1870, i Savoia scelsero il palazzo come residenza reale, continuando ad abbellirne gli interni con manufatti storici provenienti dalle regge di tutta Italia, fino al 1946 con la proclamazione della Repubblica.

In occasione del 2 Giugno, il Palazzo del Quirinale apre le sue porte al pubblico ed è interamente visitabile. È possibile, infatti, ammirare anche la bellezza dei suoi giardini, interamente ristrutturato negli ultimi anni.

#curiositàdalmondo: Il Maneki Neko

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Il Maneki Neko (letteralmente “il gatto che chiama”) detto anche “gatto che dà il benvenuto”, “gatto della fortuna” o “gatto del denaro” è una tipica scultura giapponese in porcellana o ceramica, che si ritiene porti fortuna al proprietario.

Sebbene le sue origini siano del tutto incerte, vi è un curioso aneddoto dietro questo simpatico gattino. Si tramanda che un illustre personaggio sia passato vicino a un gatto che sembrava salutarlo. Interpretando il movimento del gatto come un segno, il nobiluomo si fermò e andò verso di lui; essendosi allontanato dalla strada che stava seguendo, si accorse di aver evitato una trappola che era stata tesa per lui proprio poco più avanti.

Nella cultura giapponese, infatti, il gatto è un simbolo di fortuna e di felicità, tant’è che esistono moltissime altre versioni sulla nascita di questa statuina.

Oggi, vengono prodotte con un tocco più moderno, differenziandosi dall’originale per colore, materiale e forma. Un elemento in comune con tutte è il campanellino al collo del gatto, che testimonia l’usanza durante il periodo dell’imperatore Edo di abbellire i gatti con accessori e gioielli.

#unintsightseeing: Piazza del Popolo

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Veduta della piazza dal Piazzale del Pincio

Piazza del Popolo è una delle piazze più maestose e scenografiche di Roma. Si trova ai piedi del Pincio, poco distante dal Tevere, alla confluenza di tre celebri vie: via del Corso, via del Babuino e Via di Ripetta. La piazza prende il nome dalla Chiesa di Santa Maria del Popolo, celebre per gli interventi del Bernini e per le due opere di Caravaggio presenti al suo interno.

La piazza, come la vediamo oggi, è il risultato di una lunga serie di modifiche che si sono succedute nel corso del tempo: un occhio attento, infatti, potrebbe facilmente notare le diverse stratificazioni dei vari periodi storici.

Al centro della piazza si innalza l’obelisco detto Flaminio, alto metri 23,20 e recante i geroglifici di Seti I (1318-1304 a.C.). Fu il primo obelisco a essere trasportato a Roma: infatti ai tempi di Augusto si trovava al Circo Massimo per celebrare la conquista dell’Egitto. Venne spostato in questa piazza per volere di Papa Sisto V nel 1589. Ai suoi piedi si trova la Fontana del Trullo, che con i suoi quattro leoni riprende lo stile egizio dell’obelisco.

Piazza del Popolo è ancora oggi il punto di incontro preferito dei romani per una passeggiata in centro. Si consiglia, invece, di assaporare lo spettacolo della piazza a poco a poco: salendo le scale della metropolitana, subito a destra ci si ritrova davanti la porta Flaminia, una delle principali vie di ingresso della città di un tempo. Lo spettacolo che abbiamo davanti è immenso, quasi mozzafiato. Simbolo della maestosità e della grandezza della Roma papale.

#curiositàdalmondo: La Morris dance

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La Morris dance (o ballo del Morris) è una danza folk tradizionale inglese risalente al XV secolo e consiste in una serie di figure coreografiche eseguite da gruppi di ballerini che utilizzano campanelli, bastoni, spade e dei caratteristici fazzoletti. Le cornamuse sono, invece, l’unico accompagnamento strumentale.

Ancora oggi gli inglesi attribuiscono a questa danza un potere propiziatorio a favore della fortuna e della bella stagione. Secondo la tradizione, nelle zone rurali dell’Inghilterra, ogni paese ha il suo gruppo Morris, che si incontra nel mese di maggio per augurare un buon raccolto.

Ci sono menzioni al riguardo del Ballo di Morris che risalgono a prima del 1448, benché danze con nomi simili e caratteristiche simili sono menzionati nei documenti rinascimentali in Francia, Italia e Spagna.

Le origini del nome, invece, sono ancora incerte. La teoria più accreditata è che il termine derivi da moorish dance e danza moresca (come testimonianza della dominazione araba in Spagna), che infine diventa Morris Dance. Oppure, c’è chi crede che derivi dal termine latino Mores, che vuol dire “costumi”.

#unintsightseeing: Il complesso del Vittoriano

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Il complesso del Vittoriano, erroneamente noto come Altare della Patria, è un complesso monumentale situato in piazza Venezia e inaugurato nel 1911 da Vittorio Emanuele II, a cui è dedicato. È uno dei monumenti simbolo non solo di Roma, ma anche dell’Italia: venne costruito, infatti, per celebrare il quarantesimo anniversario del Risorgimento. Data la sua forma, fu chiamato anche “la macchina da scrivere” durante il periodo della progettazione.

Una parte del monumento è destinata all’Altare della Patria, con la Tomba del Milite Ignoto. Per tanto viene anche considerato un tempio laico consacrato alla nazione. Durante i festeggiamenti del 2 giugno è il punto di arrivo della parata delle forze armate, dove il presidente della Repubblica rende il suo omaggio.

Oggi, è un complesso museale particolarmente apprezzato dove vengono organizzate esposizioni di vario genere. Ospita inoltre il Museo del Risorgimento, contenente manufatti risalenti al periodo delle Guerre di Indipendenza; e un belvedere dove si può godere di un incantevole paesaggio sul centro di Roma.

#curiositàdalmondo: Il fado

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Il Fado è un genere musicale tipicamente portoghese della città di Lisbona e riconosciuto come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO dal 2011. Viene eseguito da una formazione musicale composta da voce, guitarra portuguesa, viola do fado e cavaquinho (una chitarra spagnola che produce le armonie e i bassi).

Questo genere ha avuto origine soprattutto nei quartieri popolari della capitale portoghese, negli ambienti della piccola malavita o nelle tascas (le tipiche osterie del luogo). Pertanto sarebbe opportuno fare una distinzione con il Fado de Coimbra, eseguito e cantato perlopiù dagli studenti della celebre università e presenta delle caratteristiche a sé stanti (come l’utilizzo di tonalità più alte e veloci).

Il tema ricorrente del Fado è il sentimento: che sia per una pena d’amore, un abbandono, la nostalgia della terra natia, vita quotidiana o piccole conquiste personali. Lo stesso nome deriva dal latino fatum, che vuol dire destino, in quanto esso si ispira al ricorrente concetto della saudade portoghese, ovvero di un perenne senso di malinconia nella vita.

Tra gli artisti di Fado, occorre celebrare la personalità di Amalia Rodrigues, che con il suo carisma, il suo fascino e la sua interpretazione vocale è riuscita a sdoganare questo genere musicale al di fuori dei confini nazionali. Inoltre, si deve a lei la classica immagine della cantante di Fado con un lungo vestito nero e lo scialle, ancora oggi utilizzato e particolarmente apprezzato.

Nel quartiere di Alfama, a Lisbona, è possibile visitare il Museu do Fado, che grazie a una vasta documentazione cartacea e multimediale, frutto di centinaia di donazioni, illustra la sua storia dai primi decenni del XIX secolo fino ai giorni nostri.

#unintsightseeing: Piazza di Spagna

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Scalinata di Trinità de’ Monti

Ai piedi della collina del Pincio, Piazza di Spagna rappresenta uno dei luoghi simbolo e più suggestivi della Capitale, tanto da essere visitata ogni giorno da turisti provenienti da tutto il mondo. È celebre soprattutto per la monumentale scalinata di Trinità dei Monti, con la quale viene spesso confusa.

Il nome della piazza, invece, deriva dal palazzo di fronte la scalinata: l’Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede, che seppe rivalorizzare col tempo l’intera area e renderla un vero e proprio salotto appetibile non solo ai romani ma anche ai turisti. Durante i primi anni del Seicento, questa zona veniva considerata quasi suburbana, dato che si trovava poco fuori dal centro storico e lontano dalla Roma imperiale.

Elemento di grande rilievo è senz’altro la fontana posta al centro, chiamata Fontana della Barcaccia, realizzata da Pietro e Gian Luigi Bernini. Guardando la scalinata, sulla destra è possibile vedere la cosiddetta casina rossa, dove soggiorno durante gli ultimi anni della sua vita il poeta inglese John Keats, a cui è dedicata la casa-museo visitabile oggi.

#fridayabroad: Strasburgo

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Strasburgo è il capoluogo dell’Alsazia, regione della Francia al confine con la Germania. Territorio a lungo conteso, ancora oggi la città incarna la perfetta mescolanza fra due culture, quella francese e quella tedesca, soprattutto per quanto riguarda l’architettura e le tradizioni. La sua Università è una delle nostre mete Erasmus per gli studenti della facoltà di Economia.

Proprio per questo suo essere così cosmopolita e viva, l’Unione Europea ha deciso di stabilire ben tre istituzioni a Strasburgo: il Parlamento europeo, la Corte europea dei diritti dell’uomo e il Consiglio d’Europa; aumentandone ancor di più il carattere multiculturale che ha sempre contraddistinto la città.

La città è attraversata dal fiume Ill, uno degli affluenti più importanti del fiume Reno, che nella parte occidentale del centro storico si divide in cinque diramazioni differenti. Quest’area corrisponde al quartiere La Petite France: il cuore economico, commerciale e culturale della città, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1988. È proprio qui che si concentravano gli artisti, dando così alla zona un’aspetto piuttosto bohemién, con i negozi vintage, i cafés, le illuminazioni dal gusto retrò e le tipiche case colorate in legno.

Il monumento simbolo di Strasburgo è però la Cattedrale di Notre-Dame, definita dal noto scrittore francese Victor Hugo “un prodigio di grandezza e leggiadria”. Al suo interno, è possibile ammirare un orologio astronomico funzionante risalente al XVI secolo. La piazza antistante la cattedrale, invece, è famosa soprattutto per i suoi mercatini natalizi, che ogni anno richiamano turisti francesi e non.