La rassegna stampa internazionale dell’UNINT sul COVID-19

L’emergenza legata alla diffusione del COVID-19 continua ad assumere proporzioni difficilmente controllabili e sempre più estese a livello globale.

Anche gli Stati con i sistemi sanitari più solidi, fra i quali il nostro Paese, che in prima linea ne è l’esempio, stanno incontrando enormi difficoltà. Queste fanno correre il nostro pensiero a tutte quelle aree del mondo carenti di servizi essenziali come le strutture ospedaliere e la libera possibilità di accedere alle cure mediche.

Per questo motivo, anche oggi raccontiamo quello che è accaduto nel mondo nelle ultime giornate, con la speranza che non si continui a diffondere esclusivamente un virus bensì consapevolezza, solidarietà e senso di comunità.

Sara Nardi

Il giornale brasiliano globo.com riporta che ad oggi l’Italia ha registrato un altissimo tasso di decessi a causa del coronavirus superando, addirittura, la Cina. Vari studiosi sostengono che l’alto tasso di contagio che si è presentato in Italia è dato dal fatto che la nostra è una popolazione composta, per lo più, di anziani. Il Presidente brasiliano Jair Bolsonaro sottovaluta l’epidemia e il propagarsi del virus e afferma che l’elevato tasso di mortalità verificatosi in Italia è appunto dovuto all’anzianità della popolazione. Il Presidente inoltre sostiene che in Brasile non si dovrà mai affrontare la stessa situazione.
            Nel mentre il Ministero della Salute brasiliano dichiara ufficialmente il contagio su tutto il territorio nazionale. Gli ultimi dati, aggiornati al 24 marzo, indicano un totale di 2.201 contagi includendo 46 decessi (40 a San Paolo e 6 a Rio de Janeiro). Sul territorio nazionale i casi di contagio sono così distribuiti:

  • Nord = 82
  • Nord-est = 354
  • Sud- est = 1.278
  • Centro-ovest = 217
  • Sud = 270

Il Presidente ha ignorato le indicazioni date dal Ministero della salute e, come se non bastasse, è anche stato a stretto contatto con uno dei suoi collaboratori che è risultato positivo al COVID-19. Il Presidente Bolsonaro dopo aver effettuato 2 esami (uno il 12 e e l’altro il 17 marzo) di cui non si hanno i risultati ufficiali afferma di non aver contratto il virus.

Contrariamente alle decisioni prese dal Presidente brasiliano, il governatore dello Stato di Rio de Janeiro in data 21 marzo ha deciso di isolare il territorio per 15 giorni attraverso la sospensione e il blocco dei mezzi di trasporto (aerei, ferroviari e marittimi), la chiusura temporanea delle attività commerciali, delle spiagge e non solo. Per impedire il fallimento delle agenzie non sono stati effettuati rimborsi ma si è proposto ai clienti di posticipare viaggi, attività turistiche e soggiorni negli hotel (che rimarranno chiusi fino al 3 maggio).

Ci sono state alcune proteste da parte dei lavoratori, principalmente a Belo Horizonte e a Recife, per cercare di ottenere il permesso per lo smartworking. Ciò è dovuto al fatto che sono state segnalate violazioni delle norme di prevenzione come la mancanza di alcol e gel-igienizzanti, il sovraffollamento negli uffici e la mancanza di attenzione nei confronti dei lavoratori con problemi di salute, anziani e donne incinte.

Il Governatore di Minas Gerais, per far fronte all’epidemia, il 25 marzo ha dichiarato che darà inizio alla costruzione di un ospedale a Belo Horizonte. Questo ospedale potrà ospitare 800 letti nell’unità di Terapia Intensiva (UTI) e, inoltre, in programma c’è l’aggiunta di altri letti negli ospedali interni allo Stato per garantire massima organizzazione in caso di necessità.

Francesco Cabras, Agata Cignitti

L’Australia ad oggi conta più di 2800 contagi e vede nuove restrizioni: locali e pub a Sydney si reinventano con il servizio bar a domicilio. Vari artisti, seguendo l’esempio americano, hanno creato il sito “I Lost My Gig Australia” (Ho Perso il Lavoro Australia), per sostenersi a vicenda segnalando i soldi persi causa virus. Cifre che verranno segnalate all’Australian Music Industry Network (Rete australiana dell’industria musicale) e all’Australian Festival Association (Associazione festival australiano), per stimare un eventuale supporto economico. La cantante Kira Puro si è fatta portavoce di alcuni musicisti su Twitter, suggerendo alle radio di trasmettere quasi esclusivamente musica australiana; la proposta è stata accolta da alcune antenne. Anche nel mondo dello sport c’è difficoltà, in particolare per il rugby: si teme infatti per le 16 squadre che dovranno rimanere in piedi senza i proventi delle partite e del merchandising durante la quarantena.

Nel Regno Unito il virus ha colpito anche la famiglia reale: Carlo, principe del Galles, è risultato positivo al COVID-19 con lievi sintomi e in questo momento si trova in Scozia, in isolamento insieme alla consorte Camilla. La Regina Elisabetta e il Principe Filippo si sono rifugiati nel castello di Windsor, con pochi membri del loro staff, in via precauzionale.Cancellati eventi e manifestazioni e implementati i controlli alle frontiere, poiché ci sono ancora troppe persone in giro. Negli ultimi due giorni la Camera dei Lord ha approvato un disegno di legge che darà al governo un potere senza precedenti. Mentre a livello sanitario, 7563 medici in pensione sono tornati a lavorare per contribuire alla gestione dell’emergenza.

In Canada, invece, i veterinari mettono a disposizione i loro ventilatori. Lo Stato ha inoltre destinato 40 miliardi di dollari per venire incontro ai lavoratori colpiti dalle conseguenze della pandemia. Gran parte della popolazione (anche i sedicenni) avrà accesso al credito e a partire da aprile il credito di 2000 dollari sarà erogato senza condizioni di accesso.

Anche negli Stati Uniti, il Senato ha approvato un disegno di legge per erogare incentivi e fondi in favore di famiglie, ospedali e imprese in difficoltà, dopo essersi verificata una corsa alle domande di disoccupazione da parte di milioni i richiedenti. L’azienda statunitense Dyson ha ristrutturato gli impianti per avviare la produzione di un nuovo modello di respiratore che sarà disponibile all’inizio di aprile. La situazione emergenziale ha inoltre sollevato polemiche dirette al presidente Trump, accusato di aver sottovalutato i rischi di una possibile epidemia da COVID-19 non ascoltando gli esperti virologi e mancando di trasparenza. Il COVID-19 ha colpito anche il mondo del cinema: protagonisti l’attore Tom Hanks e di sua moglie Rita e dell’ex produttore cinematografico Harvey Weinstein, condannato per molestie. Immediato il trasferimento presso le celle di isolamento al Wende Correctional Facility (prigione di massima sicurezza).

Diana Fagiolo, Laura Forcella, Emanuele Spina, Stefano Mazzagatti, Lucia Capriglione, Claudia Cesetti

La Spagna ha registrato nel periodo tra il 31 gennaio e il 25 marzo oltre 47.000 casi di coronavirus e circa 3.500 morti, superando il numero delle vittime in Cina. Come ribadito in questi giorni dal direttore del Centro per la gestione della crisi sanitaria (Centro de Coordinación de Emergencias y Alertas Sanitarias), Fernando Simón, la settimana è particolarmente dura. La relazione stilata, aggiornata quotidianamente dal Ministero della Salute spagnolo, registrava tra il 24 e il 25 marzo 738 morti in più rispetto ai giorni precedenti, con 1.574 pazienti dimessi.

In Argentina ci sono attualmente 387 casi confermati, tra cui 7 decessi. Secondo i dati ufficiali, il 40,9% dei contagiati sarebbero donne e il 59,1% sarebbero uomini. Martedì scorso erano stati confermati 86 nuovi casi, l’aumento più alto dall’inizio della pandemia. Nella stessa giornata sono morti due pazienti. Secondo i dati forniti, nella capitale sono stati registrati 135 casi, 174 comprendendo anche la periferia.

In Perù, il presidente Martín Vizcarra si è espresso contro coloro che non stanno rispettando le misure del paese per l’arresto dell’espansione del virus e ha affermato che mercoledì scorso sono stati detenuti 18.476 cittadini per non aver rispettato l’autoisolamento obbligatorio. Solo pochi giorni fa sono stati arrestati, nell’arco di 24 ore, 2.427 cittadini. Il capo di Stato ha dichiarato che l’obiettivo della misura adottata dal Governo peruviano è per “la tutela della vita”. La misura prevede l’autoisolamento obbligatorio per 15 giorni, la chiusura delle frontiere e la sospensione dei trasporti internazionali di passeggeri via terra, mare e aria.

A Cuba, il Ministero della Salute ha confermato 57 casi. Secondo le informazioni riportate dalla Presidenza di Cuba, le misure adottate si concentrano sul monitoraggio epidemiologico soprattutto di coloro che entrano nel paese, unito al potenziamento di altre misure sanitarie.

In Venezuela, il presidente della Repubblica Nicolás Maduro si è complimentato con gli artisti che hanno regalato un momento di allegria in questo periodo di pandemia. “Non c’è niente di più bello che portare l’allegria al popolo venezuelano che, in un momento di crisi per il Covid-19, rimane saldo con la quarantena […]”, scrive il capo di Stato su Twitter. In questi giorni in Venezuela sono stati registrati 91 casi di coronavirus.

In Honduras hanno avuto luogo diverse proteste per la mancanza di forniture per affrontare il virus. Martedì scorso la polizia del paese ha affrontato con il gas lacrimogeno le folle che protestavano per mancanza di cibo e per il coprifuoco imposto. Altri gruppi hanno chiesto anche la possibilità di poter lavorare nonostante le limitazioni. Anche l’Honduras, con 36 casi confermati, ha dichiarato l’emergenza sanitaria in tutto il paese, chiudendo le frontiere e imponendo il coprifuoco su sei città.

Marco Riscica

Francia: In un articolo di mercoledì 24, apparso sul quotidiano francese Le Monde, si legge che “il bilancio delle vittime resta ancora da incubo, tuttavia la diminuzione del numero dei contagiati suscita timide speranze negli scienziati, che confidano nell’efficacia delle misure draconiane di isolamento prese dal governo italiano”. C’è anche chi, come il fotografo Samuel Gratacap, ne approfitta per fare un reportage fotografico di una “Roma deserta”, che sembra essersi trasformata in un “set cinematografico”. Arrivata la notizia di un paziente cinese trovato nuovamente positivo al virus. Le persone guarite in realtà risulterebbero immuni a questo ceppo del virus tuttavia l’organismo non sarebbe immune ad una sua possibile mutazione.

Il Belgio, senza più mascherine, ha mandato una richiesta d’aiuto a cui ha risposto Mossa, azienda turca, garantendo la consegna entro 3 giorni a patto che l’ordine fosse saldato entro il 12 marzo. Si è rivelata essere una frode ai danni del Belgio che sarà pertanto rimborsato. Nel frattempo, Marius Gilbert, epidemiologo all’Università di Bruxelles, lamenta l’assenza di dati reali sul Covid-19: “È un problema significativo che ritarda la nostra capacità di reagire a questa epidemia. Urge adottare un sistema trasparente di accesso ai dati così come fatto in Italia e in Francia”.

Nonostante le misure restrittive adottate dalle autorità africane per fermare il virus, i numeri continuano ad aumentare. Il 25 marzo sono 43 i paesi in cui si è diffuso il contagio. “Il rapido incremento del Covid-19 in Africa costituisce un appello preoccupante a cui rispondere con decisione. Possiamo ancora cambiare il corso di questa pandemia, i governi devono attingere a tutte le loro risorse e capacità per rafforzare le misure preventive” ha affermato il direttore regionale dell’OMS per l’Africa, Matshidiso Moeti. I paesi più colpiti del continente finora sono l’Egitto, il Sudafrica, e l’Algeria.

In Canada il governo ha preso provvedimenti in linea alle altre province e agli altri paesi, contro quella che il premier del Québec, François Legault, ha definito “la più grande battaglia della nostra vita”. Poiché nell’area i positivi al COVID-19 ammontano a 1339, al 25 marzo, si è ricorsi alla chiusura delle attività a eccezione di farmacie, alimentari e S.A.Q. (la società responsabile del commercio di bevande alcoliche). A tal proposito, verranno emessi assegni dal governo federale, il 6 aprile p.v., per sostenere le persone rimaste senza occupazione.

Ad oggi il numero di casi in Svizzera è in aumento, tanto che si parla di scenario all’italiana: è il primo Paese al mondo per rapporto popolazione-contagiati, si svolgono più di 1000 test al giorno. Le scuole sono chiuse, ma la didattica a distanza non sembra funzionare, si sta ancora lavorando per migliorarla. Un albergo ha offerto le sue stanze per i medici affinché possano riposarsi. Il governo consiglia di uscire solo in casi di estrema necessità. Continua l’ammirazione per l’Italia, si parla dell’intuizione di trasformare le maschere da sub di Decathlon in maschere respiratorie.

Carolina Benucci, Eleonora Valente, Giulia Marinucci, Elen’Alba Vitiello, Lara Bruno,  Ngwikem Manfo Solange, Diana Sandulli, Flavia Lucarelli D’Ortenzi, Emanuela Batir

In Germania non sono mancate le manifestazioni di solidarietà verso l’Italia: è infatti il primo Paese al mondo ad essersi offerto di prendere in carico pazienti italiani per curarli. Dopo il Land della Sassonia, che nella giornata di lunedì ha accolto i primi 2 pazienti (ora ricoverati all’ospedale di Lipsia), anche il Nord Reno-Westfalia, la Baviera, Berlino, il Brandeburgo e l’Assia si sono resi disponibili ad aiutarci.

Intanto già da domenica 22 sono entrate in vigore le prime misure di sicurezza valide per l’intero territorio nazionale, accolte con favore dalla stragrande maggioranza della popolazione (solo il 3% dei tedeschi si dichiara contrario).

Tra le nuove disposizioni c’è il divieto di riunirsi all’aperto in gruppi di oltre 2 persone e di mantenere ovunque la distanza di 1,5 m gli uni dagli altri. Tuttavia non è stato ancora deciso di vietare gli spostamenti ai cittadini così come è accaduto in Italia, e pertanto i tedeschi sono ancora liberi di muoversi e uscire di casa, sebbene le autorità invitino a farlo solo in caso di necessità. Queste nuove disposizioni tentano di fare leva sul buon senso dei tedeschi, tuttavia la loro violazione può comportare multe molto salate, il cui ammontare varia molto da Land a Land. Il Nord Reno-Westfalia è stato il primo Land a introdurre sanzioni fino a 5000€, che possono ammontare fino a 25.000€ in caso di recidività.

Intanto il numero dei casi continua a salire: nella giornata di giovedì i casi confermati sono arrivati a 36.508, le vittime sono 198.

Preoccupano molto le possibili conseguenze economiche di cui fa una stima l’Ifo, l’istituto di ricerca economica di Monaco di Baviera: al termine della pandemia potrebbero ritrovarsi senza posto di lavoro più di 1 milione di persone, e la Germania potrebbe perdere mezzo trilione di euro. Vale però la pena spendere anche cifre altissime per le misure di politica sanitaria, al fine di abbreviare quanto più possibile la parziale chiusura dell’economia senza compromettere la lotta alla pandemia.

Il Bundestag ha oggi approvato una manovra aggiuntiva da 156 miliardi di euro per sovvenzionare gli aiuti necessari a contrastare l’epidemia. Questo pacchetto avrà un costo di 122,5 miliardi di euro, di cui 50 miliardi verranno utilizzati per finanziare piccole imprese e lavoratori autonomi. Verrà anche effettuato un taglio alle imposte di 33,5 miliardi di euro.

In data 22.03 la cancelliera Angela Merkel si era messa volontariamente in quarantena domestica, in quanto era entrata in contatto con un medico poi risultato positivo. La cancelliera fortunatamente è risultata negativa al primo tampone, effettuato il giorno dopo.

Riguardo le recenti polemiche sullo svolgimento dell’esame di maturità, la Conferenza dei ministri dell’Istruzione e degli Affari culturali si è pronunciata a favore del normale svolgimento dell’esame, nonostante fino a ieri molti Länder tedeschi sembrassero intenzionati alla cancellazione per l’anno corrente.

Francesca Della Giulia, Rosa Palumbo

Il giorno 25 marzo alle ore 14:00 italiane, il presidente russo Putin si è rivolto ai suoi concittadini in merito al coronavirus e alle misure in ambito di sicurezza e in ambito economico. Esordisce dicendo: “Grazie alle misure adottate in anticipo, siamo in grado di frenare la diffusione ampia e rapida della malattia. Ma dobbiamo capire che la Russia – a causa della sua posizione geografica – non può isolarsi dalla minaccia. È oggettivamente impossibile bloccare completamente la penetrazione dell’epidemia nel nostro paese.”

Il presidente, quindi, dichiara il blocco delle attività lavorative non necessarie, dal 28 marzo fino al 5 aprile resteranno aperte: le istituzioni mediche, le farmacie, i supermercati, le banche, gli istituti finanziari, i trasporti e le autorità di ogni livello.

Si invita a restare a casa, senza però nessun obbligo.

Molte sono le misure economiche per garantire il necessario: previdenza sociale, reddito e lavoro, nonché il sostegno alle piccole e medie imprese.

Quindi tutti servizi di previdenza nei prossimi sei mesi dovrebbero essere rinnovati automaticamente. A partire da aprile per tre mesi è stato proposto di aggiungere all’assegno di maternità ulteriori 5000 rubli al mese per ogni bambino di età inferiore ai tre anni inclusi. I pagamenti delle ferie per malattia dovranno essere calcolati sulla base di almeno un salario minimo al mese e, ad eccezione di alcune categorie di cittadini, il pagamento massimo delle indennità di disoccupazione, attualmente limitato all’importo di 8000 rubli al mese, si propone di aumentarlo al livello del salario minimo, cioè fino a 12.130 rubli.

Inoltre, si è decido di bloccare il pagamento dei prestiti dei cittadini a basso reddito e per le piccole e medie imprese nei prossimi sei mesi.

Continua ancora il presidente preoccupandosi della situazione economica: “Per le piccole e medie imprese, ritengo necessario prevedere una proroga del pagamento di tutte le tasse, ad eccezione dell’IVA, per i prossimi sei mesi. E per le microimprese, oltre a tale misura fiscale, anche una proroga del pagamento dei contributi di previdenza sociale.”

Infine, conclude: “Dobbiamo ricordare la nostra responsabilità personale per i nostri cari, coloro che vivono nelle vicinanze e che hanno bisogno del nostro aiuto. È nella solidarietà che risiede la forza della società, l’affidabilità dell’assistenza reciproca, l’efficacia della nostra risposta alla sfida che affrontiamo.”

I vicini kazaki, invece, si sono chiusi in una e vera propria quarantena: dal 22 marzo sono bloccate tutte le uscite ed entrate; fanno eccezione solo i lavoratori del trasporto pubblico, le forze dell’ordine e i servizi comunali. Le strade sono state riempite da posti di blocco di militari delle truppe d’assalto e per il mantenimento della pace; senza dimenticare, ovviamente, la disinfezione del territorio e di oggetti per limitare il contagio.

Clarissa Giacomini, Paola D’Onofrio

Perchè l’italia ha uno dei tassi di mortalità più alto al mondo? Secondo il quotidiano degli Emirati Arabi Uniti Al Bayan le motivazioni sono principalmente tre.

  • L’elevato tasso di anzianità del paese

L’alto numero dei decessi causato dal virus è dovuto in parte al fatto che la popolazione italiana è tra le più anziane al mondo, seguita dal Giappone.

  • Pressioni sul sistema sanitario

La seconda causa riguarda il sovraffollamento delle strutture sanitarie: sempre più malati hanno bisogno della terapia intensiva, i cui posti non sono sufficienti per tutti. In tali condizioni critiche, la priorità viene data a chi ha maggior possibilità di guarire: tutto ciò ha portato a un deterioramento della qualità della terapia intensiva, nonostante il sistema sanitario in Lombardia (il principale focolaio del virus in Italia) sia considerato eccellente.

  • Differenti metodi di censimento

Gli esperti ritengono che la percentuale dei decessi in Italia sia legata anche alla politica di censimento; il governo italiano effettua i controlli solo sulle persone che manifestano dei sintomi, senza tener conto dei cosiddetti asintomatici.  Questo metodo è diverso rispetto a quello applicato da stati come la Germania e la Corea del Sud, che hanno scelto di seguire politiche di censimento su larga scala. D’altro canto, l’Italia ha deciso di inserire nel conteggio totale dei decessi anche i soggetti che, durante i controlli, hanno manifestato dei sintomi ma che sono morti a causa di un’altra malattia pregressa; questo metodo di censimento non è stato invece adottato da altri stati.

Uno spiraglio di luce nel piccolo stato del Bahrein. Nel Regno del Bahrein, secondo quanto riportato dal quotidiano nazionale Al Ayam, è stato svelato il nome del farmaco utilizzato per curare alcuni casi di Covid19, ovvero l’Hydroxychloroquine. Queste informazioni ci giungono dall’intervista effettuata al Presidente del Consiglio Superiore di Sanità del paese, Muhammad Abdallah al Khalifa, il quale ha illustrato gli effetti positivi che derivano dall’utilizzo del farmaco, tra cui la diminuzione della mortalità del virus, dei suoi sintomi e delle sue complicazioni. Il farmaco è stato usato per la prima volta in Bahrein il 26 febbraio scorso e il paese è uno dei primi al mondo ad utilizzarlo, assieme a Cina e Corea del Sud. Questo tipo di medicinale veniva già utilizzato per curare malattie come lamalaria, l’artrite e il lupus eritematoso sistemico.

Didattica a distanza. Anche i paesi del Golfo hanno risposto prontamente alla necessità di non interrompere la continuità didattica nelle scuole di ogni ordine e grado e nelle università. In particolare, il modello saudita spicca per l’efficienza e la fruibilità delle sue piattaforme di e-learning; infatti sin dalla chiusura delle scuole del Regno, avvenuta il 9 marzo scorso, il Ministero dell’Istruzione saudita ha messo a disposizione 17 canali satellitari per la didattica a distanza, a cui si aggiungono quelli youtube per le lezioni in streaming.

Dinella Vella, Anna Parmegiani, Riad Al Thobaity

In Cina, la decisione della Commissione Sanitaria di eliminare le restrizioni per la provincia di Hubei, ad eccezione di Wuhan, dimostra che la Cina si è risvegliata da un incubo durato oltre due mesi. Il Governo centrale ha due obiettivi principali: limitare i contagi di ritorno (67 nella Cina Continentale) e l’importazione di nuovi, nonché fornire assistenza alla comunità internazionale nella lotta contro il Covid19.

Sul fronte interno, si aggiorna il numero dei paesi inclusi nella lista per il controllo e la prevenzione delle epidemie, tra questi: gran parte dei paesi europei, Stati Uniti e paesi del Medio Oriente come Iran e Arabia Saudita, prova della diffusione a livello mondiale della pandemia. Sul fronte estero, la Cina si muove su due linee di coordinamento: sanitario e politico. Durante la visita di stato in Kazakistan, il Presidente cinese Xi Jinping ha ribadito la totale disponibilità a collaborare con la comunità internazionale per combattere il virus che “non conosce etnie o frontiere”. A dimostrare l’impegno della Cina è stato l’ampio sostegno ad organizzare un summit straordinario dei leader del G20 che abbia come tema centrale un progetto condiviso per affrontare la diffusione dell’epidemia e la stabilizzazione dell’economia mondiale. Il vertice virtuale ha una portata storica straordinaria e la presenza del Presidente Xi Jinping, ha affermato il Viceministro degli esteri Ma Zhaoxu mercoledì scorso, conferma gli sforzi e il senso di responsabilità della Cina nella lotta contro il Covid19. Circa gli aiuti concreti, il governo si è impegnato ad inviare forniture e dispositivi medici in 82 paesi, all’ OMS e all’Unione Africana, nonché squadre di medici volontari impegnati in prima linea nel sostegno dei paesi colpiti dall’epidemia, con l’obiettivo di unire conoscenze ed esperienze per fornire un sostegno pratico agli operatori sanitari e di cui sta beneficiando, più di tutti, l’Italia. Importante per la riuscita del progetto, come riporta lo Shangai Post, è l’incontro online organizzato dalla School of Medicine dell’Università di Shangai in cui esperti italiani e cinesi si sono scambiati importanti informazioni sull’uso di attrezzatture, scelta dei farmaci antivirali, misure protettive e trattamento dei pazienti maggiormente a rischio.

I risultati sono soddisfacenti, la cooperazione tra i due paesi si muove con successo anche sul territorio nazionale: tra gli obiettivi dell’ambasciatore cinese in Italia Li Junhua c’è quello di salvaguardare la salute e la sicurezza dei propri connazionali. In tal senso, è stata istituita una task force che lavorerà con le autorità italiane per far fronte ad eventuali diagnosi positive, contattare i familiari in Cina e fornire assistenza mirata. Il virus rappresenta una sfida per il mondo intero: lascia una tragica eredità nel breve termine ma fornirà nel lungo, parafrasando le parole del Presidente Xi Jinping, la solidità di una cooperazione e di un coordinamento duraturi per tutti.

Claudia Cigno, Elisa Caminiti, Francesca Runci

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