La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

A Ginevra passa la legge sul salario minimo di 4100 franchi al mese. Il ministro degli esteri siriano accusa la Turchia di essere “uno dei principali sponsor del terrorismo” nel suo Paese e nella regione. La Guyana, grazie alla scoperta di 18 giacimenti di petrolio, è l’unico Paese in America Latina che riesce a salvarsi dalla profonda crisi economica aggravata dalla pandemia.

EUROPA

Si sta celebrando attualmente il settantacinquesimo anniversario dell’Assemblea delle Nazioni Unite, occasione per la quali i capi di Stato registrano i loro interventi a causa della pandemia in corso. Anche Pedro Sánchez e il re Felipe VI hanno contribuito con i propri discorsi. Gli interventi dei capi di Stato sono altamente simbolici e rappresentativi del Paese di riferimento, per cui quest’oggi ci dedichiamo a quello del premier spagnolo divulgato da El País. Tra i temi portati avanti da Sanchez spiccano: l’esigenza di un patto globale di sanità, un rafforzamento dell’OMS e un accesso equo per tutti i Paesi al vaccino per il Covid-19, poiché si tratta di un “imperativo morale e innegabile”. Ma non sono mancati altri temi importanti, come la preoccupazione per il riscaldamento globale, per il divario sociale, la lotta per l’uguaglianza di genere, la transizione digitale, e la necessità di attuare misure urgenti per concretizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Nel frattempo, a Madrid, è polemica per le misure adottate dalla Presidente delle comunità Isabel Díaz Ayuso, considerate troppo leggere dal Ministero della Salute. Grazie all’articolo de La Vanguardiasappiamo che il Governo aveva fortemente suggerito di confinare tutti i municipi colpiti dalla pandemia, ma le restrizioni sono state applicate solo a otto zone. Inoltre, il Ministero della Salute aveva consigliato di proibire la consumazione al banco nei bar, senza aver risvolto positivo. Vi sono dunque attriti e crisi di coordinamento tra il Governo e questa particolare amministrazione, il che non favorisce un’azione agile ed efficace durante questo momento delicato.

L.C, M.D.F. e I.V

La Francia è ancora scossa dall’attacco all’arma bianca che venerdì 25 settembre, nei pressi dell’ex sede della redazione di Charlie Hebdo, ha causato due feriti. Come riportato da Le Monde, la procura nazionale antiterrorismo ha avviato un’indagine per tentato omicidio a scopo terroristico. Il principale sospettato di 18 anni, Hassan A., è stato arrestato e ha ammesso di aver compiuto l’attacco in seguito alla ripubblicazione di alcune vignette satiriche su Maometto. Inoltre, è stata revocata la custodia cautelare di un secondo sospettato, il quale afferma di essere stato testimone dell’attentato e di aver inseguito l’assalitore che lo ha minacciato. Nell’ambito delle indagini, altre cinque persone sono state prese in custodia dalla polizia.

EA.V.

In Belgio, la mattina di domenica 27 settembre, la coalizione “Vivaldi”, composta da sette partiti, ha avviato i negoziati al fine di formare il nuovo governo federale. Come riportato da Le Soir, i sette partiti hanno concluso la giornata senza raggiungere un accordo; dovevano essere discussi diversi aspetti, come il bilancio, l’ultimo pezzo del puzzle. Paul Magnette, membro del partito PS, ha dichiarato che le discussioni hanno preso forma, ma che ci vuole tempo prima di raggiungere un accordo poiché bisogna cercare un punto d’incontro tra le diverse posizioni dei partiti.

EA.V.

In Svizzera, la sinistra è riuscita a far passare la legge sul salario minimo a Ginevra. Come riportato da Le Temps, la tenacia della sinistra e dei sindacati ha finalmente dato i suoi frutti. Il piano orario sarà fissato a 23 franchi all’ora, ovvero 4100 franchi al mese. Tale retribuzione riguarda il 6,3% della popolazione. La crisi sanitaria ha senza dubbio dato un impulso decisivo a questa iniziativa lanciata dalla Comunità di azione sindacale di Ginevra (CGAS), mettendo sotto i riflettori le difficoltà di chi esercita professioni precarie. Inoltre, per la sinistra questa rappresenta una seconda vittoria, considerando anche l’iniziativa “Zero Perdite”, approvata con il 50,03%.

S.C.

Il Portogallo si trova a dover decidere tra due alleati, Cina e Stati Uniti, per la tecnologia 5G. Infatti, l’ambasciatore degli Stati Uniti in Portogallo ha “minacciato” in intervista ad Expresso che le relazioni di sicurezza e difesa cambieranno tra i due Paesi se la Huawei entrerà  nella rete 5G del Paese. L’asta per la tecnologia 5G si terrà ad ottobre e le regole si stanno definendo adesso. Secondo l’ambasciatore il Portogallo deve decidere ora tra un alleato e un partner commerciale. A breve anche il sottosegretario dell’economia americano arriverà a Lisbona. Inoltre, quest’anno 51 mila studenti sono rientrati finora nelle graduatorie universitarie nella prima fase, per un aumento del 15% rispetto al 2019. Tutte le istituzioni hanno aumentato leggermente il numero di posti, aumenta anche del 20% la distribuzione di studenti in aree meno popolate, mentre i corsi più richiesti risultano essere quelli in ambito sanitario, secondo Expresso.

D.F.

Germania, il virus torna a correre: Monaco, Würzburg, il quartiere Friedrichshain-Kreuzberg a Berlino, Cloppenburg, Hamm, Remscheid rappresentano i luoghi maggiormente colpiti. Dal Tagesschau emerge che i casi di nuove infezioni segnalati dall’organizzazione responsabile per il controllo e la prevenzione delle malattie infettive in Germania, il Robert Koch Institut, si attestano tra i 1.500 e 2.300. Si attribuisce la causa di questo aumento, che non si registrava così alto da aprile, a chi è tornato dall’estero e agli assembramenti, come è successo nella città di Hamm, situata nel Land della Renania Settentrionale-Westfalia, dove più di 80 persone sono state contagiate durante la celebrazione di un matrimonio. «La Germania si trova attualmente in fase pandemica e si deciderà come agire per i prossimi mesi autunnali ed invernali» – così ha annunciato Steffen Seibert, capo dell’Ufficio Stampa e portavoce del governo federale tedesco.

Il capo del partito tedesco CSU, Markus Söder, ha descritto l’infezione virale da Covid-19 come una catastrofe naturale e si è rivolto a tutti per una lotta comune contro il diffondersi del virus. Sempre sul Tagesschau, Söder ha affermato in una conferenza online tenutasi dal partito che «il coronavirus è tornato con tutte le sue forze ed è dappertutto in Europa». Durante il suo discorso, Söder ha respinto la critica che riguardava i test gratuiti considerati come uno spreco di denaro per chi era di rientro in patria. Il politico tedesco ha inoltre dichiarato che il mantenimento dei posti di lavoro e la piena operatività nelle scuole e negli asili nido hanno la massima priorità e che bisogna attuare una serie di regole per tutti, vincolanti, comprensibili e proporzionate.

Leggendo sulle prime pagine di Spiegel Wissenschaft emerge che una violenta ondata di influenza stagionale sarebbe fatale in questo momento di crisi e il sistema sanitario sarebbe sull’orlo del collasso. L’esperto di salute del partito tedesco SPD Lauterbach ha richiesto quindi vaccinazioni antinfluenzali gratuite per tutti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda la vaccinazione antinfluenzale volontaria a livello nazionale per tutti, non solo per i gruppi a rischio. Anche Jens Spahn, ministro federale della sanità dal 2018, si è mostrato a favore. «Chiunque voglia vaccinare sé stesso e i propri figli ne ha la possibilità e dovrebbe farlo per il bene degli altri». Le compagnie di assicurazione sanitaria generalmente pagano una vaccinazione antinfluenzale se l’assicurato appartiene al gruppo di rischio definito dalla Commissione permanente per le vaccinazioni (Stiko). Questi includono, ad esempio, persone di età superiore a 60 anni, malati cronici, donne in stato di gravidanza e tutti gli operatori sanitari.

M.S., L.R.

Sir David Attenborough ha incontrato la famiglia reale a Kensington Palace, nel Regno Unito.

Come si legge su Indipendent, il celebre naturalista inglese ha fatto un regalo insolito e molto raro al principe George: si tratta di un dente di uno squalo gigante fossilizzato.

Durante l’incontro è stato proiettato privatamente il nuovo documentario di Attenborough, intitolato “A Life On Our Planet”, dove spiega il suo lavoro e i cambiamenti che hanno segnato il nostro pianeta, secondo la BBC.

Il reperto donato al principe era stato trovato dal naturalista durante una vacanza a Malta alla fine degli anni ’60 e risalirebbe al periodo Miocene, ovvero circa 23 milioni di anni fa. Alcune foto immortalano i membri della famiglia reale incuriositi dal dente appartenuto ad una specie estinta di megalodonte incorporato nel calcare giallo, come riportato da Sky News.

S.C., S.P.

Altissima tensione nella regione del Caucaso tra Armenia e Azerbaijan, dove si è autoproclamata indipendente la regione di Ngorno-Karabakh, ufficialmente azera ma con una popolazione principalmente di etnia armena. Il conflitto si sta svolgendo lungo la linea di confine tra Armenia e Azerbaijan: sono in atto scontri armati che vedono coinvolti mezzi pesanti, fanteria e artiglieria. Risulta vano l’intervento dell’ONU che ha pregato di interrompere i combattimenti i quali hanno causato già la morte di 59 persone tra militari e civili. Domenica 27 settembre il parlamento armeno ha dichiarato di mettere in atto la legge marziale, così come quello azero. L’Azerbaijan sta mobilitando l’esercito per schierare forze contro l’Armenia, intervenuta a sostengo della regione indipendentista. Le parti coinvolte nel conflitto si sono accusate a vicenda di avere dato il via ai combattimenti. Erdogan, presidente della Turchia, ha condannato l’intervento armeno e si è dichiarato solidale verso gli amici azeri. Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin in una telefonata con il primo ministro armeno ha espresso le sue perplessità e preoccupazioni in merito alle operazioni militari. Insieme all’Iran e l’Europa, la Russia ha chiesto il cessate il fuoco.

Continuando a parlare di politica internazionale, il 21 settembre i ministri degli Esteri degli stati membri dell’UE, riuniti a Bruxelles, non sono stati in grado di concordare l’imposizione di sanzioni contro i funzionari bielorussi che, nel corso delle proteste dei giorni successivi alle elezioni del presidente, hanno utilizzato forme repressive violente.

 Il Ministro degli Esteri polacco, Zbignev Rau, si è espresso sulla questione dichiarando che i paesi confinanti con la Bielorussia dovrebbero prendere in considerazione misure restrittive nazionali nei confronti della stessa, qualora l’Unione Europeanon presentasse risoluta a intervenire con delle sanzioni.

L’inerzia dell’Unione Europea nel prendere decisioni tempestive ed efficaci è stata criticata da coloro che ritengono, invece, necessario un intervento in questo affare.

Il Ministro degli Esteri lettone, Edgars Rinkevics, senza specificare quale paese si sia opposto alle sanzioni, reputa intrascurabile il fatto che un paese membro abbia violato i diritti dell’uomo, prendendo in ostaggio delle persone, poiché si rischia di “inviare un segnale sbagliato alla Bielorussia, alla società e al mondo intero”, come ha scritto su Twitter. Anche l’ex candidata alle presidenziali bielorusse, Svetlana Tichanovskaja, ha fornito direttamente all’Europarlamento un elenco di nomi di funzionari, nei confronti dei quali dovrebbero essere presi dei provvedimenti.

Infine, l’alternativa alle sanzioni europee contro la Bielorussia è stata fornita dal ministro degli esteri polacco che, in comune accordo con il suo equivalente ungherese, Peter Szijjarto, sostiene che “se non si dovesse giungere all’introduzione di sanzioni europee, allora le sanzioni nazionali proveranno direttamente da parte dei paesi vicini alla repubblica di Lukashenko.

 S.N., D.S.

AFRICA

In Mali, il nuovo presidente ha prestato giuramento, cinque settimane dopo le dimissioni di Ibrahim Boubacar Keïta in seguito al colpo di stato. Secondo quanto riportato da BBC Afrique, Bah Ndaw, ex ministro della Difesa, è stato scelto dai leader del colpo di Stato per guidare un governo di transizione fino allo svolgimento delle elezioni. Il medesimo giornale riporta la notizia della televisione di stato (Ortm), la quale ha annunciato che Octar Ouane, l’ex ministro degli Affari Esteri, è stato scelto per guidare il governo di transizione che sarà formato nei prossimi giorni. Il decreto è stato firmato dal presidente di transizione Bah Ndaw. Così, dopo il giuramento del Presidente e del Vicepresidente, è il turno del capo del governo che sarà nominato domenica 4 ottobre.

S.C.

In Angola, come riportaNovo Jornal, la comunità islamica si sente esclusa dal Decreto Presidenziale n.° 229/20, dell’8 settembre, che autorizza i luoghi di culto a riaprire il sabato e la domenica. La comunità musulmana rivendica la laicità della Repubblica angolana. I giorni scelti privilegiano solo le religioni cristiane, al contrario di altre che vedono il venerdì come il giorno sacro. Il segretario della Comunità Islamica Angolana (COIA), David Já, ha sottolineato che la nuova misura dell’Esecutivo è anticostituzionale in quanto viola il punto 2 dell’articolo 10 della Costituzione riguardante la libertà di culto.

M.P.

MEDIO ORIENTE

Il ministro degli esteri siriano Walid al-Muallem ha dichiarato, durante un discorso preregistrato rivolto all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che la Turchia è “uno dei principali sponsor del terrorismo” nel suo Paese e nella regione.

Walid al-Muallem ha aggiunto, con un linguaggio insolitamente duro, che Ankara è anche colpevole di “crimini di guerra e crimini contro l’umanità” a causa del blocco dell’acqua a più di una dozzina di città che hanno resistito all’occupazione turca.

Al-Muallem ha affermato che l’interruzione dell’approvvigionamento idrico ha messo a rischio i civili, soprattutto durante la crisi dovuta al coronavirus.

Al-Muallem ha anche accusato la Turchia di trasferire terroristi e mercenari, che alcuni definiscono “opposizione moderata”, dalla Siria alla Libia, violando così la sovranità dell’Iraq, e di utilizzare i rifugiati come merce di scambio contro l’Europa, secondo quanto riportato da Sky News Arabia.

L’inviato delle Nazioni Unite in Yemen, Martin Griffiths, ha annunciato che è stato raggiunto un accordo tra il Governo legittimo yemenita e le milizie Houthi per il rilascio di 1080 persone.

Durante una conferenza stampa congiunta con un funzionario della Croce Rossa, Griffiths ha accolto con favore l’accordo di scambio di prigionieri, finora il più grande mai concordato, sottolineando la necessità di garantire l’attuazione dell’accordo il prima possibile.

Il delegato delle Nazioni Unite ha dichiarato che si è deciso di rilasciare 1.400 prigionieri e di scambiarli con 1.080 detenuti sotto la custodia degli Houthi.

L’inviato delle Nazioni Unite in Yemen ha poi espresso i suoi ringraziamenti alla coalizione araba per aver sostenuto la legittimità nel Paese.

A sua volta, il funzionario del Comitato internazionale della Croce Rossa ha accolto con favore l’accordo tra il Governo legittimo e gli Houthi, sottolineando che la Croce Rossa sarebbe stata ripristinata per facilitare il processo, come riportato da Sky News Arabia.

S.H.

AMERICA

Tutti gli Stati dell’America Latina vivono una profonda crisi economica aggravata dagli effetti della pandemia, ma un solo Paese è riuscito ad evitare la recessione, la Guyana, grazie alla scoperta di 18 giacimenti di petrolio che hanno cambiato il suo percorso economico. Le proiezioni del 2019 prevedevano una crescita dell’86%; la cifra prevista è precipitata al 50% ma è comunque da ritenersi un risultato notevole viste le pesanti ripercussioni, causate dal Covid-19, sull’economia di tutti i Paesi del mondo. Come rilevato da William Clavijo della Universidad Federal de Río de Janeiro, in uno dei pochissimi lavori accademici sulla Guyana, tale ritrovamento rappresenta un’opportunità di sviluppo irripetibile per un Paese da tempo isolato a causa della corruzione dilagante. Secondo l’articolo di El País, la Guyana deve sfruttare velocemente e il più possibile questi giacimenti prima che giunga il completo declino dell’utilizzo del petrolio che, secondo gli esperti, non tarderebbe ad arrivare. I benefici economici della scoperta dei giacimenti sono già ben visibili: infatti quasi il 15% degli introiti sono stati destinati a fondi pubblici e sono stati stanziati a vantaggio della popolazione 100 dollari pro capite, come bonus assistenziale, per far fronte alla pandemia. C’è molto ottimismo, ma gli esperti consigliano cautela: il rischio maggiore è quello di investire solo nel campo petrolifero tralasciando altri settori propulsivi dell’economia e di percorrere la stessa strada del Venezuela, arrivato al collasso finanziario dopo anni di totale dipendenza economica dal greggio.

L.C, M.D.F. e I.V

Negli Stati Uniti, secondo il The Guardian Donald Trump avrebbe pagato solo $750 di imposte federali l’anno in cui ha vinto la presidenza; questa notizia proviene da una sorprendente indagine del New York Times che potrebbe scuotere le elezioni presidenziali.

Il presidente ha dichiarato di non aver pagato alcuna imposta sul reddito in 10 dei 15 anni precedenti, poiché aveva perso molti più soldi di quanti ne avesse guadagnati.

Il Times ha anche rivelato che Trump possiede centinaia di milioni di dollari in beni di valore non dichiarati, ma non pubblicherà i documenti per proteggere la sua fonte.

Queste rivelazioni minacciano di danneggiare la reputazione di Trump per essere un uomo d’affari di successo e quindi un abile amministratore dell’economia statunitense.

In Canada, secondo la CBC News, un’importante missione di ricerca sull’Artico è sotto accusa per una politica sul codice di abbigliamento che ha evidenziato le preoccupazioni sul sessismo sistemico nelle scienze polari.

La spedizione MOSAiC, una missione di ricerca internazionale guidata dall’Alfred-Wegener-Institut tedesco, ha inviato dei ricercatori polari nel ghiacciaio marino Artico per un anno intero per effettuare osservazioni rivoluzionarie sul clima. Poco dopo l’inizio del viaggio, alle donne a bordo di una nave di supporto per la missione, è stato detto che non potevano indossare abiti attillati per motivi di sicurezza. Questa politica è stata discussa a seguito di molestie sessuali avvenute sull’imbarcazione.

S.C., S.P

Il governo in Brasile, secondo  Folha de S.Paulo, è accusato di aver divulgato delle fake news che riguardano gli incendi in Amazzonia. Probabilmente, nel tentativo di evitare le critiche, il governo di Jair Bolsonaro ha pubblicato il 26 settembre un grafico che mostra come gli incendi di questo 2020 siano minori rispetto a quelli degli ultimi 18 anni. Bisogna anche segnalare il fatto che siano stati comparati otto mesi dell’anno corrente contro i dodici degli altri anni. I dati sono stati resi pubblici dal Ministro dell’Ambiente e dal senatore Bolsonaro, figlio del presidente, con l’hashtag #credinelBrasile. Da gennaio a questo sabato sono stati registrati 151.779 incendi in tutto il Paese, molti di più rispetto ai 143.734 dello scorso anno. Per non parlare della zona del Pantanal che fino a sabato registrava 16.667 incendi attivi, molti di più rispetto ai 10.025 dei 12 mesi del 2019.

M.P.

ASIA

Lo scontro India-Cina è ormai qualcosa che va avanti da molto tempo, infatti il divieto imposto dal ministero indiano dell’Elettronica e dell’informatica sull’uso di 59 applicazioni di origine cinese tra cui TikTok e WeChat, nonché la rimozione delle stesse dagli store digitali, è solo l’ultima ritorsione economica in merito alle tensioni fra India e Cina che si sono intensificate nelle ultime settimane. Tutto è iniziato nel 1962, quando le due potenze – che condividono una frontiera di 3500 chilometri – non hanno definito il confine che li separa lungo la catena dell’Himalaya e, di tanto in tanto, hanno entrambe superato la “linea attuale di controllo” (Line of Actual Control).

Proprio lungo quel confine conteso, infatti, ci sono stati lo scorso giugno degli scontri tra l’esercito cinese e quello indiano. Nel dettaglio, lungo la valle di Galwan, nella regione di Ladakh, sono morte decine di soldati, sia indiani che cinesi.

All’origine di tutto ci sarebbe la costruzione di una strada da parte degli indiani lungo il fiume Shyok utilizzata in caso di attacco, un “atto di provocazione” secondo Pechino, che aveva inviato negli ultimi tempi soldati sul posto. La Cina – tramite il portavoce del ministero cinese della Difesa nazionale, Wu Qian – ha così attribuito all’India l’intera responsabilità degli scontri avvenuti al confine tra i due paesi. Ad oggi, entrambi i paesi concordarono che all’epoca le truppe di entrambe le parti avrebbero dovuto disimpegnarsi rapidamente e allentare le tensioni.

Secondo quanto riportato dal South China Morning Post, per evitare lo scoppio di una guerra commerciale, Cina e India hanno deciso di interrompere l’invio delle truppe lungo il confine contestato e di evitare qualsiasi azione che possa complicare la situazione, per cercare in tutti i modi ripristinare pace e tranquillità.

Alti funzionari militari di entrambi i paesi si sono incontrati e si sono scambiati idee sul confine contestato, tentando di risolvere la situazione attraverso i canali diplomatici e militari. Le tensioni rimangono alte, con truppe indiane e cinesi separate solo da poche centinaia di metri in alcune zone.

Un comunicato stampa congiunto emesso dal governo indiano a Nuova Delhi riporta la decisone di entrambe le parti, di evitare incomprensioni e valutazioni errate e di astenersi dal modificare unilateralmente la situazione sul campo.

Uno scontro, quello tra Cina e India, che sembra non finire mai, mentre entrambi i paesi cercano, non senza sforzi di cooperare e di risolvere quei problemi ormai di lunga data.

Si spera che entrambe le parti riescano a trovare un punto di incontro, così da poter evitare altri spargimenti di sangue e la morte di vittime innocenti.

G.R.

OCEANIA

Il maltempo sta costringendo la Nuova Zelanda a valutare la chiusura con poco preavviso dell’Auckland Harbor Bridge.

Le autorità hanno diramato l’allerta meteo in tutta la zona, rivolgendosi agli automobilisti invitandoli a non transitare sopra la struttura che potrebbe venire chiusa al transito da un momento all’altro, secondo l’articolo pubblicato da Nzherald.co.nz.

Brett Gliddon, direttore generale dei servizi di trasporto dell’agenzia Waka Kotahi New Zealand, ha invitato i motociclisti e altri veicoli a non transitare sul ponte poiché sono in arrivo forti raffiche di vento, scatenando tempeste che renderebbero pericoloso il passaggio, secondo l’articolo di Stuff.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:


Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)