La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

In Inghilterra si riportano diversi incidenti dovuti alle correnti dei fiumi e dei laghi, tra le persone decedute vi è il giovane campione inglese di pugilato Frank Varey. Un articolo di Times of Malta rivela che la paura per un altro lockdown, a Malta è motivo di ansia tra gli anziani. Il Portogallo ha perso una delle figure principali della Rivoluzione dei Garofani Otelo Saraiva de Carvalho. Ottimi risultati per la nazionale russa alle Olimpiadi 2020 di Tokyo. Quattro siti tedeschi sono stati inseriti nella lista UNESCO dei patrimoni dell’umanità. La capitale del Venezuela, Caracas compie 454 anni. Il Sudafrica potrebbe eliminare la povertà in tre anni. In Giappone, la nazionale femminile russa di tiro con l’arco è arrivata in finale ai Giochi di Tokyo. In Cina, Zhang Yufei vince la medaglia d’argento nei 100 metri a farfalla, diventando il nuovo idolo nel mondo del nuoto.

EUROPA

Inghilterra: muore all’età di 16 anni il giovane campione del pugilato Frank Varey. Il corpo è stato ritrovato, dopo cinque ore di ricerca, nel fiume Dee a Chester. L’adolescente aveva già guadagnato diversi titoli nazionali e si allenava a Blackpool. “Nessun ragazzo dovrebbe perdere la vita a 16 anni. Questo è un giorno triste per la comunità di boxe e i miei pensieri sono con il grande Frank e la famiglia”, afferma l’allenatore dell’England Talent, John Stubbs. I genitori, i fratelli e la sorella dell’adolescente hanno dichiarato: “Possa il nostro giovane re vivere per sempre”.  Secondo le ricostruzioni della polizia, Frank è stato dato per disperso alle 14:30 circa, prima che il Cheshire Fire and Rescue Service confermasse di aver trovato un corpo alle 20:00. Successivamente, i servizi di emergenza hanno perlustrato il fiume vicino a Lower Park Road, la riva del fiume e il ponte sospeso di Queen’s Park, ora chiusi come parte della ricerca. Ciò che preoccupa però, è che la storia di Frank non è un caso isolato: il corpo di un altro ragazzo di 16 anni è stato recuperato dal fiume Weaver vicino a Frodsham, martedì dopo che si credeva fosse caduto in acqua. Un altro corpo di un altro quindicenne è stato recuperato da un fiume vicino al Derbyshire mercoledì, mentre due persone sono morte dopo essere state tirate fuori dall’acqua in incidenti separati nel North Yorkshire. A seguito di tali episodi, i servizi di emergenza hanno avvertito dei pericoli invisibili e mortali associati all’acqua aperta dopo che sei persone sono annegate in laghi e fiumi inglesi durante il fine settimana.

M.P.

Un articolo di Times of Malta rivela che la paura per un altro lockdown, a Malta, è motivo di ansia tra gli anziani. Tanta è la paura che pervade lo stato d’animo di tutti al solo pensiero di un’altra quarantena, doversi separare nuovamente dai propri cari e dagli amici, secondo quanto afferma lo psichiatra Anton Grech, presidente dei servizi di salute mentale maltese. Purtroppo la pandemia sta causando problemi a tutti in termini di salute mentale, ma gli anziani sono i più colpiti seppur vaccinati. La popolazione maltese è preoccupata per l’arrivo di una nuova ondata di Covid, che fa presagire un ritorno al punto di partenza. Lo psichiatra dichiara che quando gli anziani sono stati costretti a rimanere in casa, hanno perso i rapporti sociali e questo ha accresciuto anche problemi fisici oltre a quelli mentali come la depressione o la demenza. Quest’ultima sembra proprio che sia peggiorata in alcuni soggetti durante i lockdown. Times of Malta riporta un caso come testimonianza. Un uomo di 70 anni prima del Covid era felice, attivo, sempre in movimento e viaggiava spesso. Sedici mesi dopo gli è stata diagnosticata depressione e demenza precoce. Ora la sua situazione è delicata: non esce spesso, non vuole stare solo, ha perso la motivazione e l’entusiasmo, è affaticato e ha attacchi di panico. Ha perso la gioia di vivere. Non è il solo ad essere stato colpito, tanti sono gli anziani maltesi che hanno le stesse problematiche. È intervenuto Lynn Sammut, responsabile dei servizi di supporto psicologico presso la Richmond Foundation, affermando che la gente soffre di stanchezza cumulativa e affaticamento da pandemia. Gli anziani che vivono nelle case di cura sono meno colpiti da questi sintomi, si sentono più protetti e sono in compagnia. Non hanno bisogno di uscire per soddisfare i loro bisogni. Ma anche loro vivono condizioni di ristrettezza e non possono uscire. Sebbene la popolazione anziana sia vaccinata, si può contrarre il virus e questo causa loro depressione e timore, nemici per la loro salute mentale.

A.D.S.

Sabato 24 luglio, nel corso di una visita all’ospedale principale di Tahiti, nella Polinesia francese, Emmanuel Macron ha esortato la gente del posto, così come i francesi, a vaccinarsi. Il suo discorso, rivolto agli operatori sanitari del centro, aveva l’obiettivo di infondere l’idea che con la vaccinazione esiste minor probabilità di contagio e maggiore possibilità di arresto del virus. Allo stesso tempo il Presidente si è felicitato di un dato di fatto confortante per la Francia, ovvero il numero crescente di vaccinati, circa 40 milioni. Una stima che fino a qualche settimana fa sembrava lontana da raggiungere. In merito agli oppositori della vaccinazione obbligatoria, invece, afferma la libertà di scelta di ognuno ma senza dimenticare il rispetto nei confronti del prossimo. La libertà irresponsabile è stata tacciata come egoismo e fa leva sul dovere di proteggere le frange più deboli della società, così come l’essere umano in generale. Ritornando alla situazione della Polinesia invece, nonostante la disponibilità delle dosi e delle strutture preposte a questo, meno del 30% della popolazione si è sottoposta alla vaccinazione. Il Ministro locale della sanità ha spiegato come la zona sia sempre stata autonoma sotto tanti punti di vista, anche da quello sanitario, ma che ha ricevuto un aiuto dallo Stato proprio durante il periodo più brutto della pandemia. Un membro del personale sanitario si è inoltre dimostrato preoccupato dell’atteggiamento degli operatori, molto meno motivati e con meno entusiasmo. Si augura che questi non chiedano le dimissioni. La Polinesia francese ha registrato 145 morti di Covid 19, ma il monitoraggio della progressione dei malati risulta difficile da tener d’occhio a causa della dispersione delle 118 isole d’oltremare e alla presenza di comorbidità in uno stesso individuo. Questa è stata la prima visita del Presidente francese sul posto, già rinviata a causa dello scoppio della pandemia l’anno precedente. Ad accoglierlo al suo arrivo, degli artisti tahitiani. A riportare la notizia è LeMonde.

M.P.

Domenica 25 luglio il Portogallo ha perso una delle figure principali della Rivoluzione dei Garofani: Otelo Saraiva de Carvalho. Otelo Nuno Romão Saraiva de Carvalho, noto anche come Otelo de Carvalho, è morto all’età di 84 anni nell’ospedale militare di Lisbona. Secondo quanto riportato dal quotidiano portoghese Diário de Notícias, la veglia è fissata per martedì 27 luglio, mentre il funerale per il giorno seguente, in un luogo ancora da determinare. Otelo de Carvalho è nato il 31 agosto 1936 a Lourenço Marques, in Mozambico, da una famiglia originaria dell’India portoghese e ha avuto una carriera militare dagli anni ’60. Da un lato, viene ricordato come uno dei principali volti e leader della Rivoluzione dei Garofani, il colpo di stato con cui i militari oppositori del regime instaurato da Antonio de Oliveira Salazar diedero avvio alla transizione democratica del Portogallo, dopo più di quarant’anni di dittatura.  Dall’altro lato, negli anni ’80 il suo nome è stato associato alle Forças Populares 25 de Abril (FP-25 de Abril), un’organizzazione armata responsabile di numerosi attentati e morti perciò, nel 1986, fu condannato a 15 anni di carcere per associazione terroristica. Otelo Saraiva de Carvalho si è sempre dichiarato innocente ed estraneo in merito alla FP-25. Al giorno d’oggi, il presidente di centrodestra Marcelo Rebelo de Sousa, afferma che ha avuto un ruolo molto importante all’interno della storia contemporanea portoghese dichiarando, però, che “è ancora troppo presto per darne un giudizio con la dovuta distanza” e che la sua figura genera ancora forti divisioni nel paese.

S.F.

Quattro siti tedeschi sono stati inseriti nella lista UNESCO dei patrimoni dell’umanità, informa Tagesschau il 24 luglio. Le tre località termali Baden-Baden, Bad Ems, Bad Kissingen, così come la sede della colonia degli artisti dello Jugendstil sulla Mathildenhöhe a Darmstadt, fanno ora parte del Patrimonio mondiale dell’UNESCO. L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza, la Cultura e la Comunicazione le ha designate insieme ad altri otto siti europei in qualità di “Grandi città termali d’Europa”. Il comitato responsabile dell’UNESCO ha preso la decisione durante la sua 44° sessione nella città cinese di Fuzhou. Solo i siti culturali e naturali di eccezionale valore universale possono vantare tale titolo. Le “Grandi città termali d’Europa” sono luoghi di cura che hanno riscosso grande interesse internazionale dal XVIII secolo fino agli inizi del XX secolo. Le terme naturali sono alla base della tradizione d’epoca della cultura balneare europea. Nel paesaggio urbano, le città termali si distinguono ancora oggi per gli edifici progettati a scopo medico, terapeutico e di socializzazione, con strutture architettoniche senza pari. “Questa è una grande notizia per Bad Kissingen e per tutta la Baviera”, ha detto Bernd Sibler, il Ministro dell’Arte e della Cultura a Monaco. La città della Bassa Franconia “simboleggia l’idea europea di comunità e coesione”, ha aggiunto. Il sindaco di Bad Kissingen, Dirk Vogel, vede il titolo di patrimonio mondiale come una grande opportunità per attrarre imprese e cittadini. Risalente all’inizio del XX secolo, invece, il complesso artistico di Mathildenhöhe presenta la cosiddetta Torre dei matrimoni (Hochzeitsturm), una cappella russa, le abitazioni degli artisti, un parco e diverse sculture. La colonia degli artisti è considerata un crocevia per l’architettura moderna, che portò a Darmstadt artisti di ogni tipo. In totale, sono state premiate undici città in sette paesi per le loro singolari strutture architettoniche che ancora oggi testimoniano il valore della tradizione termale. Oltre alla Germania, i paesi candidati erano il Belgio, la Francia, la Gran Bretagna, l’Italia, l’Austria e la Repubblica Ceca. Tra le città termali che hanno ricevuto il titolo, ci sono anche Spa (Belgio), Vichy (Francia), Bath (Regno Unito), Karlovy Vary/Karlsbad, Franzensbad e Marienbad in Repubblica Ceca. La Lista del Patrimonio Mondiale comprende più di 1.100 siti culturali e naturali in 167 paesi. 51 di questi, tuttavia, sono considerati a rischio. La Germania ne conta ora 47.

O.P.

AMERICA DEL SUD

Venezuela. La capitale compie 454 anni, come ci ricorda infobae.com. Caracas, fondata nel 1567 dall’esploratore spagnolo Diego de Losada, ha compiuto 454 proprio domenica 25 luglio. Non un anniversario tranquillo bensì dominato dal caos: blackout, mancanza d’acqua ed una preoccupante crescita di piccole bande criminali. La capitale, infatti, sta attraversando un’ondata di violenza che non ha precedenti, frutto del deterioramento dei servizi pubblici e della cattiva amministrazione sciovinista. Nulla dunque da festeggiare per i carachegni. Nelle ultime settimane le sparatorie tra bande criminali e polizia hanno paralizzato la vita quotidiana in tutta la città. Le forze del regime venezuelano, con a capo il presidente Nicolás Maduro, hanno tentato invano di bloccare la crescita di queste bande criminali sempre più potenti. Nel mezzo degli scontri, molti reporter denunciano che vari cittadini e commercianti sono rimasti feriti a causa di pallottole vaganti. La vita dei cittadini è completamente paralizzata, anche un gesto semplice come gettare la spazzatura non è più sicuro. Le persone dichiarano di aver paura e di muoversi con cautela anche all’interno delle proprie abitazioni: cercano di far attenzione quando passano vicino le finestre, soprattutto se quest’ultime affacciano su strade principali. A tutta questa violenza si aggiunge il deterioramento dei servizi pubblici. In primis si avvertono delle mancanze rispetto alla somministrazione dell’acqua: in varie zone della capitale, spesso i cittadini protestano per la mancanza di questo bene primario e lamentano che la mancanza di acqua potabile si può protrarre anche per molti giorni, settimane o addirittura mesi. I carachegni ricevono circa 56 ore settimanali di acqua: una settimana conta 168 ore ciò vuol dire che per il 65% del tempo si ritrovano senza servizio. Questo è in lotta con ciò che ha dichiarato l’OMS (organizzazione Mondiale della Salute): una persona necessita di 100 litri al giorno per soddisfare tutti i propri bisogni. La mancanza di acqua che si verifica già da qualche anno, ha provocato effetti collaterali dannosi: i cittadini cercano soluzioni indipendenti come trovare acqua in ristagni naturali o perforare pozzi profondi affinché l’acqua risalga dal rubinetto. Soluzioni che comportano molti rischi. Altro grande problema è la mancanza di elettricità. Lo scorso mese di giugno, gran parte della capitale e altre zone del Paese sono rimasti senza luce. Il malfunzionamento del servizio elettrico grava sul funzionamento di altri servizi pubblici come la metro, il commercio o la stessa acqua potabile già citata. Il malfunzionamento dei servizi grava anche sul sistema della salute della città. La capitale conta 16 ospedali più varie cliniche popolari ma il servizio è molto lontano dal definirsi di qualità.

Y.C.

AFRICA

Come si legge in iol.co.za, il Sudafrica potrebbe eliminare la povertà in tre anni. Martin Luther King Jnr disse: “La soluzione alla povertà è abolirla direttamente con una misura ormai ampiamente discussa: il reddito garantito”. In un articolo sulla rivista Look subito dopo il suo assassinio, il 4 aprile 1968, King, il socialista democratico originale, chiedeva una legge economica dei diritti che garantisse un reddito a tutti coloro che non sono in grado di lavorare e un’occupazione a tutte le persone che vogliono lavorare. Più di cinque decenni dopo, il movimento per la concessione di un reddito di base in Sudafrica sta prendendo piede. Il ministro dello sviluppo sociale Lindiwe Zulu sta guidando la carica politica per un sussidio di reddito di base. Il suo dipartimento ha rilasciato un documento di discussione che esamina le opzioni per fornire un sostegno al reddito a circa 33 milioni di persone tra i 18 e i 59 anni. Brenton van Vrede, vicedirettore generale del Dipartimento dello Sviluppo Sociale, dice che c’è un ampio sostegno politico per un tale sussidio. “Nessuno sta discutendo se dovremmo avere un sussidio per il reddito di base. L’unico problema è da dove verranno i soldi”. L’autore e scrittore Hein Marais ha detto in un recente articolo che il sussidio al reddito di base non è una soluzione d’argento a tutti i problemi economici del paese o una soluzione tecnocratica isolata. È solo un primo passo nel processo di trasformazione dell’intera economia. Un dibattito interessante è se un sussidio per il reddito di base può essere implementato insieme a una garanzia di lavoro. Tcherneva dice che la dicotomia di politiche che mirano “solo al reddito” o “solo all’occupazione” non è più costruttiva. “Una rete di sicurezza efficace deve fornire sia un reddito garantito che opportunità di lavoro garantite”.

V.G.

RUSSIA

La nazionale femminile russa di tiro con l’arco è arrivata in finale ai Giochi di Tokyo: le russe Svetlana Gomboeva, Elena Osipova e Ksenija Perova hanno sconfitto la squadra tedesca 5 a 1 in semifinale nel torneo a squadre, come riporta Ria.ru nella sezione dedicata ai giochi olimpici. Purtroppo, nella finale di domenica 25 luglio hanno perso 0 a 6 contro la squadra sudcoreana, guadagnandosi quindi l’argento, che è però la quarta medaglia vinta dalla nazionale russa in queste olimpiadi, riferisce Ria.ru. Sempre su Ria.ru si legge che ad oggi la Russia ha vinto cinque medaglie. Vitalina Batsarashkina ha vinto l’oro nel tiro con la pistola 10 metri femminile, mentre due medaglie d’argento sono andate alla schermitrice di fioretto Inna Deriglazova e dalla combattente di taekwondo Tatjana Minina e l’altra, appunto, agli arcieri. L’unica medaglia di bronzo di domenica è stata vinta dalla schermitrice di fioretto Larisa Korobeinikova. 
Per ora, dopo solo due giorni di gare, i russi hanno conquistato il quinto posto nella classifica delle medaglie olimpiche dei Giochi di Tokyo. La squadra cinese è in testa, al secondo posto si sono piazzati i giapponesi e al terzo posto gli Stati Uniti. 

E.R

MEDIO ORIENTE

In Arabia Saudita, le autorità dovrebbero rilasciare i figli imprigionati di un ex-ufficiale saudita, in seguito ad un processo che avrebbe avuto lo scopo di costringerlo a ritornare nel proprio paese. Omar al-Jabri di 23 anni e Sarah al-Jabri di 21 sono i figli di Saad al-Jabri, un ex alto funzionario dell’intelligence che lavorava presso il ministero dell’Interno saudita oltre che uno dei migliori consiglieri di Mohammed bin Nayef. Quest’ultimo viene deposto da vice principe ereditario nel giugno 2017 quando bin Salman acquisisce l’apparato di sicurezza saudita. Dopo la deposizione di bin Nayef, ai fratelli viene impedito di recarsi negli Stati Uniti affermando che il divieto di viaggiare si deve a “motivi di sicurezza”. I due si stanno dirigendo oltre oceano per continuare i loro studi e non saranno mai formalmente informati circa le reali ragioni alla base del divieto. Le autorità saudite, in seguito, bloccano i loro conti bancari e cercano di convincerli che il padre, così come gli altri membri della famiglia che vivono all’estero, dovrebbero tornare in Arabia Saudita. Le autorità saudite denunciano i fratelli nel settembre 2020, dopo che il padre aveva citato in giudizio il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman alla Corte Federale degli Stati Uniti ai sensi del Torture Victim Protection Act. Saad al-Jabri sosteneva che il principe avesse inviato in Canada nel 2018 una squadra di sicari affinché lo uccidessero. Per costringere l’ex funzionario dell’intelligence a rientrare nel proprio paese, i suoi figli vengono arrestati e incarcerati nel marzo 2020 e sono tenuti in incommunicado  fino a gennaio 2021. A seguito dell’arresto dei fratelli e nel corso del processo, ai due si vieta di incontrare il proprio avvocato o di parlare con i propri familiari. Altri 40 membri e associati della famiglia Jabri sono stati poi arrestati dalle autorità saudite e rimangono tutt’ora in detenzione. Il trattamento riservato ad Omar e Sarah al-Jabri rivela quanto il paese saudita sia disposto ad esercitare pressione sulle persone che si rifiutano di obbedire. I due fratelli sono stati condannati nel novembre 2020 da un tribunale saudita con l’accusa di “riciclaggio di denaro” e “tentativo di fuga” dal paese. Nel dicembre 2020, una corte d’appello ha confermato la loro sentenza in un’udienza segreta alla quale non erano presenti, secondo quanto riporta Human Rights Watch (HRW). Né a loro, né al loro avvocato o ad altri membri della famiglia sono state presentate da parte del tribunale le ragioni che si trovano alla base della sentenza iniziale o della decisione di appello.

L.L.

CINA

Cina. Zhang Yufei vince la medaglia d’argento nei 100 metri a farfalla, diventando il nuovo idolo nel mondo del nuoto. Tuttavia, ieri 26 agosto Yufei è stata superata dal suo avversario, il campione cinese canadese McNeill che ha vinto la medaglia d’argento in 55,64 secondi. Nonostante abbia perso la medaglia, Zhang è diventata un nuovo idolo nel nuoto grazie alla sua forte abilità e al bell’aspetto. Secondo www.chinatimes, attualmente Yufei è la figura di spicco. Zhang Yufei è nata a Xuzhou, Jiangsu nel 1998. Il suo primo contatto con l’acqua è iniziato quando aveva tre anni, mostrando il suo talento per il nuoto. È entrata a far parte della squadra provinciale di Jiangsu a 13 anni ed è subito entrata in Nazionale. Durante i giochi asiatici del 2018, Zhang ha vinto due medaglie d’oro e una d’argento. È anche la più promettente concorrente cinese per un posto sul podio mentre si prepara per le semifinali. Dovrà stare attenta alle rivali McKeon, la svedese Sarah Sjostrom e l’americana Torri Huske. Il suo programma potrebbe rivelarsi estenuante, ha riferito l’ex campione del mondo cinese Zhang Lin al quotidiano China Daily. “C’è più pressione fisica e mentale alle Olimpiadi, vincere per lei non è sicuramente una garanzia nonostante sia molto famosa”.

C.C.

Rassegna stampa a cura di:

Valentina Guerra (lingua inglese)
Ylenia Cossu (lingua spagnola)
Mariella Perrone (lingua francese)
Antonella De Stasio (lingua inglese)
Marika Provenzano (lingua inglese)
Elena Romani (lingua inglese)
Oxana Parshina (lingua russa)
Simona Ferri (lingua portoghese)
Ludovica Lara (lingua araba)
Chiara Cavallini (lingua cinese)