In Brasile Eduardo Pazuello pone il comandante dell’Esercito Paulo Sérgio Nogueira de Oliveira di fronte a una scelta delicata. In Germania l’azienda chimica BASF e la società elettrica RWE intendono costruire uno dei più grandi parchi eolici offshore del mondo nel Mare del Nord. Lo scorso venerdì 21 maggio, a Montréal, circa 150 persone hanno manifestato per chiedere maggiore tutela a favore della lingua francese. Nella Repubblica Democratica del Congo si è verificata l’eruzione del vulcano Nyiragongo. Il 23 maggio un aereo Ryanair, in volo da Atene a Vilnius, è atterrato urgentemente all’aeroporto di Minsk, in Bielorussia. Il governo australiano bandisce la nota azienda telefonica Huawei.



EUROPA

La Germania accelera i suoi piani per l’azione climatica. Il 21 maggio Tagesschau riporta che l’azienda chimica BASF e la società elettrica RWE intendono costruire uno dei più grandi parchi eolici offshore del mondo nel Mare del Nord per rifornire il sito di Ludwigshafen (Renania Palatinato) con elettricità verde dal 2030, in modo da sostenere i processi produttivi a emissioni zero nell’industria chimica e risparmiare così circa 3,8 milioni di tonnellate di emissioni l’anno. L’idrogeno verde è centrale per rendere l’approvvigionamento energetico più sostenibile e aprire nuovi mercati, aveva detto la stessa Cancelliera Merkel mercoledì 19 maggio al summit sull’innovazione dello Stifterverband (associazione per i promotori della ricerca scientifica in Germania) a Berlino. L’intento è quello di rendere la Germania e l’Europa pionieri in una transizione energetica globale e rafforzare la resilienza in caso di crisi future, lo rende noto Ad Hoc News. Il 12 maggio il Ministero federale dell’ambiente (BMU) aveva comunicato l’intenzione del governo tedesco di ridurre le emissioni di gas serra, in modo da raggiungere la neutralità climatica entro il 2045, con obiettivi intermedi di riduzione entro il 2030 aumentati dal 55% al 65% (rispetto al 1990) e dell’88% entro il 2040. Gli sforzi per la protezione del clima saranno così distribuiti più equamente tra le generazioni attuali e future entro il 2045. La divisione degli obiettivi tra i vari settori sarà decisa nel 2024, in seguito a decisioni importanti a livello europeo sul futuro della protezione climatica. Tagesschau riferisce, inoltre, che, in una discussione preregistrata con l’attivista Luisa Neubauer del movimento “Fridays for Future”, Merkel aveva già sottolineato la responsabilità dei paesi industrializzati; una responsabilità che deriva anche dalla storia, perché questi paesi hanno contribuito in modo particolarmente pesante alle emissioni di CO2 per crescere economicamente. Spostando l’attenzione sulla questione migratoria, da una ricostruzione di Sonntagsblatt si apprende che il 21 maggio la nave di soccorso tedesca “Sea-Eye 4” ha raggiunto il porto siciliano di Pozzallo con più di 400 persone (tra cui circa 150 minori), salvate in ben sei operazioni nei giorni precedenti nel Mar Mediterraneo. Tagesschau informa che Malta avrebbe rifiutato di concedere alla nave l’accesso al porto. L’ONG tedesca ha criticato le autorità italiane per aver risposto all’appello solo due giorni dopo e aver assegnato dapprima il lontano porto di Palermo, per poi segnalare il porto di Pozzallo, il che ha imposto un altro viaggio in mare di due giorni alle persone indebolite e traumatizzate. Oltretutto, la Sea-Eye dichiara di aver assistito a comportamenti stizziti di un impiegato dell’autorità portuale, rifiutatosi di salire a bordo per paura che i migranti potessero trasmettere malattie. L’ONG considera tale incidente emblematico della politica di chiusura degli stati membri dell’UE.

O. P.

La situazione COVID-19 e le riaperture previste per l’estate, nonché gli allentamenti delle misure di sicurezza, non sono solo una questione italiana: la città di Dublino, in Irlanda, è stata protagonista di quella che DublinLive definisce come “scene vergognose di assembramenti davanti al Temple Bar”. Date le nuove misure di sicurezza dovute alla pandemia, ora è permesso di ordinare bevande d’asporto; questo però è sfociato nell’esagerazione in quanto nella sera del 22 maggio una massa di persone si è riunita davanti al famoso Temple Bar, per ordinare e consumare birra nei pressi del locale. Purtroppo, quello che si vede dalle immagini di earthcam.com è un grande assembramento che non rispetta in nessun modo le regole del distanziamento sociale. Il consigliere Janet Horner ha raccontato a Newstalk che la situazione verrà regolata con l’aumento di forze dell’ordine nelle strade, specialmente la sera in modo che gli assembramenti non degenerino e che le strade rimangano pulite. La questione rimane ancora aperta in quanto un approccio troppo duro potrebbe essere criticato duramente dall’opinione pubblica. Nel mese di luglio ci si aspetta la riapertura completa dei pub per l’inizio della stagione turistica.

M.P.

CANADA

Lo scorso venerdì 21 maggio, a Montréal, circa 150 persone hanno manifestato per chiedere maggiore tutela a favore della lingua francese, riporta LeJournaldeQuébec. Una legge in materia, la 101, era già esistente ma ora viene considerata insufficiente per il fine da conseguire. L’obiettivo dei manifestanti, nello specifico, era quello di denunciare il disegno di legge 96 proposto dal governo Legault volto alla modifica della normativa già in vigore. L’opposizione alla legge 96 deriverebbe dal fatto che questa comporterebbe l’introduzione di leggere modifiche in materia linguistica. L’atto legislativo comprenderebbe ad esempio, la creazione di un ministero della lingua francese, ma non terrebbe conto dell’immigrazione, della lingua di insegnamento a scuola o più in generale, della cultura. Sempre a Montréal, LeJournaldeMontréal riporta un recente sondaggio realizzato dalla città stessa e dall’Institut de développement urbain du Québec, sulla condizione dei lavoratori locali. Quello che ad inizio pandemia è stato un adattamento difficile del lavoro a distanza, ora è addirittura preferito a quello presenziale. Questo inaspettato entusiasmo ha colto di sorpresa le imprese che dovranno utilizzare al meglio la propria creatività per ripristinare la situazione lavorativa precedente e invogliare i dipendenti a ritornare al vecchio posto di lavoro. L’ufficio deve presentarsi come un luogo accogliente, di socializzazione e sicuro dal punto di vista sanitario e che assecondi le necessità di chi frequenta quello spazio giornalmente. Stando alle prime pagine di JeuneAfrique, sabato 22 maggio, nella Repubblica Democratica del Congo, si è verificata l’eruzione del vulcano Nyiragongo. Kasereka Mahinda ha spiegato che per sette mesi il monitoraggio della situazione vulcanica è stato superficiale a causa della mancanza di finanziamenti per sostenere i costi dell’Osservatorio Vulcanologico di Goma (OVG). Proprio quando sono arrivati i primi segnali d’allarme, la calamita era già annunciata. Dopo l’eruzione, il governo congolese ha subito ordinato l’evacuazione della città con conseguente fuga degli abitanti verso il Ruanda, i quali domenica hanno fatto ritorno alle proprie abitazioni nell’apprendere che la colata lavica aveva bloccato il proprio corso. Il Presidente Félix Tshisekedi ha annunciato di aver interrotto il suo soggiorno in Europa, a Parigi, durante il quale ha preso parte al vertice sul finanziamento delle economie africane per coordinare in prima persona i soccorsi locali.

      M.P.

La BBC News riporta la situazione attuale della ristorazione a Toronto, in Canada, dove i ristoranti sono stati chiusi per più di un anno a causa del Coronavirus. Infatti, mentre nelle altre parti del mondo la ristorazione sta ripartendo i cittadini canadesi sembrano non poterne godere e il desiderio di consumare un pasto fuori casa diventa sempre più forte. Toronto è stata una città colpita duramente dal Covid e questo ha portato a tante chiusure che tutt’oggi vigono. La ristorazione è stata gestita diversamente in ogni Paese. A Singapore, ad esempio, i ristoranti sono rimasti aperti per gran parte della pandemia, pertanto BBC News ha deciso di confrontarsi con la signora Eleanor Sim e suo marito Gregory Woon, originari proprio di Singapore attualmente residenti a Toronto e proprietari di due locali. Stando alle loro dichiarazioni, i coniugi attribuiscono il successo di Singapore alle forti restrizioni imposte e dalle loro parole si evince molta preoccupazione per i loro locali e per i dipendenti che non stanno percependo salari da mesi. Interviene anche il signor Kelly, presidente della Canadian Federation of Independent Business, ritenendo che il Canada è probabilmente lo stato che ha subito il blocco più lungo e duro del mondo, affermando anche come molti proprietari delle piccole e medie imprese sono frustrati soprattutto dopo la devastante terza ondata. La BBC News ha intervistato un’altra ristoratrice la signora Agg. La donna afferma che senza gli aiuti economici dello Stato, i quali spesso non rispettavano le scadenze, molte attività avrebbero chiuso. Durante l’estate la signora Agg ha cercato di mantenere attivo l’asporto, limitando i coperti interni per la sicurezza del personale e dei clienti, in più si sentì quasi obbligata ad aprire il suo locale per paura che gli aiuti economici dello stato non le venissero rinnovati. Tuttavia, questi benefici sono stati ricevuti in autunno. Secondo la BBC News, i casi Covid stanno diminuendo e la campagna vaccinale procede, quasi la metà della popolazione ha ricevuto almeno la prima dose. Inoltre, il Canada sta distanziando le seconde dosi di quattro mesi, ciò significa che la popolazione non riceverà la seconda dose prima dell’autunno.

A.D.S.

BRASILE

Brasile. Eduardo Pazuello, generale attivo ed ex ministro della Salute, ha partecipato ad una manifestazione a sostegno del presidente Jair Bolsonaro, tenutasi domenica 23 maggio a Rio de Janeiro. Come riporta il quotidiano O GLOBO, la partecipazione di Pazuello “pone il comandante dell’Esercito Paulo Sérgio Nogueira de Oliveira di fronte a una scelta delicata”. Secondo l’art. 45 dello Statuto militare, infatti, vi è il divieto agli ufficiali in servizio attivo di partecipare a manifestazioni politiche collettive. Di fronte a eventi del genere, il comandante dell’Esercito dovrebbe ricorrere ad una punizione ma, nel caso di quest’ultima, il presidente della Repubblica potrebbe avvalersi del diritto di revocarla. L’atteggiamento di Pazuello, inoltre, è stato ancora più esplicito: durante la manifestazione è salito senza mascherina sull’auto sonora dove stava parlando Bolsonaro ed ha salutato i manifestanti. Secondo le notizie raccolte da O GLOBO, il timore dei militari è che la presenza del generale in atti politici “rovini” l’immagine dell’istituzione, con un’ingiusta associazione tra esercito e governo. L’atteggiamento di Pazuello potrebbe costargli una punizione che lo costringerebbe ad andare in riserva. Tuttavia, la decisione spetta a Paulo Sérgio Nogueira de Oliveira che, secondo alcune fonti, dovrebbe comunicarla nell’arco della settimana corrente. Il 23 maggio, Phumzile Mlambo-Ngcuka, sottosegretaria generale della Nazioni Unite e Direttrice esecutiva di UN-Women, si è recata in Mozambico per una visita di lavoro. La sua permanenza durerà fino al 26 maggio. Secondo quanto riportato dal quotidiano O País, l’obiettivo principale della visita è il rafforzamento delle relazioni di partenariato e cooperazione tra Mozambico, UN-Women e la collaborazione con diversi partner in un’ottica di emancipazione di genere, promozione della pace e della sicurezza. Phumzile Mlambo-Ngcukaha, inoltre, è sempre stata attiva nella lotta contro la discriminazione di genere e la violenza sulle donne. A tal proposito, ha sempre incoraggiato la leadership delle donne e l’aumento della rappresentanza in tutte le aree in cui vengono prese decisioni sulle questioni che influenzano la vita delle donne. Durante la sua permanenza, sono stati programmati diversi incontri con i membri del governo, incluso il Ministro degli Affari Esteri e Cooperazione Verónica Nataniel Macamo Dlhovo e i settori che operano nel campo dell’emancipazione femminile nonché nell’uguaglianza di genere.

S.F.

MEDIO ORIENTE

Per riprendere brevemente il discorso sul conflitto israelo-palestinese di cui si è trattato la settimana scorsa, è importante sottolineare che il 17 maggio, il presidente statunitense Joe Biden si è espresso a favore di un cessate il fuoco in un colloquio con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per il raggiungimento di un simile risultato, un importante ruolo di mediazione è stato svolto dal presidente francese Macron e da quello egiziano al-Sisi, in aggiunta al sostegno dell’ONU tramite Qatar ed Egitto. Come riportato da al-Jazeera, nella giornata di domenica 23 maggio, il Ministro degli Esteri egiziano, Shukri, ha incontrato la sua controparte giordana con lo scopo di mantenere la stabilità nella Striscia di Gaza e di evitare un’ulteriore escalation di violenze nei restanti territori palestinesi, compresa Gerusalemme Est. Intanto il Middle East Eye, relativamente alla Tunisia, porta alla luce un documento top-secret relativo alla pianificazione di un colpo di Stato organizzato dagli alti consiglieri vicini alla presidenza. Secondo quanto riportato nell’atto, datato 13 maggio, l’idea è quella di sfruttare la crisi derivata dalla pandemia di Covid-19 e dal crescente debito pubblico per concentrare tutti i poteri nelle mani del presidente Kais Saied. Il piano prevede di convocare tutti i rivali politici nel Palazzo presidenziale di Cartagine per un urgente meeting del Consiglio Nazionale di Sicurezza. Invero, il reale scopo dell’incontro sarebbe quello di comunicare loro il colpo di Stato, impedendo a tutti i presenti di lasciare l’edificio che, nel frattempo, rimarrebbe isolato da qualunque connessione a internet o contatto con l’esterno. Saied procede così con l’annuncio dell’inizio di una “dittatura costituzionale” e dell’attuazione del capitolo 80 della Costituzione che autorizza il presidente ad assumere i pieni poteri in caso di emergenza nazionale. A seguire, il capo di Stato comunicherà all’intera nazione il golpe per mezzo di un appello televisivo. Rabat dispiegherà poi le forze armate per il controllo presso le entrate delle città, delle istituzioni e delle infrastrutture. Per guadagnare anche l’appoggio popolare, il documento prevede due disposizioni: la prima consiste nel rimandare di trenta giorni i pagamenti delle bollette di acqua, elettricità, telefono e internet; mentre la seconda riguarda la riduzione del 20% dei prezzi del carburante e dei beni di prima necessità.

L.L.

CINA

Molte città in Cina stanno offrendo ai residenti un vaccino COVID-19 in aggiunta a quelli inattivati a due dosi, che sono già ampiamente usati nel drive di vaccinazione del paese. Giovedì, nell’attuale centro di vaccinazione del distretto di Shanghai a Xuhui, Sinovac e Sinopharm sono state affiancate dalla nuova azienda CanSino Biologics come fornitore di vaccini del giorno. Alle persone in lista che aspettavano di essere vaccinate è stata concessa l’opportunità di scegliere se ricevere il vaccino a vettore virale basato su adenovirus a singola dose Ad5-nCoV Convecia. Questo vaccino è stato sviluppato dall’azienda CanSino Biologics ed è stato distribuito a Shanghai a partire da mercoledì, secondo il Center for Disease Control and Prevention. Il certificato GMP (Good Manufacturing practice) riconosce che l’industria CanSinoBio e la qualità del prodotto sono conformi secondo gli standard e le linee guida richieste dall’UE. Tale certificato non solo consente l’esportazione del nuovo vaccino in Europa, ma risulta idoneo ad entrare nei mercati mondiali. Convidecia viene inoculato nel tessuto muscolare ed è altrettanto sicuro ed efficace quanto lo sono i vaccini con virus inattivati in uso. È anche disponibile per le persone al di sopra dei 18 anni. Inoltre, secondo i dati della sperimentazione clinica di fase 3, risulta efficiente al 65,7% nel prevenire i casi sintomatici e al 90,98% nel prevenire i casi gravi. Non sono stati riportati casi acuti da quelli tipici dei vaccini da COVID-19 ovvero dolore sul sito d’iniezione, febbre, mal di testa, dolori muscolari, brividi e diarrea. L’azienda CanSino Biologics ha riferito ai media che sta già fornendo i vaccini alle autorità sanitarie di Pechino e Tianjin, nelle province di Zhejiang, Hanan e Anhui. Gli operatori sanitari hanno sconsigliato l’inoculazione del vaccino a persone con patologie esistenti come il diabete, il lupus eritematoso e per coloro che soffrono di pressione alta. Un residente di Shanghai Guo Yuhong, a cui è stata inoculata la prima dose, ha dichiarato che il nuovo vaccino è più conveniente e veloce rispetto ai vaccini a due dosi. Ha anche sostenuto di non aver avuto effetti collaterali durante i trenta minuti di osservazione a seguito dell’inoculazione. News Agency Xinhua ha confermato che già 23.154 persone hanno ricevuto il nuovo vaccino.

C.C

BIELORUSSIA

Il 23 maggio un aereo Ryanair, in volo da Atene a Vilnius, è atterrato urgentemente all’aeroporto di Minsk, in Bielorussia. Il dirottamento sarebbe avvenuto a causa di un avviso di “allarme bomba”, per cui i genieri si sono recati sul posto, riporta Ria.ru.
Successivamente, è stato chiarito che le informazioni sull’allarme bomba non erano state confermate. Il comitato investigativo della Bielorussia ha annunciato di aver avviato un procedimento penale per falso allarme bomba, riferisce Ria.ru.
Secondo quanto riportato dal Centro per i diritti dell’uomo “Viasna”, su quell’aereo stava viaggiando Roman Protasevich, il fondatore del canale Telegram “Nexta”, che è stato arrestato all’aeroporto di Minsk. In Bielorussia, i canali Telegram gestiti da Protasevich sono considerati estremisti e lo stesso Protasevich figura nella lista delle persone affiliate con il terrorismo e nella lista dei ricercati, riferisce Ria.ru. Sempre secondo Ria.ru, il presidente bielorusso Alexandr Lukashenko è stato avvisato della situazione e lui stesso ha dato ordine di far atterrare l’aereo a Minsk.
Ucraini e bielorussi hanno organizzato una manifestazione davanti al Ministero degli Affari Esteri a Kiev a sostegno di Protasevich e, in precedenza, il Ministero degli Affari Esteri ucraino aveva chiesto alle autorità bielorusse il rilascio immediato del fondatore del canale Telegram “Nexta”, in base a quanto riportato da Ria.ru.
Le reazioni dell’Europa non si sono fatte attendere. Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha richiesto che vengano vietati i voli delle compagnie aeree bielorusse sul territorio dell’Unione Europea, dato l’incidente con l’aereo Ryanair e chiede l’imposizione di sanzioni immediate nei confronti del regime di Lukashenko, riporta Ria.ru.
Come riporta Ria.ru, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen condanna il comportamento del regime bielorusso con un tweet, in cui dichiara che le persone responsabili del dirottamento dell’aereo Ryanair dovrebbero essere sanzionate e il giornalista Roman Protasevich dovrebbe essere rilasciato immediatamente.
Inoltre, il capo del Consiglio europeo Charles Michel ha annunciato che al vertice dell’UE di lunedì 24 maggio si discuteranno le conseguenze dell’incidente aereo a Minsk e si valuteranno le possibili sanzioni. Per il momento, l’addetto stampa del Cremlino riferisce che sia necessaria una valutazione lucida della situazione e che ci sono molte “dichiarazioni contraddittorie” per poter condannare o appoggiare qualcuno, comunica Ria.ru.

E.R.

AMERICA

In Colombia continuano le proteste nate il mese scorso contro la riforma tributaria del presidente Iván Duque nonostante proprio tale riforma sia poi stata ritirata il due maggio ed ha visto le dimissioni del Ministro delle Finanze. Le proteste, avvenute in maniera pacifica ma represse in maniera violenta (per esempio lanciarazzi o spari alla schiena contro persone disarmate), hanno messo in discussione l’intera politica nazionale. Infatti, la riforma sanitaria è stata un altro motivo per continuare con le proteste. Anche quest’ultima, lo scorso 19 maggio, con 27 voti favorevoli e cinque contrari è stata rimossa. Ma questi tentativi del governo non sono bastati a placare gli animi dei manifestanti.

I colombiani assicurano che le loro proteste non cesseranno fino a che non si trova un compromesso con il governo. In primo piano i cittadini chiedono garanzie affinché possano esercitare la loro protesta in maniera pacifica. In questo modo i colombiani mettono al centro della discussione l’operato della polizia in questo mese fatto di disordini.

Come riporta El Pais, la polizia colombiana è al centro di ogni critica internazionale per le operazioni messe in atto nei confronti dei manifestanti. In appena un mese di proteste, purtroppo, si contano già 55 morti e molti dispersi. Tre poliziotti sono stati arrestati e dieci sono attualmente indagati per omicidio. Il governo, però, ci tiene a precisare che anche le forze dell’ordine hanno subito degli attacchi da parte dei manifestanti: si contano un poliziotto morto e un migliaio di poliziotti feriti.

Come si apprende da rtv.es, il presidente Duque ha ordinato che, dal 24 maggio, la forza pubblica di ogni ordine e grado scenda in strada per liberare le vie bloccate ormai da troppi giorni dai manifestanti in molte città del Paese. Il presidente argomenta questo nuovo ordine affermando che la protesta pacifica è permessa mentre bloccare le strade è illegale.

Il comitato nazionale per gli scioperi (CNP Comité Nacional de Paro) accusa il governo di non voler negoziare con i manifestanti. In questo modo apre un dialogo col presidente Duque per far sì che venga garantita la mobilitazione pacifica dei colombiani.

Y.C.

AUSTRALIA

Nel 2010 in Australia i servizi segreti (ASIO) cominciarono a preoccuparsi per alcune infiltrazioni cinesi all’interno del sistema di comunicazione nazionale, con specifica attenzione su Huawei, leader mondiale del settore. Fu così che l’ASIO cominciò gradualmente ad avvisare le maggiori compagnie australiane dei rischi per la sicurezza e del fatto che erano già state compromesse dal governo cinese attraverso Huawei. Dal canto suo, Huawei si è sempre dichiarata estranea alle accuse, affermando tramite il proprio fondatore Ren Zhengfei, che non ha mai condotto o mai condurrà operazioni di spionaggio per il governo cinese. Quello che però preoccupa i governi occidentali sono le leggi sulla sicurezza della Cina, che impongono a qualsiasi compagnia di obbedire alle istruzioni del governo, rendendo così molto sottile la linea di separazione tra governo e settore privato. Sulla base di questo e del lavoro svolto dall’ASIO, il governo australiano ha deciso di tagliare fuori Huawei dalla corsa alla costruzione del network 5G in Australia. Come afferma theage.com, il nocciolo della questione risiede nell’innovazione che un network 5G può portare ad un paese. Invero, grazie al Wi-Fi di quinta generazione si ha una maggiore velocità e portata di rete, che permetterebbe ai governi di digitalizzare e meglio controllare le varie infrastrutture di un Paese. Di conseguenza, un attacco cibernetico mirato allo spegnimento della rete porterebbe la nazione in questione nel caos. Ad oggi la Cina ha varato nuove leggi per la sicurezza nazionale, che rendono dipendenti in tutti gli aspetti le compagnie private al volere del partito. Sembrerebbe, quindi, che la decisione presa coraggiosamente dal governo australiano (nonostante le possibili conseguenze diplomatiche ed economiche con Pechino) sia stata giusta, mostrandosi pioniere nel fermare la smania di grandezza di Xi Jinping e del Partito Comunista Cinese, aspettando ovviamente una loro ritorsione.

V.G.

Rassegna stampa a cura di
Valentina Guerra (lingua inglese)
Ylenia Cossu (lingua spagnola)
Mariella Perrone (lingua francese)
Antonella Destasio (lingua inglese)
Marika Provenzano (lingua inglese)
Elena Romani (lingua russa)
Oxana Parshina (lingua tedesca)
Simona Ferri (lingua portoghese)
Ludovica Lara (lingua araba)
Chiara Cavallini (lingua cinese)