La rassegna stampa internazionale dell’UNINT
Quattrocentottantaquattro nuovi positivi al virus nello stato di Victoria in Australia e cinquantanove deceduti per Covid senza un’identità riconosciuta in Spagna. Tianwen-1, la prima sonda su Marte lanciata in Orbita dalla Cina. In Brasile stime positive per il 2033 per quanto riguarda il sistema fognario e l’accesso ad esso anche nelle aree più povere. Percentuale negativa del 33,17% di affluenza alle urne in Siria.
EUROPA
Apriamo le notizie inerenti la Spagna con un triste mistero: secondo l’articolo di El País, sarebbero 59 i cittadini deceduti per Covid-19 senza identità, i cui corpi giacciono in una cella frigorifera dell’Instituto Anatómico Legal de la Ciudad de la Justicia dallo scorso aprile 2020.
Dopo 70 giorni senza nessun cenno da parte di qualsiasi familiare, parente o conoscente di questi ultimi, il governo della Comunità di Madrid ha preso la decisione di spostarli nel cimitero a sud della capitale, nel quale riposeranno in pace per i prossimi dieci anni.
Sempre secondo lo stesso articolo, la maggior parte di queste vittime superava i 65 anni di età e il loro decesso risale a prima dello scorso 21 aprile, quando il virus si espandeva senza sosta, soprattutto nelle strade madrilene; 40 di loro sono mancati in ospedali, mentre i restanti 19 in case di riposo.
A Mérida, capoluogo dell’Estremadura, invece, sono giornate di festa: l’articolo di 20 minutos ci racconta come si celebra in questi giorni il Festival del Teatro Classico, alla presenza del re Felipe accompagnato dalla moglie Leticia e dalle figlie, la principessa Leonor e l’Infanta Sofía. Secondo quanto riportato dall’articolo, la presenza delle figlie del sovrano rafforza il messaggio di sostegno che la Famiglia Reale vuole trasmettere per supportare tanto il turismo culturale quanto gli spettacoli teatrali.
L.C, M.D.F. e I.V
In Belgio, Karine Moykens, la presidente del comitato interfederale Testing & Tracing (collegio responsabile del tracciamento dei contatti delle persone positive al Coronavirus) ha chiesto al Consiglio di Sicurezza Nazionale di rendere obbligatorio redigere liste di presenze per tutti i tipi di eventi. Secondo quanto riportato dal quotidiano Le Soir, è compito degli organizzatori stilare una lista indicando nome, cognome e numero di telefono di ogni partecipante. In questo modo, le liste in questione potranno essere consegnate al personale qualificato per il tracciamento nel caso in cui una persona infetta abbia partecipato ad un evento.
EA.V.
In Francia, a partire dal 20 luglio, è diventato obbligatorio l’uso della mascherina nei luoghi pubblici chiusi per combattere la pandemia del Coronavirus; in caso di violazione la sanzione è di 135 euro. Come riportato da France 24, tale decisione ha riaperto il dibattito sul prezzo delle mascherine. Secondo un sondaggio pubblicato dal quotidiano Le Parisien, una famiglia con due figli spenderebbe 228 euro al mese per le mascherine usa e getta e 96 euro per le mascherine lavabili.Vari partiti di sinistra hanno richiesto che lo Stato si faccia carico delle spese, ma il presidente Macron ha respinto la proposta, promettendo tuttavia un aiuto per i più svantaggiati.
EA.V.
In Svizzera, il partito Union Démocratique du Centre da oltre dieci anni si batte per l’espulsione sistematica dei criminali stranieri dalla Svizzera e attualmente il relativo tasso di espulsione è solo del 58%. Come riportato da Le Temps, la tabella pubblicata dall’Ufficio federale di statistica (UST) rivela un vero e proprio mosaico di pratiche cantonali divergenti. Da un lato, i più restrittivi, come Lucerna, Zugo, i Grigioni e Ginevra, espellono i trasgressori almeno nell’80% dei casi. D’altra parte, ci sono i cantoni più “lassisti”, come Neuchâtel, Giura, Vallese e Friburgo, che permettono agli stranieri condannati di rimanere in Svizzera nel 70-80% dei casi. L’UDC vorrebbe trovare il sostegno del popolo, come è avvenuto nel 2010, quando il famoso manifesto delle pecore bianche che cacciano le pecore nere (rappresentanti gli immigrati) dalla Svizzera aveva colpito nel segno portando il partito alla vittoria.
S.C.
In seguito al Consiglio Europeo terminato questa settimana a Bruxelles, è stato annunciato che il Portogallo riceverà un fondo di 45 miliardi di euro in sussidi economici per il periodo che va dal 2021 al 2027. Di questa cifra, è stato già reso noto che 300 mila saranno destinati alla regione dell’Algarve, la più colpita economicamente dalla pandemia, e 35 mila verranno destinati alle regioni autonome di Azzorre e Madeira, informa Lusa. Inoltre, per la prima edizione del premio Umanità di quest’anno, la fondazione Gulbenkian ha nominato come vincitrice Greta Thunberg, che ha accettato il premio di 1 milione di euro e dovrà recarsi a Lisbona per la cerimonia ufficiale. La giovane attivista ha già dichiarato che devolverà la somma in vari progetti dedicati ai cambiamenti climatici attraverso la sua fondazione, riferisce Público. Inoltre, continua il rischio elevato di incendi in tutti i distretti del Paese, significativo l’incendio nell’area di Abrantes, Santarém, dove una equipe di 394 pompieri è stata impegnata nell’abbattimento di un incendio in un’area boschiva, riporta ancora Público.
D.F.
Stando a quanto si legge sulle prime pagine del giornale Die Zeit, le aziende in Germania sembrano resisterealla crisi da coronavirus. Grazie ad uno studio internazionale condotto dal noto gruppo bancario HSBC emerge che gli aiuti finanziari e la gestione iniziale della crisi da parte del sistema federale tedesco hanno permesso a quasi la metà delle imprese di continuare a lottare. Infatti, tradotto in numeri, la Germaniaregistrala più bassa percentuale di aziende gravemente colpite sul piano economico: (solo) il 53% rispetto al 72% riscontrato su base globale.
Le contromisure adottate dallo Stato tedesco, come il differimento delle scadenze fiscali e le riduzioni sui pagamenti anticipati, da una parte hanno centrato lo scopo di creare una liquidità immediata per i contribuenti più in difficoltà, dall’altra, è ovvio che questo abbia fatto crollare il gettito fiscale nelle casse pubbliche. Secondo il rapporto mensile del Ministero federale delle Finanze, come si legge su un articolo di Die Zeit , nel primo semestre del 2020 i ricavi sono diminuiti del 9,1% rispetto all’anno precedente. In particolare, nel mese di giugno l’IRPEG è diminuito di ben il 38%, l’IRPEF del 14% e l’IVA circa del 18%. Per far fronte al periodo attuale di grande difficoltà economica, molte aziende hanno attuato una temporanea riduzione dell’orario di lavoro ai loro dipendenti, evitandone così la disoccupazione, che tuttavia nel bilancio finanziario registra un calo dell’imposta sul reddito da lavoro del 7,3%.
A preoccupare è anche il drammatico impatto sul traffico aereo, registrato in Germania al 93,7%. A tal proposito, è di questi giorni la disputa sul taglio ai salari tra la compagnia aerea low cost Ryanair e il sindacato tedesco Cockpit (Vc) che rappresenta i piloti di aereo. Stando a quanto riportato sul giornale Der Spiegel, quest’ultimo avrebbe rifiutato un’intesa sui tagli alle retribuzioni, necessari a causa delle ripercussioni economiche da lockdown e, per questo motivo, la compagnia sarebbe pronta a chiudere le proprie sedi e licenziare i dipendenti in Germania. Gli aeroporti di Berlino-Tegel e Düsseldorfsperimenteranno la chiusura degli uffici Ryanair già a partire dalla fine di settembre, e la base presente all’aeroporto Hahn di Francoforte seguirà il primo novembre. Secondo il sindacato Cockpit soltanto poco meno della metà dei piloti tedeschi si diceva favorevole ad un accordo, che per la maggior parte dunque è risultato inadeguato. In effetti, Ryanair garantirebbe la sicurezza del posto di lavoro fino al marzo 2021, mentre i tagli alle retribuzioni sarebbero da applicarsi fino al 2024. Anche in Austria la compagnia aveva minacciato di chiudere la sede di Vienna e quindi di licenziare circa 300 dipendenti, ma dopo le resistenze iniziali i sindacati dei piloti e degli assistenti di volo hanno accettato i tagli imposti.
M.S., L.R.
In Russia, le iniziative prese dal governo per stimolare il turismo interno seguono la stessa linea di quelle adottate dal governo italiano: difatti, esse prevedono un programma di rimborso per i viaggi all’interno della Federazione.
Secondo il capo dell’Agenzia Federale per il Turismo, Zarina Doguzovaja, è stato deciso che “al programma parteciperanno tutte le regioni russe”. Apprendiamo dall’agenzia di stampa RT che inizialmente si pensava a delle limitazioni, ma poi l’agenzia ha deciso di estendere l’opportunità di aderire a tutti i territori della Federazione, affinché i cittadini russi abbiano una scelta più variegata possibile. Il rimborso per l’acquisto di viaggi in Russia, tuttavia, avviene non senza condizioni, le quali sono state definite dal Consiglio dei ministri in data 22 luglio. Il decreto firmato dal primo ministro Michail Mišustin prevede il rimborso per i viaggi della durata di almeno cinque notti e con pagamento attraverso la carta “Mir”. Dal decreto emerge inoltre che il cashback promesso ammonta al 20% della somma complessiva spesa per il viaggio.
Per questo provvedimento, mirato a sviluppare il turismo interno e quindi a incoraggiare i cittadini russi a viaggiare nell’estate 2020, il governo ha stanziato 15 miliardi di rubli, poco più di 181 milioni di euro.
Parlando di sicurezza nazionale ed estera i servizi federali per la sicurezza della Federazione Russa (FSB) hanno arrestato 22 terroristi appartenenti al Movimento Islamico dell’Uzbekistan presente nel territorio federale attraverso diverse cellule diffuse in tre diverse regioni della Russia. Sono ora detenuti tra Mosca, Novosibirsk e Krasnoyarsk. Secondo le forze dell’ordine, queste cellule erano incaricate di arruolare persone, addestrarle e inviarle nelle zone di combattimento. Inoltre, le cellule si occupavano di inviare denaro a un’organizzazione terroristica in Siria.
Nei nascondigli dei terroristi sono stati rinvenuti letteratura religiosa vietata e video di propaganda dell’organizzazione terroristica internazionale Movimento Islamico dell’Uzbekistan, insieme con passaporti e documenti falsi impiegati per svolgere attività illegali. Il Movimento era stato dichiarato illegale in Russia da una sentenza della Corte Suprema del 2003.
Alcuni dei terroristi si nascondevano a Nalchik, dove gli agenti dell’FSB hanno rinvenuto ordigni esplosivi e materiali per la fabbricazione di bombe, insieme a fucili, una carabina, diverse munizioni e due pistole.
Un giorno prima della cattura, era stato sventato un ulteriore attacco terroristico organizzato nella Repubblica di Cabardino-Balkaria, nel territorio del Caucaso. Il 17 luglio è inoltre stato arrestato a Chabarovsk un uomo di 32 anni che aveva l’intento di compiere “attentati terroristici in centri affollati” tramite ordigni incendiari.
S.N., D.S.
In Gran Bretagna il Partito Laburista si è scusato “senza riserve” e, come riporta The Guardian, ha versato una somma a sei cifre a sette ex dipendenti e a un giornalista veterano della BBC, dopo aver ammesso di averli diffamati in seguito a un’inchiesta di Panorama sulla sua gestione dell’antisemitismo. Secondo The Irish Times, si tratta di una somma che si aggira tra le 600.000 e le 750.000 sterline.
Keir Starmer, successore di Jeremy Corbyn alla guida del Partito Laburista inglese, prende una posizione segnando un nuovo rapporto con la comunità ebraica locale e con Israele: “L’antisemitismo è stato una macchia per il Partito, ho visto il dolore che ha causato nella comunità ebraica. Chiedo scusa a nome del Partito laburista”. “Se vogliamo ripristinare la fiducia della comunità ebraica, dobbiamo dimostrare un cambiamento di leadership”, cita Ynetnews.com.
S.C., S.P.
AFRICA
In Algeria, due attivisti di Hirak, il movimento popolare anti-regime, sono stati processati per «attacco all’integrità del territorio» e «messa in pericolo del Presidente della Repubblica». Come riportato da Le Monde Afrique, il sistema giudiziario algerino ha condannato i due militanti, Ahmed Sidi Moussa e Yasser Kadiri, a sei mesi di prigione. Sono stati processati sulla base di un nuovo Codice penale adottato in aprile e denunciato dagli attivisti dei diritti umani per interferenze dello Stato nel diritto alla libertà di espressione. Secondo il Comitato nazionale per il rilascio dei detenuti (CNLD), quasi 60 “prigionieri di coscienza” sono attualmente dietro le sbarre, la maggior parte per dei contenuti postati su Facebook.
S.C.
Un’organizzazione non-governativa in Mozambico ha affermato che la violenza armata, presente nella zona di Cabo Delgado, ha portato sia un clima di guerriglia, provocando 250 mila sfollati e più di mille decessi, sia una diminuzione dei controlli delle frontiere e degli sbarchi, aprendo un corridoio strategico per il traffico di sostanze illecite, come riporta Lusa.
D. F.
In questi ultimi giorni in Angola si è discusso dell’investimento di circa 53 milioni di dollari all’anno da parte dell’ONU, come riporta Jornal de Angola. La somma è destinata allo sviluppo del Paese: si partirà con nuovi programmi governativi per la società civile e quella accademica. L’ONU ha inoltre sottolineato che in questo momento è fondamentale rendere l’acqua potabile un bene di tutta la popolazione. In più, l’organizzazione ha anche elogiato il governo angolano per le misure prese per combattere il Coronavirus come l’utilizzo obbligatorio della mascherina. Per questo motivo, saranno investiti 36 milioni di dollari per sostenere il Paese in questa battaglia.
M. P.
La Turchia ha ampliato la cerchia della sua ultima offensiva nel nord dell’Iraq contro i militanti curdi, per raggiungere una profondità senza precedenti, accompagnata dalla costruzione di basi militari. Questa “silenziosa espansione” fa parte di una nuova strategia per espandere militarmente i confini turchi.
La nuova campagna transfrontaliera di Ankara, soprannominata “l’Artiglio“, attira meno attenzione rispetto alle sue incursioni nella vicina Siria, come riportato da Sky News Arabia.
Ciò è in parte dovuto al fatto che le forze turche sono presenti in Iraq da molto tempo, ma quella presenza fa parte di una strategia volta a spingere le linee di combattimento oltre i confini dopo anni di conflitti e spargimenti di sangue in patria.
La Turchia ha iniziato a bombardare già da diversi giorni il nord dell’Iraq, nel silenzio della comunità internazionale, col pretesto di voler stanare i combattenti curdi del Partito dei Lavoratori Curdi (PKK), che dominano l’area sud-orientale della Turchia.
Dopo che gli sforzi per la pace sono crollati nel 2015, in Turchia sono scoppiati aspri combattimenti. Da allora, il governo del presidente Tayyip Erdogan ha cercato di affrontare quelle che sostiene siano le “radici della crisi”. Ma quale sarà il vero intento del leader turco?
S.H.
Per la prima volta nella storia del Sudan, il primo ministro Abdullah Hamdouk ha annunciato la nomina di due donne alla carica di governatrici. Amal Ezz El-Din Othman è stata infatti nominata governatrice dello Stato del Nord e Amna Ahmed El-Makki dello Stato del fiume Nilo, come riportato da Sky News Arabic.
Quanto alla scelta delle due donne, sottolineando l’applicazione di criteri di valutazione rigorosi, Hamdouk ha dichiarato: “Volevamo mantenere un equilibrio nella questione della partecipazione delle donne. Il loro contributo sarà positivo, significativo e ininterrotto”. Ha poi aggiunto: “Ciò che siamo riusciti a raggiungere non è un traguardo storico, ma è un passo nella giusta direzione. Dobbiamo affrontare realmente questo problema, in un modo che non si limiti esclusivamente agli slogan ma si traduca in risultati concreti “.
S.H.
MEDIO ORIENTE
Il partito Ba’th, al potere in Siria da più di mezzo secolo, ha ottenuto di nuovo la maggioranza dei seggi alle elezioni parlamentari che si sono svolte di recente. Queste elezioni hanno incluso per la prima volta aree detenute dall’opposizione durante il conflitto. Tuttavia, le elezioni hanno tenuto lontano qualsiasi forma di opposizione effettiva sul campo, al punto di essere etichettate dagli oppositori come “un gioco” i cui risultati erano già noti.
Il movimento del presidente Bashar al-Assad e dei suoi alleati ha vinto la maggioranza dei seggi aggiudicandosene 177 su 250 nell’Assemblea del Popolo, come sottolineato da France24.
L’affluenza alle urne ha registrato una percentuale negativa del 33,17%, paragonata al 57,56% del 2016, secondo i risultati ufficiali annunciati dal capo della commissione giudiziaria, Samer Zumreeq, che sovrintende al processo di voto.
S.H.
AMERICA
Il governo degli Stati Uniti ha recentemente richiesto alla Cina di sospendere ogni attività del suo consolato a Huston, Texas.
Secondo la notizia riportata da CNN, sono avvenuti diversi disordini fuori dal consolato cinese, situato su Montrose Boulevard, richiedendo l’intervento della polizia locale.
Morgan Ortagus, portavoce del Dipartimento di Stato, ha dichiarato che la chiusura sarebbe una misura cautelare per la protezione delle informazioni private americane, come si legge su USA Today.
La Cina ha subito risposto all’attacco definendo l’azione “illegale” e minacciando di prendere provvedimenti a riguardo, mentre l’amministrazione di Trump ha accusato i cittadini cinesi di aver sottratto informazioni sulla ricerca scientifica, secondo il New York Times. Tuttavia, il governo americano non ha fornito spiegazioni riguardo la chiusura e sulle sue ripercussioni, come riportato da CBS News.
S.C., S.P
Il Consiglio di Calgary, in Canada, ha votato in maggioranza a favore della legge che renderà le mascherine obbligatorie anche nei luoghi pubblici al coperto. Un provvedimento dovuto al numero sempre più crescente di casi di coronavirus, secondo CBC.
La nuova legge è stata presentata da Sampson, capo dell’Agenzia per la gestione delle emergenze di Calgary, e da Choi, responsabile dei servizi strategici della città, ed entrerà in vigore dal primo di agosto, come riferisce Global News.
Il voto è arrivato dopo circa tre ore di dibattito con un risultato di 12-3, come dichiara CTV News.
S.C., S.P.
In questo momento storico piuttosto vulnerabile, sia sul piano internazionale sia nazionale dei singoli Paesi di tutto il mondo, è opportuno spendere qualche parola sulle nuove spinte di protezionismo tra Stati Uniti e Cina che rischiano di compromettere la stabilità, in senso lato, anche dei Paesi dell’America Latina. Infatti, come ormai attestato da varie fonti, anche La Vanguardia testimonia una nuova probabile “guerra fredda commerciale”, parole pronunciate dal ministro cinese degli affari esteri Wang Yi rivolte alla Casa Bianca.
In che maniera, dunque, tutto ciò coinvolge i Paesi latino-americani? L’attuale presidente della Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC), il brasiliano Roberto Azevedo, si dimetterà dal suo incarico, aprendo la strada a nuovi otto candidati che dovranno assumere il ruolo navigando in “questo mare turbolento”, El Pais. Ecco così che il protagonista latino-americano della scalata per la presidenza dell’organizzazione diviene il Messico, con la proposta del diplomatico, politico ed economista Jesús Seade, che ha alle spalle una carriera pluriennale e di successo. La sua posizione però, presuppone un bivio che determinerà un momento decisivo: Seade possiede dei forti legami con gli Stati Uniti attraverso il rappresentante commerciale Robert Lighthizer, ma ha anche lavorato per il segretario delle Finanze di Hong Kong. Per queste ragioni, approfondite nell’articolo integrale, il Messico assume un ruolo speciale nella scena internazionale, con probabili previsioni di un avvicinamento più solido verso gli Stati Uniti.
L.C, M.D.F. e I.V
In Brasile il giornale UOL riporta la situazione del sistema fognario nel Paese. Si stima infatti che entro il 2033 il 90% delle case potrà usufruire della rete fognaria. Tuttavia, a causa della lentezza nel bonificare le aree del Paese, probabilmente i brasiliani dovranno aspettare fino al 2066. Nel 2017 il 57,6% dei comuni usufruiva del servizio di smaltimento delle acque reflue attraverso la rete di raccolta. Inoltre, è stato registrato un miglioramento del trattamento delle acque reflue tra il 2008 e il 2017, con un’evoluzione dal 49,3% al 62,8% dei comuni con almeno un impianto di trattamento in funzione. Le differenze regionali segnano il Brasile, ad esempio il 92,5% delle case nello stato di San Paolo è coperto dalla rete fognaria, mentre quelle nel Pará solo per il 3,1%. Dei 27 stati, solo sei hanno fognature in più della metà delle case: San Paolo, Distretto Federale, Minas Gerais, Paraná, Espírito Santo e Goiás.
M.P
ASIA
La Cina, come riportato dal Global Times, ha lanciato in orbita la sua prima sonda su Marte, denominata Tianwen-1, dal Wenchang Space Launch Center nella provincia di Hainan nella Cina meridionale.
Questo inaugura una nuova era nell’esplorazione dello spazio profondo da parte della Cina.
Dopo un volo di circa 2.000 secondi, la sonda è entrata nell’orbita di trasferimento pianificata Terra-Marte, avviando ufficialmente il suo viaggio verso il Pianeta Rosso.
La sonda cinese “Tianwen-1” dovrebbe raggiungere il campo di gravità di Marte nel febbraio 2021, circa sette mesi dopo il lancio. Se avrà successo, Tianwen-1 sarà la prima spedizione, nella storia dell’umanità, a completare l’orbita e l’atterraggio in un’unica missione.
Secondo il CNSA, il progetto dovrebbe raggiungere una serie di progressi tecnologici, tra cui l’inserimento dell’orbita su Marte, la gestione automatica delle sonde a lungo termine, la comunicazione a lunga distanza e le capacità di roving della superficie di Marte.
La missione interplanetaria segnerà anche l’istituzione da parte della Cina di un sistema completo di progetti di esplorazione nello spazio profondo, che comprende progettazione, produzione, missione di volo e ricerca scientifica.
La missione prevede anche la cooperazione internazionale, poiché l’Agenzia spaziale europea e l’Argentina parteciperanno prendendo parte al monitoraggio e al controllo dei veicoli spaziali.
Inoltre, la Cina sta lavorando anche con paesi come Francia e Austria per il ridimensionamento del carico utile e l’analisi dei dati per la missione.
Marte, uno dei più vicini pianeti vicini della Terra nel sistema solare, ha l’ambiente più simile a quello della Terra. Gli esseri umani hanno effettuato 44 tentativi di missione su Marte e solo 24 di loro sono riusciti.
La distanza minima tra Marte e la Terra è di circa 55 milioni di chilometri, ei due pianeti arrivano così vicino solo ogni 26 mesi. La finestra di esplorazione di Marte è aperta tra luglio e agosto.
Nessun paese oltre la Cina ha mai fissato gli obiettivi di orbita, atterraggio e roving del Pianeta Rosso nella prima missione, e il lancio di successo segna solo l’inizio di una lunga spedizione piena di sfide, dove comunque permangono incertezze.
Secondo il CASC infatti solo una manciata di missioni su Marte è stata in grado di sbarcare sul pianeta e condurre esplorazioni erranti.
Oltre alla Cina, gli Stati Uniti e gli Emirati Arabi Uniti stanno lanciando le loro missioni su Marte
La prima missione spaziale araba su Marte, una sonda senza pilota soprannominata Hope, è partita dal Giappone, nel tentativo di rivelare di più sull’atmosfera del Pianeta Rosso.
La NASA ha spostato il suo primo tentativo di lancio della sua missione Mars 2020 non prima del 30 luglio, secondo il sito web ufficiale dell’agenzia spaziale americana.
ExoMars, un programma di cooperazione tra Europa e Russia, in precedenza aveva annunciato che sarebbe stato ritardato al 2022.
G.R.
OCEANIA
In Australia gli epidemiologi hanno avvertito che “il tempo scorre” nel New South Wales, e le autorità sanitarie si affrettano a tenere sotto controllo la crescente epidemia di coronavirus.
Come si legge su Anadolu Agency, lo stato delVictoria ha registrato 484 nuovi casi e due morti nelle ultime 24 ore.
News.co.au riporta che il premier Daniel Andrews ha avvertito che i casi continueranno a salire se la gente non cambia le proprie abitudini, e prende in considerazione nuove restrizioni. Il premier riconosce la necessità di lavorare, ma per coloro i quali sono stati colpiti dal virus e che devono isolarsi è stato messo a disposizione il pagamento di 1.500 dollari.
S.C, S.P
Rassegna stampa a cura di:
Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)