La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Nel Regno Unito l’organo di vigilanza del Parlamento potrebbe chiedere di vedere l’analisi segreta dell’intelligence. ABarcellona si è concluso da pochi giorni il festival nel famoso quartiere di Gracia. In Germania oltre un mese dopo le alluvioni nella valle dell’Ahr molte persone nell’area colpita sono ancora senza acqua, gas ed elettricità.A Parigi centinaia di manifestanti afgani hanno manifestato per chiedere di salvare le proprie famiglie rimaste in Patria. Gli USA sono stati colpiti da forti inondazioni che hanno causato danni, morti, feriti e dispersi. In Australia il Primo ministro Scott Morrison ha rivelato che alcune misure relative al contenimento de contagi da Covid-19 rimarranno probabilmente in vigore anche quando saranno raggiunti gli obiettivi di vaccinazione del Paese. In Russia è stato arrestato un agente dei servizi speciali ucraini per presunto spionaggio. Maggiori arterie ferroviarie ad alta velocità e linee di raccordo collegheranno le più grandi megalopoli della Cina.

EUROPA

Il theguardian.com riferisce che nel Regno Unito l’organo di vigilanza del Parlamento potrebbe chiedere di vedere l’analisi segreta dell’intelligence dietro il caotico ritiro dell’Occidente dall’Afghanistan, dopo che i ministri hanno affermato di essere stati colti alla sprovvista dalla velocità della presa di potere dei Talebani. Il comitato per l’intelligence e la sicurezza (ISC), che è presieduto dal deputato Tory Julian Lewis, ha il potere di richiedere documenti di intelligence e di trascinare le spie davanti ad esso per dare prove. Questo proverebbe se Boris Johnson e Dominic Raab avevano ragione a dire che la velocità del crollo del governo afgano e la presa di potere da parte dei talebani non era stata prevista. Nella prossima riunione (non prima di ottobre), l’ISC dovrà prendere una decisione formale sulla richiesta dell’intelligence e sull’opportunità di avviare un’inchiesta. Un’altra ex presidente del comitato, Ann Taylor, una parlamentare laburista, ha detto che l’ISC “deve intraprendere un’indagine urgente e completa su quello che può essere chiamato solo un fallimento dell’intelligence”. Ha inoltre aggiunto: “Ci sono voci secondo cui il governo vuole ridurre il potere di questo comitato. Spero che questo non accada, perché deve essere permesso di lavorare in modo libero”. Taylor ha detto alla Camera dei Lord: “Non si può pensare che l’Occidente sarebbe andato avanti con questo ritiro se si fosse saputo che questa catastrofe si sarebbe sviluppata come è successo. Ci deve essere stata una valutazione di intelligence completa al più alto livello, sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti, con i quali lavoriamo così strettamente. Pertanto, dobbiamo chiedere cosa è andato storto e abbiamo bisogno di un’inchiesta completa e urgente su questo”.

V.G.

Barcellona. Si è concluso da pochi giorni il festival nel famoso quartiere di Gracia (15-21 agosto 2021). Una delle feste più sentite nella città. Celebrazioni irrinunciabili che sono finalmente tornate per le strade di Gracia dopo le celebrazioni simboliche del 2020 a causa delle restrizioni dovute alla pandemia da covid-19.  Ovviamente il tutto si è svolto in piena sicurezza con un occhio di riguardo nel rispetto delle normative vigenti. Secondo l’Ayuntamiento (sede municipale del capoluogo catalano), come pubblicato su elperiodico.com, le manifestazioni sono avvenute “in maniera controllata”. Nel complesso, i cittadini hanno partecipato alle attività coscienti delle regole da rispettare in qualunque momento. Ma non tutti sono d’accordo visto le immagini che hanno iniziato a girare sul web circa i festeggiamenti notturni. Insomma il bilancio finale dell’edizione 2021 dipende dal punto di vista. Da un punto di vista mediatico suscitano più interesse i festeggiamenti notturni fuori dal calendario degli eventi; mentre per il municipio il bilancio è positivo, prendendo in considerazione gli eventi in calendario (attività organizzate in piena sicurezza). Se di giorno si viveva la tradizionale festa di Gracia, di notte si viveva un’atmosfera parallela e totalmente distinta. Persone che scendevano in strada col solo intento di fare festa senza rispettare alcun tipo di protocollo e regola. Gli organizzatori della Festa Major de Gracia hanno applicato i protocolli in vigore per garantire la sicurezza di tutti i partecipanti ed ha recuperato, seppur in minima parte, la presenzialità. Gli spazi sono stati perimetrati, sono state introdotte le iscrizioni previe ad eventi ed attività a numero chiuso, le sedute erano distanziate, molti sono stati i controlli per le strade. Inoltre sono stati creati due spazi appositi (Espacio Bailén ed Espacio Pi Maragall) in cui venivano ritrasmessi gli eventi più significativi in diretta e non solo.  Sia l’Ayuntamiento che la Fondazione organizzatrice si dicono complessivamente soddisfatte del comportamento ligio e coscienzioso dei partecipanti. 260 attività completamente gratuite dislocate nelle 21 strade del quartiere decorate dai residenti, nonostante quest’anno sia saltata la consueta premiazione alla miglior decorazione. Tra le innovazioni per andare incontro alle normative non sono state apposte decorazioni per le strade ma solo su balconi e palazzi.

Y.C.

Germania: oltre un mese dopo le alluvioni nella valle dell’Ahr, molte persone nell’area colpita sono ancora senza acqua, gas ed elettricità, in attesa di aiuti e di risposte da parte delle autorità, scrive Euronews. I volontari della Croce Rossa preparano i pasti nelle cucine da campo per le 13.000 persone alluvionate. Nel frattempo, tutti i villaggi nella valle dell’Ahr sono di nuovo relativamente accessibili tramite la rete stradale. Invece, la situazione delle forniture rimane complicata, soprattutto per il gas, mentre l’acqua è stata ripristinata in parte. Il ripristino completo richiederà altri sei mesi, lo stesso per la corrente elettrica, per il gas il ripristino è previsto per la fine del 2022, secondo il responsabile operativo della Croce Rossa Uwe Mauch. Al momento, l’obiettivo principale resta quello di garantire cibo, docce e servizi igienici alla popolazione. Tuttavia, “mancano informazioni chiare e aiuti concreti da parte delle amministrazioni”, afferma una residente del circondario di Ahrweiler, quello più duramente colpito dall’inondazione del 14 e 15 luglio 2021, che ha fatto registrare 133 morti, 766 feriti e tre persone ancora disperse. FAZ sottolinea che, all’inizio del disastro, il ministro degli interni della Renania Settentrionale-Vestfalia, Herbert Reul (CDU), aveva creato un gruppo di coordinamento sotto la sua guida con circa 30 esperti dei ministeri, dell’esercito, dei soccorsi (THW) e altri enti. Tuttavia, l’unità di crisi non era stata attivata, suscitando aspre critiche da parte dell’opposizione. Ora, Reul ha dichiarato al giornale Rheinische Post che se dovesse succedere di nuovo, raccomanderebbe al ministro-presidente di attivare l’unità di crisi, “non tanto per ragioni operative quanto simboliche”, per “mandare un segnale alla popolazione, che è una cosa seria e la stiamo prendendo sul serio.” Nel frattempo, la SPD chiede che il governo del Land presenti immediatamente un rapporto sulle comunicazioni avvenute durante l’alluvione, sulle informazioni e i dati pervenuti al governo al momento della crisi.

O.P.

Parigi: domenica 22 agosto centinaia di manifestanti afgani residenti nella città francese hanno manifestato per chiedere di salvare le proprie famiglie rimaste in Patria. È LeFigaro il giornale a riportare la notizia. Ciò che si chiede è “l’evacuazione immediata” verso la Francia, ad una settimana dalla presa dalla di potere dei talebani in Afghanistan. I manifestanti che hanno dato voce alla protesta presso Place de la République sono rifugiati afghani come Ezat, un ragazzo di 31 anni, assistente sociale in un centro di accoglienza in Francia, il quale si definisce molto preoccupato della situazione attuale afgana e soprattutto per i propri cari lontani. Uno degli slogan di maggior impatto “«Afghans lives matter», ovvero le vite degli afgani contano, o ancora «evacuazione immediata», «Afgani benvenuti» o, altri in inglese come «save our family» (salvate le nostre famiglie). “Siamo qui per le nostre famiglie, non sono sicure lì, vorremmo che venissero qui, se rimangono, moriranno», ha proferito Muhammad Younas, 24 anni, impiegato nel settore della pulizia. Quella che sta avvenendo è una catastrofe sanitaria che, per evitare che si concluda in modo disastroso, necessita di corridori umanitari in aiuto a quelle persone che chiedono di essere messe in salvo, come donne e ragazze, giornalisti, attivisti. L’aiuto è necessario fondamentalmente perché i talebani non sono cambiati, malgrado le promesse, assicura un ex giornalista afgano. Ad essere richiesto è anche un incontro con il ministro degli Affari esteri, Jean-Yves Le Drian, in settimana. L’impegno da parte della Francia comunque non si è fatto attendere. Dalla caduta di Kabul di domenica scorsa, e dall’istituzione del ponte aereo, l’esercito francese ha già trasportato a Parigi oltre 600 persone su cinque voli, la stragrande maggioranza dei quali afghani. Un sesto volo è previsto domenica sera a Roissy.

M.P.

AMERICA

Un articolo di Bbc News afferma che sabato il Tennesse, USA, è stato colpito da forti inondazioni che hanno causato danni, morti, feriti e dispersi. Si tratta di almeno 43 cm di pioggia in meno di 24 ore. Il bilancio è critico, le squadre di soccorso stanno lavorando duramente per ricercare i dispersi che sono attualmente 50 nella contea rurale di Humphreys, a ovest di Nashville. Si cerca anche tra i detriti delle case spazzate via. I nomi dei ricercati sono stati resi noti a tutti e le pagine social Facebook e Instagram sono diventate un canale comunicativo per coloro che stanno ancora cercando amici e parenti. La maggior parte dei dispersi proviene dal comune di Waverly, duramente colpito. Ha fatto visita ed è intervenuto il Governatore Bill Lee il quale ha manifestato cordoglio per le vite spezzate e solidarietà per l’intera popolazione che sta vivendo uno spiacevole momento. Una donna Shirley Foster ha perso un amico e si avvicinò al Governatore al quale espresse tutto il suo dolore per la perdita improvvisa. Migliaia di persone sono rimaste senza elettricità e una scuola è stata adibita come centro di riferimento. Si chiede alla popolazione di contribuire e collaborare ad esempio donando oggetti per aiutare gli sfollati. È stato intervistato il direttore della gestione delle emergenze Patrick Sheehan il quale ha dichiarato che il lavoro dei soccorsi è prevalentemente di recupero visti i numeri delle vittime. Simili sono le conseguenze causate dalla tempesta Henri che si è abbattuta domenica sugli stati nordorientali degli Stati Uniti come il Rhode Island. Il Presidente Biden ha approvato i soccorsi d’emergenza per gli stati Connecticut, New York e lo stesso Rhode Island. Il Governatore di New York Cuomo si è detto molto preoccupato per le possibili inondazioni. La tempesta ha rallentato il suo ritmo ma è ugualmente problematica perché continua a cadere pioggia per lungo tempo. Purtroppo il riscaldamento climatico è uno dei principali fautori di questi eventi e le temperature continueranno ad aumentare se non si riducono drasticamente le emissioni.

A.D.S.

AMERICA DEL SUD

Brasile: uno studio ha dimostrato che la violenza colpisce la salute mentale dei residenti di Maré. Lo studio è stato condotto dalle ONG People’s Palace Projects e Redes da Maré che hanno intervistato i residenti del Complexo da Maré, quartiere situato nella Zona Nord di Rio de Janeiro. Sono state intervistate 1411 persone di età superiore ai 18 anni. Secondo quanto riportato dal quotidiano brasiliano Jornal do Brasil, un intervistato su quattro ha riferito che qualcuno a loro caro è stato vittima di violenza o è stato ucciso mentre, sette intervistati su dieci, hanno dichiarato di temere spesso che una persona cara venga colpita. Questa paura è legata alla frequenza con cui i cittadini sono esposti ad episodi di violenza. Si stima che il 44% degli intervistati si sia ritrovato nel mezzo di una sparatoria nei 12 mesi precedenti all’intervista e il 32% l’ha vissuta più di una volta. Inoltre, il 50,2% degli intervistati ha detto di avere la paura costante di essere colpito da un proiettile, anche se il 67,3% ha sostenuto di non avere paura di circolare a Maré. Il 55,1% ha dichiarato di aver avuto paura di dire ciò che pensa o sente nel complesso della favela. In base ai dati raccolti durante i diversi sondaggi, i ricercatori hanno decretato che la violenza ha già raggiunto la cerchia sociale degli intervistati. Questi episodi di violenza, infatti, producono traumi, influenzano la salute mentale e riducono la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. I problemi più comuni sono gli episodi depressivi (26,6%) e l’ansia (25,5%). Tra le persone che si sono trovate in mezzo a sparatorie, il 12% riporta pensieri suicidi. La violenza non provoca solo danni mentali ma anche fisici, tra i quali difficoltà a dormire (44%), perdita di appetito (33%), disturbi di stomaco (28%), brividi o indigestione (21,5%). La direttrice dell’ONG Redes da Maré ha affermato che “la discussione sulla salute mentale degli abitanti delle baraccopoli, nel contesto della violenza a cui sono sottoposti questi territori, è urgente e fondamentale”. Dal 23 agosto, infatti, l’ONG ha promosso la prima Settimana della Salute Mentale di Maré, che durerà fino al 28 agosto. Tra gli eventi previsti durante questa settimana ci sono la distribuzione della Guida alla Salute Mentale e diversi interventi artistici.

S.F.

RUSSIA

Il Servizio federale per la sicurezza della Federazione russa (FSB) riferisce che il 23 agosto a Tula un agente dei servizi speciali ucraini è stato colto in flagrante mentre raccoglieva dati su armi di piccolo calibro. Il comunicato stampa rivela che si tratta di “informazioni che costituiscono un segreto di stato e che riguardano le armi più avanzate e documenti tecnici riservati”. L’agente ucraino stava cercando dipendenti di imprese di difesa russe che hanno accesso a queste informazioni per poi corromperli, come riporta Ria Novosti. L’uomo è stato arrestato e il caso è stato etichettato come “spionaggio”, mentre l’indagine continua. Nella regione di Tula sono operative più di 20 imprese del complesso militare-industriale, in cui lavorano più di 30 mila persone. Un caso simile è avvenuto a giugno a Simferopoli: le forze dell’ordine hanno arrestato un residente che stava raccogliendo informazioni per Kiev riguardo i voli degli aerei militari russi. In Russia un detenuto per spionaggio rischia dai 10 ai 20 anni di carcere. Non è stato specificato se l’uomo detenuto a Tula si è dichiarato colpevole o meno, né sono state rese note le circostanze dell’arresto, si legge su Vesti.

E.R.

OCEANIA

Secondo il 9News il Primo ministro Scott Morrison ha rivelato che alcune misure relative al contenimento de contagi da Covid-19 rimarranno probabilmente in vigore anche quando gli obiettivi di vaccinazione dell’Australia saranno raggiunti. Il governo federale ha riferito che oltre il 51% degli australiani ha ricevuto il primo vaccino contro il virus. Tuttavia, anche se la popolazione soddisfa i parametri critici stabiliti nel piano in quattro fasi del governo federale, Morrison afferma che alcune misure introdotte per combattere la pandemia rimarranno in vigore. “La ricerca di contatti e l’isolamento saranno ancora una parte del nostro futuro”, ha dichiarato il Primo ministro. “Coloro che non sono vaccinati rimangono ancora altamente vulnerabili, pertanto c’è bisogno di sapere se questi soggetti sono stati in qualche luogo dove c’è stato un caso o più casi”. Inoltre, Morrison afferma che il Paese dovrebbe smettere di contare i casi e concentrarsi invece sugli impatti del virus sulla salute, come la quantità di ricoveri. Il Ministro federale della salute, Greg Hunt, ha sottolineato l’espansione del programma di vaccinazione australiana, con oltre 600.000 vaccini somministrati nella settimana di Ferragosto. “Negli ultimi due giorni, è stato vaccinato l’equivalente di Newcastle e Bendigo”, afferma Hunt. Il Ministro sottolinea anche che le prime squadre dell’Australian Defence Force sono arrivate per assistere nella regione del New South Wales con circa 50 persone sul posto, ponendo l’accento sull’aiuto concreto che le istituzioni possono offrire ai propri cittadini.

M.P.

CINA

Cina. Maggiori arterie ferroviarie ad alta velocità e linee di raccordo collegheranno le più grandi megalopoli della Cina e le regioni periferiche. La rete è già la più lunga del mondo e il nuovo obiettivo è di raggiungere i 70.000 chilometri entro 15 anni. Un numero più elevato di residenti in città, contee lontane nelle province interne e nelle regioni di confine possono aspettarsi di salire a bordo dell’espansione. La China National Railway Corporation ha svelato i piani la scorsa settimana. Le linee sono progettate per correre in profondità nell’estremo ovest della Cina per collegare tutte le città con una popolazione di almeno mezzo milione di abitanti. La Cina ha iniziato la sua corsa alla costruzione dopo aver inaugurato la sua prima ferrovia ad alta velocità tra Pechino e Tianjin poco prima delle Olimpiadi del 2008. Nel decennio successivo, la nazione ha proseguito  per costruire più linee. Secondo asiatimes.com il boom del “go all-out and go fast” ha aggiunto 35.000 chilometri alla fine del 2019, quando quasi tutte le principali città e contee nelle regioni centrali e costiere erano collegate da almeno una linea ad alta velocità. Sedici linee est-ovest e nord-sud formano la spina dorsale di una rete che ora abbraccia ampi tratti del paese. Quasi due terzi delle ferrovie ad alta velocità del mondo in funzione commerciale con velocità massima di almeno 200 chilometri all’ora si trovano in Cina. Inoltre, secondo alcune stime, la Cina ha stipato mezzo secolo di studi di praticabilità, pianificazione e costruzione in circa un decennio. Ma gli osservatori dentro e fuori la Cina si chiedono se il programma può iniziare a perdere valore ora che i nodi chiave come Pechino, Shanghai, Guangzhou, Wuhan, Zhengzhou e i loro dintorni sono collegati da una rete di ferrovie. Pechino sta quindi facendo perno sull’ovest, dirigendo i suoi investimenti verso le regioni interne ed estremo-occidentali che sono state lasciate indietro. L’obiettivo è quello di accelerare l’urbanizzazione e la ripresa economica nell’era post-Covid.

C.C

Rassegna stampa a cura di:

Valentina Guerra (lingua inglese)
Ylenia Cossu (lingua spagnola)
Mariella Perrone (lingua francese)
Antonella De Stasio (lingua inglese)
Marika Provenzano (lingua inglese)
Elena Romani (lingua russa)
Oxana Parshina (lingua tedesca)
Simona Ferri (lingua portoghese)
Chiara Cavallini (lingua cinese)