La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

In Francia sono in corso le elezioni regionali.In Spagna, il Governo sta ultimando il Real Decreto che permetterà gli indulti ai leader indipendentisti. In Germania, l’Unione propone una nuova “pensione generazionale”. In Brasile il numero dei morti a causa del covid continua a salire. In Libia un gruppo di ragazze migranti accusa le guardie di un centro di detenzione di averle aggredite sessualmente. La Cina vuole ulteriormente espandere le sue metropoli. NegliStati Uniti d’America,si celebrail Juneteenth, giorno che commemora la fine simbolica della schiavitù.

EUROPA

LeFigaro riporta la situazione delle elezioni regionali in Francia. In testa alle posizioni si ritrovano Xavier Bertrand, Valérie Pécresse e Laurent Wauquiez, i tre candidati ripresentatisi alla rielezione arrivando in prima posizione negli scrutini delle rispettive regioni, di cui erano già presidenti. Un traguardo iniziale che va comunque ridimensionato in relazione all’estensione della campagna. I vincitori sono gli uscenti di destra e sinistra, con particolare attenzione ai primi. Tra i motivi che ne hanno decretato l’accumulazione dei voti elettorali si contano: la mobilitazione degli elettori tradizionali e la notorietà di cui i candidati godevano presso questi ultimi. La vittoria è comunque simbolicamente molto forte; insomma, un’opportunità di cui dovrebbe approfittare la destra, ma solo se questa continuerà a sostenere la propria causa. Chissà, magari attraverso il lancio di una dinamica mediatica per i tre favoriti. L’auspicio è che questa campagna di sostegno, se messa davvero in azione, non si traduca in uno sterile scontro fratricida fra i contendenti. Il primo gruppo politico ad uscirne perdente è quello dell’RN (Rassemblement national), seguito da quello di LAREM (La République En Marche), che ha totalizzato un punteggio molto basso, ma il suo obiettivo non è mai stato quello di vincere, bensì quello di agire strategicamente costringendo i gruppi perdenti ad entrare in un’alleanza per mantenerne la maggioranza. Questa mossa strategica ha avuto successo in Provenza-Alpi-Costa Azzurra, rivelandosi centrale anche nei Paesi della Loira, Bretagna ecc. La seconda parte di questo piano invece, consiste nel minare lo slancio dei candidati di destra, in particolare di Xavier Bertrand. Fare delle previsioni è difficile, l’estensione della massa elettorale fa sì che i voti siano volatili. Così come le alleanze, sempre meno predittive del comportamento degli elettori. Per tale ragione il tutto è ancora da vedere.

M.P.

Spagna. In base a quanto riportato domenica sera 20 giugno su rtv.es, il Governo sta ultimando il Real Decreto che concederà gli indulti ai leader indipendentisti processati nel 2019 in seguito alla dichiarazione d’Indipendenza catalana dell’ottobre 2017. Nel decreto va dichiarato il motivo per cui si applica la misura di grazia ai nove dei dodici leader condannati (gli altri tre già si trovano fuori prigione). Le motivazioni dovranno essere fatte singolarmente per ogni politico in quanto in questi casi la generalizzazione è proibita dalla costituzione. Il documento è stato ultimato venerdì 18 giugno dalla vicepresidentessa del governo Carmen Calvo, dal ministro di giustizia Juan Carlos Campo, e dal segretario generale della presidenza del governo Félix Bolaños. Salvo sorprese dell’ultimo minuto e secondo quanto confermato da alcune fonti del Governo alla televisione spagnola, il Consiglio dei Ministri approverà gli indulti. Da quando il Governo ha aperto la possibilità di applicare la misura di grazia, si sono sollevate parecchie polemiche. Il Partito Popolare (PP), il partito di destra Voz ed il partito liberale dei cittadini (CS) si sono uniti prendendo le distanze da questa decisione ed hanno marciato in Plaza de Colón a Madrid esprimendo il loro dissenso. Dall’altro lato, impresari catalani si sono dichiarati a favore delle misure. Tra questi, il presidente della CEOE (Confederazione Spagnola delle Organizzazioni Imprenditoriali) Antonio Garamendi che in un’intervista alla televisione spagnola si è detto favorevole alla “normalizzazione delle cose”. Il leader del PP, Pablo Casado, contrario all’indulto, ha accusato il presidente Pedro Sanchéz di essere “completamente disarmante”. Sanchéz è atteso il 30 giugno dal Congresso dell’esecutivo per esporre le sue ragioni dell’Esecutivo riguardo le misure di grazia.
Una volta pubblicato il Bollettino ufficiale di Stato (BOE) in cui si saprà in che misura saranno concessi gli indulti, il tribunale dovrà decidere la pena e procedere con lo scarceramento.

Y.C.

Un articolo di BBC News rivela che, in Galles, le regole che sono state disposte a causa del Covid, sono state leggermente allentate nei locali dove si suona e si ascolta musica. Dunque ora, nei pub e ristoranti, gruppi di sei persone possono frequentare luoghi di musica e spettacoli. I numeri consentiti nei vari locali cambiano in base alle loro dimensioni e devono essere garantite rigide linee guida Covid. A riguardo è intervenuto il rapper Eggsy, membro del gruppo hip hop di Newport Goldie Lookin Chain, che sembra essere preoccupato e prevede un ritorno alla musica live nel 2022. I locali arrancano in questa situazione ed Eggsy ritiene che sarà difficile organizzare serate con band famose e ottenere un profitto con una folla ridotta. Si spera che questi allentamenti diano un po’ di respiro dopo le chiusure e la possibilità di recuperare economicamente i mesi persi. Intanto GLC, che ha avuto tre successi nella top 20, ha pianificato coraggiosamente un tour autunnale che include date gallesi. Mark Drakeford, Primo Ministro del Galles, ha voluto che il mondo musicale fosse in linea a tutte le altre attività. Il Music Venue Trust apprezza quanto fatto dal Ministro ma non sarà economicamente redditizio. Alcuni locali potrebbero organizzare addirittura due spettacoli al giorno al posto di uno per cercare di ricavare un profitto. Altri settori stanno subendo modifiche. Matrimoni, ricevimenti, eventi teatrali e sportivi riprendono in sicurezza ritornando gradualmente alla normalità.

A.D.S.

In Germania, l’Unione lancia la proposta di una nuova “pensione generazionale”. La CDU (Unione Cristiano-Democratica) e la CSU (Unione Cristiano-Sociale) sono gli ultimi grandi partiti a presentare il proprio programma elettorale lunedì 21 giugno. Secondo quanto riportato da Nordbayern, a pochi mesi dalle elezioni federali del 26 settembre 2021, il leader della CDU Armin Laschet e il leader della CSU Markus Söder hanno creato il loro “programma per la Germania moderna”. Dopo una riunione a porte chiuse durata due giorni, i leader hanno inviato l’ultima bozza alle direzioni dei “partiti gemelli” nella tarda notte di domenica 20 maggio per la votazione, dimostrando di voler vincere le elezioni con punti come il rifiuto sugli aumenti delle tasse e la riduzione della pressione fiscale sui redditi più bassi. “Gli aumenti delle tasse ostacolano la necessaria ripresa della nostra economia”, si legge nel documento, lungo poco meno di 140 pagine e messo a disposizione dell’agenzia stampa tedesca, la Deutsche Presse-Agentur. Il programma si intitola “Il programma di stabilità e rinnovamento. Insieme per una Germania moderna” e dovrebbe essere presentato nel pomeriggio del 21 giugno in quella che sarà la prima grande apparizione insieme dei due candidati alla Cancelleria, dopo la lotta di potere per la candidatura. Laschet mette fortemente in guardia contro un’alleanza rosso-rosso-verde (SPD/Linke/Verdi) o a semaforo (Verdi/SPD/FDP) in seguito alle elezioni, poiché le due non riuscirebbero a modernizzare il paese. Söder punta sull’unità, nonostante nelle ultime settimane ci siano stati dei punti di contrasto tra  i “partiti gemelli” nella lotta per la candidatura. Inoltre, Söder ammette che i due partiti sono d’accordo su tutti i punti del programma, tranne la pensione di maternità, poiché la CDU avrebbe sostenuto che il sistema pensionistico non dovrebbe essere gravato da ulteriori costi. Finora, le madri o i padri che hanno cresciuto bambini nati prima del 1992 hanno ricevuto solo 2,5 punti di pensione a bambino. Per i nati dopo tale data, spiega Nordbayern, vengono assegnati, invece, 3 punti di pensione. Si tratterebbe, dunque, di “mettere finalmente dieci milioni di madri i cui figli sono nati prima del 1992 su un piano di parità”, perché secondo Söder gli assegni familiari non dovrebbero dipendere dall’anno di nascita dei figli, riporta Deutschlandfunk. La CSU resta fiduciosa di poter includere tale “atto di parità” nel programma elettorale per la Baviera, ma anche nel manifesto comune in seguito alle negoziazioni di coalizione. Tra l’altro, nell’ultima bozza, l’Unione si ripromette di non aumentare le tasse, né di introdurre imposte sul patrimonio o di successione, per non “mettere in pericolo l’economia del paese e i posti di lavoro”, nonostante il grande debito nazionale dovuto alla pandemia di Covid-19. Tuttavia, si annuncia una “tassa competitiva sulle imprese”: un onere fiscale del 25% sui profitti che rimangono nelle aziende, per sollevarle da miliardi di euro di costi per la burocrazia. Altri punti riguarderebbero la stabilità dei costi non salariali e l’aumento della soglia di reddito per i cosiddetti Minijob (piccoli lavori) da 450 a 550 euro, da rivedere in vista degli sviluppi sul salario minimo. Molte sarebbero le critiche giunte dagli altri partiti, soprattutto per l’insostenibilità finanziaria del programma. Secondo il Ministro Presidente dell’Assia Volker Bouffier, l’Unione vorrebbe finanziare le sue promesse attraverso gli investimenti per il futuro, quindi la crescita economica. Per quanto riguarda la proposta di una pensione generazionale, l’Unione intende assegnare 100 euro al mese per ogni bambino dalla nascita fino al compimento dei 18 anni. Per i pensionati di oggi annuncia che le pensioni resteranno al sicuro, poiché la riforma riguarderebbe solo le future generazioni. Tuttavia, il leader della CSU avrebbe subordinato tale piano di riforma pensionistica alla disponibilità di risorse finanziarie, comunicando la necessità di rivedere i conti dopo le elezioni, precisa Tagesschau.

O. P.

Il timesofmalta.com/riporta come centinaia di persone si siano assembrate nei pressi di St. George Bay, Malta, senza l’intervento della polizia, nonostante le restrizioni di distanziamento sociale. Ad oggi, le norme per il distanziamento sociale dell’isola permettono, in ristoranti e luoghi pubblici in genere, gruppi di massimo sei persone. Gli inviati della rivista maltese, nella serata del 19 giugno, hanno visitato la rinomata spiaggia di St Julian. Si riporta che vasti assembramenti di persone che bevevano e si salutavano senza preoccupazione popolavano la spiaggia. Niente di preoccupante rispetto alla più confusionaria zona di divertimento Paceville, ma il mancato intervento della polizia è quello che preoccupa gli abitanti dell’isola. Un portavoce della polizia, però, afferma che in tarda serata gli agenti hanno provveduto a disperdere la folla e a eseguire multe. Il caso della baia di St George, però, rimane ambiguo dato che ai gruppi in spiaggia non sono imposti limiti di persone, né l’uso della mascherina. Dal primo luglio, le restrizioni dovute al Covid cambieranno totalmente per le persone vaccinate e i gruppi composti da queste; non sarà obbligatoria, ad esempio, l’uso della mascherina. In questo quadro, gli organizzatori di eventi aspettano con ansia la riapertura per la stagione estiva, sperando in restrizioni meno severe.

M. P.

AMERICA

Negli Stati Uniti d’America, il Juneteenth, giorno che commemora la fine simbolica della schiavitù, è ufficialmente una festa federale. Sono state giornate intense a Washington, in particolare perché il presidente Joe Biden ha firmato una legge che dichiara il Juneteenth National Independence Day Act una festa federale. Biden ha affermato che “le grandi nazioni non ignorano i loro momenti più dolorosi, li abbracciano”. “Ricordando quei momenti, iniziamo a guarire e diventare più forti”. Una breve panoramica: Juneteenth, una fusione tra giugno e 19, commemora il 19 giugno 1865 – la data in cui il Maggiore Generale Gordon Granger emise l’Ordine Generale n.3, informando la comunità di Galveston, in Texas, che la proclamazione di emancipazione del presidente Abraham Lincoln liberava gli schiavi afroamericani negli stati ribelli. È anche conosciuto come Freedom Day o Emancipation Day.La prima legge è stata approvata lunedì all’unanimità al Senato. È passata a stragrande maggioranza alla Camera dei Rappresentanti mercoledì. Tuttavia, 14 rappresentati repubblicani hanno votato contro.Sulla scia della resa dei conti razziale del 2020 sugli omicidi di George Floyd, Breonna Taylor e Ahmaud Arbery, la celebrazione di Juneteenth si è diffusa anche al di fuori della comunità afroamericana. Come afferma eu.usatoday.com, il giorno cadde anche in una guerra culturale, poiché i legislatori statali tentano di vietare le discussioni scolastiche sugli effetti di lunga durata della schiavitù, del razzismo sistemico e della teoria critica della razza.

V.G.

SUD AMERICA

Brasile: i numeri di morti a causa del Covid-19 continuano a salire. Nel fine settimana compreso tra il 19 e il 20 giugno, il paese ha registrato il tragico traguardo di 501.825 vittime e 17.927.928 casi di Covid-19 (CNN Brasil); migliaia di persone delle principali città del Brasile scendono in piazza per protestare contro il governo Bolsonaro. I manifestanti lamentano la fame, i prezzi, la “cattiva amministrazione”, la mancanza di velocità nella negoziazione dei vaccini, la corruzione e il numero sconvolgente di morti. Quella di sabato è stata la seconda manifestazione contro il governo in meno di un mese con la partecipazione di moltissime città del Brasile. Oltre ai manifestanti, anche alcuni politici incolpano il governo di Jair Bolsonaro. Il presidente del Consiglio Nazionale della Sanità, Fernando Pigatto, in un video pubblicato dichiara: “abbiamo raggiunto l’ennesimo triste segno di vite perse. È colpa di un governo genocida”. Anche il senatore Rogério Carvalho si schiera contro il governo Bolsonaro, pubblicando un tweet dove afferma: “Se questo non è un genocidio, cos’altro sarebbe? Se non fosse per la condotta criminale di Bolsonaro nella pandemia, 3 brasiliani su 4 potrebbero essere vivi”.  Tantissimi sono stati anche i messaggi di solidarietà rivolti alle famiglie delle vittime. In memoria degli oltre 500.000 brasiliani uccisi dal Covid, l’ONG Rio de Paz ha convertito le sabbie della spiaggia di Copacabana, nella zona sud di Rio, in un immenso roseto commemorativo. Le tantissime rose rosse piantate nella sabbia, poste a forma di croce, sono anche un simbolo di protesta nei confronti del governo federale. La reporter Sônia Bridi, in un articolo pubblicato sul sito web globo.com, ha presentato dati inediti e ha spiegato cosa sta rubando la pandemia ai cittadini brasiliani.  Uno studio internazionale, infatti, dimostra che, in media, ogni vittima avrebbe potuto vivere 18 anni in più in Brasile. Dall’inizio della pandemia ad oggi, il Covid ha rubato 9 milioni di anni di vita ai brasiliani. L’unico modo per poter far fronte alla pandemia è anticipare le vaccinazioni, come ha spiegato Critiane Pantaleão, vicepresidente del Conasems (Consiglio nazionale dei Segretari sanitari municipali). Tuttavia, in un’intervista a CNN Brasil, la vicepresidente ha dichiarato che mancano ancora le dosi di vaccino nella maggior parte dei comuni brasiliani.

S.F.

MEDIO ORIENTE

Secondo quanto rivelato in un rapporto dell’Associated Press, un gruppo di ragazze migranti accusa le guardie di un centro di detenzione in Libia di averle aggredite sessualmente. Una ragazza somala di 17 anni ha riferito ad AP di essere stata violentata da una guardia nel centro Sharia al-Zawiya presso la capitale, Tripoli. La diciassettenne era stata salvata dalle forze di sicurezza libiche all’inizio di quest’anno. Nei due anni precedenti il salvataggio, la minorenne era stata imprigionata e abusata sessualmente da trafficanti di esseri umani noti per le estorsioni, le violenze e le aggressioni nei confronti dei migranti che tentano di raggiungere l’Europa. La ragazza, insieme ad altre quattro adolescenti somale, sostiene di continuare a subire abusi ma questa volta da parte delle guardie del centro governativo. La struttura di Sharia al-Zawiya fa parte di una rete di centri gestiti dal Dipartimento libico per la lotta all’immigrazione illegale, o DCIM, ed è sostenuta dall’Unione Europea con lo scopo di rendere la Libia il principale baluardo contro i migranti africani che tentano la traversata del Mar Mediterraneo. La Libia è da tempo nota per essere il luogo d’azione di contrabbandieri e di trafficanti che spesso brutalizzano i migranti. Le associazioni per i diritti e le agenzie delle Nazioni Unite affermano però che gli abusi hanno luogo anche nelle strutture ufficiali gestite dal DCIM. Tarik Lamloum, un attivista libico che lavora con l’organizzazione Belaady per i diritti umani, sostiene che in questi centri di detenzione la violenza sessuale e lo sfruttamento siano diventati la normalità. La stessa agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha documentato centinaia di casi di donne migranti stuprate nelle strutture di accoglienza governative, talvolta rimanendo addirittura incinte e partorendo durante il periodo di detenzione. Le minorenni intervistate da Associated Press sostengono che “devi offrire qualcosa in cambio per andare in bagno, per chiamare la famiglia o per evitare di essere picchiate”. Diverse di loro testimoniano di aver subito aggressioni sessuali a seguito delle loro richieste di poter andare alla toilette o di poter fare una telefonata ai propri familiari. Raccontando le esperienze subite alle loro compagne di cella, hanno realizzato come il fenomeno fosse in realtà ampiamente diffuso tra le ragazze di 16-18 anni. Almeno due delle adolescenti coinvolte hanno tentato il suicidio lo scorso maggio a seguito di pestaggi e tentativi di stupro. Una di loro, di 15 anni, è stata curata da Medici Senza Frontiere per poi essere riportata nel centro di detenzione. Il governo libico non ha voluto rilasciare commenti relativamente ai fatti nonostante la richiesta avanzatagli da AP.

L.L.

RUSSIA

Il Consiglio Supremo dell’Ucraina (Verchovna Rada) avanza una proposta di legge sull’interruzione delle relazioni diplomatiche tra Kiev e la Bielorussia.
Secondo tale documento, i rapporti con le autorità bielorusse sono consentiti solo per questioni riguardanti rifugiati e prigionieri politici. Il testo integrale del documento è stato pubblicato su Facebook da Aleksey Goncharenko, uno dei deputati del partito “Solidarietà Europea” che hanno proposto questa iniziativa. Nella proposta di legge viene riferito che Kiev si rifiuta di riconoscere i risultati delle elezioni presidenziali dello scorso agosto e condanna le violenze attuate nei confronti dei manifestanti. Inoltre, nel documento si afferma che il “regime bielorusso” rappresenta una minaccia per la sicurezza internazionale a causa della sua collaborazione “con organizzazioni terroristiche nei territori temporaneamente occupati nel Donbass e nell’oblast di Lugansk”, secondo quanto riferito da Russian.rt. “L’Ucraina dovrebbe interrompere completamente le relazioni diplomatiche con il regime di Lukashenko e dovrebbe ufficialmente dichiarare di non riconoscerlo come presidente della Bielorussia”, ha scritto Goncharenko in un commento sul disegno di legge. Secondo il deputato ucraino, la ragione del perseguimento penale di Aleksandr Lukashenko sarebbero gli atti di indagine che, con l’autorizzazione di Minsk, sono stati effettuati dalle forze dell’ordine della Repubblica Popolare di Lugansk contro Roman Protasevich, fondatore del canale Telegram NETXA e considerato come estremista in Bielorussia per aver preso parte alle ostilità nel Donbass. Sempre Russian.rt riporta che “era da molto che la Verchovna Rada pensava di porre fine ai rapporti con la Bielorussia. L’iniziativa viene dai nazionalisti, perché i loro interessi coincidono con gli interessi delle autorità, che cercano così di dimostrare all’Occidente la preoccupazione per i valori della democrazia”, ha affermato il deputato ucraino. Secondo gli esperti, dopo che si è stato arrestato Protasevich le autorità ucraine stanno cercando continuamente un pretesto per contestare Minsk. Come riferisce una fonte di Russian RT, la logica dietro la politica di Zelensky è quella di impedire il riavvicinamento tra Mosca e Minsk proprio attraverso l’aumento della pressione politica sul regime di Lukashenko. “Il riavvicinamento tra la Bielorussia e la Russia genera, ovviamente, grande preoccupazione. Perciò l’Ucraina preferisce agire in anticipo, avviando sanzioni e rilasciando costantemente pungenti dichiarazioni”, afferma il politico ucraino.

E.R.

CINA

In Cina le città potrebbero espandersi ulteriormente poiché le autorità del paese cominciano a considerare l’idea di abolire le attuali regole riguardo i limiti, le dimensioni e le popolazioni. I deputati del CPPCC (Conferenza consultiva politica del popolo cinese) sono arrivati a Pechino e hanno partecipato a una sessione convocata dal Presidente Xi Jinping. Secondo asiatimes.com  , Lu, un economista laureato ad Harvard ha avvisato il Presidente che potrebbero essere modificate o addirittura abolite regole rigorose nate a seguito di malintesi sulla necessità di un confinamento e del limite sulla crescita delle mega città. La politica di Lu conteneva proposte che miravano ad allargare le forniture dei terreni nelle città e allo stesso tempo impedivano le registrazioni dei nuclei familiari per i migranti nelle zone rurali. Lu ha anche ribadito durante la sessione, che sta pensando di espandere le metropoli, focalizzandosi su Shanghai e i dintorni, fino alla provincia di Guangdong e Shenzhen. L’economista di Harvard ha dichiarato che il segretario del CPPCC ha già incluso le sue proposte nella bozza dell’anno, che saranno discusse da tutti i membri e che il Congresso del Popolo Nazionale, l’organo superiore legislativo, potrebbe anche approvare una legge per tale progetto. Malgrado ciò, la Cina, la cui economia urbana risulta essere la più grande al mondo, (un pil di 3,87 trillioni di yuan nel 2020) è in declino da qualche anno. “Se l’economia di Shanghai subisce un calo, ne soffrirà anche l’economia cinese” ha riportato Lu al Presidente Xi Jinping. Nonostante ciò all’inizio del mese di giugno, Shanghai ha annunciato l’arrivo di nuovi piani che prevedono la creazione di sei nuove città nei distretti periferici, incluse quelle che circondano Disneyland resort e lo stabilimento Tesla per ospitare più persone. Infine, Gaofu, capo del CDC ha affermato che la diffusione delle grandi città potrebbero diventare un rifugio per future epidemie e che i progettisti devono ripensare alla loro strategia per inserire maggior spazio tra le case, i piani e i blocchi.

C.C.

Rassegna stampa a cura di:

Valentina Guerra (lingua inglese)
Ylenia Cossu (lingua spagnola)
Mariella Perrone (lingua francese)
Antonella De Stasio (lingua inglese)
Marika Provenzano (lingua inglese)
Elena Romani (lingua russa)
Oxana Parshina (lingua tedesca)
Simona Ferri (lingua portoghese)
Ludovica Lara (lingua araba)
Chiara Cavallini (lingua cinese)