La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

Cuba torna ancora una volta nella lista dei Paesi che il governo degli Stati Uniti considera sponsor del terrorismo. In Cina, in particolare ad Hong Kong, il virus Covid-19 è stato riscontrato in alcuni campioni di acqua raccolti dalle condutture fognarie di un’area della città. A Capo Verde, Luís Filipe Tavares rassegna le dimissioni da Ministro degli Affari Esteri e delle Comunità e Ministro della Difesa.

EUROPA

La tempesta Filomena ha paralizzato gran parte della Spagna comportando almeno 4 decessi, un grande caos in più città, con Madrid in testa, oltre alla chiusura dell’aeroporto di Barajas, così scrive Lavanguardia. La tempesta ha provocato il decesso di due uomini nella Comunità di Madrid, uno sepolto dalla neve nella città di Zarzalejo e un altro per un arresto cardiorespiratorio nel quartiere di Carabanchel della capitale. Inoltre, a Malaga, un uomo e una donna sono deceduti dopo che il veicolo su cui viaggiavano è stato spazzato via dall’acqua mentre stavano per attraversare il fiume Fuengirola, a Mijas. La tempesta ha provocato notevoli problemi di traffico e nel primo pomeriggio si registravano 133 strade tagliate e in 20 strade principali è stato necessario utilizzare catene, tra cui tutta la Comunità di Madrid.

È la più grande nevicata dal 1971, una situazione che ha lasciato molteplici incidenti, ma anche immagini inedite con persone che sciano per alcune delle sue strade principali come il Paseo de la Castellana. 70 veicoli e 150 soldati dell’Unità Militare di Emergenza (UME) si sono dedicati a lavori di soccorso e assistenza a fronte degli effetti della tempesta a Madrid.

Gli ospedali pubblici della capitale hanno nuovamente fornito posti letto ai pazienti, che dovevano essere dimessi oggi, e alcuni professionisti hanno raddoppiato i turni per l’impossibilità dei relè di arrivare, riferiscono fonti della Comunità di Madrid. La nevicata ha lasciato numerose case nella comunità senza acqua, a causa del gelo delle tubature, senza elettricità e senza riscaldamento con temperature esterne sotto lo zero.

A.C

In Belgio, nonostante la recente diminuzione del numero di decessi legati al Covid-19 (- 21,3%) e l’inferiorità dell’indice Rt all’1%, la curva dei contagi continua a salire. Nell’ultima settimana la diffusione del virus ha subito un raddoppio in tutto il Paese, all’infuori della Comunità germanofona. Tra le zone maggiormente colpite si annoverano i comuni di Ixelles, Etterbeek e Bruxelles nei quali vive una popolazione internazionale, particolarmente incline a viaggiare. Il portavoce interfederale, Yves Van Laethem, ha annunciato la possibilità di un’ulteriore impennata della curva dei contagi nelle settimane a venire ed ha inoltre dichiarato che il tasso di mortalità registrato in Belgio nel corso del 2020 è stato il più elevato in assoluto dal 1918 (Le Soir).

La pandemia ha avuto molteplici ripercussioni, compresa la dispersione scolastica. Infatti, come riportato da La Libre, le assenze ingiustificate sono aumentate soprattutto nelle scuole della Federazione Vallonia-Bruxelles dove, nell’arco di un anno, si è passati da 5676 a 7838 studenti che nel mese di novembre avevano già superato il limite di assenze consentito e, in questo modo, il rischio di abbandono scolastico è particolarmente elevato e sempre più concreto.

Un articolo riguardante le conseguenze negative del coronavirus appare anche su RTL Info. Nello specifico si dice che l’emergenza sanitaria sembra aver accentuato l’aggressività alla guida, principalmente in Vallonia. Un sondaggio realizzato dall’istituto Vias evidenzia che fra i disagi alla mobilità durante la pandemia, oltre alla paura di utilizzare i mezzi pubblici, spicca l’aggressività di molti utenti al volante, la quale si può però spiegare con il fatto che alcuni conducenti guidano più velocemente quando il traffico è meno intenso, come nel caso del periodo di quarantena.

Sempre su RTL Info vi è un articolo, in parte inerente alla sfera sanitaria, su una nuova start-up a marchio belga, il cui scopo è consentire agli anziani di continuare a vivere autonomamente. Si tratta di Nobi, una lampada dotata di intelligenza artificiale che aiuta le persone in caso di caduta (secondo l’OMS un over 65 su 3 cade almeno una volta all’anno risultando, nel 66% dei casi, gravemente ferito). Nel concreto, la lampada individua l’anziano che è caduto, avverte i parenti e, se necessario, i soccorsi, ma è altresì in grado di: aprire le porte, monitorare la qualità dell’aria, rilevare incendi e furti ed effettuare telefonate.

In quanto alle notizie provenienti dall’estero, quella relativa all’assalto al Congresso americano è senza dubbio la più significativa. Le Soir scrive che l’episodio, avvenuto a Washington lo scorso 6 gennaio, è la dimostrazione che perfino le più grandi democrazie sono fragili e devono essere protette. Inoltre, riporta le parole di Jean-Marc Nollet, co-presidente del partito Ecolo, il quale ricorda che in Belgio la democrazia è ugualmente fragile, pertanto va difesa attraverso strumenti quali: istruzione, informazione di qualità, assistenza sociale e aiuti agli investimenti.

C.A.

La scorsa domenica è iniziata la campagna per le elezioni presidenziali in Portogallo, con la maggioranza dei candidati a concentrare le azioni al mattino, prima del coprifuoco domestico alle 13:00, a causa della pandemia di Covid-19. La “caccia al voto” è iniziata alle 10:30, scrive O Pais. Il presidente della Repubblica e candidato alla sua rielezione, Marcelo Rebelo de Sousa, non ha attività di campagna in programma fino al 18 di questo mese, essendo in quarantena, a seguito del contatto avvenuto con una persona contagiata dal coronavirus.

A.C.

In Gran Bretagna, la pandemia ha intensificato i problemi a cui il sistema giudiziario, cronicamente sotto finanziato, era già esposto. Negli ultimi dieci anni il ministero della giustizia ha subito più tagli rispetto a qualsiasi altro dipartimento di Whitehall, perdendo oltre un quarto del suo budget. Persino il Lord Chief Justice, Lord Burnett di Maldon, ha parlato dello stato fatiscente dei tribunali. Per i tribunali della famiglia e in particolare i tribunali penali, dove le persone devono presenziare l’udienza per fornire testimonianze, proseguire nel lavoro durante il regime di lockdown è stato particolarmente arduo. Ciò che esaspera molti procuratori, avvocati e giudici del sistema di giustizia penale è che centinaia di edifici giudiziari sono stati svenduti in un momento in cui i tagli alla polizia e ai pubblici ministeri possono aver scoraggiato il lavoro dei presidi di giustizia. Piuttosto che affrontare l’arretrato quando i tassi di criminalità sono diminuiti, il servizio delle corti e dei tribunali di Sua Maestà ha implementato politiche di risparmio su piccola scala, limitando i giorni delle sedute dei giudici e causando un accumulo di arretrato significativo ancor prima che la pandemia colpisse. Ora nel pieno dell’emergenza, rivela il Guardian, le corti vengono istituite frettolosamente al fine di colmare i deficit di udienze condotte mediante misure di distanziamento sociale. Il comitato ristretto per la giustizia dei Comuni, presieduto dal parlamentare conservatore Sir Bob Neill, ha individuato con precisione le carenze e l’impatto disastroso dei tagli all’assistenza legale sull’accesso alla giustizia. Le soglie di diritto al patrocinio a spese dello Stato nei procedimenti penali non sono state aggiornate da anni, il che significa che il numero di imputati non rappresentati è in aumento. Le tariffe per i casi di assistenza legale, dopo anni di congelamento, sono state leggermente aumentate pur con riluttanza. Gli avvocati penalisti abbandonano la professione perché non è più redditizia. Gruppi per i diritti civili ed ex giudici si sono ulteriormente allarmati per l’indebolimento dello stato di diritto da parte di Boris Johnson attraverso il suo disegno di legge sul mercato interno. Il finanziamento è alla radice di molti dei problemi del sistema giudiziario. L’ultimo manifesto elettorale del Partito Labourista ha promesso assistenza legale per servizi di consulenza, l’interruzione di ulteriori chiusure dei tribunali e il reclutamento di centinaia di avvocati comunitari. Tuttavia, la ricerca di un consenso politico per il finanziamento del sistema giudiziario rimane ancora sfuggente.

L.D.

Il 7 gennaio in Russia i cristiani ortodossi hanno festeggiato il Natale ortodosso. Il presidente Putin ha fatto gli auguri di Buon Natale con un messaggio incentrato sulla gentilezza e sull’amore e, come riporta il sito web del Cremlino, alla vigilia il presidente ha partecipato a un servizio presso la chiesa di San Nicola Taumaturgo, sull’isola di Lipno sul lago Ilmen.

Per quanto riguarda questioni relative all’economia, secondo quanto riporta Russian.rt, l’8 gennaio il Consiglio dei Ministri si è riunito per determinare l’entità del minimo di sussistenza nel 2021 e, durante questa riunione, il capo del governo russo Mišustin ha firmato un decreto mirato a definire il valore del minimo di sussistenza nel 2021 a 11.653 rubli, scrive Ria.ru. Dal 2021 il costo della vita viene fissato immediatamente per un anno e non per un quarto, come avveniva prima. Il valore è determinato in base al reddito pro capite mediano del Paese e viene utilizzato per valutare i bisogni dei cittadini quando si forniscono una serie di misure di sostegno statale. Nella Federazione sono entrate in vigore anche delle nuove regole per il controllo delle transazioni in contanti, riferisce Iz.ru. Domenica 10 gennaio, infatti, sono entrati in vigore gli emendamenti alla legge federale “sulla lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo” che rafforzano il controllo sulle transazioni russe, in contanti e non. Ora le informazioni sul prelievo o sull’accredito di contanti superiori a 600 mila rubli saranno trasferite a Rosinformmonitoring, riporta Gazeta.ru. Saranno inoltre controllati i trasferimenti postali superiori a 100 mila rubli, il ritorno di fondi dai conti degli operatori di telecomunicazioni per lo stesso importo e, contemporaneamente, lo stato sta cercando di normalizzare la situazione e combattere i programmi finanziari fantasma, oltre ai funzionari corrotti e gli evasori fiscali.

Tra i vari impegni del presidente, l’11 gennaio c’è stato un incontro con il presidente dell’Azerbaigian Aliyev e il primo ministro dell’Armenia Pashinyan e le dichiarazioni alla stampa sono state riportate sul sito del Cremlino. L’incontro è avvenuto alla vigilia di un’altra riunione tenutasi il 10 gennaio sulle questioni relative all’insediamento del Nagorno-Karabakh e alla situazione nel Caucaso meridionale, riferisce sempre il Cremlino. I leader di Azerbaigian, Armenia e Russia hanno firmato una nuova dichiarazione congiunta esprimendo molta fiducia nella risoluzione delle divergenze, così riporta Iz.ru. Il gruppo di lavoro formerà un elenco delle principali aree di attività, compresi i piani per lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto e dell’economia del Nagorno-Karabakh. Tuttavia, nonostante gli accordi raggiunti, i colloqui al Cremlino si sono svolti in un’atmosfera molto tesa e, di conseguenza, la situazione resta molto fragile. Secondo il Cremlino, il 12 gennaio il presidente Putin ha incontrato il ministro dell’Istruzione Kravcov per discutere sulle questioni relative all’utilizzo del formato di apprendimento a distanza nella scuola russe. Secondo il ministro, la Russia è riuscita a formare un efficace sistema di istruzione a distanza sullo sfondo di una pandemia, creando un ambiente educativo digitale che completa l’istruzione tradizionale e risponde alle sfide che il 2020 ha posto. Inoltre, il ministro ha annunciato che grazie a dei finanziamenti verranno costruite altre 500 scuole nel Paese.

Spostando l’attenzione sui rapporti con altri Paesi, la Russia è stata invitata all’inaugurazione del nuovo presidente degli Stati Uniti Joseph Biden, così riporta la Gazeta.ru. L’ambasciatore russo Antonov parteciperà alla cerimonia, che si svolgerà il 20 gennaio sui gradini del Campidoglio, nonostante inizialmente la rappresentanza di altri Paesi all’inaugurazione americana non era prevista a causa del coronavirus. Una notizia particolare arriva invece dall’Estonia: secondo un articolo di Ria.ru, il primo ministro estone Juri Ratas si è opposto alla proposta-iniziativa dell’opposizione di sottoporre a referendum la possibile adesione dell’Estonia alla Russia, affermando che l’indipendenza e la sovranità dell’Estonia sono eterne e inalienabili. In precedenza, secondo quanto riportato da Gazeta.ru, i parlamentari del Partito riformista dell’opposizione avevano proposto di modificare il disegno di legge su un referendum sul matrimonio (il matrimonio visto esclusivamente come unione di un uomo e una donna) e di aggiungere la questione dell’adesione dell’Estonia alla Russia. Hanno però spiegato che volevano sottolineare l’assurdità dell’intero voto, in cui a loro avviso a ciascuna delle domande dovrebbe essere risposto “no” e i parlamentari dell’opposizione hanno poi ritirato la loro iniziativa.

Per quanto riguarda la possibilità di tornare a viaggiare, al momento è tutto bloccato. Secondo quanto riporta Gazeta.ru, l’emissione di visti elettronici per entrare in Russia, una importante novità introdotta nel 2020, avrebbe dovuto iniziare il primo gennaio 2021, ma è stata sospesa a causa della nuova ondata della pandemia al fine di prevenire la diffusione di un nuovo tipo di coronavirus nel Paese. In più, anche il traffico aereo tra Russia e Gran Bretagna è sospeso fino al primo febbraio, riporta Vesti.ru. Per prevenire la diffusione del nuovo contagio da coronavirus, il Paese ha prorogato la sospensione dei voli con la Gran Bretagna, sospesi già dal 22 dicembre, nonostante quanto affermato dal capo del Rospotrebnadzor Anna Popova il ceppo britannico era già stato portato in Russia. Sulla situazione coronavirus c’è una buona notizia: secondo un articolo di Vesti.ru negli ultimi giorni del 2020 e nei primi del 2021 c’è stata una diminuzione del numero di casi di Covid-19 e il tasso di incidenza giornaliero è passato da 19,9 a 15,6 per 100 mila abitanti. Sono le dichiarazioni di Anna Popova, secondo la quale la situazione della diffusione del coronavirus nel Paese si sta finalmente, piano piano, stabilizzando. Sempre Vesti.ru informa che il 23% dei letti destinati ai pazienti infetti da coronavirus è disponibile, quindi la situazione risulta sotto controllo.

S.P.

AFRICA

In Angola, il ministro dell’Energia e dell’Acqua, João Baptista Borges, ha presentato le sue dimissioni a seguito delle denunce in Portogallo sul suo presunto coinvolgimento in un reato di riciclaggio di denaro, scrive rfi. Il ministro è stato più volte accusato da sindacalisti legati al settore energetico e idrico di essere coinvolto nella commercializzazione illecita dell’acqua nelle cisterne dei quartieri di Luanda, anche tramite familiari.

A.C.

A Capo Verde, Luís Filipe Tavares ha rassegnato le dimissioni da Ministro degli Affari Esteri e delle Comunità e Ministro della Difesa, scrive rfi. Il governo non procede con la motivazione della partenza di Luís Filipe Tavares dall’esecutivo di Ulisses Correia e Silva, ma alcuni giornali credono che sia per causa della nomina dell’imprenditore portoghese César do Paço alla carica di console onorario di Capo Verde in Florida; questo perché la stampa portoghese indica l’imprenditore portoghese César do Paço come “criminale” e sponsor del partito di estrema destra “Chega” contro gli emigranti. Le dimissioni di Luís Filipe Tavares al potere sono avvenute nel preciso momento in cui il presidente capoverdiano ha annunciato la data delle elezioni legislative per il 18 aprile e le elezioni presidenziali per il 17 ottobre 2021.

A.C.

In data 8 gennaio alcuni esponenti del Governo di Accordo Nazionale (GNA) libico si sono recati ad Ankara per richiedere il sostegno della Turchia al fine di risolvere i problemi relativi alla sicurezza e alla forte instabilità della Libia. Secondo quanto riportato da Al-Jazeera, il ministro dell’Interno Fathi Bashagha ha dichiarato che il Paese necessita dell’aiuto sia della Turchia sia del nuovo governo americano, diretto da Joe Biden, al fine di risolvere il conflitto contro le milizie del generale Haftar ed eliminare dal Paese il terrorismo e il traffico di esseri umani. Il governo libico ha infatti ordinato la deposizione delle armi, monitorata attraverso severe misure di sicurezza, e la Turchia ha acconsentito a cooperare con le autorità, difendendo i propri interessi all’interno del Paese. Le Nazioni Unite si sono dimostrate preoccupate del coinvolgimento del Paese turco nella risoluzione del conflitto, poiché i forti interessi economici potrebbero risultare un impedimento agli obiettivi di pacificazione. Bashagha si è appellato al presidente americano, sottolineando il fatto che l’ex-presidente Trump avesse remato contro il GNA in diverse occasioni in passato ed esprimendo la sua speranza nel fatto che gli Stati Uniti possano ricoprire un ruolo fondamentale nella risoluzione del conflitto.
Nello stesso giorno si è tenuto un incontro a Roma tra il presidente del consiglio libico Fayez As-Sarraj ed il premier italiano Giuseppe Conte per rinnovare l’impegno dell’Italia in sostegno del governo libico. As-Sarraj ha ribadito l’importanza della collaborazione italiana per migliorare la condizione del Paese nel pieno di una crisi che perdura ormai da anni. Come spiega Al-Quds al-Arabi, dall’inizio del conflitto si sono registrati numeri estremamente alti di morti e feriti principalmente a causa della guerra, ma dovuti anche all’immigrazione clandestina e al terrorismo.

S.B.

MEDIO ORIENTE

La giornata del 10 gennaio ha segnato l’apice della ripresa delle proteste presso la città di Nassiriya, nel governatorato di Dhi Qar a sud dell’Iraq. Secondo quanto affermato nell’articolo di Al-Quds al-Arabi, le manifestazioni sono state caratterizzate da un’estrema violenza che ha causato due vittime, tra queste un poliziotto, e 45 feriti. I manifestanti sembrano aver occupato le vie del centro della città e tentato di impedire l’accesso alle autorità attraverso l’utilizzo di pneumatici in fiamme. Come riporta il giornale Al-Khaleej, le forze dell’ordine hanno risposto sparando in aria proiettili di gomma e lanciando gas lacrimogeni. Da parte del comando della polizia è stato espresso un forte invito rivolto ai manifestanti con l’obiettivo di porre fine a questi atti di violenza e cercare un dialogo per risolvere i problemi che affliggono i cittadini. Tuttavia, le richieste da parte del popolo iracheno sono chiare: l’assoluzione degli attivisti recentemente arrestati in occasione di precedenti manifestazioni, il miglioramento della sicurezza e maggiori opportunità lavorative per i più giovani profondamente colpiti dal problema della disoccupazione.

S.B.

AMERICA

Come riportato in tutti i giornali ed in particolar modo nel New York Times, il 6 gennaio 2021 è diventata una di quelle date che il popolo americano non dimenticherà facilmente, poichè durante quel giorno la sede del congresso degli USA, ossia il Campidoglio ha subito un attacco da parte dei sostenitori di Trump. Mentre i manifestanti allagavano i terreni per mettere in atto la loro protesta contro la vittoria del presidente eletto Biden, la polizia del Campidoglio ordinava l’evacuazione dagli uffici di Capitol Hill. Sui social media sono stati postati migliaia d​i video in cui venivano mostrate centinaia di persone che superavano le barriere di recinzione e si scontravano con gli ufficiali. La rappresentante Nancy Mace, repubblicana della Carolina del Sud, ha postato un messaggio su Twitter in cui condivideva un video del caos scrivendo: “Questo è sbagliato. Questo non è quello che siamo. Oggi ho il cuore spezzato per la nostra nazione”. La polizia ha sparato quelle che sembravano granate esplosive, le quali tuttavia non sono bastate per far disperdere i manifestanti poiché questi ultimi hanno continuato ad applaudire e gridare: “Questa è casa nostra”. “Non riconosco il nostro Paese oggi e i membri del Congresso che hanno sostenuto questa anarchia non meritano di rappresentare i loro concittadini americani”, ha detto la rappresentante Elaine Luria, democratica della Virginia. Per far fronte a tutto questo il governo degli Stati Uniti ha deciso di tenere una riunione speciale nella quale decidere se mettere sotto accusa il presidente Trump, almeno in base a quanto riportato dal New York Times. Nello specifico, i membri della Casa Bianca si riuniranno mercoledì per votare e decidere definitivamente se accusare o meno il presidente Trump di “incitamento alla violenza contro il governo degli Stati Uniti”. L’articolo di impeachment che i Democratici hanno introdotto lunedì ritiene Trump responsabile dell’attacco al Campidoglio in quanto il popolo crede che sia stato lui ad innalzare la folla contro Capitol Hill. I danni che hanno seguito il tragico avvenimento del 6 gennaio includono l’uccisione di un ufficiale della polizia, l’irruzione negli uffici dei legislatori e il furto di proprietà federali. Se Donald Trump verrà condannato dal senato perderà anche la possibilità di ricoprire una carica presidenziale in futuro. I membri della Camera si riuniranno alle 9 per iniziare il dibattito sulla risoluzione dell’impeachment. Secondo il New York Times, di fronte all’ascesa di questo terrorismo interno il presidente eletto Biden ha deciso di predisporre due incarichi che durante l’amministrazione Trump erano quasi scomparsi. Stiamo parlando di un consigliere per la sicurezza nazionale, il cui compito è quello di gestire vari temi tra cui estremismo, pandemie e disastri naturali, e di un primo vice consigliere per la sicurezza nazionale legata alla tecnologia informatica ed emergente. Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca sarà Elizabeth Sherwood-Randall, assistente di lunga data di Biden. Per quanto riguarda invece il complesso compito di rafforzare la cyber security Biden ha ritagliato un ruolo per Anne Neuberger, funzionario emergente della National Security Agency. Prese insieme, le due nomine mostrano come Biden sia determinato a ricostruire un apparato di sicurezza nazionale che i critici dell’amministrazione Trump dicono sia appassito negli ultimi quattro anni. Il nuovo team della Casa Bianca si concentrerà sulle minacce che stavano colpendo gli Stati Uniti anche prima che la pandemia da coronavirus riordinasse le sfide della nazione. I funzionari della transizione affermano che la signora Sherwood-Randall e la signora Neuberger avranno nuovi poteri per convocare funzionari di tutto il governo al fine di affrontare le minacce emergenti. Entrambi dovrebbero iniziare il loro lavoro il 20 gennaio, poiché nessuna delle due posizioni richiede la conferma del Senato. La signora Sherwood-Randall dovrà supervisionare gli sforzi per contenere i gruppi di destra che hanno assediato il Campidoglio la scorsa settimana e la signora Neuberger dovrà affrontare le conseguenze della più snervante cyber breach che ha colpito il governo federale, dovrà aiutare Biden a mantenere la promessa fatta al popolo, la promessa secondo cui gli hacker che hanno fatto parte della recente intrusione pagheranno un prezzo. Il pericolo nazionale derivato dagli ultimi atteggiamenti di Trump non è sicuramente passato inosservato alle aziende tecnologiche. Secondo il New York Times gli account social dell’ex presidente sono stati bloccati, nello specifico YouTube è stata l’ultima società tecnologica a impedire al presidente Trump di pubblicare online, dopo Twitter, Facebook e altri. YouTube ha dichiarato martedì di aver sospeso il canale del presidente Trump a causa della preoccupazione per la sua potenziale e continua violenza ed ha anche affermato che avrebbe disabilitato a tempo indeterminato tutti i commenti sul suo profilo, mentre i video più vecchi che non violavano alcuna norma sarebbero rimasti attivi. Anche Twitter ha bloccato l’account del presidente Trump privandolo della sua piattaforma social preferita, dove aveva oltre 88 milioni di follower. Invece Facebook ha sospeso il presidente da Instagram almeno fino alla fine del suo mandato. Altri siti, come Snapchat, Reddit e Twitch, hanno continuato a bloccare Trump. Dunque, la maggior parte delle aziende tecnologiche hanno colto la necessità di limitare i comportamenti che incitano alla violenza limitando la loro facile condivisione.

A.B.

Ford Motor Company ha annunciato lo scorso lunedì  un’importante riprogettazione dell’attività nelle sue operazioni in Brasile, scrive il Jornal Nacional. Il gigante dell’industria automobilistica ha riferito in una dichiarazione che smetterà di produrre modelli sudamericani nel paese, ma manterrà gli uffici centrali nella regione, dove continuerà a operare attivamente. La società cesserà immediatamente la produzione negli stabilimenti di Camaçari (Bahia) e Taubaté (San Paolo), proseguendo per alcuni mesi con la produzione di alcune parti a supporto delle scorte per servire il mercato della sostituzione. L’impianto Troller di Belo Horizonte continuerà a funzionare fino al quarto trimestre del 2021. La misura rappresenta un duro colpo per l’industria automobilistica brasiliana. Per questo motivo, Ford ha detto che inizierà a lavorare con i sindacati e “altri partner chiave per sviluppare un piano giusto ed equilibrato” al fine di mitigare gli impatti della fine della produzione. Il Ministero dell’Economia ha dichiarato che la decisione della casa automobilistica va contro la forte ripresa osservata nella maggior parte dei settori industriali del paese.

A.C.

Infobae riporta che l’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani ha stabilito lo scorso martedì “un uso della forza inutile ed eccessivo” della polizia durante le proteste di novembre contro la nomina di Manuel Merino a presidente del Perù e, di conseguenza, gli standard internazionali dei diritti umani sono stati violati.

La missione, che ha svolto le sue indagini a Lima dal 17 al 22 novembre, ha evidenziato tra le altre conclusioni che gli agenti di polizia non hanno fatto distinzione tra i manifestanti pacifici, che hanno costituito la maggior parte delle proteste, e una minoranza che avrebbe agito in modo violento. Il rapporto dell’ufficio delle Nazioni Unite, che ha intervistato vittime e testimoni di questi eventi, afferma che la polizia ha sparato pallini con fucili calibro 12 e cartucce di gas lacrimogeni direttamente sul volto e sulle parti superiori del corpo dei manifestanti “indiscriminatamente e a distanza ravvicinata” registrando il ​​14 novembre 2 decessi.

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, ha ricordato che la forza letale può essere utilizzata solo per affrontare una minaccia imminente di morte o lesioni gravi e che tali armi dovrebbero essere utilizzate solo in situazioni in cui misure meno dannose sono chiaramente inefficaci per affrontare una possibile minaccia.

Il rapporto ha anche rilevato che gli agenti di polizia in borghese non si sono identificati come tali quando hanno effettuato gli arresti, in violazione degli standard internazionali. Inoltre, diverse persone intervistate hanno descritto di essere trattenute in condizioni degradanti e antigieniche, e d’altra parte, 10 di loro hanno affermato di aver subito abusi fisici e altri 8 di natura psicologica.

“Spero davvero che le autorità, sia al governo che al Congresso, adottino le misure necessarie per garantire che gli organi incaricati di far rispettare la legge si comportino in conformità con le norme internazionali e gli standard dei diritti umani”, ha concluso Bachelet. L’ufficio da lui diretto ha chiesto, alla luce dei risultati del rapporto, di modificare la legge peruviana sulla protezione della polizia in conformità con le norme e gli standard internazionali, compreso il principio di proporzionalità, e di abrogare l’esenzione di responsabilità per gli agenti di polizia che causano decessi o feriti.

A.C.

Cuba è ancora una volta nella lista dei Paesi che il governo degli Stati Uniti considera sponsor del terrorismo, scrive il BBC News.

“Il Dipartimento di Stato ha designato Cuba come uno Stato sponsor del terrorismo per aver fornito ripetutamente sostegno ad atti di terrorismo internazionale garantendo un rifugio sicuro ai terroristi”, ha annunciato in una dichiarazione il Segretario di Stato Mike Pompeo.

Nel 2015, l’ex presidente Barack Obama aveva rimosso Cuba dalla lista in cui si trovava dal 1982 in quello che fu un passo importante nel “disgelo” che un anno dopo avrebbe portato i due Paesi a riprendere le loro relazioni diplomatiche.

Per fornire una giustificazione legale, Pompeo ha sottolineato il rifiuto di Cuba di estradare membri dell’Esercito di liberazione nazionale (ELN) della Colombia a seguito di un attentato dinamitardo nel gennaio 2019 a un’accademia di polizia di Bogotá in cui sono decedute 22 persone.

Il Segretario di Stato ha parlato anche dell’alleanza di Cuba con il Venezuela, dove gli Stati Uniti promuovono un cambio di governo. Secondo Pompeo, il sostegno dell’isola consente al presidente Nicolás Maduro di rimanere al potere e creare “un ambiente permissivo per i terroristi internazionali per vivere in Venezuela”. Tuttavia, il Paese sudamericano non è compreso nell’elenco. La decisione di inserire Cuba nella lista delle sole Corea del Nord, Iran e Siria (dopo che il Sudan se ne è andato dopo aver riconosciuto lo stato di Israele) potrebbe essere annullata da Joe Biden quando assumerà la presidenza il 20 gennaio. In effetti, il nuovo presidente degli Stati Uniti potrebbe rimuovere Cuba dalla lista dei Paesi sponsor del terrorismo, ma non sarà immediato, poiché il Dipartimento di Stato dovrebbe effettuare una revisione formale del provvedimento.

A.C.

ASIA

Sembra che in Cina, nello specifico nelle acque di Hong Kong, il virus continui a persistere, in base a quanto riportato dall’Asia Times. In particolare, il virus Covid-19 è stato trovato in alcuni campioni raccolti dalle condutture fognarie in un blocco residenziale di Hong Kong dieci giorni dopo che tra i residenti sono emerse cinque persone positive. La polizia, i funzionari dell’immigrazione e della dogana cercheranno di trovare la fonte delle infezioni da Covid-19. Il Dipartimento della Salute ha emesso un avviso di test antivirus obbligatorio ai residenti della Fung Chak House a Kowloon. Chiunque fosse stato nell’edificio tra il 15 e il 28 dicembre dovrà fare il test entro sabato. Sembra che alcuni pazienti non siano risultati positivi durante il primo ciclo di test ma solamente perché erano nelle prime fasi di infezioni, questi pazienti però hanno continuato a vivere nell’edificio con il rischio di aver contaminato anche le acque con il virus. La scorsa settimana in città sono stati registrati 296 casi, il 27% dei quali irrintracciabili. Inoltre, circa il 26% di tutti i pazienti erano asintomatici, creando quindi il rischio di aumento e rimbalzo improvviso dei casi. Il pubblico è stato esortato a rimanere vigile in merito alle regole di distanziamento sociale. A breve i cittadini dovrebbero ricevere kit di test dagli uffici postali, dalle stazioni MTR e dalle strutture dell’Autorità Ospedaliera. Il Centro per la protezione della salute ha detto che mercoledì sono stati registrati 33 casi, quattro importati e 29 infezioni locali. Dei pazienti locali, cinque non avevano una fonte nota, tra questi due pensionati, un disoccupato, un operaio a Tuen Mun e una donna delle pulizie. Giovedì più di 30 persone sono risultate positive in via preliminare. Martedì, il numero di nuovi casi è sceso a 25, il più basso in quasi sette settimane. Cinque casi non avevano una fonte nota. Questi includevano un lavoratore domestico, un venditore e un autista di autobus. Oggi, la provincia cinese di 37 milioni di abitanti sta dichiarando l’emergenza. Questo è quanto emerso dall’ Asia Times. Più di 20 milioni di persone sono in una qualche forma di blocco nelle regioni settentrionali del Paese. Una provincia cinese di oltre 37 milioni di persone ha dichiarato mercoledì lo stato di emergenza necessario a spegnere una manciata di casi di Covid-19. La Cina aveva in gran parte tenuto sotto controllo il coronavirus sin dalla sua comparsa a Wuhan alla fine del 2019, ma nelle ultime settimane ha vissuto un aumento di casi, provocando blocchi localizzati, restrizioni di viaggio immediate e test diffusi su decine di milioni di persone. Mercoledì, il governo dell’Heilongjiang nord-orientale – con una popolazione di 37,5 milioni di persone – ha dichiarato lo stato di emergenza. Ai residenti è stato detto di non lasciare la provincia se non strettamente necessario e di annullare le conferenze ed i raduni già programmati.

A.B.

Rassegna stampa a cura di:
Alessandra Semeraro (responsabile inglese, cinese, portoghese, arabo)
Alissa Bianconi & Livio D’Alessio (lingua inglese)
Alissa Bianconi (lingua cinese)
Angelica Chimienti (lingua portoghese)
Sabrina Blasi (lingua araba)
Veronica Battista (responsabile spagnolo, tedesco, francese, russo)
Angelica Chimienti (lingua spagnola)
Chiara Andreucci & Chiara Roberto (lingua francese)
Simona Piergiacomo (lingua russa)
Claudia Lorenti (coordinatrice del progetto)