La rassegna stampa internazionale dell’UNINT.

In Portogallo il sindaco di Alandroal, João Grilo, ha annunciato che durante il mese corrente comincerà il restauro delle mura dell’antica fortezza di Juromenha. In Germania si torna a ballare nei club del Baden- Württember. Negli USA Biden ha promesso che l’ISIS-K “pagherà”, ma non avere truppe statunitensi in Afghanistan rende tutto più difficile; inoltre da 11 giorni i talebani hanno fatto irruzione a Kabul. Cuba è il primo Paese ad aver avviato la Prima Campagna Nazionale contro il covid-19, lo dichiara il Ministro della Salute. In Medio Oriente la Siria ha accettato di aiutare Beirut ad ottenere gas ed elettricità.

EUROPA

Circa 24 società hanno rinunciato alle loro licenze per operare a Malta da quando il Paese è stato inserito nella grey list della Financial Action Task Force (FAFT), ovvero il Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale (GAFI). La grey list rappresenta l’insieme di quei Paesi che presentano carenze strategiche verso i sistemi di antiriciclaggio. Una questione che l’isola di Malta sta affrontando sin dal 2019, anno di pubblicazione del Moneyval Mutual Evaluation Report, con il quale sono state prese diverse misure per migliorare il sistema antiriciclaggio. Tra queste misure vi erano il rafforzamento dell’approccio basato sul rischio, il miglioramento del processo analitico per l’intelligence finanziaria e l’autorizzazione ai pubblici ministeri a indagare sui reati di riciclaggio: una serie di misure che per il FAFT-GAFI non sono state sufficienti. A seguito dell’inserimento della lista, il Times of Malta afferma che circa 24 società che operavano a Malta da 15 anni hanno ora rinunciato alla licenza per operare nell’isola, aumentando così l’incertezza del settore dei servizi finanziari. Durante una conferenza stampa a Mrieħel, il portavoce del Partito Nazionalista Peter Agius, la deputata Kristy Debono e il candidato Jerome Caruana Cilia, hanno chiesto al governo di assumersi le proprie responsabilità e di presentare un piano concreto ed efficace che faccia uscire Malta dalla lista. “Le imprese hanno bisogno di essere rassicurate ed informate del fatto che il governo sta mostrando un chiaro impegno verso il problema, dando priorità all’uscita dalla grey list“, ha affermato la deputata Debono. Allo stesso tempo, Caruana Cilia pone l’accento sul prezzo che le imprese stanno pagando a causa dell’inserimento nella lista, affermando come il danno reputazionale è ricaduto sulle imprese, ora obbligate a seguire procedure burocratiche esagerate e complesse che fungono ostacolo al buon funzionamento delle stesse. 

M.P.

Portogallo: lunedì 6 settembre il sindaco di Alandroal, João Grilo, ha annunciato che durante il mese corrente comincerà il restauro delle mura dell’antica fortezza di Juromenha. Si tratta delle mura dell’ex fortezza di Juromenha, sulle rive dell’Alqueva, nel comune di Alandroal, città portoghese situata nella regione dell’Alentejo. Le prime mura di Juromenha risalgono al periodo dell’occupazione romana e sono state eretta per ordine di Giulio Cesare intorno al 44 a.C. Successivamente, nel 1167, la città fu conquistata dai Mori da parte di D. Alfonso Hernriques, avendo occupato una posizione di rilievo nella difesa della nazionalità portoghese. Attualmente, le mura del paese sono classificate come Edificio di Interesse Pubblico. La fortificazione ospita al suo interno una serie di edifici che si trovano in stato di abbandono, tra cui le chiese della Misericordia e Matriz, l’antico municipio e il carcere. Si tratta di un patrimonio storico e culturale dal valore inestimabile; perciò, si è deciso di investire per la sua ristrutturazione. Secondo quanto riportato dal quotidiano portoghese Publico, l’intervento di ristrutturazione è sostenuto dal programma operativo regionale “Alentejo 2020” e prevede un investimento di circa cinque milioni di euro. In base agli accordi fissati, i lavori di ristrutturazione dovrebbero essere completati entro due anni. Il sindaco ha dichiarato che il finanziamento è composto da 3,5 milioni di euro dell’Alentejo 2020, a cui successivamente si aggiungono 900 mila euro da un prestito erogato dalla Banca europea per gli investimenti (Bei) e 600mila euro presi dai fondi del comune. Il sindaco, inoltre, si è mostrato ottimista in merito all’idea di una possibile concessione di questa proprietà a privati, nell’ambito del “programma Revive”, per lo sviluppo di un progetto legato al settore alberghiero ed ha affermato che “quando questi lavori saranno ultimati, si potrà procedere al restauro degli interni”.

S.F.

In Germania si torna a ballare nei club del Baden- Württemberg. SWR rende noto che dal fine settimana si può di nuovo ballare senza mascherine nei club del Land tedesco Baden-Württemberg, come, ad esempio, a Friburgo e a Stoccarda. Secondo l’Associazione tedesca del settore alberghiero e della ristorazione (Dehoga), questo è stato reso possibile grazie alle nuove misure di contenimento del Covid-19 elaborate dal Ministero della Salute, che puntano ad assicurare la necessaria ventilazione dei locali. I club che garantiscono un ricambio d’aria di almeno 40 metri cubi all’ora sono autorizzati a riaprire a pieno regime, sempre nel rispetto della cosiddetta “regola 3G” (geimpft, genesen, getestet), una sorta di green pass che permette l’accesso a chiunque risulti vaccinato, guarito o presenti un tampone negativo. Se il locale dispone di un impianto di ventilazione meno efficace, sarà consentito l’accesso soltanto per il 70% della capienza massima a chiunque risulti vaccinato o guarito. I club senza un’adeguata ventilazione dovranno usare dei purificatori d’aria in sostituzione. Nel frattempo, il ministro federale della Salute Jens Spahn ha annunciato che la Germania prevede di fornire cento milioni di dosi di vaccino in vista della campagna internazionale di vaccinazione, informa Dlf. Il ministro lo ha comunicato a margine di una riunione del G20 a Roma, dove sono riuniti i ministri della Salute dei paesi del G20 per discutere la linea d’azione in merito alla pandemia da Covid-19. Tramite il ministro della Salute Roberto Speranza, l’Italia rende nota l’intenzione di siglare il “Patto di Roma”, che mira a vaccinare la popolazione mondiale. “Nessun paese può salvarsi da solo e i vaccini sono la nostra arma”, chiarisce Speranza. Si punta a raggiungere almeno il 40% di popolazione vaccinata nel mondo entro la fine dell’anno. Anche Spahn vede, infatti, la fine della pandemia attuale soltanto a livello globale, “altrimenti”, aggiunge, “potrebbero emergere varianti che si diffonderebbero nuovamente in Germania”, con tutti i problemi che ne derivano. Inoltre, il ministro ha specificato che in Germania saranno necessarie ancora 5 milioni di vaccinazioni, per superare in sicurezza i prossimi mesi. Finora, sottolinea ntv, il 61,2% della popolazione ha completato il ciclo vaccinale. “A settembre si deciderà come superare in sicurezza l’autunno e l’inverno in Germania e in Europa “, ha detto il politico della CDU Spahn.

O.P.

AMERICA

Negli USA, come si legge nella cnn.com, Biden ha promesso che l’ISIS-K “pagherà”, ma non avere truppe statunitensi in Afghanistan rende tutto più difficile. Mentre l’amministrazione Biden è alle prese con la sfida di svolgere missioni antiterrorismo in Afghanistan senza militari statunitensi sul terreno, la CNN ha appreso nuovi dettagli sull’attacco di droni su sospetti combattenti dell’ISIS-K a Kabul. Secondo due funzionari, gli Stati Uniti hanno fatto affidamento, in parte, sulle immagini di sorveglianza dall’alto per prendere di mira i sospetti combattenti dell’ISIS-K. Le immagini mostravano i sospetti combattenti dell’ISIS-K che caricavano esplosivi nel bagagliaio di un’auto. Secondo un terzo funzionario, i servizi di intelligence hanno rintracciato il veicolo per un lungo periodo di tempo e lo hanno visto fermarsi in più posizioni sospette dell’ISIS-K, e al momento dell’attacco, il Pentagono aveva accumulato abbastanza prove per credere che il veicolo fosse diretto all’aeroporto internazionale di Hamid Karzai per lanciare un attacco. Ma il costo era alto. L’attacco ha avuto luogo in un vicolo residenziale e sembra aver ucciso almeno dieci civili, compresi i bambini. Il presidente del Joint Chiefs of Staff e altri funzionari che hanno parlato in privato con la CNN hanno definito l’attacco “giusto”. Inoltre, diverse fonti hanno riferito alla CNN che l’attacco era necessario per prevenire una minaccia “imminente” per le truppe statunitensi che aiutavano a evacuare migliaia di americani e rifugiati afgani da Kabul. Tuttavia, dieci morti civili sono un numero “astronomicamente alto”, secondo un funzionario statunitense con conoscenza diretta degli standard per un attacco di questa natura, che ha aggiunto che i militari avrebbero preventivamente condotto una stima dei danni collaterali. Le sole tecnologie usate dalle forze armate ed intelligence americane non bastano per agire oltreoceano, in quanto il supporto di agenti sul terreno e partner locali è essenziale per agire in maniera precisa. Di conseguenza, l’amministrazione Biden è alle prese con la necessità di una qualche forma di relazione diplomatica e antiterrorismo “definita liberamente” con i talebani.

V.G.

AMERICA DEL SUD

Cuba è il primo Paese ad aver avviato la Prima Campagna Nazionale contro il covid-19, lo dichiara il Ministro della Salute. Come riporta diariodecuba.com, il Governo ha autorizzato, venerdì 3 settembre 2021, l’uso d’emergenza del vaccino cubano Soberana nella popolazione pediatrica di età compresa tra i 2 ed i 18 anni. Secondo il comunicato diffuso dal Centro per il Controllo Statale di Medicinali, Squadre e Dispositivi medici (CECMED), l’autorizzazione è stata conferme alle disposizioni e regolazioni vigenti, una volta dimostrati i requisiti di qualità, sicurezza e immunogenicità per questa fascia di popolazione. Il CECMED ha spesso effettuato ispezioni presso l’istituto Finlay (dove è prodotto il vaccino Soberana) per verificare il corretto svolgimento in fase sperimentale. I risultati ottenuti dagli studi clinici sono stati molto incoraggianti anche più del previsto: risultati superiori rispetto alla fascia 19-80 anni e pari se si considera solo la fascia 19-29 anni. Secondo il Ministro della Salute Pubblica, José Ángel Portal Miranda, L’uso di Soberana esteso a tutte le fasce di età è un passo significativo per riuscire ad arrivare all’immunizzazione dell’intera Nazione nel minor tempo possibile. È inoltre importante ricordare come nel corso dei mesi il numero di casi da covid-19 in bambini e adolescenti sia cresciuto sempre più. Il primo caso nazionale fu diagnosticato il 21 marzo 2020: nella prima ondata il numero si aggirava circa ai 200 casi mentre nella seconda ondata è cresciuto fino ai 600 tra bambini e adolescenti. In tutto, ad oggi,  circa 115.000 bambini e ragazzi sono stati contagiati dal coronavirus. Anche se la forma più comune è stata quella asintomatica, non sono mancati i casi più gravi anche in questa fascia d’età. Per questo ribadisce il ministro è importante includere tutta la popolazione nella campagna vaccinale. È importante però ricordare, come dichiarato dall’Organizzazione Panamericana di Salute (OPS), che il vaccino di matrice cubana non è riconosciuto dall’OMS (Organizzazione Mondiale di Sanità) nonostante gli studi nazionali abbiano prodotto ottimi risultati secondo quanto riportato dal CECMED. La scuola, con ripresa il 6 settembre, è al momento via telematica. Quando sarà raggiunto un cospicuo numero di ragazzi vaccinati, le lezioni riprenderanno in presenza. I primi a ricevere il vaccino e a tornare a scuola sono i ragazzi di età compresa tra i 12 e i 18 anni che verranno poi seguiti dalla fascia 2-11. Per la metà di novembre è previsto il rientro in presenza per tutti.

Y.C.

AFRICA DEL SUD

Il 3 settembre ha avuto inizio il Congresso mondiale della natura, a Marsiglia. L’occasione coglie il pretesto per ricordare che la lotta contro il cambiamento climatico e la protezione della biodiversità sono questioni particolarmente cruciali nell’Africa subsahariana. La popolazione locale infatti dipende quasi esclusivamente dalle risorse locali per cui una maggiore tutela per preservare queste ultime è necessaria, come ribadito anche nelle discussioni ministeriali. Le conclusioni sulla gravità della crisi della biodiversità diventano sempre più allarmanti, il che porterà il mondo, nei prossimi decenni, a confrontarsi con l’estinzione di milioni di specie minacciate. Scienziati ed esperti sostengono che se non si estende la protezione al 30% della superficie del pianeta entro il 2030, la nostra capacità di mitigare il cambiamento climatico sarà compromessa. Come già anticipato, a destare preoccupazione è soprattutto l’Africa subsahariana, che sarà il posto maggiormente colpito dagli effetti negativi del cambiamento climatico sulla produzione agricola e sulla sicurezza alimentare; a ciò si aggiunge il fatto che le pressioni esercitate sul mondo naturale continueranno a minacciare le fonti di acqua potabile, la prosperità delle comunità isolate e la capacità della natura di proteggerci dalle intemperie, dalle inondazioni, dagli incendi boschivi e da altre calamità naturali, comprese le pandemie.Le comunità autoctone dovrebbero essere coinvolte come partner nella progettazione e gestione delle aree protette, in quanto protettrici di uno dei posti più ricchi di biodiversità nel mondo, ed è così che è nato un apposito gruppo di lavoro. Quest’ultimo, noto come Coalizione, vede coinvolti membri provenienti dall’Africa, dall’Asia e dall’America Latina, le cui comunità sono in prima linea di fronte alle devastazioni causate dalla crisi della biodiversità. Lo slogan del progetto è quello di “Vivere in armonia con la natura”, ma senza l’appoggio governativo e le giuste strategie finanziarie ciò non sarà possibile. Non si sa se questo basterà ad invertire la curva negativa che colpisce la biodiversità e a preservare i mezzi di sussistenza locali, quel che è certo è che si tratta di un primo passo essenziale per il nostro futuro. Fonte Jeuneafrique.

M.P.

RUSSIA

Dal 2 al 4 settembre si è svolto a Vladivostok, in Russia, il Forum economico orientale (EEF – Eastern Economic Forum), nel campus dell’Università Federale dell’Estremo Oriente (in russo DVFU). L’EEF si svolge ogni anno ed è stato istituito con un decreto del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin nel 2015, allo scopo di sostenere lo sviluppo economico dell’Estremo Oriente russo e per ampliare la cooperazione internazionale nella zona dell’Asia-Pacifico, come si legge sul sito ufficiale del forum (Forumvostok.ru). Il programma del forum include una serie di conversazioni a tema commerciale con i principali paesi partner della regione Asia-Pacifico e con l’Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (ASEAN), un’organizzazione chiave per l’integrazione che unisce nazioni in via di sviluppo nel Sud-est asiatico.
Il 3 settembre si è svolta la sessione plenaria dell’EEF, presieduta da Vladimir Putin, che ha parlato delle opportunità per l’Estremo Oriente in un mondo in piena trasformazione. Tra i vari temi, Putin ha parlato della situazione in Afghanistan, affermando che “dobbiamo unirci per risolvere la questione e per proteggerci dal terrorismo e dal traffico di droga”. Si è detto d’accordo con il presidente del Kazakistan, dicendo che è necessario risolvere insieme la questione della legalizzazione delle forze politiche in Afghanistan, poiché ci sono “minacce comuni”, che è possibile contrastare efficacemente unendo gli sforzi, ha sottolineato il presidente secondo Ria Novosti. Il presidente Putin, secondo quanto riferito in un altro articolo di Ria Novosti, ha parlato anche dell’eterogeneità dei talebani, che ricordiamo essere banditi in Russia, in quanto considerati un’organizzazione terroristica. “Il movimento talebano non è omogeneo, sebbene costituito principalmente da tribù pashtun. Dobbiamo considerare che ci sono altri gruppi radicali”, ha affermato Putin. Inoltre, dato che a breve si terranno le elezioni alla Duma di Stato, il giornalista e moderatore della sessione plenaria del forum, Sergei Brilev, ha chiesto al presidente se gli dispiacerebbe se Lavrov (attuale Ministro degli Affari Esteri della Russia) e Shoigu lasciassero la Duma. Putin ha risposto che sarebbe un peccato, perché fanno bene il loro lavoro, dimostrando che tutto ciò che propone il partito Russia Unita viene davvero attuato (Ria Novosti).

E.R.

MEDIO ORIENTE

Mentre il Libano continua a far fronte ad una crisi economica che è stata definita dalla Banca Mondiale come una delle più gravi dal 1850, la Siria ha accettato di aiutare Beirut ad ottenere gas ed elettricità. A seguito di una visita di alto livello che si è tenuta sabato 4 settembre e che ha visto l’incontro tra una delegazione guidata dal vice primo ministro ad interim libanese Zeina Akkar, il ministro degli Esteri siriano Faisal al-Meqdad e il ministro del Petrolio Bassam Tomeh, la Siria si è detta favorevole ad aiutare il Libano permettendo il transito del gas egiziano e dell’elettricità giordana attraverso il territorio di Damasco e la rete siriana. Il piano prevede l’utilizzo del gas egiziano per generare elettricità in Giordania che sarà poi trasmessa via Siria al Libano. Dopo l’incontro, Nasri Khouri, il segretario generale del Consiglio Superiore siriano libanese ha dichiarato che “la parte siriana ha accolto con favore la richiesta e ha assicurato di essere pronta a soddisfarla”. Come riassume The Times of Israel, il Libano soffre di ingenti carenze energetiche che hanno costretto il paese mediorientale a dover chiudere o ridimensionare una serie di servizi essenziali, quali ristoranti, negozi, industrie e perfino ospedali. La crisi che il giornale israeliano descrive è il risultato di un ampio declino finanziario che ha investito il Libano devastando l’economia a partire dal 2019. Attualmente però su Damasco incombono delle sanzioni che l’ex Presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva imposto nel 2018. Queste sanzioni complicano dunque qualunque sforzo per aiutare il Libano attraverso la Siria ma, come hanno riportato ad al-Jazeera i membri del Congresso in visita a Beirut, sembrerebbe che Washington stia cercando delle modalità attraverso le quali aggirare tali ostacoli. La stessa ambasciatrice degli Stati Uniti in Libano, Dorothy Shea, ha confermato questa manovra. Sempre in Afghanistan, da 11 giorni i talebani hanno fatto irruzione a Kabul, la capitale del paese, prendendo di fatto il potere. Da quel giorno, gli Stati Uniti, al pari dei loro alleati occidentali, hanno organizzato una delle più grandi evacuazioni aeree della storia, facendo uscire dallo Stato afghano più di 88.000 persone. Secondo quanto ha riportato l’esercito americano, gli aerei decollano ogni 39 minuti affinché il maggior numero di persone venga evacuato entro il termine ultimo del 31 agosto. Anche il Qatar si sta impegnando in questo senso, avendo fatto evacuare oltre 40.000 persone in sicurezza da Kabul al Qatar. Qui, la maggior parte degli sfollati vengono ospitati temporaneamente per alcuni giorni e poi fatti partire con dei voli per destinazioni successive.  Doha ha dichiarato che, in qualità di mediatore imparziale, tenterà di facilitare gli aiuti e le evacuazioni. Inoltre, ha affermato che si sforzerà di sostenere il popolo afghano per mezzo della diplomazia, del dialogo e dei progetti di sviluppo al fine di raggiungere stabilità e prosperità. Recentemente si è però diffusa la notizia della possibile minaccia di un attacco da parte dell’ISIS all’aeroporto della capitale. Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno dunque esortato le persone ad allontanarsi dal sito in questione. Mentre le operazioni di evacuazione continuano senza sosta, i talebani sorvegliano il perimetro dell’aeroporto da cui migliaia di individui tentano di fuggire piuttosto che rimanere in un Afghanistan sotto guida talebana. Sulla base dell’accordo stipulato tra Stati Uniti e talebani, questi ultimi hanno dichiarato di non far passare nessuno a meno che non sia provvisto di un passaporto, di una carta verde o di documenti verificati. Nel frattempo anche l’aeroporto di Kandahar è stato riaperto, con la speranza che i voli internazionali continueranno ad essere garantiti anche se l’aeroporto di Kabul dovesse chiudere o attuasse un’interruzione delle partenze. La preoccupazione maggiore deriva comunque dalla crisi umanitaria che è sempre più dilagante nel paese. Il Programma alimentare mondiale afferma infatti che circa 14 milioni di persone stanno soffrendo la fame. Dall’Italia, invece, il Primo ministro Draghi esorta il G20 affinché si impegni a garantire che le donne afghane preservino le libertà e i diritti fondamentali nell’Afghanistan governato dai talebani, attualmente denominato Emirato Islamico.

L.L.

OCEANIA

Un articolo di Nzherald rivela che la Nuova Zelanda, tranne Auckland, passerà al livello ‘Delta 2’ da martedì, secondo quanto si apprende dal Primo Ministro Jacinda Ardern. La variante Delta sta avanzando provocando sempre più danni, per questo occorre adottare rapidamente misure di sicurezza. La mascherina continua ad essere obbligatoria nei luoghi pubblici chiusi o all’esterno, esse possono essere rimosse per mangiare e bere. Sono stati posti i limiti di persone presenti: 50 per luoghi di ospitalità ed eventi, 100 per quelli all’aperto. Tutti dobbiamo rispettare la solita regola della distanza di sicurezza, da seduti o in piedi, che si aggira intorno ai 2 metri. Per gli eventi privati, è necessario registrare tutte le presenze. Sono proprio queste le occasioni in cui si socializza ed aumenta così il rischio di contagio. Pertanto occorre prestare molta attenzione e prudenza. Le scuole al di fuori di Auckland riaprono giovedì mattina e l’uso della mascherina non è obbligatorio ma fortemente consigliato, lo stesso vale anche per le università stando alle parole del Direttore Generale della Sanità Ashley Bloomfield. Egli ha dichiarato che ci saranno test per il Covid due volte a settimana rivolto al personale nelle strutture di quarantena e altri sono stati introdotti per coloro che devono attraversare i confini di Auckland. Inizialmente i test erano nasali ma poi sono stati consentiti anche quelli salivari. Questi tamponi potrebbero essere scomodi ma fondamentali per abbassare l’allerta ad Auckland. Lunedì 6 settembre ci sono stati 20 nuovi casi in città ma i numeri sembrano essere rassicuranti. La maggior parte di questi nuovi casi è rimasta in isolamento. 40 sono i pazienti in ospedale e 6 in terapia intensiva. Tantissimi sono i tamponi effettuati ad Auckland ma essenziali e chiunque abbia sintomi, deve isolarsi e segnalarlo ai propri contatti. Di recente sono nati sentimenti di paura per quanto riguarda l’ospedale Middlemore che accoglie pazienti infetti. Due uomini di cui uno ha 91 anni, si trovavano nello stesso reparto in cui una persona aveva contratto il Covid. I due si sono detti molto preoccupati e angosciati per la situazione. Tuttavia la persona positiva è stata isolata immediatamente. Numerose sono le polemiche nate per il vaccino e il leader dell’Act Seymour è stato accusato di sabotaggio. Per quanto riguarda i trasporti, AIR NZ sta apportando modifiche in risposta alle nuove regole in vigore. I viaggi avranno una capacità massima di persone da rispettare, la mascherina è obbligatoria, i servizi di ristorazione sono sospesi e i biglietti continuano ad avere flessibilità. Ancora in merito al livello di allerta, è intervenuto il professor Wilson il quale afferma che è necessario stringere le misure di sicurezza, mantenere chiusi luoghi ad alto rischio di contagio, aumentare i tamponi in modo da individuare i positivi e rendere più accessibili gli hub vaccinali.

A.D.S.

CINA

Cina. I settori della vendita al dettaglio e del turismo di Hong Kong sono diventati pessimisti sulla ripresa dei viaggi senza quarantena attraverso i confini del territorio con Macao e la terraferma entro ottobre, dopo che nuovi focolai sono stati segnalati nella regione. Il governo di Macao ha detto martedì di aver ricevuto una notifica dalle autorità di Zhuhai riguardo i campioni raccolti da due residenti di Macao che sono risultati positivi. Il figlio e la figlia della coppia sono stati identificati come infetti. Le autorità sanitarie di Macao hanno detto che i quattro sono stati infettati con la variante Delta, la più contagiosa. Hanno detto che era probabile che la figlia unitasi a un viaggio di danza con 30 persone per volare da Zhuhai a Xi’an nella provincia di Shaanxi, tra il 19 e il 24 luglio, fosse la prima persona infetta nel gruppo. Suo fratello e i suoi genitori hanno poi mostrato i sintomi della malattia. È stato detto che l’aereo preso dalla figlia il 19 luglio era arrivato da Nanchino a Zhuhai prima lo stesso giorno. Due passeggeri che volavano da Nanchino a Zhuhai su quell’aereo erano precedentemente risultati positivi. A causa dei focolai, il governo di Macao ha dichiarato uno stato di “prevenzione immediata” dalle 15:30 di martedì e ha ordinato test Covid a tutti. Le persone devono fornire un risultato negativo del test eseguito entro 12 ore se vogliono lasciare la città. L’ultima epidemia ha anche scatenato il panico nei supermercati, in quanto Macao non ha visto un caso locale per più di 400 giorni. Il capo dell’esecutivo di Macao, Ho Iat-seng, ha ribadito che non fosse necessario chiudere i casinò al momento, poiché era probabile che la figlia infetta abbia contratto il virus sul volo del 19 luglio. Ho ha detto che la ragazza sedeva sullo stesso sedile che avevano occupato due pazienti di Nanchino. Il governo di Hong Kong ha anche annunciato che dal 4 agosto, chiunque sia stato a Macao negli ultimi 14 giorni non potrà tornare in città secondo lo schema Return2hk, che permette ai residenti di Hong Kong di entrare senza quarantena al ritorno nel territorio se risultano negativi al virus. Separatamente, un operaio edile di 43 anni, che viveva a Sham Shui Po a Kowloon, è risultato positivo in via preliminare martedì. Tuttavia, il suo campione è risultato negativo al coronavirus mercoledì, ma positivo per gli anticorpi Covid-19, mostrando che potrebbe essersi ripreso da una precedente infezione. I media hanno detto che quest’uomo non vaccinato aveva visitato gli ospedali per dolori al petto in maggio e giugno. Dal secondo trimestre dell’anno scorso, Macao e la terraferma hanno adottato una strategia di “zero infezioni” attuando severe misure antiepidemiche. Secondo asiatimes.cm poiché i due luoghi hanno controllato con successo le loro situazioni epidemiche, hanno permesso ai viaggiatori di spostarsi senza quarantena dallo scorso settembre.

C.C

Rassegna stampa a cura di:

Valentina Guerra (lingua inglese)
Ylenia Cossu (lingua spagnola)
Mariella Perrone (lingua francese)
Antonella De Stasio (lingua inglese)
Marika Provenzano (lingua inglese)
Elena Romani (lingua russa)
Oxana Parshina (lingua tedesa)
Simona Ferri (lingua portoghese)
Ludovica Lara (lingua araba)
Chiara Cavallini (lingua cinese)