Décolleté – storia della scarpa
La décolleté è la scarpa col tacco per eccellenza. Si conferma ancora oggi come la calzatura elegante più indossata ed è un vero e proprio must da avere nella propria scarpiera. Sono le scarpe più versatili, capaci di adattarsi a diverse occasioni e soprattutto non passano mai di moda.
La décolleté affonda le sue radici nel ‘500. I primi a indossare scarpe col tacco furono i cavalieri, che ne facevano uso grazie alla maggiore stabilità che esse apportano alla cavalcata. Successivamente, le scarpe alte furono indossate anche dalle donne in modo da non far sporcare la parte finale dei lunghi vestiti. In seguito, furono indossate come mezzo per sottolineare il proprio status sociale. Le décolleté erano infatti molto costose e soprattutto scomode da indossare per chi doveva svolgere lavori nei campi.
Nella prima metà del ‘900 la décolleté aveva un tacco basso: pensiamo ad esempio alle dive di Hollywood come Audrey Hepburn, indossavano tutte un tacco non troppo alto.
Nel dopoguerra invece, cominciano a spopolare delle décolleté con un tacco molto più alto: si tratta della calzatura che è rimasta più in voga fino ai giorni nostri.
Tuttavia, molte sono le tipologie di décolleté che sono poi state create.
Ci sono le décolleté con il classico tacco a spillo, le open toe e le alle strap, se hanno un cinturino. Le décolleté con tacco basso prendono il nome di kitten heel.
Inizialmente, per dare più stabilità al tacco a spillo, si utilizzava il legno. Questo materiale fu poi sostituito con l’alluminio.
Tra i modelli più iconici troviamo quelli di Roger Vivier, Manolo Blahnik e Christian Louboutin, che ha reso celebre il suo tacco rosso.
Viviana Andreoli