The Queen

Ciao, sono tornata con la mia rubrica sulla musica!

Fin da piccola ho amato ballare, infatti ho frequentato tanti corsi di danza
e partecipato anche a qualche gara, senza la presunzione di arrivare chissà dove ma con l’entusiasmo di vivere in quell’ambiente e la felicità di una ragazzina che stava crescendo circondata dalla musica. Ovviamente il mondo dell’hip hop ha per forza di cose influenzato parte dei miei gusti musicali, ma un’artista in particolare ha dominato i miei MP3 fin da molto piccola: Beyoncé.

Ho sempre amato la sua musica e il suo personaggio, la forza che scaturiva dalle sue esibizioni ancor prima di essere in grado di capire l’impatto che può avere una star così di successo in quanto afroamericana. Mi metteva allegria, mi faceva venir voglia di ballare e avrà sempre un posto speciale nel mio cuore.

Parto un po’ a caso con questa canzone, mi è appena tornata in mente:

Pretty Hurts – Beyoncé (Self Titled)
“Just another stage, pageant the pain away.
This time I’m gonna take the crown.”

La canzone apre uno tra gli album che hanno segnato le ere della carriera di questa artista. Al suo interno vengono descritte le sensazioni e situazioni tipiche dei concorsi di bellezza in voga anche tra bambine piccolissime soprattutto negli Stati Uniti e ne vengono fuori tutte le criticità. Immedesimandosi in una delle partecipanti la cantante descrive una madre preoccupata solo per l’aspetto fisico della figlia e il disagio che scaturisce dallo stare in questo ambiente così tossico e competitivo. Nei versi citati, subito prima del ritornello, l’autrice si fa forza dicendosi che si tratta solamente dell’ennesimo palco, e cerca di superare il malessere generato dai concorsi proprio attraverso i concorsi stessi, di fatto inventando un phrasal verb inesistente “to pageant sth away”; in questo tentativo si mostra combattiva e ambisce alla corona – classico riferimento alle coroncine da reginetta dei concorsi citati – all’interno della storia ma anche nella sua vita professionale vera, affermandosi sempre di più nel mondo della musica.

Uno tra i miei giochi di parole preferiti:

Partition – Beyoncé (Self Titled)
“I sneezed on the beat and the beat got sicker”

To sneeze, che vuol dire starnutire, è chiaramente un sintomo di malattia.
In questa strofa Beyoncé sfrutta la doppia valenza di significato di “sick” in questo modo: da una parte il significato più classico, quello di malato o influenzato appunto, le permette di mantenere il filo con lo starnuto all’inizio della strofa ma, allo stesso tempo, ci vuole dire che anche se fosse con un misero starnuto, è in grado di migliorare, rendere figo qualsiasi sia il bersaglio musicale, in questo caso il beat.

Tralasciando per un attimo la bellezza narrativa di questo album nel suo complesso, di come si possano leggere al suo interno tutte le sfumature e i cambiare dei sentimenti a seguito della scoperta di un tradimento, vi cito le ultime strofe dell’articolo di oggi:

Don’t hurt yourself – Lemonade
“I am the dragon breathing fire
Beautiful mane, I’m the lion
Beautiful man, I know you’re lying
I am not broken, I’m not crying, I’m not crying”

Due metafore animali, fin qui nulla di straordinario. Ho sempre trovato molto soddisfacente però l’omofonia tra alcune parole all’interno di queste strofe. Prima è un drago che sputa fuoco, poi è un leone, dalla criniera (mane) bellissima. Subito sotto ad essere bellissimo e un “man”, che si pronuncia quasi perfettamente allo stesso modo. Questi due versi fratelli si concludono con la notizia che lei sa che lui sta mentendo, creando nettamente il contrasto tra il bieco “lying” del marito e il suo essere un fiero “lion” che, almeno in questo punto del processo di guarigion-album, non si spezza e non piange.

Silvia Costa