I gatti a Istanbul
Care lettrici e cari lettori,
la scorsa volta vi ho parlato di Tashirojima, l’isola dei gatti. Esiste però un altro luogo dove i gatti sono considerati importanti e sono letteralmente venerati: sto parlando di Istanbul.
Nei quartieri della città di Istanbul ci sono delle vere e proprie colonie di felini. È possibile incontrarli ovunque: per le strade, nei caffè, tra i tavoli dei ristoranti, nei negozi, nelle moschee, nei mercati. Non è neanche strano, passeggiando per le vie della città, vedere delle ciotole con cibo e acqua per i gatti. Gli abitanti di Istanbul preferiscono prendersi cura dei felini per strada piuttosto che tenerli in casa. E nonostante siano gatti randagi, è come se in realtà non lo fossero, perché sono molto affettuosi e si lasciano coccolare e accarezzare.
Gli abitanti di Istanbul sono proprio innamorati di questi animali, tanto che esiste un detto che dice: “se hai ucciso un gatto devi costruire una moschea per essere perdonato da Dio”. Questo amore nasce da una leggenda secondo la quale fu un gatto a salvare il profeta Maometto dal morso di un serpente. Camminando per le strade della città è possibile vedere una statua che raffigura una gatta: si tratta della gatta Tombili divenuta famosa per una foto che la ritraeva in una posizione particolare. Dopo la sua morte gli abitanti della città hanno voluto renderle omaggio con una statua che la ritrae proprio in quella posizione.
Un’altra gatta famosa è la gatta Gli. Una gatta tigrata e dagli occhi leggermente strabici famosa per essere stata la custode della Chiesa bizantina di Santa Sofia dove ha vissuto per ben sedici anni. Qui cercava le coccole e le carezze dei turisti e dei visitatori; inoltre amava mettersi in posa per farsi fotografare e per questo è diventata una star di Instagram.
La regista turca Ceyda Torun ha girato un documentario che mostra il legame tra gli abitanti di Istanbul e i gatti, che si intitola: Kedi, la città dei gatti. In questo documentario si segue la storia di sette gatti: Sari (la vagabonda), Gamsiz (il giocatore), Duman (il gentiluomo), Deniz (l’amicone), Aslan (il cacciatore), Bengu (l’amante), Pasikopat (la matta). Sono sette gatti con sette personalità diverse, proprio come diverse sono le personalità di Istanbul, città dove si incontrano Oriente e Occidente.
Erika Corso