Luigi 5,5: diciamocelo, sulla carta era l’avversario peggiore da affrontare. Nel primo tempo ha sofferto un assedio territoriale che nemmeno in Chelsea-Juventus di martedì. Si fa trovare sorpreso in più di qualche occasione ed è timido nelle uscite. Le minacce del mister e dell’ex capitan Lorenzo celano in realtà consigli preziosi per un secondo tempo da protagonista assoluto: impeccabile in un paio di situazioni scomode. Occhio ai tiri sul primo palo, molto meglio però con le uscite, proprio come le squadre di Conte dalle coppe europee. TIPO TIMIDO.
Simone 6: nel pre-partita è focalizzato sul risultato della propria squadra del cuore su un campo difficile nella competizione europea di serie B, poi indossa la fascia e scende in campo con tanta voglia di fare. Sbatte sul muro avversario e cerca di difendere con i denti l’assedio avversario. A fine partita trova le parole giuste per caricare i ragazzi per la prossima partita anche con qualche sfumatura di politicamente scorretto che non fa mai male. MENTAL COACH.
Alessandro 7: dimostra una straripante versatilità tipo uno specialista di triathlon ed è brillante sia in difesa sia in attacco. Porta palla, la tiene, corre, tira e segna anche in un paio di occasioni. Si prende i falli come… no, tralasciamo, ma in sostanza è l’uomo più pericoloso e frizzante in entrambe le frazioni di gioco. ECLETTICO.
Davide 6,5: la sua partita è un crescendo come il dolce della nonna nel forno degli anni ’60. Soffre maledettamente le iniziative avversarie sulle fasce ed è impreciso nei passaggi. Poi arriva il picco del suo climax ascendente ed entra nel tabellino dei marcatori nella seconda frazione riscattandosi dopo il legno della scorsa partita. LIEVITO MADRE.
Emilio 6+: prima frazione di puro sacrificio in attacco. Spalle alla porta cerca di tenere il pallone e di girarsi come il Mandzukic dei tempi d’oro. Insultato inizialmente dalla panchina avversaria, decide di non cadere nelle provocazioni, ma poi un insulto in romanesco indirizzato ad un avversario gli conferisce la stima di tutti. Cresce esponenzialmente nella seconda frazione da esterno: solido e duro come il buon Giorgio Chiellini. Tira molto di più rispetto ai propri compagni ma non riesce a trovare l’appuntamento con il gol, per ora. MARIO BREDA.
Andrea 6: Entro, spacco, esco, ciao. Non viene espulso, sia chiaro, ma è l’uomo in più di questa partita. Entra in un paio di occasioni per far rifiatare il capitano e nel momento del bisogno si fa sentire con le parole e con i fatti. Soffre il pressing avversario, come di fatto tutta la squadra, ma non molla. MARIO DE LILLO.
Gerardo 10: aspetta il suo momento e sostiene con la sua pacatezza i compagni nei momenti più bui della partita. Il mister ancora non lo conosce calcisticamente (cit.), ma si farà presto notare e metterà minuti nelle gambe importanti per le prossime uscite stagionali. AARON RAMSEY.
Daniel 10: zero minuti per lui ma non per questo decide di coprirsi in una giornata fredda e piovosa. Resta lì, in piedi vicino alla panchina con la maglia da gioco pronto a superare ogni tipo di avversità, compreso il clima gelido delle grandi notti europee invernali. BEAR GRYLLS.
Vanni 6,5: prima riflessivo, poi contrariato dalla prestazione dei suoi durante il primo tempo, poi furioso per un fallo a favore non fischiato. Un mix di personalità che non si scompone nemmeno dopo una frazione poco felice e apre al dialogo con i suoi. Un dialogo che sortisce effetti positivi per la seconda frazione, complice anche la crescita fisiologica della compagine. Studia le mosse avversarie anche senza l’aiuto di 700 video e non sveglia i propri familiari nel cuore della notte per provare nuove tattiche, ma l’impronta “bielsiana” si nota eccome. EL LOCO.
Lorenzo 6: Si prende la sufficienza, stavolta. Arriva tardi al campo ma si fa perdonare l’assenza ingiustificata dando consigli preziosi in particolare al buon Luigi. Ricorda in fasti del passato quando era lui il capitano della squadra nelle stagioni passate, ma ogni riferimento non è puramente casuale, bensì costruttivo, anche se talvolta un po’ troppo autocelebrativo. NOSTALGIA CANAGLIA.
Nicolò 10,0: Reduce da un piccolo infortunio, si presenta alla partita contribuendo soprattutto sulle fasce… per spazzare via l’acqua di troppo ai bordi del campo! Tiene impeccabilmente il tempo di gioco sul proprio cellulare. OROLOGIO SVIZZERO.
Tommaso 9: Molto vicino alla perfezione. Stoico e pragmatico nel buttare via l’acqua dal campo, salva il rinvio di una partita o comunque numerosi potenziali infortuni in un campo al limite della praticabilità in stile Perugia-Juventus del 2000. Soffre in panchina e festeggia anche esageratamente, per questo viene deriso dal pubblico avversario appostatosi dietro di lui. PASSIONALE.
Tommaso Paolocci