Che sport e politica siano due mondi paralleli, separati e senza intrecci è tutto da vedere. Nelle ultime settimane sono diversi i casi in cui le dinamiche politiche e sociali hanno avuto ed hanno forti ripercussioni sul mondo sportivo.

Sono cronaca di questi giorni i fatti riguardanti l’area del nord-est della Siria, teatro degli attacchi militari della Turchia di Erdogan nei confronti della popolazione curda. Sebbene l’offensiva turca stia generando sdegno nella comunità internazionale e nell’opinione pubblica, buona parte del popolo turco si è schierato a favore dell’azione del suo Presidente. Hanno fatto scalpore le foto di alcuni giocatori della nazionale di calcio turca che, in occasione delle partite di qualificazione per gli europei 2020 contro Albania e Francia, hanno fatto il saluto militare dimostrando il loro sostegno nei confronti dell’esercito turco. Altre manifestazioni di appoggio sono arrivate tramite tweet e post su Instagram, come nei casi del romanista Under e del giocatore della Juventus Demiral. Mentre Roma e Juventus hanno deciso di non prendere alcun provvedimento nei confronti dei loro tesserati, ben più severa è stata la decisione presa dal club tedesco del St. Pauli nei confronti del calciatore turco Cenk Sahin, che aveva pubblicato un post pro-operazione militare. Come si legge in un comunicato ufficiale del club, infatti, “proprietà, dirigenza e allenatore hanno deciso di esentare Cenk Sahin dall’allenamento e da ogni altro obbligo nei confronti del club con effetto immediato”. A motivare la scelta è stato il disprezzo verso i valori alla base della nostra società, tra tutti il rifiuto di qualsiasi tipo di guerra. Il contratto esistente rimarrà al momento valido, ma per la protezione di tutte le parti coinvolte, il St. Pauli ha concesso a “Cenk Sahin il permesso di allenarsi e giocare partite per altre squadre”. 

Abbandonando il mondo del calcio e spostandoci nel continente americano, il cestista turco dei Boston Celtics, Enes Kanter, che da anni dimostra il suo dissenso nei confronti delle politiche avanzate dal Presidente Erdogan, ha dichiarato di essere impossibilitato a vedere e sentire la sua famiglia da 5 anni, di non poter rientrare nel suo Paese dopo il ritiro del suo passaporto e di aver ricevuto minacce di morte. Un dissenso che costa caro, ma al quale Kanter non è disposto a rinunciare, vista la sua recente dichiarazione “la libertà non è gratuita”.

Alla luce di questi episodi, non resta che augurarsi che lo sport possa veicolare esclusivamente messaggi politici positivi (quali la lotta ad ogni forma di discriminazione, la solidarietà e il rispetto), senza divenire lo strumento di propagazione di qualsiasi forma di violenza.

#UNINTSPORT

Lunedì 21 ottobre una rappresentanza della squadra di calcio a 5 ha partecipato alla cerimonia ufficiale di presentazione del torneo delle università di Roma presso il Salone d’Onore del Coni (nel caso non aveste visto le foto dei nostri 5 bellissimi ragazzi andate sulla pagina Instagram del progetto Unintsport).

Dopo i classici riti di benvenuto è stata presentata la formula del torneo a cui parteciperà la nostra squadra di calcio a 5 maschile, con una piacevole interruzione da parte del presidente del Coni Giovanni Malagò, che ha preso parola per dare il benvenuto nella “Casa dello Sport” ai presenti e augurare il meglio alle squadre partecipanti al torneo, ricordando i valori di solidarietà e fair-play nello sport. A tal proposito, due ragazzi e due ragazze, hanno letto il giuramento impegnandosi a rispettare i sopracitati valori. La cerimonia si è conclusa con la consegna delle divise che i giocatori indosseranno nel corso del torneo

Valentin D’Amico/ Valerio Manzo