La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

In Inghilterra e nel Galles il sistema giudiziario è colpito da forti ritardi nei processi, pregiudicando casi di stupro e violenza domestica. In Germania, la CDU del ministro presidente Haseloff ha vinto le elezioni regionali il 6 giugno in Sassonia-Anhalt. In Cina il Presidente Xi Jinping chiede un impegno ulteriore per rafforzare la governance mondiale dell’ambiente. Nello Yemen la guerra civile non si ferma causando morti e feriti. In Venezuela arriva una delegazione norvegese per favorire il dialogo tra il Presidente Maduro e l’opposizione. In Nuova Zelanda, uno studio condotto da un team di ricercatori ha notato un calo del 50% nei livelli di sperma tra gli uomini nei paesi occidentali. Dall’Africa occidentale arriva la denunciaverso le grandi imprese europee che saccheggiano le acque locali per il proprio tornaconto personale.InKenya, Angela Wachuka e Wanjiru Koinange, hanno ridato vita a quelle che erano le fatiscenti biblioteche pubbliche. In Russia si è svolto il XXIV Forum economico Internazionale per affrontare i temi del settore degli investimenti, della finanza, della politica e dell’energia.

EUROPA

In Inghilterra e Galles gli effetti dell’attuale arretratezza del sistema giudiziario rischiano di ripercuotersi sui casi di stupro e violenza domestica, colpiti soprattutto dai forti ritardi nei processi. Quest’appello proviene dal nuovo commissario per la criminalità Simon Foster. Egli ha dichiarato, infatti, che sono stati il sottofinanziamento e la “cattiva gestione e l’incuria sconsiderata” del sistema giudiziario a lasciare quest’ultimo in un punto di crisi. Ha aggiunto inoltre che “sono in particolare gli abusi domestici, la violenza contro le donne e i casi di stupro che saranno a serio rischio… a causa di questa arretratezza”, riflettendo poi sul fatto che è difficile sostenere lunghi ritardi nei processi quando sono coinvolte persone vulnerabili. Nel periodo pre-Covid, molti casi di stupro impiegavano più di due anni per arrivare al processo e ad oggi, per via della pandemia, questi tempi rischiano seriamente di allungarsi aventi come risultato un impatto significativo sulle donne e sulle ragazze che rimarranno coinvolte nel sistema. Per di più, i ripetuti rinvii dei processi aumentano il trauma vissuto dalle vittime incidendo negativamente sulla loro capacità di fornire prove, o addirittura di partecipare al processo. Come afferma il theguardian.com, la questione ha anche un effetto sulla volontà delle vittime le quali hanno la possibilità di accedere al supporto terapeutico durante l’attesa, a causa delle preoccupazioni che quelle note di consulenza potrebbero essere utilizzate in tribunale. Appare dunque evidente che la situazione necessiti di un pronto intervento, come sostiene il commissario Foster, che promette di investire di più nella polizia di comunità e si impegna ad affrontare la violenza contro le donne.

V.G.

In Germania, la CDU del ministro presidente Haseloff è la grande vincitrice delle elezioni regionali del 6 giugno in Sassonia-Anhalt, con un importante distacco dal partito di estrema destra AfD. Secondo le proiezioni pubblicate il 7 giugno da dlf, la CDU (Unione Cristiano-Democratica) vince con il 37,1%, l’AfD (Alternativa per la Germania) arriva al 20,8%, la Linke (Sinistra) all’11%, l’SPD (Partito Socialdemocratico) all’8.4%, mentre l’FDP (Partito Liberale Democratico) al 6,4% e i Verdi al 5,9%. Le elezioni nel Land centro-orientale sono viste come l’ultimo grande test per l’opinione pubblica (1,8 milioni di elettori sono stati chiamati alle urne) prima delle elezioni del Bundestag (parlamento federale) del 26 settembre, sostiene tagesschau. Haseloff è di gran lunga uno dei politici più noti nel Land centro-orientale, che governa dal 2011, mentre dal 2016 collabora insieme alla SPD e ai Verdi nella cosiddetta coalizione Kenya come “baluardo contro la destra” per tenere l’AfD fuori dal potere. Tuttavia, non tutti sono così ostili all’estrema destra dell’AfD, che resta la seconda forza politica nel Land. Anche l’FDP può considerarsi come uno dei vincitori delle elezioni, perché dopo dieci anni di opposizione extraparlamentare, il partito è tornato nel parlamento del Land. Haseloff si aspetta ora una difficile formazione del governo. “Parleremo con tutti i partiti democratici”, ha detto il politico. Ci sarebbero diverse opzioni di coalizione. Si potrebbe continuare a governare con SPD e Verdi, creare un’alleanza con SPD e FDP (coalizione Germania), oppure con Verdi e FDP (Giamaica). La CDU ha, invece, escluso coalizioni con l’AfD e la Sinistra. Tuttavia, il candidato dell’AfD alle elezioni federali, Tino Chrupalla, ha detto a Berlino di essere orgoglioso del risultato e che gli elettori desidererebbero un governo di CDU e AfD. Tra i motivi di successo della CDU, oltre alla popolarità di Haseloff, secondo Spiegel, ci sarebbero le condizioni instabili nell’area orientale dello stato e il timore dell’estrema destra al primo posto. Sarebbe stata una svolta storica in Germania – e un segnale fatale per la CDU/CSU al governo. Già alle elezioni statali in Brandeburgo, Sassonia e Turingia, i premier hanno beneficiato di questa minaccia, come ora Haseloff. Molte persone che normalmente non votavano per la CDU hanno, infatti, optato per i democristiani questa volta, perché ritengono che l’AfD sia diventata più radicale negli ultimi anni. Dlf ritiene che questo sia stato anche un successo per la CDU federale e che il risultato stabilizzerà la CDU/CSU e il suo leader e candidato cancelliere, Armin Laschet. Si tratta della prima elezione statale dopo la nomina di Armin Laschet come candidato cancelliere. Haseloff aveva fatto campagna solo poche settimane prima per il leader della CSU Markus Söder. Durante la campagna elettorale, tuttavia, Armin Laschet sostenne Haseloff e dimostrò che la CDU poteva vincere le elezioni anche con lui come candidato. I partiti più piccoli non hanno prospettive di prendere il comando e stanno vivendo un momento difficile in queste elezioni, in cui l’attenzione si è spostata interamente su CDU e AfD. Per i Verdi e la SPD e per i loro candidati alla cancelleria, Annalena Baerbock e Olaf Scholz, questo significa che nessuno dei due può essere sicuro di poter continuare a governare a Magdeburgo.

O.P.

Portogallo. Dall’inizio della pandemia ad oggi, il numero di giovani internati nei centri educativi ha subito un notevole calo. Secondo i dati raccolti dal quotidiano portoghese Público, nel febbraio 2020 il numero dei giovani ricoverati nei centri educativi era pari a 147, mentre ad aprile di quest’anno se ne sono registrati solo 90, subendo un calo del 38,8%. Inoltre, tra il 2010 e il 2020 si è registrata una diminuzione del 60,2%, passando da 226 a 90. Secondo alcuni esperti, la pandemia di Covid-19 ha accelerato questa tendenza dell’ultimo decennio. Diverse potrebbero essere le ragioni che hanno favorito questo fenomeno. Tra le ragioni più significative, João d’Oliveira Cóias, direttore dei Servizi di giustizia minorile, ricorda la revisione della Legge sulla Tutela Educativa nel 2015. La revisione di questa legge introduceva la possibilità di eseguire un provvedimento all’interno di una comunità e non per forza optare subito per un ricovero. A sostegno di questa scelta, Vera Duarte, ricercatrice del Centro Interdisciplinare di Scienze Sociali presso l’Università del Minho e docente presso l’Istituto Universitário da Maia, ha affermato che “i tassi di recidiva sono più alti nelle misure ospedaliere rispetto alle misure comunitarie, quindi quest’ultime saranno più interessanti per rieducare i giovani”. Un altro fattore che ha contribuito a questo calo è stata sicuramente la pandemia. La didattica a distanza, infatti ha impossibilitato il verificarsi di atti di delinquenza all’interno del contesto scolastico, quali atti di bullismo, furto o traffico di droghe a piccole dosi. Il verificarsi di questi eventi, infatti, è calato del 33% dallo scorso anno. Come sostiene anche Maria João Leote Carvalho, ricercatrice presso il Centro interdisciplinare di scienze sociali dell’Università di Lisbona, “non esiste una risposta univoca o lineare che possa spiegare questa tendenza”.

S.F.

AMERICA

Inizio del mese di giugno poco tranquillo in Venezuela, come apprendiamo da cnnespañol. Dopo aver rifiutato a fine maggio le dichiarazioni di Juan González (membro del Consiglio di Sicurezza della Casa Bianca), il contestato presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha annunciato l’arrivo nel Paese di una delegazione norvegese al fine di facilitare il dialogo con il settore dell’opposizione che non lo riconosce. Secondo quanto ha affermato Maduro, González è arrivato in Venezuela solo per minacciare il Paese. Maduro ha consigliato a González di non intromettersi negli affari, piuttosto di occuparsi dei gravi disordini che continuano a verificarsi in Colombia.
Così Juan Guaidó, leader dell’opposizione, ha proposto al presidente venezuelano l’aiuto di forze europee tra cui la potenza norvegese che in passato aveva già svolto un ruolo di questo tipo.
Con l’arrivo della delegazione norvegese, al contrario di quanto accaduto con gli statunitensi, Maduro sembra disponibile al dialogo con l’opposizione tanto da proporre che le riunioni siano pubbliche e che vengano trasmesse alla televisione in modo tale che tutti i cittadini possano conoscere i dettagli degli accordi.
Secondo il presidente Maduro, i punti più importanti da trattare sono: l’aumento delle sanzioni che gravano sul governo, il riconoscimento dei poteri pubblici ed il controllo delle risorse venezuelano bloccate all’estero.
La CNN ha tentato di parlare con l’ufficio stampa dell’oppositore Juan Guaidó per capire il suo punto di vista in seguito alle prime dichiarazioni di Maduro, ma non è trapelata alcuna notizia. Lo stesso silenzio è stato messo in atto dalla Cancelleria Consolare norvegese, che ha sede a Caracas: nessuna notizia sulla visita della delegazione in Venezuela.

Y.C.

CINA

In occasione della giornata mondiale dell’ambiente tenutasi lo scorso sabato, il Presidente cinese Xi Jinping ha richiesto sforzi senza precedenti per migliorare la governance mondiale ambientale. Xi ha ribadito che la comunità internazionale deve collaborare per imbattersi in un sistema di governance ambientale ragionevole, equo e corretto. La comunità dovrebbe, inoltre, promuovere lo sviluppo sostenibile dell’umanità. Il presidente ha anche sottolineato che la Terra è una casa condivisa dall’umanità, un ecosistema solido ed essenziale per le civiltà e che la razza umana dovrebbe rispettare la natura, seguire le sue regole e proteggerla. Secondo global.chinadaily.com, Xi ha affermato che la perdita della biodiversità, gli eventi metereologici frequenti ed estremi connessi ai cambiamenti climatici hanno posto ardue sfide alla sopravvivenza umana nonché allo sviluppo, sostenendo che il mondo è una comunità con un futuro condiviso in cui tutti noi ci troviamo nella stessa barca. In vista della prossima Conferenza delle parti alla Convenzione sulla Diversità biologica che si terrà il prossimo ottobre, Xi ha dichiarato che la Cina è pronta ad affrontare un dibattito in merito alla conservazione ecologica per costruire un mondo bello, pulito e condiviso. Sempre lo scorso sabato, in Cina, a Xining, si è tenuto l’evento nazionale per la giornate mondiale dell’ambiente nella capitale della provincia di Qinghai, dove è stato affrontato il tema del vivere in armonia con la natura in cui il Ministro dell’Ecologia e dell’Ambiente ha giurato di incentivare la green transition per tracciare i problemi che gravano sulla natura e gli umani. Sebbene la Cina abbia fatto notevoli progressi, questi sembrano non essere abbastanza per soddisfare le aspettative pubbliche, ha dichiarato Xi. Il Ministero sta lavorando alla stesura di una bozza di un piano d’azione che comprenda misure obbligatorie intensificate. La Cina mira a raggiungere il picco delle emissioni di anidride carbonica entro il 2030 per diventare a impatto zero entro il 2060. In aggiunta all’energia idroelettrica, solare ed eolica, la provincia di Qinghai intensificherà il suo potenziale nello sviluppo di risorse geotermiche, ha affermato il Presidente Xi in global.chinadaily.com.

C.C.

MEDIO ORIENTE

In Yemen la guerra civile non si ferma e domenica 6 giugno i ribelli Houthi hanno lanciato un missile balistico contro la città yemenita di Marib. L’attacco ha colpito una stazione di servizio nel mercato di Shabwani, causando lo scoppio di un incendio e coinvolgendo vittime civili. Le persone uccise sono 17, tra le quali una bambina di 5 anni, cui si aggiungono 5 feriti. L’attacco è stato definito dal ministro dell’Informazione yemenita, Mouammar al-Eryani, come un “crimine terroristico efferato che equivale a un crimine di guerra”. I ribelli, di tutta risposta, affermano di aver semplicemente preso di mira un campo militare. L’agenzia di stampa SABA riporta anche il successivo lancio di un drone carico di esplosivo che ha distrutto due ambulanze giunte sul luogo in soccorso dei feriti. I due attacchi si inseriscono all’interno della lunga e sanguinosa guerra civile che imperversa in Yemen dal 2014. La guerra prende avvio quando gli Houthi invadono il nord e conquistano la capitale Sanaa con lo scopo di combattere contro un sistema corrotto e un’aggressione straniera. Il governo, che godeva del riconoscimento della comunità internazionale, è così costretto all’esilio e la nazione viene spinta sull’orlo della carestia. Nell’anno successivo, la coalizione guidata dai sauditi scende in campo a sostegno del governo yemenita e si schiera contro le forze Houthi, allineate all’Iran. Il conflitto è la causa di centinaia di migliaia di morti e di una delle più gravi crisi umanitarie degli ultimi anni. Da febbraio, i ribelli stanno tentando di prendere la regione di Marib, ultima roccaforte del governo, con l’obiettivo di ultimare il controllo della parte settentrionale dello Yemen. Il recente attacco è avvenuto dopo che sabato una delegazione dell’Oman ha raggiunto Sanaa per aprire un dialogo con i leader Houthi. Il fine della missione diplomatica omanita era quello di giungere ad un cessate il fuoco e di ottenere la collaborazione dei ribelli negli sforzi di pace. Lo stesso ambasciatore britannico in Yemen, Michael Aron, sottolinea l’importanza di avviare un impegno congiunto da parte di Houthi e Nazioni Unite al fine di garantire un cessate il fuoco a livello nazionale e porre fine alle violenze. Gli attacchi di missili e droni stanno minacciando i civili e, in particolare, le migliaia di sfollati interni concentrati nella città di Marib. La risposta della comunità internazionale è l’indignazione e la condanna dei brutali attacchi a scapito della popolazione civile. Tra l’altro, come afferma il deputato yemenita Ali al-Lahabi, simili attacchi violano le norme tribali dello Yemen e le norme umanitarie arabe e internazionali che vietano di prendere di mira i civili.

L.L.

OCEANIA

Un articolo di Nzherald.co.nz riporta i risultati di uno studio scientifico condotto in Nuova Zelanda dalla professoressa Shanna Swan e il suo team di ricercatori per cui, negli ultimi quattro decenni, i livelli di sperma tra gli uomini nei paesi occidentali sono diminuiti del 50% e sono stati coinvolti per la ricerca 45.000 uomini sani. Come afferma la professoressa, questi dati sono allarmanti e potrebbero compromettere la fertilità portando molte coppie alla riproduzione assistita, infatti la concentrazione di spermatozoi è scesa da 100 a 47 milioni per mililitro che è considerata quasi gamma di sub-fertilità. Il fumo, l’alcol, la mancanza di esercizio fisico, lo stress, la cattiva alimentazione e le varie sostanze chimiche presenti nell’ambiente stanno avendo un impatto negativo sulla salute dello sperma. Il team ha studiato in particolare gli ftalati che rendono la plastica morbida e si trovano negli alimenti. Essi abbassano il testosterone il quale è responsabile della riproduzione assieme ad altri ormoni. Da questa ricerca è emerso anche un altro particolare: il numero crescente di persone transgender potrebbe essere collegato a queste sostanze chimiche con cui veniamo a contatto ogni giorno. Stando a quanto detto dalla professoressa Swan, quando un animale riproduttore viene esposto agli ftalati, i loro figli nascono con i ‘genitali incompleti’, lo stesso potrebbe accadere anche con gli umani. Noi tutti potremmo diminuire la quantità di questi prodotti dannosi limitando, ad esempio, l’uso di cibi avvolti nella plastica o profumatori per auto, acquistando prodotti neutri senza fragranze. Per concludere, la professoressa afferma che è immorale la compromissione della propria fertilità a causa delle sostanze chimiche in quanto tutte le coppie hanno il diritto di riprodursi.

 A.D.S.

AFRICA

Negli ultimi giorni dall’Africa occidentale proviene la denuncia del Greenpeace Africa verso le grandi imprese europee che saccheggiano le acque locali per il proprio tornaconto personale. Stando a quanto riferito da JeuneAfrique, i consumatori europei così attenti allo sviluppo sostenibile, in realtà non sarebbero al corrente di ciò che si nasconde dietro i loro acquisti giornalieri e che, a loro malgrado, contribuiscono all’insicurezza alimentare della popolazione africana, privandola di una delle risorse di sostentamento maggiori, ovvero il pesce. Quest’ultimo viene trasformato dagli stabilimenti per farne un prodotto destinato ai pesci allevati in acquacoltura in Europa o in Asia, ma anche al bestiame, al pollame, agli animali da compagnia e più marginalmente, all’industria farmaceutica. Questa presa di posizione si iscrive nell’ambito di una campagna di difesa da parte del Greenpeace, il quale da un po’ di tempo si è dimostrato preoccupato per le carenze riscontrate nel settore della pesca. L’eccessivo sfruttamento delle risorse alieutiche, insieme al conseguente abuso della farina e dell’olio di pesce, rappresenta la goccia che fa traboccare il vaso. Si tratta di ingredienti nutrienti molto ricchi, i quali precedentemente, venivano estratti dagli scarti della lavorazione del pesce mentre ora, si ottengono direttamente dal pesce fresco. La situazione si sta rivelando abbastanza critica per le popolazioni autoctone, in quanto il pesce a cui le aziende fanno ricorso è quello più accessibile dalla popolazione e che le permetterebbe di cibarsi. Questo perché il tipo di pescato in questione è di facile riproduzione, non si allontana molto dalla costa ed è poco costoso. Ad aggravare il quadro complessivo c’è anche il problema dell’occupazione, molte donne che trasformavano il pesce in salamoia per poi ricavarne dell’altro affumicato, si ritrovano senza lavoro perché non possono competere con le fabbriche. Tra i maggiori importatori troviamo la Cina per la farina, mentre i paesi dell’Unione Europea per l’olio. La situazione colpisce tutta la costa dell’Africa occidentale, dalla Mauritania al Senegal, passando per la Gambia, ma si pensa che il fenomeno continui fino in Nigeria. In tutto ciò esistono degli accordi tra questi Paesi e gli importatori, ma talvolta questi vengono meno a causa di scappatoie da parte dei più furbi che si insediano sul posto e praticano la trasformazione prima di esportare il prodotto finito. Il processo per risalire a questa catena è tanto complicato quanto opaco. I Paesi autoctoni di fronte a tale situazione non rimangono inermi, hanno dato vita a delle proteste ma c’è bisogno di coesione per smuovere le cose. La reazione delle autorità si è rivelata troppo mite, laddove invece sarebbero state necessarie misure drastiche. L’augurio è che dopo aver citato le imprese interessate, queste desistano da tale commercio e che l’Unione europea prenda delle misure adeguate a risolvere il problema.

M.P.

Kenya, Angela Wachuka e Wanjiru Koinange, due restauratrici amanti dei libri, hanno ridato vita a quelle che erano le fatiscenti biblioteche pubbliche, racconta la BBC nella sua sezione “Mondo – Africa”. Le biblioteche pubbliche in Kenya, create dai colonizzatori britannici, non sempre hanno rappresentato una priorità per il Paese. Tra le strutture alle quali le donne hanno lavorato, spicca la MacMillan Memorial Library, biblioteca situata nella capitale, a Nairobi. L’edificio venne costruito nel 1931, su commissione dalla vedova di William Northrup McMillan, filantropo americano naturalizzato kenyano. L’obiettivo delle due restauratrici è stato quello di ridare gloria a questi edifici pieni di cultura, storia e bellezza, come si può vedere guardando la McMillan, un palazzo costruito in stile classico. La BBC riporta le parole di Wanjiru Koinange durante l’intervista, nella quale racconta l’amarezza che si poteva provare nel vedere le condizioni della McMillan: “Era decadente, vi erano perdite d’acqua. […] Sembrava di camminare in un vecchio sotterraneo dove nessuno aveva messo piedi per 90 anni”. Angela Wachuka, invece, sottolinea l’idea che sta alla base di questo progetto: cambiare la percezione della lettura nel Paese ed essere d’ispirazione per le generazioni future.

M.P.

RUSSIA

Dal 2 al 5 giugno si è tenuto in Russia il XXIV Forum economico internazionale di San Pietroburgo (SPIEF), evento nato per affrontare i temi nel settore degli investimenti, della finanza, della politica, dell’energia e anche dello sviluppo tecnologico.
Lo SPIEF si ripete ogni anno a partire dal 1997 e dal 2006 si svolge sotto il patronato e con la partecipazione del Presidente della Federazione Russa. Negli ultimi anni il Forum è diventato un evento leader a livello globale per il dialogo tra i rappresentanti del settore del business e per discutere delle principali questioni economiche che la Russia, i mercati emergenti e il mondo in generale si trovano ad affrontare. Lo SPIEF 2021 è stato ovviamente organizzato in conformità con tutte le misure di sicurezza e di prevenzione della diffusione del Covid-19, come è stato comunicato sul sito ufficiale dello SPIEF Forumspb.com.
Durante queste giornate, presso lo stand di Gazprombank sono stati presentati dei progetti per l’impiego di sensori quantistici in medicina. “Vediamo un enorme potenziale commerciale per queste tecnologie”, ha dichiarato Dmitry Sauers, il presidente del consiglio di amministrazione della banca. Dal 2014 Gazprombank finanzia i progetti del Russian Quantum Center (RQC) e da allora il volume totale degli investimenti ha superato i 2 miliardi di rubli. Uno di questi progetti prevede l’uso di dispositivi a sensori quantistici per diagnosticare malattie nella loro fase iniziale e tali dispositivi funzionerebbero in modo molto più efficace rispetto agli strumenti diagnostici tradizionali, il che consentirebbe di ampliare significativamente l’ambito della ricerca nel campo della medicina, secondo quanto riportato da Russian.rt.
Come ha sottolineato il presidente Putin durante la sessione plenaria, lo SPIEF 2021 è stato il primo grande evento internazionale che si è potuto svolgere in presenza dall’inizio della pandemia.
Nel corso del Forum si è parlato anche della ripresa economica dopo il Covid-19. Sempre Vladimir Putin ha dichiarato che si osservano tendenze positive nell’economia mondiale: “Nonostante la profonda recessione dell’anno scorso, la più pesante dai tempi della Seconda guerra mondiale, gli esperti affermano che l’economia globale sta tornando alla normalità. Ci aspettiamo che quest’anno il PIL mondiale registrerà un insolito aumento, il massimo dagli anni Settanta. Gli esperti parlano di una crescita del 6%”, riferisce Russian.rt.

E.R.

Rassegna stampa a cura di:

Valentina Guerra (lingua inglese)
Ylenia Cossu (lingua spagnola)
Mariella Perrone (lingua francese)
Antonella De Stasio (lingua inglese)
Marika Provenzano (lingua inglese)
Elena Romani (lingua russa)
Oxana Parshina (lingua tedesca)
Simona Ferri (lingua portoghese)
Ludovica Lara (lingua araba)
Chiara Cavallini (lingua cinese)