Marracash
Nello scorso appuntamento abbiamo preso per mano i nostri lettori e li abbiamo introdotti al livello del mainstream del rap italiano, la quale generazione ricordiamo essere nata a cavallo tra gli anni Zero del 2000 e gli anni Dieci. Proseguendo la rubrica #urbantalks su questo filone, dunque, arriviamo al disco che per la maggior parte della critica e del pubblico ha rappresentato il miglior album del 2019: Persona di Marracash.
Marracash torna dopo una pausa di 3 anni dal suo ultimo lavoro corale, Santeria con Guè Pequeno, e da addirittura 4 dal suo ultimo album solista, Vendetta (2015).
Il re della Barona, però, non ritorna come chiunque si aspetterebbe, con dei singoli ad anticipare il disco, bensì con un post Instagram pubblicato a giugno 2019 in cui annuncia che sarebbe tornato dopo l’estate con un album incentrato sul corpo umano, tant’è che ogni traccia è associata a una parte del nostro organismo.
Passo dopo passo, poi, annuncia i suoi featuring descrivendo, sempre mediante Instagram, la persona che si cela dietro gli artisti: gli ospiti sono dunque Massimo Pericolo, Guè Pequeno, Coez, Mahmood, Luchè, Madame, Sfera Ebbasta, Tha Supreme e Cosmo.
Nel 2020, inoltre, allarga il lavoro con due tracce inedite, Neon-Le ali con Elisa e Sport + muscoli (RMX) con Luchè, Paky, Lazza e Taxi B.
La copertina dell’album è il riassunto concettuale dell’intero disco: ispirato dalla locandina del film Persona di Ingmar Bergman, nonché dalla trama del film stesso, il rapper vuole sottolineare il rapporto tra la persona (Marracash) e la sua anima (Fabio) così come nella pellicola si vuole sottolineare il rapporto tra la persona esterna, una maschera teatrale, e l’anima nascosta nelle sue profondità.
Continuare a parlare in generale del concetto di Persona non renderebbe perfettamente l’idea così come quando ci addentriamo nei testi. Quindi, iniziamo il nostro viaggio nelle parole.
La prima analisi di oggi riguarda Quelli che non pensano-Il cervello con Coez. Il brano, che è una rivisitazione di Quelli che benpensano di Frankie HI-NRG con un beat leggermente rinnovato rispetto alla hit degli anni ’90, è un attacco agli arrampicatori sociali, agli ostentatori e agli ipocriti che infestano la nostra società.
Così come Frankie nel brano originale, Marra attacca i benpensanti, che oggi si muovono sui social e credono in complotti e altre fandonie: “Non sei informato se non ti leggi il giornale/E se lo leggi, sei informato male […] Estate ad Ibiza o in posti in cui vengono bene le foto/Vogliamo la pizza o Cannavacciuolo, che vengano bene le foto” e rincara la dose criticando direttamente la società mediale e la politica contemporanea: “O algoritmo che sei nei server/Manda il mio pezzo nella Top 10 e il mio video nelle tendenze/Mandami uno spot ad hoc, non so cosa comprare/Tocca i miei dati sensibili per guidarmi a votare […] Il sonno della ragione vota Lega”. Ad incoronare il concetto c’è Coez, che nel ritornello canta: “Noi siamo quelli che sperano e sbagliano/Quelli che non pensano”.
Il secondo brano di oggi è, invece, Crudelia – I nervi, un pezzo che superficialmente potrebbe sembrare una canzone riguardo una relazione conclusa, ma che più in profondità narra di una patologia che lo stesso artista definisce una “piaga contemporanea”, ovvero il narcisismo maligno (un argomento fondamentale di cui consiglio a tutti l’approfondimento:https://tinyurl.com/4cmp2ax7). La traccia, secondo l’artista, è stata la più difficile da scrivere ma è stata la valvola di sfogo definitiva che ha dato modo di liberarsi di un peso immenso e di iniziare dunque a scrivere le restanti canzoni.
Il concetto del narcisismo maligno è riassunto bene nella conclusione dei due ritornelli, la prima: “ti giuro che è l’ultima volta’/Sensi di colpa, se ti voltavo le spalle, mi gridavi: ‘Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo/E non ho ancora finito con te’” e la seconda: “Ti giuro che è l’ultima volta, sensi di colpa/Mi pugnalavi alle spalle, mi gridavi: ‘Ti odio, ti odio, ti odio/Non mi è importato mai niente di te’ “.
L’idea del narcisismo maligno viene esplicitato ancora di più nel resto della canzone: “È un’arpia, strategia: diventare quello che lui vuole […] Dice, dice, ma è una predatrice, prima stordisce la preda/Lui reagisce, però non capisce che lentamente si è presa tutto […] Che poi non so perdonare me/Perché ero un complice in fondo”.
L’ultima traccia che vogliamo portare all’attenzione dei nostri lettori è Madame – L’anima con Madame come ospite. In questo brano Marra ha un dialogo immaginario con la propria anima, interpretata dalla giovane cantante vicentina, in una sorta di confronto con tanto di scuse per averla nascosta a lungo e averla maltrattata; infatti il rapper canta: “Resta giù, è una follia/Mi vedessero in tua compagnia/Penserebbero che sono debole […] Ti ho versato addosso fumo e whisky/Faccio certe cose e tu sparisci/Poi ritorni come per magia/Non andare più via […] So che ti ho tradito tante volte/Ti spingevo ad essere altre donne […] Visto che mi hai scelto, ora parla”. L’anima (Madame), interpellata, risponde: Cosa vuoi da me? Mi sono truccata male/È questo che non sopporti/Mi chiedi di prepararmi e dopo non mi porti/Sono la donna più bella che avrai, ma mi nascondi/A volte sono tutto, spesso sono niente/Mi cerchi come Dio, ma quando sei cenere/Ma non potrai dimenticarmi”.
Tuttavia, l’analisi di solo tre dei 17 testi di Persona non riescono a restituire completamente il messaggio che Fabio/Marracash vuole lasciare in eredità al mondo. Esattamente come un organismo, questo album necessita di ogni singola parte per funzionare perfettamente; pertanto, consiglio vivamente a chi non avesse mai ascoltato questo capolavoro di recuperarlo e di aggiungerlo al proprio bagaglio musicale personale.
Valerio Cavallaro