Amore

Amóre, un semplice sostantivo definito da Dante come unimento spirituale de l’anima e de la cosa amata: e se a darci questa definizione è uno dei più grandi poeti e scrittori della storia, credo che bisognerà darlo per buono.

Esiste una semplice parola che riesca a far sorridere ed intenerire le persone solamente evocandola? Io credo di sì e credo che sia proprio questa. Anche solo pensandola ad ognuno di noi vengono in mente immagini, momenti, persone diverse e ogni individuo è in grado di sentirla, capirla, associarla all’istante a qualcuno o qualcosa. Accade a me ogni volta che guardo il volto sorridente di mia madre, ogni volta che penso a qualcuno, o qualcosa, che mi fa star bene. Provo calore, affetto ed emozione e, concedetemelo, una lacrima può sempre scappare.

Perché accade questo? Perché sono, siamo umani e questo è il sentimento più puro e vero che ognuno di noi possa provare.

Viktoriya Hulyayeva

Attesa

Condivido il noto aforisma dell’ illuminista tedesco G.E. Lessing “l’attesa del piacere è di per se stessa il piacere”, ma riconosco dell’attesa anche il suo risvolto angoscioso: così come posso immaginare con gioia un evento e adornarlo dei risvolti più lieti, posso allo stesso modo vivere il tempo che mi separa da esso con timore, cruccio e dubbio.

In generale l’attesa, che sia vissuta come agonia o eccitazione, è stimolo che solletica i miei sentimenti e sprona la mia fantasia. Provoca una sensazione di slancio verso l’ignoto che sento tanto angosciante quanto necessaria, paragonabile al concetto di sublime dei poeti romantici, un sentimento di piacere generato da ciò che inquieta o che sfugge al controllo della ragione. Una emozione insomma, legata a doppio filo al piacere e alla paura.

Viola Gasparini