“Più libri più liberi”: conquistare la propria libertà leggendo

In occasione della fiera “Più libri più liberi”, noi del blog dell’UNINT ci siamo recate con molto piacere al Centro Congressi di Roma La Nuvola nel giorno 8 dicembre. Quale passatempo migliore, in una grigia giornata di dicembre, se non quello dei libri? Per gustarsi un libro non serve per forza leggerlo (anche se ovviamente è quella l’attività principale da svolgere), è bello anche limitarsi a fare una passeggiata immersi nei libri, tra quei piccoli stand attaccati l’uno all’altro e così vicini a noi da sembrarci un po’ anche nostri.


In particolare, la fiera è dedicata alla piccola e media editoria che, tanto quanto le case editrici più diffuse, hanno un mondo racchiuso in loro tutto da esplorare.

Già all’ingresso, vedendo l’imponente struttura elevarsi di fronte ai nostri occhi, ci siamo ritrovate immerse nell’atmosfera e travolte dalla curiosità di vedere cosa ci aspettava all’interno.

Credits by Erika Corso

Nelle immense sale da percorrere, potevamo vedere i libri più svariati, da quelli piccolini ma non per questo meno ricchi di “Iperborea”, a quelli più lineari e meno appariscenti di “Helvetia Editrice”. Insomma, si può spaziare serenamente tra libri di fantasia, di narrativa ma anche numerosi volumi a sfondo storico o filosofico.

Successivamente, salendo al piano di sopra, si sono dischiuse davanti a noi altre schiere di libri, includendo alcuni dei più rinomati giochi da tavolo e fumetti di ogni tipo.

Credits by Erika Corso

Abbiamo inoltre avuto il piacere di imbatterci – seppure solo per qualche attimo – in uno dei diversi eventi interamente dedicati alla graphic novel; quel giorno era infatti presente Zerocalcare, pronto a salutare i suoi ammiratori e firmare per loro uno qualunque dei suoi fumetti. La tentazione di incontrarlo c’è stata, finché non abbiamo visto la lunghissima fila di persone in attesa mentre stringevano tra le mani i loro volumi. Una fila giustamente lunghissima aggiungerei, in quanto ammiratrice io stessa dei suoi lavori.

C’era anche la possibilità di seguire diversi convegni. Ad esempio, abbiamo assistito per alcuni minuti a un toccante discorso del giovane attore Pietro Turano, da sempre dedito non solo alla recitazione ma anche a cause attuali come, in questo caso, la salute mentale e il trattamento (spesso ingiusto) che le riserva la nostra società. Si trattava dell’evento “Tutto chiede salvezza: che cos’è il disagio mentale”, in occasione dell’uscita del film (con Federico Cesari come interprete principale) tratto dal libro di narrativa contemporanea “Tutto chiede salvezza” di Daniele Mencarelli.

Al piano di sopra era presente anche uno spazio dedicato alla Rai, la quale avrebbe ospitato ogni giorno diverse figure del panorama contemporaneo italiano come, per citare un evento fra tanti, la criminologa Roberta Bruzzone in occasione dell’uscita del suo libro “Versace, Autopsia di un delitto impossibile”.
Insomma, la fiera ha ospitato una varietà infinita di eventi, trattando sia temi molto attuali come la lotta per la libertà che, giorno dopo giorno, impegna le donne iraniane, sia temi meno recenti ma che possono darci uno spunto per guardare al futuro, come il Fascismo e le sue ripercussioni storiche o la scrittura delle donne nel corso del Novecento.
Sarebbe bello, almeno per una volta, partecipare alla fiera con il solo obiettivo di assistere a più conferenze possibili e trarre da ognuna l’insegnamento che vuole trasmetterci.

Continuando a camminare, ad un tratto siamo state fermate da una scrittrice emergente, di quelli che cercano di scambiare qualche parola amichevole con i passanti e, se questi ultimi si dimostrano ben disposti, sponsorizzano il loro ultimo libro. È stato senza dubbio uno scambio piacevole che mi ha spinto ad acquistare il suo romanzo, tra i ringraziamenti e i sorrisi soddisfatti dell’autrice che mi ha fatto promettere di scriverle non appena l’avessi letto.

Mi è rimasta impressa la sua risposta quando, dicendole che in passato avevo già preso un libro di un aspirante scrittore per leggerlo però mesi e mesi dopo l’acquisto, la ragazza dai capelli rosa fluo mi ha raccontato di una persona che aveva letto il suo libro ben due anni dopo averla incontrata, tenendolo con assoluta fedeltà sul comodino accanto al suo letto ma senza aprirlo. Lei, di tutta risposta, aveva pensato che fosse stato un onore essere “entrata” nella sua casa ed esser stata vicino al suo letto per tutto quel tempo. Mi ha fatto capire che poco importava quando avrei letto il suo libro, quanto piuttosto che ne avessi avuto cura in ogni momento per leggerlo, eventualmente, solo quando sarei stata pronta.

Penso non ci sia niente di più vero. Mi è capitato spesso di iniziare a leggere alcuni libri e trovarli noiosi, di difficile lettura e quindi poco scorrevoli. Sono dovuti passare alcuni mesi, a volte anni, prima che riprendessi a leggerli e li trovassi di colpo molto meno noiosi, addirittura piacevoli.
Non sempre siamo pronti a leggere un libro, magari non abbiamo ancora vissuto alcuni momenti della nostra vita e per questo non siamo in grado di apprezzarlo fino in fondo. Ciò è dimostrato anche dal fatto che, rileggendo lo stesso libro più volte nel corso degli anni – per chi ha questa abitudine – coglieremo sempre aspetti diversi e nuovi, insegnamenti a cui prima non avevamo neppure pensato.
Ho una miriade di libri negli scaffali della mia camera che, di tanto in tanto, guardo e penso che non sia ancora il momento giusto per aprirli e scoprirli. So però che saranno sempre lì e, non appena avrò la giusta attenzione e il tempo da dedicargli, li leggerò.
Non importa quando o quanto tempo ci impieghiamo a terminarli, l’importante è leggere quei libri solo quando siamo disposti a metterci tutto l’impegno che meritano.

In conclusione, mi sembra giusto evidenziare che l’evento “Più libri più liberi” non ci dimostra soltanto l’importanza della lettura, ma anche del confronto. Presentare un libro è un’occasione per raccontarlo ai partecipanti e scambiare con loro le proprie idee, uscendo sempre e comunque arricchiti da quelle conversazioni.
Proprio per questo consiglio a tutti e a tutte di non perdersi un evento del genere, che sia solo per sfogliare i libri negli stand o per assistere alle presentazioni e ai dibattiti ed esserne ispirati.

Anna Nobili