Farne tutto un formaggio
Buon venerdì, lettrici e lettori di UNINTBlog!
Per l’ultimo appuntamento di questo anno accademico, The idiom salad approda in Francia, Paese che ha sviluppato un vero e proprio culto per i formaggi, eccellenza gastronomica e simbolo caratteristico della nazione, che vanta un consumo pro capite di ben 24 kg all’anno, secondo soltanto a quello della Grecia.
Oltre all’innegabile devozione e al consumo massiccio di questo alimento nel Paese, a decretare la Francia grande cultore dei formaggi è anche l’elevato numero di varietà prodotte, oltre 300, di cui ben 45 godono del riconoscimento AOC (Appellation d’Origine Contrôlée, paragonabile al nostro DOC, Denominazione di Origine Controllata), mentre 38 godono del riconoscimento AOP (Appellation d’Origine Protégée, in parte simile al nostro DOP, Denominazione di Origine Protetta), collocando il Paese al 1° posto a livello mondiale per varietà di formaggi con tale pregio.
Un’introduzione necessaria, questa, per preparare il terreno alla spiegazione di un’espressione idiomatica nata agli inizi del XX secolo, che la lingua francese non poteva non dedicare al protagonista di questo articolo: en faire tout un fromage, letteralmente farne tutto un formaggio, che l’italiano renderebbe con l’espressione farne un dramma o agitarsi per niente, con il significato di avere una reazione eccessiva rispetto alla portata di un dato evento, dare a una banalità un’importanza spropositata, quindi rendere complesso qualcosa di molto semplice.
È quest’ultima interpretazione a offrire la chiave per accedere alla dimensione logica di questo idiomatismo: il formaggio è un prodotto alimentare complesso, ottenuto a partire da un alimento semplice – il latte – sottoposto all’elaborato processo della coagulazione. Se vi state chiedendo perché la scelta sia ricaduta proprio sul formaggio, la spiegazione è da ricercare nelle prime righe di questo articolo.
Il nostro viaggio tra le espressioni idiomatiche delle lingue del mondo termina qui. Nella speranza di avervi sorpreso, divertito, ma anche aiutato ad andare oltre le apparenze e il primo impatto, a chiedervi sempre perché e ad andare più a fondo (tanto nelle lingue quanto nella vita), The idiom salad vi dà appuntamento al prossimo anno accademico, per continuare a meravigliarci insieme davanti alla bellezza delle lingue.
Giulia Coladangelo