Mal d’Africa
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Con questa lettura concluderete il vostro “viaggio” in Sudafrica. Ebbene sì, avete di fronte l’ultimo articolo della rubrica “Ritorno alle origini”. Innanzitutto, nonostante un articolo non equivalga a un viaggio vero e proprio, spero che quanto letto nel corso dei mesi vi abbia appassionato. Ripercorrendo un po’ il nostro tempo insieme, siamo passati per animali, paesaggi, città, avventure, curiosità e nel descrivere tutto questo ho cercato di trasmettervi anche un po’ le mie emozioni e impressioni a riguardo.
Oggi, vorrei che vi soffermaste tutti sul titolo della rubrica. Come già accennato in precedenza, ho vissuto il Sudafrica come un mondo che prende e trascina a stati primordiali. Sebbene sia sempre dura rientrare da un viaggio, mai lo è stato come quella volta. Mi sono sentita come strappata via da radici che non mi aspettavo di avere. Con il tempo, la nostalgia non faceva altro che aumentare. Un giorno, poi, mi sono imbattuta nella lettura che segue:
“C’è uno stato d’animo speciale che accomuna le persone che hanno avuto la fortuna di visitare l’Africa, una “sindrome” non riconducibile a nessun altro posto al mondo. La scoperta di un profondo senso di attaccamento, appartenenza e ritorno alle origini, un richiamo forte verso la terra africana, la sua gente, i suoi colori. Uno stato d’animo tale per cui in quelle terre – anche se così remote e diverse da quelle a cui siamo abituati – ci sentiamo a casa, nel posto giusto, in pace con noi stessi. È il mal d’Africa.”.
Era chiaro, ahimè, lo avevo contratto!
Pensavate di averle viste tutte, non è vero? Per fortuna nessuno correrà a vaccinarci contro questo… anzi, riflettendoci, sono onorata di aver provato il mal d’Africa sulla mia pelle! Ve lo auguro a voi tutti. E mi auguro che quanto appena descritto possa far percepire ancora di più il senso di attaccamento che si prova verso il Sudafrica e l’intero continente; mi auguro che un giorno esploriate anche voi il Paese e, chissà, magari la vostra mente tornerà a questi articoli.
Ora, a fronte di quanto letto, ponetevi la seguente domanda: il titolo della rubrica è stato calzante?
Beh, immagino che la risposta sia chiara a tutti.
Eleonora Ferrini