The Northman

Trama

The Northman, film diretto da Robert Eggers, è ambientato all’inizio del X secolo e racconta la storia di una vendetta, quella cercata dal giovane Amleth(Alexander Skarsgård). Il ragazzo è il figlio del re Horwendil (Ethan Hawke), ma alla morte del padre non ha mai preso il suo posto. Quando era ancora un bambino, Amleth si trovava nel bosco con suo padre, ma a un tratto diversi dardi feriscono il genitore, che gli intima di nascondersi.

È così che il ragazzo assiste all’uccisione paterna per mano di suo zio, Fjölnir (Claes Bang). Amleth riesce a scappare e mettersi in mare per fuggire via, ma farà ritorno da adulto nella sua terra natia per vendicare Horwendil e salvare anche sua madre, la regina Gudrún (Nicole Kidman). Nel viaggio per raggiungere le fredde coste che non tocca da anni, Amleth incontra Olga (Anya Taylor-Joy), una giovane a cui il ragazzo rivela il vero motivo per cui è lì: la vendetta e la riconquista del regno. È così che troverà in lei una valida compagna in questa lotta, in cui l’obiettivo è solo uno: uccidere Fjölnir.

Receustione

Quando era giovane, Robert Eggers, oggi un regista stimato, abbandonò i suoi eroi dei fumetti per abbracciare la cultura antica. In una conversazione con Ari Aster, ricorda il momento in cui un amico di famiglia gli donò due libri illustrati, spingendolo a sviluppare il suo talento artistico. Eggers, benché capace di disegnare “qualunque cosa”, sembra concentrarsi su una forma creativa che riconcilia passato e presente, più che immaginare nuovi mondi. Il suo lavoro, seppur vario, come dimostrato dai film come “The Witch”, si caratterizza per una poetica coesa e unica che attinge alla magia della ricostruzione piuttosto che alla rappresentazione della realtà quotidiana.

L’idea del “mondo magico” sposta un’esperienza antica legata alla magia in un contesto storico, distinguendola tra l’irrazionale, la superstizione e il soprannaturale che permeava la vita quotidiana. Questa prospettiva, collegata all’antropologia, si adatta al lavoro di Eggers, che ricostruisce mondi passati dando al pubblico la possibilità di immergersi nelle esperienze più antiche. Eggers ha adottato questa prospettiva anche nei suoi film, come in “The Witch”, utilizzando l’antica lingua

inglese del XVII secolo e integrando documenti storici sui processi alle streghe. Ha continuato su questa strada con “The Lighthouse”, un horror cosmico ispirato a Lovecraft, e ora con “The Northman”, un film più ambizioso che rappresenta un’evoluzione nella sua carriera, sebbene non necessariamente il più riuscito, ma sicuramente intrigante da molteplici punti di vista.

Il mondo dipinto da Eggers, scuro e decadente, è amplificato dalle suggestive deformazioni sonore che lo animano, accompagnato da una fotografia attenta di Jarin Blaschke che rende distintive le diverse fasi della narrazione. Questo medioevo magico, a tratti fiabesco, è stato inevitabilmente paragonato a “The Green Knight” per alcune affinità nella resa visiva e nella vicinanza di atmosfera. Lowery ha presentato un medioevo dai colori vivaci e una struttura temporale condensata, offrendo una prospettiva visionaria che rende “The Northman” diverso dai precedenti lavori di Eggers. Questo approccio lo distingue come un film più chiassoso e convenzionale, meno in linea con le suggestioni di Eggers e più vicino a opere come “Valhalla Rising” di Refn, dove l’azione e la brutalità incarnano un’epoca oscura e oppressiva.

Marta Golotta