Borat seguito di film cinema

Bentornati cari lettori di #ReceUstioni, oggi protagonista del nostro articolo sarà un film un po’ controverso: mes amis, aujourd’hui parleremo del film “Borat: Seguito di Film Cinema”, ideato da Sacha Baron Cohen.

Molti di voi avranno visto nelle ultime settimane vari post divertenti, soprattutto su TikTok e Instagram, che ironizzano sul come indossare correttamente la mascherina; tutto ciò è direttamente ispirato a “Borat: Seguito di Film Cinema”, o meglio dire alla locandina del film. Per chi non lo sapesse, questa pellicola, come il titolo stesso evidenzia, è il seguito del film uscito nel 2006 “Borat – studio culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan”, che aveva scatenato varie polemiche negli Stati Uniti.

Di cosa parlano queste pellicole? I due film sono frutto della mente geniale di Sacha Baron Cohen, che tramite la parodia vuole criticare la società americana, e lo fa nelle vesti di un -finto- giornalista kazako. Per il primo film Cohen aveva ricevuto molte minacce, infatti la seconda pellicola è stata girata in piena pandemia, in segreto, con l’intento di arrivare sugli schermi giusto in tempo per le elezioni americane.

Uscito su Amazon Prime, il film è stato girato da Jason Woliner (regista televisivo che negli anni ha diretto varie puntate di diverse serie TV Fox), con Maria Bakalova (giovane attrice bulgare, ha fatto anche la comparsa in una puntata di “Gomorra”) ad affiancare Cohen come co-protagonista: quest’aggiunta di una controparte femminile permette a Cohen di prendersi gioco -e denunciare- quelle realtà in cui la donna viene considerata inferiore, quasi come un oggetto. L’altro grande tema trattato in “Borat: Seguito di Film Cinema” è il governo americano, in particolare durante l’emergenza Covid-19.

Il ritorno di Borat fa ridere e fa riflettere: chi non conosce il lavoro di Cohen potrebbe lasciarsi ingannare dalle locandine demenziali del film e pensare che si tratti di una volgarità senza arte né parte. In realtà “Borat: Seguito di Film Cinema”è un racconto pieno di spunti su cui riflettere, e mentre vi fa ridere fino alle lacrime, accende quella lampadina della vostra coscienza che vi spinge a ragionare su alcuni aspetti della nostra società. Non è un film per stomaci delicati, perché tutto viene stigmatizzato ed esagerato, e se non riuscite ad andare oltre le apparenze vi perdete la vera essenza di questo capolavoro.

Il film è un susseguirsi di situazioni al limite dell’immaginabile: scordatevi il politically correct mes amis, perché l’intera pellicola si svolge attorno al politicamente scorretto, che diventa l’espediente narrativo di cui Cohen si avvale per denunciare la società contemporanea. Ogni singolo dettaglio e ogni singola battuta sono stati attentamente studiati per poter esprimere apertamente una critica e per spingere gli spettatori a rifletterci; particolarmente presi di mira da Cohen sono Trump e Pence, ma non mancano riferimenti ad altre personalità famose, come ad esempio Kevin Spacey -tirato in ballo per le accuse di molestie a suo carico- o Rudolph Giuliani.

Come avveniva nella precedente pellicola, anche in “Borat: Seguito di Film Cinema” viene ripresa la questione dell’antisemitismo, a cui si aggiunge l’odio per gli zingari e per gli immigrati, ma anche l’uso improprio delle armi. Grande protagonista del film -tra l’altro con un colpo di scena che rende il tutto ancora più demenziale, ma che di nuovo spinge a riflettere- è il Covid-19, ormai parte della nostra quotidianità e sfruttato da Cohen in maniera intelligente all’interno della pellicola.

Mes amis, non mi dilungo ulteriormente perché non voglio rovinarvi la sorpresa, ma mi piacerebbe darvi un consiglio: se volete guardare questa pellicola vi consiglio di lasciare da parte i preconcetti e godervi le risate, e vedrete che a fine film avrete degli spunti interessanti su cui ragionare, qualcosa da cui cercare di trarre insegnamento. Non ne rimarrete delusi perché è il connubio perfetto tra divertimento e riflessione.

À bientôt mes amis!