Se chiudi gli occhi mi ritrovo a…Cracovia
Ultimamente, mi capita di passare le mie giornate con una ragazza tanto premurosa, tenera e a tratti esplosiva: il suo nome è Sofia.
Io e lei ci conosciamo da poco, ma l’impressione (per lo meno la mia) è di conoscersi da molto più tempo. Frequentando entrambe LM-52, il nostro primo incontro è avvenuto in un’aula dell’Università.
Oggi, come molti altri giorni, siamo davanti ad un caffè, rigorosamente decaffeinato, che sorseggio mentre l’ascolto parlare del suo Erasmus.
Sei mesi prima del tanto temuto ed odiato lockdown di marzo, Sofia, ex studentessa di psicologia, è partita alla volta della Polonia: in particolare, ha avuto la fortuna di abitare a Cracovia. Una città che subito definisce “della dimensione giusta”, in cui è facile muoversi e in cui non sembra mai mancare niente. Insomma, Cracovia viene dipinta come un posto in cui ogni studente riuscirebbe a trovare uno spicchio di felicità: sia dal lato economico, poiché la vita lì non è affatto cara, sia da quello della propria sicurezza. Probabilmente a tutte le ragazze che leggono il nostro blog sarà successo, almeno una volta, di non sentirsi a proprio agio a tornare a casa da sole, soprattutto a certi orari. Questo a Sofi, durante la permanenza in questa città, non è mai successo: provare per credere!!
In questo periodo passato all’estero, ha imparato ad amare Cracovia in tutte le sue contraddizioni. Infatti, mi racconta di come sia rimasta sorpresa nel notare che ci sono quartieri molto diversi tra loro: per esempio, il quartiere industriale di Nowa Huta è caratterizzato da edifici tutti uguali, rigorosi e monotoci, in cui si percepisce bene l’idea della povertà, ma che entra in netta contrapposizione con il centro della città sviluppato intorno alla piazza principale, la Rynek Główny… lì sembra tutto molto più curato e fiabeggiante! L’apice lo si raggiunge nel periodo natalizio, quando la città viene inondata di luci e magia. In quel momento, guardandoti intorno, sembra tutto perfetto: Cracovia si trasforma in una di quelle piccole città fatte apposta per rimanere rinchiuse in una palla di vetro con la neve dentro, che qualche bambino prontamente scuoterà.
Uno dei posti del cuore di Sofi è sicuramente la passeggiata lungo il fiume Vistola: ogni giorno percorreva questa strada che collegava casa sua con l’Università di Cracovia e mi spiega quanto fosse rilassante passeggiare con gli auricolari alle orecchie e la musica ad alto volume… neanche il freddo polacco e il tramonto delle 15.00 del pomeriggio potevano impedirle di prendersi questo momento per sé!
Se dovesse avere l’opportunità di tornarci, non ci penserebbe due volte e salterebbe sul primo aereo. Quindi, se ancora non avete deciso la vostra prossima meta, inserite anche Cracovia nella lista dei posti da visitare e fateci sapere che emozioni vi suscita.
Giulia Giacomino