IN DIRETTA A CASA NOSTRA!
Sarà questo il futuro delle Fashion Weeks? Tokyo e Shangai non hanno rinunciato a presentare le loro collezioni e anche Londra ha annunciato che le trasmetterà live streaming. Se si pensa che una sfilata in media dura 15 minuti e può costare anche cento mila euro, mi chiedo se la decisione di trasmettere in streaming influenzi anche i costi o è solo una necessità della situazione attuale dettata dalla Pandemia?
Se il futuro delle Fashion Weeks sarà via Web, l’emozione che prova lo stilista durante l’uscita finale, in complicità con l’entusiasmo dello spettatore, in una location colma d’applausi, di clic di video e fotoreporter che immortalano uno spettacolo unico che ha fatto sognare generazioni sino dall’inizio delle sfilate nelle boutique di Coco Chanel con lei seduta in cima alla scala del suo Atelier mentre osservava le reazioni di chi contemplava le sue creazioni.
Quasi tutte le sfilate previste tra maggio e luglio per presentare le collezioni 2021 sono state posticipate o avranno luogo con format diversi, già durante l’ultima fashion week di Milano, a febbraio, i designer cinesi impossibilitati a partecipare avevano realizzato le loro sfilate a distanza, grazie all’iniziativa China, we are with you di Camera Nazionale della Moda Italiana. La Rakuten Fashion Week di Tokyo dal 16 al 21 marzo è andata live anziché essere cancellata e così la Shanghai Fashion Week è stata interamente digitale in un contesto di lockdown mondiale, ha attirato 2,5 milioni di spettatori nelle sue prime tre ore e si è svolta tra il 24 e il 30 marzo, con 150 Brands che hanno sfilato su una passerella totalmente virtuale. Invece la Camera Nazionale della Moda ha deciso di posticipare le sfilate e le presentazioni di Milano Moda Uomo, previste dal 19 al 23 giugno 2020 a quelle dell’edizione di Milano Moda Donna, in calendario dal 22 al 28 settembre. Altaroma, il centro propulsore della Moda Italiana emergente, ha slittato la sezione di luglio di Who Is On Next, di Showcase e Fashion Hub a settembre dal 15 al 17 e anche qui si parla di sfilate a porte chiuse o con pochissimi addetti al settore, un massimo di 100 presenze in sale che nella scorsa edizione contavano almeno 400 persone sedute oltre a centinaia di fotografi e videoreporter in pedana senza scordare i famosi standing. Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine ha annunciato, per Pitti Uomo, un capitolo di innovazione intitolato Pitti Connect, una versione nuova rispetto alle piattaforme digitali, disegnata anche sulle esigenze specifiche delle diverse tipologie di prodotto e di salone. Anche la London Fashion Week rispetterà le date prestabilite e sarà presentata in una nuova piattaforma digitale che riunirà le nuove collezioni donna e uomo in un unico format gender neutral. Il British Fashion Council ha annunciato che per i prossimi dodici mesi la piattaforma su www.londonfashionweek.co.uk sarà attiva a partire dal 12 giugno 2020. Il sito sarà aperto a tutti: giornalisti, buyer e consumatori, per avvicinare la comunità in questo momento difficile per tutti i settori.
Il virtuale, in questo caso, è la soluzione: da qualche anno quasi tutte le sfilate sono state trasmesse anche in streaming sui siti e sui profili social dei diversi Brands. Ma il settore può davvero fare a meno del fascino e dell’aura di esclusivo mistero che avvolge ogni defilé?
Quindi il futuro sarà dettato dalle sfilate via streaming e senza la presenza delle celebrities accalcate nelle front rows, direttamente a casa nostra, mentre siamo seduti sul nostro divano preferito, è il primo passo verso un nuovo sistema dove qualsiasi tipo di evento che sia fashion show, talk show, concerto o conferenza, potrà essere fruito sulle piattaforme social come un programma televisivo di qualità. Immaginiamo che il nostro defilé sia supportato da una clip audio e video, da delle slides grafiche, dove possiamo anche interagire in tempo reale, insieme a una molteplice di protagonisti dislocati nel mondo! La differenza tra questo “programma” e quelli che vanno in onda nei normali broadcast è dettata dalla presenza di una regia mobile che segue in tempo reale tutto l’evento con telecamere Full HD, coordinando i contributi provenienti da ogni tipo di sorgente come Skype, Whatsapp video, FaceTime, Zoom. Questa nuova modalità permetterà a giornalisti e buyers di tutto il mondo di intervenire in live conference o in chat partendo dal backstage mentre si preparano le modelle per il defilé. Cosi l’evento live si trasforma in un vero tv show!
Uno dei massimi producer del settore moda, Alexandre de Betak, ha dichiarato di recente a BoF (Business of Fashion) che “Alla fine le maison concorderanno con noi che a volte, della sfilata non c’è nemmeno bisogno. L’evento potrebbe essere addirittura sostituito da un’azione positiva: ai tempi di Instagram, l’aspetto più importante di qualsiasi evento è la vitalità sui social”. Il tempo dimostrerà se questa teoria sarà valida. I designer condivideranno inoltre le loro storie e le loro collezioni a un pubblico più ampio e sicuramente più internazionale, si orienteranno verso una comunità globale. Una nuova pagina nella storia della moda inizierà ad essere scritta sicuramente dopo il COVID-19.
Maria Christina Rigano
Fonti
Londra non rinvia e accetta la sfida: prima fashion week interamente digitale
Marenzi: “Pitti a settembre? Una scelta di cuore”. E a costi “calmierati”
Sfilate al liberi tutti. Saint Laurent non sarà a Parigi, “controllerà suo calendario”