Courtesy of Vogue Italia- Agnese Claisse for Dior Haute Couture S/S 2021-2022

Dior Couture 2021: le Château du Tarot

Grazie alle sinergie creative di Maria Grazia Chiuri e Matteo Garrone, Dior volge lo sguardo verso le fiabe; il suo scorgere non è disincantato e razionale quanto più nostalgico e romantico, indice di un sapere da tramandare e di una sensibilità da esplorare.



L’Haute Couture è sicuramente il processo più atteso dalle aziende che operano nel Lusso: è un concatenarsi di idee che posso riassumere interi anni di lavoro in 15 minuti di passerella. Un lavoro incessante, tra ricerca e pianificazione, tecnologie e ispirazioni quasi esoteriche. E se la pandemia ha introdotto, in maniera inizialmente dubbiosa, il formato video per le sfilate di Alta moda alcuni direttori artistici hanno saputo sfruttare al meglio la dinamicità del video, impartendo delle lezioni di storytelling notevoli.

Creare una storia per dei capi che inevitabilmente una storia già la posseggono dal loro primo sketch sulla carta da disegno, potrebbe sembrare una scelta discutibile. È sicuramente una selezione dettata dai tempi ma abbracciata piacevolmente dal pubblico; in un mondo dove la velocità delle informazioni viaggia ad un ritmo spaventosamente sorprendente, c’è da chiedersi se l’arte del disegno, la fotografia e il lavoro sartoriale siano ancora al centro dell’attenzione manageriale delle case del lusso.

Cosa si è pronti a sacrificare per essere al passo con i tempi?

Sicuramente l’essere categorici non aiuta, piuttosto sarebbe ragionevole parlare di connubi o mediazione tra diversi campi artistici.

Un esempio di co-working in questa direzione è sicuramente rappresentato dall’ultimo cortometraggio firmato Dior, realizzato dalla collaborazione tra Maria Grazia Chiuri e il registra italiano Matteo Garrone. Giunti alla seconda occasione collaborativa per la maison francese, l’Haute Couture 2021 di Dior ha un nome in codice che spinge lo sguardo e l’immaginario dello spettatore, al di là della fashion season parigina.

Fondamentali strumenti anche per lo stile Christian Dior, i tarocchi ritornano nella collezione Primavera/Estate 2021-2022, esaltando quel senso di incertezza, attesa e speranza tipici di chi, in un punto critico della propria vita, si ritrova a voler conoscere le sorti del proprio operato. C’è qualcosa di italiano, che si evince dalla struttura barocca degli abiti indossati “dai tarocchi” che prendono vita, in una sequenza onirica ed inconfutabilmente fiabesca. Una narrativa fantastica, realizzata attraverso i tarocchi miniati da Bonifacio Bembo all’epoca del ducato Visconteo a Milano, verso la metà del XV secolo. Un viaggio all’interno di sé stessi, alla scoperta del proprio destino, come afferma il Brand Dior.

Attraverso il viaggio nello Le Château du Tarot non è difficile pensare che lo scopo della ricerca sia qualcosa aldilà della propria conoscenza e del proprio modo di vedere il mondo; molti sono i personaggi con una duplice valenza prima tra tutti “la folle” personaggio emblematico perché, oltre ad essere il primo Caractère incontrato dalla protagonista, Agnese Claisse, rappresenta l’unica in grado di risolvere l’enigma della Giustizia (altro personaggio dei tarocchi) suggerendo alla protagonista errante il giusto valore per il giusto oggetto.

Lo scopo del viaggio nel castello è il rapportarsi con “(..) figure che sono impronta di arcani maggiori ed imperituri, che invitano alla riflessione, spesso mettendo a dura prova l’interlocutore… (…) fino ad arrivare al superamento dell’essere, in questo caso un essere nella forma. Il superamento del genere è la sintesi del maschile e femminile che abbraccia una nuova mitologia araldica” sostiene il regista Matteo Garrone. Quello che si trasmette non è il proprio titolo gentilizio ma la propria essenza. Un’essenza incarnata dagli abiti indossati dai tarocchi, quasi tutti tagli femminili ma colti in una sequenza simbolica genderless.

Infatti, gli abiti della folle, della papessa, l’imperatrice, la giustizia, la forza, il diavolo sono visti nell’insieme come sequenza visuale di tessuti e lavorazioni: dal pizzo finemente elaborato, al barocco celebrativo dipinto a mano, al velluto animato da segni zodiacali fino ad arrivare alle cape-coat abbinati agli abiti de sera in jacquard, lucenti, preziosi, quasi elisabettiani.

Fanny Trivigno

Sources:
https://www.vogue.it/moda/gallery/dior-haute-couture-primavera-estate-2021-migliori-look-sfilata-foto
https://www.youtube.com/watch?v=cpC38Kc-WN8
https://www.youtube.com/watch?v=jYOrGvVh7mk&t=733s
https://www.vogue.it/moda/article/chi-e-agnese-claisse-figlia-laura-morante-protagonista-film-dior%3famp