Come l’Alta Moda si reinventa e riparte
Valentino a Roma,
Giorgio Armani a Milano,
Dior di Maria Grazia Chiuri a Lecce
Poco tempo fa, proprio in piena pandemia, Giorgio Armani scriveva una lettera che per prima faceva luce sulle attuali criticità del sistema moda, promuovendo delle soluzioni non solo più sostenibili in termini di materiali e processi produttivi ma anche in termini di ritmi folli e priorità sottovalutate.
Insomma, tutto preannunciava una season diversa dalle altre per la moda italiana sicuramente già altamente “rivoluzionata” dal problema Covid-19.
“(..) è tempo di togliere il superfluo e ridefinire i tempi” la frase- simbolo che ha colto la risposta non solo di re Giorgio alla crisi portata nel mondo della moda dalla pandemia, ma di tutti gli attori del mondo fashion. Questa analisi approfondita, che porta con sé soluzioni a problemi tutt’altro che nuovi, è stata al centro della ridefinizione del calendario donna, uomo e alta moda del gruppo Armani.
Il calendario Armani vedrà sicuramente sfilate Giorgio Armani ed Emporio Armani a settembre a Milano (collezioni uomo e donna) secondo modalità, che ci auguriamo, siano meno digitali rispetto alle season estive dei competitors. Altra storia invece sarà per Armani Privé che sfilerà a gennaio 2021 nella sede di palazzo Orsini in via Borgonuovo a Milano. Ma quali sono le caratteristiche di questa collezione? La non stagionalità.
Con questa premessa, Re Giorgio ed il suo staff propongono dei capi facilmente adattabili che “scivolino” sui corpi accarezzandoli al di là dell’estate o dell’inverno. Ma giugno 2020, come si è potuto vedere, è stato attivo il servizio “sartoria” per i buyers: presentazioni di abiti su appuntamento, come avviene in tempi ordinari, per i clienti più affezionati con un ampio repertorio di modelli anche da precedenti collezioni, correlati di samples tessili.
Oltre al mito immateriale si parlerà, nei prossimi mesi, anche del ritorno di un mito “materiale”: dal prossimo dicembre assisteremo al ritorno de “La Prima” con sei differenti tipi di modelli dell’iconica borsa lanciata dallo stilista italiano nel 1995. Prima borsa realizzata dallo stilista, essa porta con sé un’idea androgina che va oltre l’oggetto per affermarsi nello stile: un equilibrio tra maschile e femminile, funzionalità ed eleganza come ha affermato lo stesso Armani.
Un’atmosfera onirica è senza dubbio quella realizzata nella sfilata primavera estate di Maria Grazia Chiuri per Dior. La sfilata Cruise 2021 per Dior è stata presenta in Puglia, precisamente a Lecce, terra d’origine del padre della Chiuri. Un evento tutt’altro che usuale sin dall’inizio quando si parlava di diretta streaming dell’evento su tutti i canali social con l’inserzione di diverse performances ad inizio serata. Tuttavia, il destino ci ha messo lo zampino. E come tutte le storie che si rispettano, momenti magici inclusi, l’evento che Dior ha realizzato, è stato un omaggio intimo e delicato alle tradizioni della regione italiana. La decisione di sfilare in Puglia, come ha sostenuto la stessa Chiuri, è stata presa già l’anno scorso; ma forse è stata l’eccezionalità del caso e della situazione attuale, ad immortalare Dior Cruise 2021 nei catwalks più iconici della maison. Ecco che Lecce si trasforma mettendo in luce la propria artigianalità in relazione al nuovo in termini di tessuti ed innovazione ma anche in termini più nostalgici legati al passato, all’idea di famiglia e di fanciullezza.
L’ispirazione della Chiuri non si ferma al luogo e al ricordo personale ma bensì si espande andandosi a concretizzare nello scritto “Sud e Magica” dell’antropologo Ernesto De Martino. Il libro parla di un viaggio intrapreso nel sud Italia nell’immediato secondo dopo guerra: in questo clima segnato dalla guerra e dall’inevitabile povertà, l’autore si sofferma, con uno sguardo curioso, sulla musica e le danze (in particolare la pizzica tarantata) trovando nella tradizione, la speranza per continuare a credere nel futuro. Ecco giustificato il mood/motto “Armando e cantando” che si può notare fuori Le Costantine, un laboratorio tessile e centro di formazione in Puglia, essenziale per la realizzazione degli abiti Cruise. Un inno alla vita e alla gioia, così spensierata, così giocosa. Grazie al lavoro di Le Costantine, che si occupa anche del reperimento dei tessuti da lavorare della zona, ecco riaffiorare nella realizzazione dei capi, la tessitura su telaio che, come sostiene la stessa Chiuri “(..) è importante celebrare questo tipo di lavoro, soprattutto perché c’è questa idea, non solo in Italia, ma nel mondo, che questi lavori vengano fatti normalmente dalle donne come lavoro domestico, più che come lavoro creativo”.
Grazie anche ad un altro sistema tradizionale, quello del tombolo, è stato possibile creare delle rose ricamate per portare avanti la tradizione di un vestito Miss Dior, primo abito ricamato a fiori creato nel 1949 dallo stilista francese.
La performance in sé contiene elementi di reinterpretazione della musica pugliese creando una collaborazione, autentica ed inaspettata, tra Paolo Buonvino (The Medici- la serie, soundtrack) e la fondazione “la Notte della Taranta”. A seguire l’esibizione dell’Orchestra Roma Sinfonietta, inoltre per la coreografia è stato presente il ballerino Sharon Eyal che già precedentemente aveva collaborato con la maison. Un lavoro sull’autenticità non solo nella produzione ma anche per quanto riguarda il team work: ogni mezzo è stato impiegato per facilitare la lavorazione a distanza, appena scattato il lock down; non sono mancati i momenti di incertezza per le sorti della sfilata ma, aspettando tempi migliori in cui il pubblico non mancherà, resta il sogno di una notta magica da condividere con la comunità in streaming. Tra celebrazione della tradizione e sguardo (fiducioso) al futuro.
A Roma invece, Valentino sceglie l’esperienza digitale lanciando un forte segnale di ripartenza. Che il digitale sarebbe stato protagonista, era stato preannunciato a fine giugno insieme alla collaborazione con il regista Nick Knight. Durante la PFW, la maison italiana aveva nutrito la curiosità della fashion community pubblicando un teaser dell’evento-Couture: una rinascita attraverso il movimento di luci e colori su sottofondo musicale. Una Couture “viva” come ha commentato lo stesso Piccioli, direttore artistico della maison, nel giorno di lancio.
Dal 21 luglio, Valentino ha inaugurato il lancio di una serie di storie tramite l’account ufficiale Instagram. I protagonisti?
Dallo stesso Piccioli, alla supermodella Mariacarla Boscono al regista Nick Knight.
Poi lo show vero e proprio, sulle note di FKA Twigs con immagini girate negli studi di Cinecittà a Roma: su stile cinematico firmato Knight, si scoprono una serie di abiti Valentino decorati con piume e metri di rouches. Tutti modelli bianchi (per essere ancora più distinguibili dallo sfondo dark) diventano il simbolo dell’apertura e della possibilità; un’immagine sostenuta dalla proiezione, direttamente sull’abito, dello sboccare di fiori. A seguito un piccolo stacco segnato dal buio e poi una veloce ripresa con l’accensione di luci nello stesso studio in cui ora le modelle Mariacarla e Adut Aktech storiche muse di Piccioli, posano su piedistalli altissimi che le donano un’immagine innaturalmente sopraelevata quasi proponendole come figure angeliche.
Tema centrale, ancora una volta, è la rinascita anche per Valentino soprattutto dopo un’esperienza negativa durante quest’anno a causa dell’avvento del Covid-19.
“Siamo stanchi di diventare giovani seri,
o contenti per forza, o criminali, o nevrotici:
vogliamo ridere, essere innocenti, aspettare
qualcosa dalla vita, chiedere, ignorare.
Non vogliamo essere subito già così sicuri.
Non vogliamo essere subito già così senza sogni.”
Così Pierpaolo Piccioli conclude la sua fashion season citando Pier Paolo Pasolini da Lettere Luterane, autore a cui il designer si sente particolarmente vicino:
Fanny Trivigno
Fonti
https://www.iodonna.it/moda/news/2019/09/21/giorgio-armani-sfilata-primavera-estate-2020/,
https://www.vogue.it/moda/article/maria-grazia-chiuri-dior-cruise-2021-lecce-intervista;