Quanto conosci la lingua italiana?

Cari lettori e care lettrici,

come procede questa avventura nel mondo delle parole italiane?
Come ogni venerdì vi proponiamo tre parole che potrebbero risultarvi nuove! Pronti a scoprire di quali si tratta?

DIVERTIMENTIFICIO

Questo neologismo tutto italiano nasce dall’unione di divertimento artificio. “La parola artificio ben esplica il senso di divertimentificio, in quanto per artificio si intende un colpo di genio misto a fortuna necessario a conferire miglior visibilità e maggior effetto a qualcosa che manca di carattere e di bellezza naturale. Questo unito a divertimento, cioè alla voglia di procurare piacere dimenticando i problemi, completa il significato di questa parola complessa: dare visibilità e importanza a un divertimento indotto, a voler significare il divertimento forzato, senza alcuna spontaneità. Divertimentificio è stato usato infatti per definire l’esagerata offerta della città di Rimini, dove sempre più spesso il divertimento è guidato, quasi fosse un obbligo divertirsi, e manca di naturalezza e improvvisazione”.
(https://www.sapere.it/sapere/dizionari/neologismi/gergo/divertimentificio.html)

SAGITTABONDO

“Il termine ha prettamente una connotazione astrologica ma si ricollega ad una dimensione romantica: infatti sagittabondo indica una persona che non lancia frecce o dardi ma sguardi ed occhiate d’amore in maniera da far breccia nel cuore della persona che intende conquistare.
Non a caso nella mitologia greco-romana, colui che scaglia frecce d’amore è Cupido, trasposizione latina del termine greco Eros, dio dell’amore, spesso raffigurato come un bambino con le ali sulla schiena, con arco e frecce da scoccare. Infatti la freccia lanciata da Cupido non è altro che lo sguardo d’amore, il sentimento, il desiderio della persona che vuole fare colpo sull’altra, spezzandole il cuore. Si potrebbe dire dunque che la parola odierna che sostituisce sagittabondo, questo termine così affascinante, è quella di rubacuori”.
(https://italiapost.it/sagittabondo-etimologia-uso-storia/)

ANABLEFOBIA

“La paura di guardare in alto: molti legano questo tipo di fobia al terrore verso l’ignoto e all’insignificante presenza dell’uomo nella vastità dell’universo, mentre altri la vivono combinata alla paura per la gravità, che li porta a pensare che saranno schiacciati nel caso in cui guardassero verso l’alto. In ogni caso, nessuno di coloro che ne soffre si metterà mai a guardare le stelle in cielo, perché il solo pensiero di farlo scatena in loro un assoluto panico”.
(corriere.it)