San Pietroburgo è una metropoli a metà fra due mondi: quello russo e quello europeo. Fondata da Pietro il Grande come “finestra sull’Occidente” nel 1703, è stata capitale dell’Impero russo fino al 1918, quando Lenin decise di spostare il centro del governo sovietico a Mosca. Nel corso degli anni ha cambiato più volte nome: Pietrogrado (1914-1924), Leningrado (1924-1991) per poi tornare al nome originario dopo un referendum popolare (mentre la regione in cui si trova ha mantenuto il nome di Leningrado).
È la seconda città della Russia e vanta un fascino particolare, dovuto alla sua storia ricca di eventi, al patrimonio architettonico e alla presenza di uno dei musei più importanti al mondo, l’Ermitage. Colta e raffinata, musa ispiratrice per scrittori del calibro di Puškin e Dostoevskij, San Pietroburgo viene considerata oggi la capitale culturale del paese. Una città che guarda al futuro, alla bellezza, alla novità ma mantenendo allo stesso tempo un forte legame con le tradizioni russe.
Passeggiando per le sue stradine acciottolate, sfidando il freddo pungente lungo il fiume Neva, entrando in una chiesa o ammirando uno dei tanti canali che attraversano il centro storico, abbiamo come l’impressione di essere in una qualsiasi città europea, ben lontano, quindi, dall’architettura presente a Mosca più vicina al periodo sovietico. Pietro il Grande e Caterina I, infatti, chiamarono a corte un gran numero di architetti italiani, francesi e tedeschi con lo scopo di abbellire la città con un gusto che fosse il più europeo possibile. San Pietroburgo può essere scelta come meta della mobilità da parte degli studenti iscritti ai corsi di laurea triennale e magistrale della Facoltà di Economia.