Vintage, rétro o antico?
Buon lunedì lettori e lettrici!
Oggi parleremo di moda e in particolare di alcuni termini che caratterizzano il settore.
Negli ultimi anni è tornato in voga lo shopping vintage e sono nati molti negozi che si occupano della vendita di abbigliamento di seconda mano che ci ricorda lo stile dei nostri genitori e perché no, anche dei nostri nonni. Inoltre, tutti ci siamo resi conto del fatto che le mode del momento riprendono stili appartenenti ad epoche passate. A livello linguistico come potremmo definire questa seconda tendenza? E quale è la differenza con il vintage? Cercherò di spiegarvelo nell’articolo di oggi!
Il termine vintage è una voce inglese che deriva dal francese antico vendenge «vendemmia», che a sua volta viene dal latino vindemia. Come indicato da Treccani, il termine usato al maschile può avere due significati:
1. Denominazione generica di vini d’annata di pregio.
2. Con significato elogiativo, il termine è talora riferito, per estensione, anche a prodotti diversi dal vino, per esempio a un tabacco da pipa, a una serie di automobili, ecc. In particolare, nel linguaggio della moda, con riferimento a capi di vestiario, bigiotteria, oggetti di arredamento d’epoca o di gusto sorpassato e démodé, che evocano periodi remoti o testimoniano lo stile di un certo periodo o di uno stilista, e la tendenza stessa a fare uso di abiti, gioielli, oggetti di gusto sorpassato: quest’anno il vintage ha grande successo. Usato anche come aggettivo, riferito a gusto, moda e simili: un vestito, un arredamento molto vintage.
Per quanto riguarda la pronuncia del termine, spesso errata, trattandosi di una voce inglese la pronuncia corretta sarà /ˈvɪntɪʤ/ e non /vintadʒe/ alla francese!
Accanto al vintage troviamo il rétro, definizione della seconda tendenza descritta poco sopra. Capiamo perché!
Il termine rétro deriva dal francese rétro appunto, abbreviazione di rétrograde “retrogrado” o di rétrospectif “retrospettivo”. Esso indica qualcosa ispirato al recente passato ma non all’antico, quindi a decenni o ventenni precedenti.
Quale sarà la differenza tra abbigliamento vintage e rétro?
Con vintage ci si riferisce a capi di abbigliamento vecchi di almeno venti anni e diventati nel tempo di culto perché prodotti con materiali di alta qualità o perché hanno segnato a tal punto il costume e la cultura da essere ancora considerati preziosi e inimitabili. Con il termine rétro invece si rende omaggio a una certa epoca con elementi di recente fattura che rimandano a un certo periodo cult della storia (Focus). Ad esempio, un pantalone a zampa di elefante realizzato nel 2022 non può essere definito vintage poiché rimanda agli anni ‘70 ma è stato realizzato nel XXI secolo.
C’è però un altro termine che spesso noi giovani amiamo utilizzare per riferirci a mentalità un po’ chiuse (🤭) ma che può essere utilizzato anche nella moda: antico!
Il termine deriva dal latino antiqŭum, derivato di ante “prima”. Nel settore, lo usiamo per parlare di un qualcosa che risale a cento anni fa o più e che vale la pensa conservare.
Buono shopping!
Marianna Ciofani