Gli instancabili fulmini del Catatumbo

“El Relámpago del Catatumbo” è uno dei fenomeni climatici più assurdi di cui vi parlerò quest’oggi. Avviene nel nord-ovest del Venezuela, dove per circa 250 giorni l’anno il cielo viene illuminato senza sosta da 280 fulmini all’ora.


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L’uomo può assistere a questo temporale incessante sin dal Cinquecento, secolo a cui risalgono le prime testimonianze scritte, quando gli esploratori sfruttavano questa tempesta di luce come punto di riferimento nel corso della loro navigazione, tanto da chiamarlo “Faro del Catatumbo (o faro del Maracaibo)”. Queste maestose scariche elettriche si verificano quindi da secoli ogni giorno, più o meno un’ora dopo il tramonto, e sono visibili fino a una distanza di centinaia di chilometri.

Se la popolazione indigena dei “Bari” era convinta che lo spettacolo fosse un omaggio delle lucciole “soprannaturali” al loro Dio e la popolazione dei “Wayuu” credeva che fosse opera delle anime dei defunti, il vero fattore scatenante sembrerebbe essere la peculiare posizione geografica. La “tempesta eterna” avviene nel punto d’incontro tra il Lago Maracaibo e il fiume Catatumbo, vicino alle catene montuose della Sierra del Perijá ad ovest e alla cordigliera della Ande ad est. Al tempo stesso il lago Maracaibo è molto vicino al Mar dei Caraibi, i cui venti caldi si scontrano con quelli più freddi delle montagne e con il gas metano ionizzato proveniente dal fiume Catatumbo. Questa rarissima combinazione di fattori sembrerebbe portare allo spettacolo che è il Relámpago del Catatumbo, ma delle diverse teorie all’origine della tempesta – inclusa quella appena citata – non ne è stata confermata ancora nessuna.

Un’altra particolarità di questo fenomeno risiede nel fatto che il temporale è da sempre uno spettacolo silenzioso. Agli occhi (o meglio alle orecchie) degli spettatori, infatti, i fulmini sembrano non essere accompagnati da alcun tuono. Secondo gli esperti, il tutto è giustificato dal semplice fatto che è impossibile sentire un tuono a più di 25 chilometri di distanza dal luogo in cui il temporale ha origine, come in questo caso. Ciononostante, questo “temporale muto” rimane uno spettacolo curioso da vedere e, se preferite credere a qualcosa di più fantastico, c’è chi sostiene che sia l’unico temporale al mondo che non genera nessun tuono. A questo fenomeno già di per sé clamoroso è opportuno aggiungere un’informazione non meno rilevante: la tempesta, che produce intorno ad un milione di fulmini l’anno, sarebbe in grado di rigenerare il 10% dell’ozonosfera, sebbene gli scienziati stiano ancora cercando di capire come concretizzare questa possibilità.
Oltre ai pro va riferito purtroppo un contro, ossia che questo fenomeno è tanto spettacolare quanto pericoloso e negli anni è costato la vita ad alcuni venezuelani che abitavano nell’area circostante.
Checché se ne dica, la maggior parte degli abitanti sono orgogliosi di questo fenomeno, al punto che lo Stato venezuelano di Zulia lo ha reso il simbolo centrale della loro bandiera.

Anna Nobili