Il mistero delle linee di Nazca in Perù
Oggi vi parlerò di un affascinante mistero che riguarda il Perù meridionale. Tra la città di Nazca e quella di Palpa si trova un altopiano molto arido, si tratta del deserto di Nazca, ed è qui che si trovano le linee di Nazca: un gruppo di geroglifici composti da 13.000 linee che creano circa 800 disegni, che si possono osservare in volo.
La maggior parte delle linee di Nazca sono state realizzate più di 2.000 anni fa dal popolo appartenente alla civiltà Nazca (circa 200 a.C.-600 d.C.), anche se alcune sono chiaramente precedenti a quelle dei Nazca e sono considerate essere opera della precedente civiltà Paracas.
Si tratta soprattutto di animali stilizzati come condor, colibrì, scimmie, ragni, lucertole, pesci, e balene. Ci sono poi anche degli animali misteriosi, come quello individuato da un gruppo di archeologi giapponesi, col corpo maculato, la lingua penzolante e un enorme numero di zampe.
Ma a cosa servivano queste linee?
Varie sono state le interpretazioni che si sono susseguite dalla loro scoperta negli anni ‘20. Molti pensavano che fossero una forma di culto, in particolare collegato all’acqua e alla fertilità, altri che avessero un significato astronomico, altri ancora che fossero una sorta di messaggio indirizzato agli dei.
Studi più recenti hanno invece individuato dei possibili significati più pratici. Uno è che servivano per indicare la via ai pellegrini verso Cahuachi, la capitale religiosa della civiltà Nazca.
Un’altra interpretazione è che servissero per mantenere dei rapporti propizi con gli dei in modo che non ci fossero delle calamità. Molte linee di Nazca, infatti, seguono il percorso degli “huaicos”, le tracce di antiche inondazioni fatte di fango e di detriti.
Le teorie riguardo questi particolari disegni sono moltissime, e probabilmente la loro vera utilità rimarrà per sempre avvolta nel mistero. Tuttavia, si tratta sicuramente di un luogo suggestivo e affascinante da inserire nella propria bucket list!
Spero di avervi incuriosito anche questa volta e di avervi fatto scoprire qualcosa di nuovo, alla prossima!
Alessia Maldera