La Gaiola: un’isola maledetta?

Siamo stavolta in Italia, nel Golfo di Posillipo dove si trova il parco sommerso di Gaiola.
La Gaiola consiste in due isolotti facilmente raggiungibili dalla terraferma. Viste da davanti, le due isole unite da un sottile arco sembrano rappresentare una porta che si apre sul mare, creando un panorama da togliere il fiato.

L’isola (di cui parlerò al singolare dato che le due parti sono collegate tra loro come un’isola sola) nei secoli passati era chiamata anche “Euplea” ed era considerata una sorta di porto sicuro dei navigatori.
Se la vista mozzafiato rimane ancora oggi, non è rimasta allo stesso modo intatta la buona “reputazione” dell’isola.

credits by www.oltreirestinews.it

Sono numerosi coloro che hanno acquistato l’antica villa in cui, tuttavia, non risiede nessuno da ormai quarant’anni.
Del primissimo proprietario Publio Vedio Pollione si sa poco. Una delle poche notizie riguarda la passione dell’uomo per le murene. Sembra proprio che le allevasse all’interno di alcune vasche e punisse chiunque osava disobbedirgli dandolo in pasto alle temibili creature.

Il secondo a risiedere nella villa fu il ricco proprietario di una società, tale Luigi Negri, che l’acquistò nel XIX secolo. Tuttavia, di lì a poco, la società fallì e l’uomo si vide costretto a vendere la proprietà.

Secondo altre fonti c’è un presunto elemento storico che non posso assolutamente tralasciare, ossia che il noto poeta Virgilio seguiva alcuni studenti in una scuola nei pressi dell’isola, insegnando loro l’arte dell’alchimia e della magia. Sarebbe stato proprio uno dei suoi allievi il colpevole dele successive sfortune del luogo e di chi lo ha abitato sin da allora, con il lancio (volontario o meno non ci è possibile saperlo) di una maledizione.

Uno dei successivi proprietari fu Hans Braun con sua moglie. Il primo fu ritrovato morto e avvolto in un tappeto all’interno della villa, in circostanze che non sono mai state chiarite del tutto.
Un’altra donna – secondo alcune versioni proprio la moglie del signor Braun – ebbe la sfortuna di annegare in mare a causa di un cedimento della teleferica che collegava l’isola alla terraferma nel XX secolo.
Diversi abitanti hanno affermato che, nei giorni di tempesta, è possibile sentire i lamenti della povera donna.

Alcuni tentarono di risollevare le sorti della villa tenendo continuamente feste e altri eventi, ma questi servirono soltanto a far cadere i proprietari in miseria per i troppi soldi spesi.

Uno dei volti più noti che visse nell’isola fu senza dubbio Gianni Agnelli, a capo della casa automobilistica Fiat. Nonostante il gran successo lavorativo, Agnelli non fu altrettanto fortunato nella sua vita personale e dovette superare diversi lutti.
Così pure il miliardario John Paul Getty, anche lui in possesso della villa per un periodo di tempo, fu tremendamente scosso dalle morti di alcuni figli e dal rapimento del nipote.

Ovviamente non è certo se sia o meno l’isola la vera fonte di queste sfortune. Ciò che è certo è che un filo rosso collega tutte le persone che l’hanno abitata perché, per la maggior parte, hanno subito sorti molto ingiuste.

L’Isola della Gaiola resta nonostante tutto un piccolo paradiso sul mare che può essere visitato ancora oggi, per chiunque abbia il coraggio di farlo.

Anna Nobili