Storia e origine della Matrioska

La matrioska è il souvenir per eccellenza della Russia, ma non tutti sanno che trae origine da un’antica tradizione giapponese. È difficile non essere attratti da questa bambola di legno che si compone di pezzi di diverse dimensioni, ciascuno contenuto nell’altro. Oggi vi parleremo della sua origine e del suo significato simbolico poco conosciuto.

Savva Mamontov (1841-1918), imprenditore e promotore del circolo artistico e letterario di Abramcevo, luogo di raduno di pittori e artisti, ideò la matrioska. Mamontov allestì vari laboratori e il suo intento era quello di far fiorire il genere artistico tradizionale dei contadini russi. A lui si deve anche l’idea di un laboratorio destinato alla creazione di giocattoli per bambini. Tra questi giocattoli vi erano delle “bambole etnografiche” ovvero bambole vestite di costumi tradizionali di tutto il mondo.

Come nacque l’idea della matrioska?

Mamontov rimase colpito da un oggetto importato dal Giappone, che rappresentava Fukurokuju, divinità della Fortuna secondo la mitologia giapponese e al cui interno vi erano altre quattro figure. I giapponesi dichiararono che fu proprio un monaco russo a realizzare per primo una di quelle figure e da lì nacque l’idea di creare la matrioska.

La prima bambola di legno, chiamata matrena dal termine latino “mater”, ovvero madre, fu costruita nei primi anni del Novecento da Vasilij Petrovič Zvëzdočkin e colorata da Sergej Vasil’evič Maljutin, illustratore di libri per l’infanzia. All’interno di questa bambola vi erano otto pezzi più piccoli che rappresentavano in ordine di grandezza una madre, una ragazza, un ragazzo, una bambina e via dicendo fino ad arrivare alla figura più piccola che rappresentava un neonato.

Significato simbolico

Il termine matrioska si pensa dunque che sia un diminutivo di matrena, ovvero matrona e che rappresenti la figura materna, il capofamiglia in una società matriarcale e che sia collegata alla fertilità della terra e della donna. La matrioska rappresenta dunque la donna forte, in grado di guidare l’intera famiglia e la matrona di riferimento potrebbe essere la nonna, in russo babushka. Essa viene raffigurata tramite l’utilizzo di colori vivi, una contadina russa vestita di abiti tradizionali e con un fazzoletto a fiori sul capo. Sebbene i personaggi contenuti all’interno della matrioska classica siano sempre stati gli stessi, nel corso del tempo si è lasciato spazio anche alla creatività andando così a raffigurare personaggi delle favole, ma anche personaggi politici come Stalin, Lenin e Putin. Il materiale di lavorazione della bambola, il legno, è simbolo di resistenza e amore, è un elemento che si collega alla stagione primaverile, tempo in cui tutto fiorisce. Un’interpretazione interessante della matrioska la si ritrova nella commedia Trois et Une di Demys Aniel, secondo cui in ogni donna vi sono altre donne, ognuna con la propria personalità, proprio come è rappresentata la matrioska russa.

Come viene realizzata?

La lavorazione del legno è un processo molto impegnativo in quanto si deve evitare che esso marcisca. Si utilizza il legno di tiglio o quello di betulla, che in Russia porta fortuna. La prima bambola ad essere costruita è la più piccola, ovvero quella che non si può dividere ulteriormente. La matrioska è costituita da un minimo di 3 bambole a un massimo di 60. La matrioska più grande è composta da 51 pezzi ed è stata realizzata nel 2003 negli Stati Uniti.

Perché regalare una matrioska?

Dopo aver letto queste informazioni, avrete sicuramente capito che la matrioska simboleggia elementi positivi quali l’amore, la bontà e la vita, quindi regalarla a qualcuno è segno di buon auspicio.

Different country, different sound

Rosita Luglietto