Oggi #MondayAbroad torna a Lille… passando per l’Algeria! La splendida Maïssane è, difatti, francese, ma con origini (da parte di entrambi i genitori) algerine.
Le lingue sono la sua grande passione: se si parla (in) di algerino, inglese e italiano, Maïssane si sente sicuramente a suo agio. Studia italiano da 7 anni: “mi piacerebbe insegnare francese in questo meraviglioso stato o, comunque, italiano in Francia. L’Italia è meravigliosa: fino a ora sono riuscita a vedere molto, ma non sono ancora soddisfatta. Vorrei andare in Sicilia, visitare il sud e riuscire a toccare con mano quanto posso di questa grande cultura.”
“Culture, amusement et voyage!” Maïssane racconta così la sua esperienza. Tre parole che la dicono lunga sull’Erasmus di per sé. A mio avviso, ha scelto le parole migliori: la cultura è fondamentale quando si vivono queste avventure, si parte con la piena consapevolezza della propria, ma al rientro ti rendi conto che c’è, anche se in piccola parte, una coscienza straniera è entrata a far parte di te. Si tratta di Intercultura, quello spazio che rimane a metà tra due (o più) culture, l’incontro, lo scontro e, infine, la loro unione. Nella maggior parte degli Erasmus, questa crescita culturale si sviluppa attraverso il divertimento: ridendo e scherzando, non ti rendi conto del passare del tempo e delle tante nozioni che hai appreso, delle varie tradizioni a cui hai partecipato e le abitudini che hai sviluppato. Il tutto unito all’esperienza che più t’insegna a vivere: il viaggio.
Viaggiare non è solo prendere un aereo e partire; viaggiare è la meraviglia di scoprire il nuovo anche là dove non ce lo saremmo mai aspettati; viaggiare è crescere, stupirsi e tornare più ricchi di prima (shh, non diciamolo al portafoglio!;) )
Come ho già detto, Maïssane ha origini algerine “pur essendo nata in Francia, mi sento molto più algerina che francese… e il bello è che non ho mai avuto il piacere di andare in Algeria! C’è, comunque, qualcosa che mi porta a dirlo: sarà l’educazione che i miei genitori mi hanno impartito, la lingua che con loro sono abituata a parlare… dopo quest’esperienza, comunque, sono consapevole di avere anche una terza casa: l’Italia.”
Maïssane Boussekine