La rassegna stampa
internazionale dell’UNINT
Tra
le notizie internazionali presentate nella seguente rassegna stampa troviamo temi
relazionati alla politica, alla società e, soprattutto, alla vita post-Covid
nel mondo.
EUROPA
La Spagna sta provando ad aiutare il settore terziario con
agevolazioni e incoraggiamenti. Secondo quanto riportato da El País, i comuni dei quasi 8000 km di litorale spagnolo stanno cercando in tutti
i modi di rendere i loro stabilimenti sicuri, ma la nostra attenzione ricade
soprattutto su Vejer de la Frontera (vicino a Cadice), dove sono stati
riservati 150 metri di spiagge da dedicare ai bagnanti che hanno superato i 65 anni
di età o che hanno disabilità per tentare di minimizzare al massimo il rischio
di contagio.
Per i più appassionati di camminate, ma anche per i più religiosi, dal
primo luglio tornano a essere aperti gli alberghi, la Cattedrale e le Oficinas
de los peregrinos situati nei vari sentieri famosi per comporre il cammino
di Santiago. In un’intervista di Isaías Calvo per 20 Minutos, il direttore della Sociedad Anónima del Plan Xacobeo afferma di
essere ottimista e considera questa una grande opportunità per dar enfasi a
tutti i fattori turistici che ogni anno attraggono migliaia di pellegrini,
quali il contatto con la natura, gli spazi all’aria aperta e la sicurezza dei
percorsi stessi. Calvo rassicura anche che verranno condotti i controlli
necessari imposti dai protocolli sanitari e verrà anche mantenuta la distanza
di sicurezza, pur trovandosi in un “grande spazio comune”.
L.C, M.D.F. e I.V
In Svizzera, durante la crisi sanitaria dovuta al Covid-19, i cinque
ospedali universitari di Losanna, Ginevra, Berna, Basilea e Zurigo hanno dovuto
affrontare diverse problematiche di natura finanziaria. Secondo quanto
riportato da RTS, questi ospedali hanno subito una perdita che ammonta a
290 milioni di franchi, mentre i costi aggiuntivi strettamente legati alla
pandemia raggiungono i 66 milioni di franchi. Ciò nonostante, il Presidente
della direzione del comitato direttivo di Insel Gruppe ha dichiarato che
il sistema sanitario del Paese è esemplare e che gli ospedali sono riusciti a
gestire la situazione senza troppi problemi.
EA.V
In Francia, come riporta
il quotidiano Le Figaro, sta destando indignazione lo
scandalo che ha travolto la società di sicurezza e di intervento (CSI) di
Seine-Saint-Denis, la quale dovrà rispondere ad accuse pesanti: gli agenti di
polizia sono sospettati di essere coinvolti in atti di violenza illegittima,
estorsione e furto di droga. La notizia sta generando un ampio eco mediatico
poiché l’unità di polizia del 93° distretto dovrebbe essere una delle punte di
diamante dello Stato nella lotta contro le organizzazioni criminali e
l’economia sommersa.
In Belgio, come affermato
nel quotidiano Le soir, il numero di contagi legati al
coronavirus diminuisce progressivamente: fra il 25 giugno e il 2 luglio, con
una media di 84 nuovi casi al giorno, è stata registrata una diminuzione del
10% rispetto ai sette giorni precedenti. Come riportato nel medesimo giornale, l’epidemiologo Marc Van Ranst
ha ricordato che non si deve abbassare la guardia rispetto al pericolo di
contagio. L’Unione Europea ha aperto le frontiere a una quindicina di paesi, ma
per l’epidemiologo non è ancora il momento di prendere l’aereo e questa
apertura comporta molti rischi.
S.C
In Russia si conclude ufficialmente la settimana di votazioni in
merito alla serie di modifiche costituzionali: il 1° luglio, dopo l’analisi
della totalità dei voti, si è appreso che l’affluenza alle urne è stata del 65%
e che i voti favorevoli ammontano al 77,92% contro quelli dell’opposizione,
numero esiguo che ammonta al 21,27%. Tutti coloro in possesso del diritto al
voto (109 milioni di persone) sono stati incoraggiati e talvolta anche
facilitati, come dimostra la possibilità di voto esteso a casa, nell’espressione
della propria preferenza.
Forte di una tale approvazione, il capo dello Stato, Vladimir Putin, non
può che vedere il suo potere ancora più centralizzato e influente. Tra i
cambiamenti introdotti vi sono la possibilità per il Presidente di licenziare i
giudici della Corte Costituzionale e nominare non più 17, ma 30 senatori, tra
cui 7 a vita ed il prolungamento del suo mandato confermato fino al 2036.
Dopo l’annuncio dei risultati finali e la pubblicazione ufficiale della
legge sugli emendamenti, il documento entrerà in vigore immediatamente.
Come si evince dal quotidiano Novaja Gazeta, il consenso è stato
ottenuto in parte attraverso metodi amministrativi, con la legge fondamentale
di indicizzazione annuale delle pensioni, dall’altra attraverso la
distribuzione diretta di denaro, lotterie e minacce. Ciò spiega le proteste a
Mosca e a San Pietroburgo che si sono svolte durante l’ultimo giorno di
votazioni.
“Eravamo stati informati in anticipo di quanto sarebbe stata l’affluenza e
i numeri stanno emergendo ora perfettamente […] In Russia c’è un’imitazione del
voto popolare, dove i risultati sono noti in anticipo”. Così si esprime Fedor Krashennikov, scrittore
per il forum “The Free Russia”, e
solo una tra le varie voci critiche a riguardo del suddetto plebiscito. Egli
conclude affermando che “tutti coloro che hanno ficcato il naso in questi
affari hanno incontrato risentimento e resistenze, mentre chi si è impegnato
troppo attivamente ci ha rimesso la salute”.
Volgendo lo sguardo verso il campo della sanità, una nuova minaccia
epidemica spaventa la Russia. Al
confine orientale della Federazione, infatti, nella zona occidentale della
Mongolia nella regione di Ajmag, sono stati riscontrati due casi di peste
bubbonica. Una coppia di etnia kazaka ha infatti consumato la carne cruda di un
roditore simile alla marmotta, responsabile della trasmissione del virus. Le autorità mongole hanno immediatamente
messo in quarantena le regioni di Altaj e Tuva per scongiurare altri contagi.
L’Ambasciata russa a Ulan Bator ha rilasciato una dichiarazione per assicurare
che le autorità mongole hanno immediatamente adottato ogni provvedimento
necessario per la sicurezza dei cittadini. Non sono ancora certi i dati sulla
presenza di turisti russi nella regione che è stata preventivamente chiusa al
traffico internazionale e turistico. Tuttavia, secondo l’infettivologa Sophia Rusanova, un’epidemia
di peste bubbonica nella Mongolia occidentale non costituirebbe pericolo
immediato per la popolazione russa: “Prendendo tutte le misure necessarie, la
malattia non si diffonderà. Inoltre, l’uso moderno di antibiotici impedisce
alla malattia di degenerare nelle sue forme più aggressive, quali infezioni
polmonari.”
S.N., D.S.
Il Regno Unito sta valutando la possibilità di un piano di ritorno a scuola per migliaia di studenti inglesi. Secondo l’Evening Standard, si prevede il rientro a settembre attenendosi a un calendario adattato alle esigenze dei vari istituti. Nuove misure di sicurezza saranno varate seguendo le nuove linee guida del Dipartimento per l’Istruzione.
Come riporta BBC News, l’orario delle lezioni si baserà principalmente sulla divisione in fasce
d’età dove gli alunni verranno raggruppati mantenendo così il distanziamento
sociale. Tuttavia, come si legge su The Telegraph, molte famiglie sono propense a
non mandare i propri figli a scuola nonostante il Governo abbia imposto
l’obbligo di frequenza e sanzioni per i trasgressori. Secondo un recente
sondaggio, solo il 62% delle scuole sarebbero state pronte ad accogliere
nuovamente i loro studenti e più di un terzo lo avrebbero fatto solo per alcuni
di essi.
Anche in Irlanda il
Governo teme che non tutti gli studenti potranno frequentare il nuovo anno
scolastico a causa del distanziamento di un metro che, come sottolinea The Irish Times, comporterebbe una frequenza
parziale per molti studenti. Il Dipartimento dell’Istruzione
dell’Irlanda ha dunque dichiarato che il rispetto della distanza non sarà obbligatoria
per gli alunni frequentanti la scuola primaria.
Il ministro dell’istruzione Norma
Foley è decisa a sostenere il sistema educativo facendo in modo di accogliere
studenti e personale in un ambiente più sicuro fornendo linee guida chiare per
la pianificazione del rientro, come riportato da Indipendent.ie.
S.C., S.P.
Dal 1 luglio fino al 31 dicembre passa ufficialmente nelle mani della Germania
la Presidenza del Consiglio UE. Ad inizio settimana il presidente francese
Macron era giunto a Meseberg per discutere con la cancelliera Merkel proprio
della Presidenza del Consiglio UE. Secondo quanto riporta Der Spiegel, i punti chiave di una politica
che prende il via in uno dei momenti più drammatici della storia mondiale sono
una grande sfida per tutti: in primis si penserà a tirar fuori l’Europa dalla
crisi coronavirus attraverso la creazione di un fondo per la ripresa pari a 500
miliardi e destinato ai Paesi più colpiti dalla pandemia. È imperniato su
questo il vertice del Consiglio UE in programma il 17 e il 18 luglio. In più,
deve essere affrontata la questione Brexit e con essa tutti i danni che ne
conseguiranno per l’economia europea. Il piano economico europeo intitolato
“Quadro finanziario pluriennale per l’Ue dal 2021 al 2027” è stato analizzato
dai vertici in ogni suo dettaglio per settimane. La stessa presidente della
Commissione UE, Ursula Von der Leyen, ha più volte informato ciascuno dei capi
di Stato e di Governo dei 27 Stati membri con la speranza di arrivare ad un
punto di incontro tra tutti. Oltre ai 1.100 miliardi di euro previsti come
iniezione finanziaria settennale, vorrebbe spendere 750 miliardi per la
ricostruzione dell’Europa, un po’ troppo per il ministro federale delle finanze
Olaf Scholz (SPD). Ma il fronte dei contrari vede in prima linea i cosiddetti
Paesi “frugali” (Austria, Paesi Bassi, Svezia e Danimarca) che, non solo
vorrebbero abbassare l’ammontare totale del Recovery Found, ma vogliono
assicurarsi che il denaro venga stanziato sotto forma di prestiti e non di
sovvenzioni. Il timore è quello di subire ingenti perdite finanziarie a causa
di quelle economie che faticano a raggiungere la produttività dei paesi
nordici.
Altro tema caldo è la questione Brexit. In un articolo del giornale die Zeit si legge che la Gran Bretagna
non è disposta a negoziare la sua sovranità e non vuole scendere a patti con
l’UE. L’elenco delle questioni controverse va dalla pesca al commercio e ai
diritti dei cittadini dell’UE in Gran Bretagna e viceversa. Tuttavia, se entro
il 31 dicembre 2020 non si troverà un accordo sui rapporti futuri, la rottura
potrebbe indebolire la posizione dell’UE a livello globale, soprattutto
rispetto alle grandi potenze della Cina e degli Stati Uniti.
E la politica di asilo? Non c’è nulla di così controverso in Europa come i
temi dei rifugiati e delle migrazioni. Il Tagesschau spiega come tutti concordino
sulla necessità di una nuova legge sull’asilo, ma di quanto sia difficile
attuarla. In particolare, sulla questione se i rifugiati debbano essere
distribuiti in tutta l’UE, Stati dell’Europa dell’Est come l’Ungheria, la
Polonia o la Slovacchia si oppongono categoricamente. Secondo il ministro
federale dell’Interno Horst Seehofer, ove possibile, si dovrebbe decidere già
alle frontiere esterne dell’UE se una persona che entra nel Paese ha diritto di
asilo oppure no e i Paesi che non vogliono accettare i rifugiati dovrebbero
mostrare altri tipi di solidarietà, per esempio quella finanziaria.
M.S., L.R.
AFRICA
Secondo quanto riportato da BBC Afrique, il neo-eletto presidente del Burundi Evariste Ndayishimiye ha preso
le distanze dalle disposizioni del governo precedente, annunciando nuove misure
per combattere la pandemia dovuta al coronavirus: il prezzo del sapone sarà
ridotto del 50% affinché diventi accessibile alla maggior parte della popolazione;
il prezzo dell’acqua sarà significativamente ridotto in tutte le città;
chiunque presenti sintomi riconducibili al Covid-19 è invitato ad andare in
ospedale, dove sarà visitato e curato gratuitamente; se vi è il sospetto di un
focolaio in una regione, tutti gli abitanti dovranno fare il tampone.
EA.V.
In Angola,
il giornale Angonotícias riporta il caso del giurista Inglês
Pinto che ha difeso la necessità di creare, all’interno della società angolana,
la “cultura” del saper dire di no in caso di violazione delle regole e dei
diritti fondamentali. Pinto sostiene che bisogna avere questo tipo di coraggio
politico poiché comporta un benessere mentale e una coscienza pulita.
Successivamente, il giurista si riferisce all’ex presidente della Repubblica
affermando che, probabilmente, non ha intenzionalmente violato le leggi ma che,
come ogni essere umano, ha commesso un errore. Infatti, il figlio dell’ex
presidente è accusato di appropriazione indebita di fondi pubblici, traffico di
influenze illecite e riciclaggio di denaro.
M.P.
In Mozambico,
a Montepuez, nel nord del Paese, è stata smantellata una rete di scavo
illegale e vendita di pietre preziose che coinvolgeva una decina di persone tra
cittadini mozambicani e non. Sono state sequestrate quattro tonnellate di
pietre preziose in varie residenze e luoghi di vendita, così riporta DW. L’impresa che possiede le miniere nella zona, la Montepuez Ruby Mining, in passato aveva
già denunciato la pericolosità dello scavo illegale, che a febbraio aveva
comportato la morte di undici persone all’interno della propria impresa. La Ruby Mining ha classificato questo tipo
di attività come “schiavitù moderna” a servizio di trafficanti internazionali.
Inoltre, questa settimana il governo ha prorogato per altri trenta giorni lo stato d’emergenza mentre vi è stato una ripresa graduale
delle lezioni, decisione contestata dall’opposizione, secondo cui ancora non ci
sono circostanze sufficientemente sicure.
A Capo
Verde, un giovane professore della Universidade
de Cabo Verde, ha creato un sistema di droni per l’agricoltura e il
rimboschimento dell’arcipelago. Érico Pinheiro Fortes, laureato alla Bridgewater State University negli USA,
ha sviluppato il progetto come sua tesi magistrale. Lo scopo ultimo era finire
il ciclo di studi per aiutare il suo Paese. Di fatto, è il primo a produrre
droni a Capo Verde. Questo è anche un modo per attrarre giovani nel settore
delle innovazioni, una grande sfida del governo che vorrebbe trasformare Cabo
Verde in un “hub” di tecnologie, come
riporta DW.
D.F.
Sameh Shoukry, il Ministro degli Esteri egiziano, nel suo discorso al Consiglio di sicurezza sulla crisi della
“Diga del Rinascimento”, ha affermato che il suo Paese respinge la
minaccia alla sicurezza idrica, come riportato dalla BBCArabic.
Shoukry ha aggiunto che l’Egitto ha fatto ricorso al Consiglio di
sicurezza dopo quella che ha descritto come “intransigenza etiope”
nei negoziati sulla diga, affermando che il suo Paese è di fronte a un
“pericolo esistenziale” che minaccia l’unica fonte d’acqua e la vita
di oltre 100 milioni di egiziani.
Il Ministro ha inoltre indicato che riempire la diga e farla funzionare
unilateralmente, senza raggiungere un accordo che includa le misure necessarie
per proteggere i diritti dei Paesi a valle, ovvero Egitto e Sudan,
aumenterebbe la tensione nella regione e potrebbe provocare crisi e conflitti
che ne minerebbero la stabilità.
“Anche se apprezziamo l’importanza di questo progetto, è necessario
rendersi conto che un progetto di queste dimensioni, il più grande per generare
energia idroelettrica in Africa, minaccia la presenza di milioni di egiziani e
sudanesi”, ha affermato.
S.H.
MEDIO ORIENTE
La dichiarazione conclusiva del vertice trilaterale tra il leader russo,
turco e iraniano sulla Siria ha confermato che il conflitto siriano non
sarà risolto se non attraverso un processo politico guidato dai siriani con il
sostegno delle Nazioni Unite, secondo quanto riportato dalla CNN Arabic.
Il presidente russo Vladimir Putin, il turco Recep Tayyip Erdogan e
l’iraniano Hassan Rouhani hanno annunciato la loro opposizione a qualsiasi
“agenda separatista” che minacci la sicurezza nazionale dei Paesi
confinanti con la Siria e hanno sottolineato la necessità di facilitare il
ritorno sicuro e volontario dei rifugiati siriani e degli sfollati, nonché il
bisogno di riportare la serenità a Idlib attuando gli accordi relativi alla
città.
“La nostra priorità in Siria è preservare la sua unità politica e la
sovranità delle sue terre, in attesa di una soluzione permanente al
conflitto”, ha detto Erdogan. Ha poi aggiunto che “la Turchia continuerà a
impegnarsi per ripristinare sicurezza e prosperità in Siria”.
Il delegato dell’Arabia Saudita alle Nazioni Unite, Abdullah bin
Yahya Al-Muallami, ha sottolineato la necessità di assumere una posizione internazionale
unificata per porre fine alle irresponsabili azioni iraniane.
Secondo quanto rilasciato da Al-Muallami aSky News Arabia, si prevede che l’Iran aumenterà le sue attività destabilizzanti.
Il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha quindi avviato le deliberazioni su
una proposta degli Stati Uniti
di estendere l’embargo sulle armi contro l’Iran, che scadrà il prossimo ottobre.
Tra i timori della Russia e
della Cina, contrari alla
proposta, il segretario di Stato americano Mike Pompeo ha sollecitato
l’estensione dell’embargo, avvertendo di una grande minaccia alla stabilità in
Medio Oriente.
Come confermato dalle Nazioni Unite, l’Iran, fornendo armi a diverse parti,
ha violato l’embargo sulle armi che gli era stato imposto dall’accordo
nucleare.
S.H.
AMERICA
A
Washington, come riporta il New York Times, la Corte Suprema
respinge la legge restrittiva sull’aborto in Louisiana, sostenendo il diritto
costituzionale di una donna ad ottenerlo.
Nella storica causa Roe contro Wade del ‘73, la
Corte aveva già stabilito il diritto costituzionale delle donne ad ottenere
l’aborto, ma da allora le forze conservatrici degli Stati del Sud e del Midwest
si sono adoperate per limitare severamente l’accesso a tali servizi, tramite
alcune misure adottate con il pretesto della sicurezza.
Come si legge sul The
Guardian, il Guttmacher
Institute, che sostiene i diritti in materia di salute sessuale e riproduttiva,
si è espresso così in un tweet: “siamo sollevati che le persone in
Louisiana possano ancora ottenere cure e celebrare questa vittoria per
garantire il diritto all’aborto per tutti”.
La sentenza di lunedì è stata una grande vittoria
per i sostenitori del diritto all’aborto e un potenziale colpo per le speranze
di rielezione di Trump.
S.C, S.P
In Venezuela si stanno verificando vari fenomeni degni della nostra
attenzione. In primo luogo, di primaria importanza è la notizia delle nuove
elezioni parlamentari convocate da Nicolás Maduro per il 6 dicembre 2020,
elezioni queste che erano già state previste ma di cui si temeva l’annullamento
a causa del Covid. L’importanza di questo annuncio risiede nel fatto che da
molto tempo il governo Maduro riceve pressioni internazionali per formare un
esecutivo legittimo. Tuttavia, il Presidente, che presiede anche il Supremo
Tribunale di Giustizia, si sarebbe accordato con una piccola fetta di
dissidenti dell’opposizione per non dover nominare le autorità elettorali
attraverso l’intera Assemblea Nazionale, dove prevale l’opposizione, non
rispettando così la Costituzione. L’articolo integrale è disponibile su El País.
Rimaniamo in tema di governo Maduro, ma questa volta dal punto di vista
internazionale e diplomatico. Sempre attingendo a El País, veniamo a conoscenza
dell’espulsione da parte del Presidente dell’ambasciatrice dell’Unione Europea
a Caracas, Isabel Brilhante Pedrosa. Questa ferma decisione è stata presa dopo
alcune sanzioni emanate da Bruxelles nei confronti di 11 personalità politiche
del Paese considerate affini al regime chavista. Maduro ha reagito
adiratamente, scagliandosi anche contro l’ambasciatore spagnolo Jesús Silva,
con il quale non corrono buoni rapporti dopo che quest’ultimo aveva accolto
nella propria ambasciata il dissidente politico Leopoldo López. Agendo secondo
queste linee, il Venezuela si trova sempre più isolato dal punto di vista
internazionale, avendo rapporti a malapena con gli Stati Uniti e alcuni degli
Stati più influenti dell’America Latina.
L.C, M.D.F. e I.V
In Brasile,
il giornale Globo affronta il tema relativo al decreto
firmato il 1 luglio dal presidente Jair Bolsonaro. Secondo il decreto, le
misure di emergenza saranno prorogate per altri due mesi. Questi provvedimenti
sono rivolti a lavoratori informali e beneficiari della Bolsa Família (contributi finanziari alle famiglie in stato di
povertà). Il ministro dell’economia ha proposto di pagare quattro parcelle in
più in due mesi, pari a 600 R$ al mese (98€ circa). Le misure sono state
decretate ad aprile e inizialmente la durata prevista era di tre mesi. Il
governo prevedeva un aiuto di 200 R$ (33€ circa) ma il senato ha deciso di
incrementare la cifra a 600. La settimana scorsa, in una trasmissione, il
presidente aveva presentato l’idea del suo governo di prorogare tre parcelle di
500, 400 e 300R$ ma il senato ha respinto la proposta.
M.P
In Canada, come riportato nel Journal de Québec, nei mezzi pubblici
sarà presto obbligatorio l’uso della mascherina. L’annuncio del premier
François Legault è stato apprezzato, anche se ritenuto poco tempestivo. La
misura entrerà in vigore il 13 luglio e andrà osservata fino al 27 luglio. Il
Québec è l’ultima area del Canada a prendere provvedimenti, poiché nel resto
del Paese la mascherina è ormai da tempo obbligatoria nei luoghi pubblici
chiusi. Secondo quanto riportato dal Journal de Montréal, i partiti di
opposizione criticano il ritardo del Governo, esortando il Premier a essere più
proattivo.
EA.V
ASIA
In Cina, come riportato dal Global times, La National Health Commission (NHC) ha pubblicato un progetto che
mira alla revisione del regolamento relativo al trapianto di organi umani, che
prevede modifiche alle norme in materia di appalti, un’equa ripartizione degli
organi, una limitazione dell’età legale per la donazione e sanzioni in materia
di tratta degli organi e trapianto illegale.
Per portare avanti il progetto, iniziato nel 2016, sono state consultate
autorità sanitarie, istituzioni mediche, associazioni ed esperti.
Liu Changqiu, esperta di diritto sanitario e ricercatrice presso
l’Accademia delle scienze sociali di Shanghai, ha osservato che la revisione
contiene disposizioni utili per il futuro e indica la strada da seguire in
relazione alla donazione e al trapianto di organi in Cina. Il progetto fornisce
norme specifiche su come gli organi dei donatori devono essere acquisiti e
assegnati ai destinatari, stabilendo che gli organi possono essere donati solo
ai parenti del donatore e vieta a i minorenni di donare.
Ma Cai Yu, professore di giurisprudenza all’Università di Yunnan di finanze
ed economia, ha suggerito che dovrebbe esserci flessibilità nel sistema. La
donazione da parte dei minori dovrebbe essere consentita dopo aver superato
determinate prove fisiche e psicologiche e dopo aver ottenuto il consenso dei
genitori.
Verranno inoltre promulgate norme specifiche sul processo di
approvvigionamento, trasporto e trapianto, per escludere la possibilità di
costi aggiuntivi da parte del ricevente.
Gli organi verranno assegnati tramite il sistema di risposta ai trapianti e
ai chirurghi non sarà consentito di modificare il sistema o utilizzare organi
non assegnati tramite il sistema o da fonti poco chiare.
Prendere un organo senza il consenso di un individuo, sia esso adulto o
minore, costituisce un crimine. Gli individui e le istituzioni coinvolti nel
traffico di organi e nei trapianti illegali subiranno una sanzione da 8 a 10
volte più alta rispetto all’effettivo guadagno illegale e la sospensione della
licenza per praticare i trapianti.
Liu ha osservato che i paesi occidentali hanno da tempo attaccato le
pratiche di donazione e trapianto di organi in Cina e le hanno utilizzate come
veicolo per criticare la Cina in materia di diritti umani.
“La revisione riflette il nostro desiderio
di essere trasparenti e chiari, in modo tale che l’occidente non possa attarci
in nessun modo”, ha detto Liu.
I dati mostrano che la Cina ha circa 300.000 pazienti in attesa di un
trapianto di organi ogni anno.
G. R
OCEANIA
Secondo
il The Guardian, l’Australia ha registrato 87 nuovi casi di
Covid-19, di cui 73 nel Victoria e 14 nel Nuovo Galles del Sud.
Paul Kelly, vice direttore sanitario australiano,
ha lodato il blocco di 10 codici postali a nord di Melbourne definendolo una
“soluzione innovativa e proporzionata” per controllare l’epidemia.
Inoltre, secondo Kelly è importante fare sul serio e muoversi velocemente e, in
assenza di un vaccino, bisogna servirsi delle sole armi che si posseggono per
combattere questo virus: testare, rintracciare e isolare, e Melbourne le sta
usando.
S.C, S.P
Rassegna
stampa a cura di:
Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)