La rassegna stampa internazionale dell’UNINT

In Europa, se da un lato la Russia riprende i voli aerei internazionali, la Spagna con vari Paesi dell’America Latina cerca soluzioni per le disuguaglianze sociali ed economiche, dall’altro lato Germania e Regno Unito si ritrovano a fronteggiare nuovamente il virus.

I Paesi africani si dividono fra chi rilancia progetti di sviluppo, fondi, riforme e chi invece, come il Capo Verde, combatte ancora con il Covid.

In Medio Oriente, al contrario, le tematiche politiche e territoriali tornano ad occupare le prime pagine dei giornali mentre negli Stati Uniti e in Oceania non mancano le polemiche.

EUROPA

Lo scorso 24 giugno si è tenuta a Madrid una videoconferenza internazionale convocata dal Primo Ministro Pedro Sánchez e alla quale hanno partecipato varie istituzioni finanziarie multilaterali, tra cui il FMI, la Banca Mondiale, la Banca Interamericana di Sviluppo, la banca Mondiale per l’America Latina, insieme ai rappresentanti del governo dei seguenti Paesi: Argentina, Cile, Colombia, Costa Rica, Ecuador, Perù, Paraguay, Repubblica Dominicana, Uruguay e Barbados. L’obiettivo della programmazione dell’incontro è stato cercare di trovare delle vie per far accedere i Paesi menzionati a crediti erogati dalle istituzioni finanziarie – anche se non rispettano tutti gli standard per ottenerli a causa della situazione economica critica che stanno affrontando a seguito della pandemia – ma soprattutto per far sì che questa non inasprisca le già profonde disuguaglianze sociali. Infatti, un articolo de El País suggerisce che sarebbero circa 29 milioni le persone che potrebbero soffrire nuove e maggiori disparità sociali ed economiche. Per quanto riguarda le cifre relative ai fondi che si intendono concedere ai Paesi in questione non vi è stata nessuna dichiarazione, ma è stato sottolineato che l’intenzione è quella di prestare un tipo di sostegno di gran lunga più sostanziale rispetto a quanto fatto fino ad ora, ovvero cercare di ammorbidire i criteri di accesso ai crediti delle istituzioni finanziarie multilaterali per non lasciare indietro i Paesi che più ne hanno bisogno.

L.C, M.D.F. e I.V

Questa settimana in Portogallo si è festeggiato, seppur in un modo insolito, São João (San Giovanni), ricorrenza importante soprattutto nella città di Porto e nei paesini circostanti. Infatti, questa festa popolare normalmente riempie il centro della città con bancarelle e tavolate per la tipica abbuffata di sardine. La ricorrenza è poi caratterizzata dal tipico spettacolo di fuochi d’artificio che parte dal ponte Dom Luís seguito dal lancio delle lanterne di carta dai vari punti della città. Quest’anno, invece, alcune persone sono andate in strada ma in piccoli gruppi separati e senza i tipici festeggiamenti, e le autorità hanno invitato i cittadini a rimanere in casa. Il comportamento della popolazione è stato d’esempio per l’intero Paese, secondo quanto affermato dai presidenti della Direzione Generale della Salute Rui Moreira e Eduardo Vítor Rodrigues, come riporta Expresso.

D.F

In Francia è ripreso il processo Mediator, interrotto dalla crisi sanitaria. Il Mediator è un farmaco contro il diabete messo sul mercato nel 1976 dal gruppo farmaceutico Servier e ritirato nel 2009 perché ritenuto responsabile della morte di centinaia di persone. Secondo quanto riportato dal quotidiano Le Monde, il gruppo Servier è processato per frode e omicidio colposo. Il Pubblico Ministero ha imposto sanzioni per un valore di 10,3 milioni di euro e una condanna a cinque anni di reclusione per Jean-Philippe Seta, l’ex presidente operativo del laboratorio del gruppo farmaceutico al quale sono stati addebitati 200.000 euro di multa.

EA.V

In Belgio, a causa di un rapporto riservato del GEES (gruppo di esperti incaricati della strategia del deconfinamento) reso pubblico per mano anonima lo scorso aprile, sono sorti degli attriti tra gli scienziati e i politici responsabili della gestione della crisi sanitaria. Secondo il quotidiano La Libre Belgique, un politico, che è voluto rimanere anonimo, accusa l’esperto Emmanuel André di essere l’artefice della divulgazione del rapporto. Lo scienziato smentisce l’accusa e chiede al politico di uscire allo scoperto per fare chiarezza. Riguardo alla situazione sanitaria, come riportato sul sito di informazione 7sur7, nel rapporto del GEES datato 3 giugno sono espressi chiaramente due punti: il Belgio non è sufficientemente preparato per una possibile seconda ondata di contagi e potrebbero esserci conseguenze legate alle disuguaglianze sociali.

EA.V

In Svizzera, il Consiglio federale ha autorizzato il Pubblico Ministero ad avviare un procedimento penale contro la Crypto AG, un’azienda di Zugo che aveva svolto attività di spionaggio per conto della CIA e della BND, i servizi segreti tedeschi. Il procedimento non riguarderà tuttavia le attività di spionaggio della società, ma piuttosto le eventuali informazioni false o incomplete fornite da Crypto. Secondo quanto riferito dal quotidiano Le Temps, nel corso degli anni la CIA e BND hanno intercettato migliaia di documenti utilizzando dispositivi di crittografia della società Crypto. Usando dispositivi truccati, la CIA e il BND hanno ascoltato le conversazioni di oltre 100 Stati stranieri, in particolare nel mondo musulmano e in America Latina.

S.C.

In Russia, la compagnia aerea “Aeroflot” riprende i voli internazionali nonostante il divieto del governo e ad annunciarlo è il principale quotidiano economico russo Vedomosti.

Il 30 marzo, infatti, il governo russo aveva emanato un decreto secondo cui venivano limitati gli spostamenti in tutti i posti di frontiera stradali, ferroviari e marittimi e di conseguenza, Aeroflot aveva sospeso i collegamenti aerei, compreso Roma-Mosca-Roma, a decorrere dal 31 marzo fino ad almeno il 1° maggio.

L’eccezione al decreto era costituita soltanto dai voli di esportazione merci e postali. Perciò, per aggirare questo cavillo la compagnia Aeroflot considera anche questi voli come “servizio di esportazione merci”, ed i biglietti vengono comunque venduti dall’inizio di giugno. Tuttavia, possono acquistare un volo per l’Europa soltanto i cittadini dell’Unione Europea e i cittadini russi con cittadinanza o permesso di soggiorno in uno di questi paesi. I voli, inoltre non vengono pubblicizzati, bensì si può venire a conoscenza di questi ultimi solo tramite passaparola.

Secondo i dati emersi dal sistema di prenotazione, nella prima settimana di giugno Aeroflot effettuava voli per Francoforte, Parigi, Londra, New York, Seoul e Tel Aviv una volta alla settimana, arrivando a coprire successivamente anche le tratte per Roma, Barcellona e Nizza due volte la settimana.

I biglietti di ritorno invece non vengono venduti, poiché la Federazione Russa rimane chiusa per i cittadini di altri paesi.

Il pilota russo Yuri Sutnik ha dichiarato che in Russia è necessario abbassare il prezzo dei biglietti aerei per garantire la ripresa economica delle compagnie aeree, duramente colpite a causa dell’emergenza Covid-19.

Ancora non è prevista alcuna data precisa per la riapertura ufficiale completa del servizio aereo. “Per prendere una decisione definitiva, è necessario avere essere sicuri delle norme di sicurezza”, ha dichiarato Sytnik.

“Inoltre, per quanto riguarda le tratte internazionali, la situazione in politica estera non consente ancora traffici aerei come in precedenza: sono tese le relazioni con l’Egitto e la Turchia. In base al principio di reciprocità, entrambe i paesi dovrebbero essere d’accordo con la riapertura delle tratte.”

Per quanto riguarda i voli interni, invece, la situazione è relativamente più semplice.

In generale, la stagione turistica è persa e la prospettiva di ripristinare condizioni di normalità solo all’inizio del prossimo anno spaventa le compagnie aeree.

“Il Covid-19 ha lasciato molte compagnie aeree nell’impossibilità di ripartire a pieno regime. Si consideri che il carburante di un jet costa 55.000 rubli per tonnellata (708.30 euro), dai 10 ai 20 dollari invece è il prezzo a passeggero del servizio aeroportuale. Ciò non consente di abbassare il prezzo dei biglietti, il che ne disincentiva l’acquisto.”

Inoltre, è molto costosa la manutenzione degli aerei che per mancanza di volo e passeggeri rimangono a terra: spesso vengono prelevati da questi i pezzi di ricambio per supplire a riparazioni di altri mezzi. 

S.N., D.S.

Recentemente il Regno Unito ha scoperto una nuova minaccia: il Paese deve prepararsi ad affrontare un’eventuale seconda ondata di Coronavirus. Secondo la BBC è stata pubblicata una lettera sul British Medical Journal nella quale si spiegava la necessità di un piano d’azione per contrastare una seconda nuova ondata in modo da salvare molte più vite in futuro.

Come si legge su Sky News, le autorità sanitarie hanno chiesto una valutazione rapida per capire il grado di preparazione nazionale nell’eventualità di un nuovo focolaio. L’appello è stato lanciato dai Presidenti di alcuni istituti medici, soprattutto dal Presidente della British Medical Association.

L’Express parla di un “rischio reale” ma nonostante ciò Johnson ha affermato che il distanziamento sociale di due metri sarà ridotto a uno e che dal 4 luglio verranno riaperti pub, ristoranti, hotel e cinema.

S.C., S.P.

Secondo quanto si apprende dal giornale Frankfurter Allgemeine, se prima il ministro della Renania Settentrionale-Vestfalia Armin Laschet (CDU) era stato tra i primi a battersi per un allentamento delle restrizioni in Germania, ad oggi è purtroppo il primo a dover annunciare un nuovo isolamento: dopo l’epidemia di massa partita dal macello di Tönnies, Gütersloh è il distretto più colpito. «È una situazione particolare. Forse frutto della dispersione delle sedi e dell’internazionalità dei dipendenti. Sono 1553 i dipendenti positivi e non sono ancora esclusi casi nel loro ambito familiare. Dall’altra parte però, sono solo 24 i casi accertati nel distretto esterni alla cerchia del gruppo Tönnies» – dichiara Laschet.

Ad ogni modo, almeno fino alla fine di giugno i 370.000 abitanti di Gütersloh dovranno tornare a rispettare le severe restrizioni degli inizi di marzo: in base a quanto riportato sul giornale, non sarà possibile avere contatti se non per un massimo di due persone o tra i familiari. Sarà disposta la chiusura per bar, ristoranti, piscine, palestre, cinema e già la settimana scorsa l’amministratore distrettuale Sven-Georg Adenauer (CDU) aveva provveduto per scuole e asili del distretto. Da lunedì 29 giugno verranno effettuati gratuitamente tamponi su tutta la popolazione e il quadro sarà più chiaro. Il ministro della salute Karl-Josef Laumann (CDU) ha esteso le misure restrittive anche al vicino quartiere Warendorf, mentre lo stato dello Schleswig-Holstein ha disposto l’obbligo di quarantena per chi proviene dalle zone rosse della Renania Settentrionale-Vestfalia. Tuttavia, non esiste alcun divieto di lasciare il paese, sebbene si raccomandi di ridurre al minimo i movimenti tra un distretto e l’altro.

Insomma, un clima cauto ma di generale ripresa, la notizia del nuovo focolaio in Germania ha sorpreso tutti. Sempre secondo il Frankfurter Allgemeine, l’istituto Robert Koch non è ancora in grado di spiegare il vero motivo del contagio nell’industria della carne, ma le ipotesi che emergono testimoniano una realtà preoccupante. I lavoratori, in buona parte polacchi e rumeni sottopagati, alloggiano in appartamenti super affollati senza alcun rispetto delle norme di igiene e sicurezza. Secondo il presidente Lothar Wieler (RKI), queste condizioni, insieme alle basse temperature richieste per la conservazione della carne e al funzionamento delle bocchette per il ricircolo dell’aria potrebbero aver favorito la diffusione del virus. L’azienda dovrà rispondere anche della mancata cooperazione con il governo per non aver fornito tempestivamente i recapiti di tutti i dipendenti. Sono state perse ore preziose per circoscrivere il contagio e molti operai sono partiti con le loro famiglie per rientrare nel proprio Paese. A tal proposito, il giornale Die Zeit fa sapere che la Bulgaria ha ripristinato l’obbligo di quarantena per i viaggiatori provenienti dalla Germania. Verrà controllato il loro legame con l’azienda Tönnies, affinché il ritorno dei dipendenti non crei un’ulteriore diffusione del virus. Già per tre di loro è scattata la quarantena preventiva.

 M.S., L.R.

AFRICA

Nell’Africa nord-occidentale un importante progetto di sviluppo dell’area portuale, chiamato Nador West Med, pone il Marocco al crocevia delle rotte marittime tra Europa e Africa. Secondo quanto riportato dal settimanale Jeune Afrique, l’obbiettivo del progetto di Nador West Med è quello di rafforzare la posizione commerciale del Marocco nel bacino del Mediterraneo. Allo stesso tempo in Gabon, secondo quanto afferma il quotidiano Le Monde: Afrique, si è giunti ad una svolta nell’ambito del progresso sociale con la decriminalizzazione dell’omosessualità da parte dell’Assemblea nazionale: è stato annullato un emendamento del codice penale che condannava l’omosessualità come “offesa alla morale”.

S.C.

In Mozambico è stato annunciato un fondo di 667 milioni di dollari per i prossimi tre anni da parte di enti internazionali quali il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale, la Banca mondiale di sviluppo e l’Unione Europea, come si legge in DW. Il Mozambico aveva dichiarato a fine marzo l’urgenza di 700 milioni di dollari per affrontare l’emergenza Covid-19, data la necessità di strutture ospedaliere. Questo importo sarà quindi utilizzato per sostenere il Paese nell’emergenza sanitaria attraverso varie iniziative.

D.F.

In Angola, si parla di una riforma del governo che consiste nella riduzione degli istituti pubblici da 144 a 102, al fine di aumentarne l’efficienza, come riporta Jornal de Angola. Si stima che verranno risparmiati circa un miliardo di kwanzas (circa un milione e mezzo di euro).

Il giornale A Semana riporta per Capo Verde la dichiarazione del ministro della Salute Artur Correia durante una conferenza stampa a Praia. Correia afferma che l’aumento dei nuovi casi di Covid-19 (il 23 giugno ne sono stati registrati 54, il numero più alto da marzo) è dovuto sia al mancato distanziamento sociale sia al mancato rispetto delle regole indicate dal governo.

M.P.

MEDIO ORIENTE

Benny Gantz, Ministro israeliano della Difesa, ha affermato che il piano di annessione delle terre in Cisgiordania sarà attuato in coordinamento regionale con tutti i Paesi con cui Israele è in contatto, nel rispetto dei diritti umani e della libertà di movimento della popolazione palestinese.

Gantz ha inoltre annunciato, secondo quanto riportato dalla Israeli Broadcasting Corporation, che “Israele non continuerà ad attendere un cambio di posizione palestinese, ma proseguirà il piano anche senza il loro consenso”.

Per quanto riguarda la data di inizio dell’annessione, la radio israeliana ha affermato che “non vi è ancora certezza e che il piano potrebbe essere attuato all’inizio di luglio ma anche in un secondo momento”.

È stato riferito che il Ministro degli Esteri giordano Ayman al-Safadi si è ripetutamente espresso contro l’annessione, affermando che ciò porterebbe “all’eliminazione della soluzione a due Stati” distruggendo “le basi del processo di pace”, mentre lo sceicco Mohammed bin Zayed Al Nahyan, principe ereditario di Abu Dhabi, ” rifiuta categoricamente” questa annessione, come riportato dalla CNN Arabic.

In risposta, il movimento Hamas invita ad una ” violenta rivoluzione di massa in ogni angolo” per contrastare la politica di annessione israeliana. L’invito di Hamas arriva in un momento in cui il portavoce di un giornale del movimento ha dichiarato che le brigate al-Qassam, il braccio armato di Hamas, avrebbero tenuto una conferenza stampa entro pochi giorni per chiarire i particolari del piano contro l’occupazione della Cisgiordania, come sottolineato dal giornale Asharq Al-Awsat. “Il complotto per rubare la terra è solo un prolungamento di una cospirazione, iniziata con la catastrofe del 1948, mirata a saccheggiare e usurpare il territorio palestinese”.

L’apparente mossa di Hamas, incluso l’ingresso delle brigate al-Qassam sulla linea, rafforza i timori israeliani di una nuova escalation nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania.

Anche in Yemen sembrano esserci degli sviluppi. La coalizione araba nel Paese, guidata dall‘Arabia Saudita, ha annunciato l’avvio della diffusione sul campo di “osservatori militari” per monitorare il cessate il fuoco tra le forze governative yemenite riconosciute a livello internazionale e i combattenti del Consiglio di transizione meridionale. Il canale di notizie saudita Al-Ekhbariya ha dichiarato che gli osservatori militari stanno già iniziando ad arrivare nella città di Abyan per svolgere la loro missione volta a realizzare un completo cessate il fuoco e a separare le forze in conflitto. Questo accordo sottolinea che le due parti hanno preso “un impegno per il cessate il fuoco, per una riduzione dell’escalation e per un ritorno alle condizioni normali, attraverso l’attuazione dell’accordo di Riyad”.

I due fronti hanno assistito a scontri che sono durati fino a questa settimana, secondo quanto riportato da France24.

S.H.

AMERICA

Negli Stati Uniti, il The Guardian ha riportato le polemiche che Donald Trump ha scatenato, tenendo il suo primo raduno elettorale dopo il blocco a causa del coronavirus a Tulsa, Oklahoma, sabato 20 giugno. L’evento è stato ampiamente criticato per aver rischiato un nuovo aumento delle infezioni da Covid-19 e per aver alimentato le tensioni razziali. 

Come si legge sul New York Times, prima dell’evento, il responsabile elettorale aveva annunciato quasi un milione di iscrizioni e il presidente si aspettava una folla in esubero, i partecipanti invece sono stati solo 6.200. Questo perché migliaia di giovani senza alcuna intenzione di partecipare effettivamente al raduno si sono iscritti online per scherzo, con l’obiettivo di gonfiare le aspettative di affluenza. Steve Schmidt, lo stratega repubblicano diventato il nemico di Trump, ha twittato: “Gli adolescenti d’America hanno sferrato un colpo selvaggio contro Donald Trump”

S.C, S.P

In America Latina si continuano a piangere le migliaia di morti a causa del Covid-19 e si iniziano a valutare i danni anche in ambito sociale e culturale.

Il Messico vanta l’università più grande dell’America Latina, la Universidad Nacional Autónoma de México,che, secondo El País, richiede al governo fondi per la riapertura di “spazi culturali”, sussidi per le librerie e iniziative per incentivare la conservazione dei beni culturali. Infatti, secondo Jorge Volpi, coordinatore del dipartimento di Difusión Cultural, quello dell’arte è stato uno dei settori più penalizzati dalla pandemia.

In Venezuela, invece, la città universitaria della Universidad Central di Caracas, dichiarata Patrimonio dell’Umanità nel 2000, ha subìto ingenti danni con conseguenze disastrose sull’imponente opera architettonica dell’ateneo. Secondo alcune dichiarazioni rilasciate a El País, Paulina Villanueva, figlia di Carlos Raúl, architetto del campus, ha fatto presente che la struttura vive uno stato di abbandono acuito dal lockdown e dalle piogge torrenziali degli ultimi giorni.

In Argentina la quarantena ha evidenziato il divario tra le classi sociali anche nel campo dell’istruzione scolastica: in moltissime aree del Paese, infatti, gli abitanti non possiedono un computer e quindi i bambini non hanno potuto usufruire delle video lezioni. In base a quanto riportato da El País, una stima dell’Unicef ha rilevato che il 28% degli abitanti non ha la connessione internet, il 53% dei ragazzi studia senza pc e almeno 6 milioni di bambini vivono in uno stato di emarginazione.

L.C, M.D.F. e I.V

In Brasile, Valter Roberto Silvério, professore del Dipartimento di Sociologia dell’Università Federale di São Carlos, affronta la tematica delle battaglie della comunità di colore nel Paese nel giornale BBC Brasil. Il professore sostiene che il problema non è la mancanza di sensibilità delle persone “bianche”, bensì la mancanza di informazioni in materia. Silvério studia i movimenti delle comunità di colore che si sono susseguite negli anni in varie parti del mondo e riflette sugli ultimi avvenimenti. Infatti, sembra che i giovani che non hanno mai subito discriminazioni, stiano capendo di avere più privilegi. In Brasile le manifestazioni contro il razzismo si sono legate anche a quelle contro il presidente Bolsonaro, oltre al fatto che a differenza degli altri Paesi, in Brasile queste manifestazioni sono molto più violente.

M.P

In Canada, l’Evironment Canada ha dichiarato che di recente si è formato un tornado nei pressi del lago Sturgeon. Secondo quanto pubblicato da Global News, sono stati segnalati numerosi avvistamenti del gigantesco imbuto di nuvole presente nell’area lacustre a ovest di Bobcaygeon e a circa una trentina di chilometri a nord di Lindsay.

Su CTV News si legge che non sono stati segnalati danni a persone o abitazioni. Tuttavia, la cantante country Madison Kozak ha pubblicato una foto su Twitter in cui si vede la sua darsena distrutta, spiegando che il tornado avrebbe colpito il molo e scoperchiato la rimessa per le imbarcazioni.

S.C, S.P

ASIA

L’epidemia di coronavirus può essere vista come un’opportunità per migliorare la conoscenza globale dell’altro. A dirlo, il China Daily, attraverso le testimonianze di alcuni ragazzi cinesi, che sperano di favorire una maggiore comunicazione con i loro coetanei per migliorare la comprensione reciproca tra persone di diversi paesi e background.

La pandemia di Covid-19, che ha generato casi di pregiudizio, risentimento e ignoranza, può avere un risvolto positivo e rimodellare la fiducia reciproca globale e nelle generazioni future.

Zhang Xiao, di Shanghai, inizia gli studi di laurea presso l’Università di Tokyo a settembre.

Ha affermato che il suo desiderio, oltre l’apprendimento accademico, è quello di porre fine ai pregiudizi tra cinesi e giapponesi, attraverso le sue stesse parole e azioni.

Negli ultimi anni, ha viaggiato in Giappone per una serie di programmi di scambio e ha ritenuto che la comunicazione interpersonale tra i due paesi fosse estremamente amichevole che l’interesse nello scoprire la cultura dell’altro fosse reciproco.

“In Giappone, studierò e approfondirò la storia della Cina e delle sue tradizioni, promuovendo una vera e propria campagna di comunicazione e informazione utilizzando i social media, così da poter spiegare ai miei insegnanti e compagni di scuola giapponesi usi e costumi del mio popolo, nonché il nostro modo di pensare e di vivere” ha dichiarato Zhang, che si specializzerà in scienze ambientali.

Dai Shixuan, una diciassettenne di Shanghai, ha detto che lei e un’amica hanno lanciato un account WeChat per informare il mondo sugli sforzi per combattere la diffusione del virus in città durante il picco dell’epidemia.

Hanno anche pubblicato video su piattaforme di social media internazionali e ricevuto commenti positivi dall’estero per le azioni intraprese a Shanghai.

“Le generazioni più giovani possono dare voce all’umanità e promuovere una consapevolezza globale” ha detto Dai, che da grande vuole essere un medico.

 La sua partecipazione al THIMUN (Hague International Model United Nations), un ciclo di conferenze rivolte agli studenti, le ha permesso di scoprire come i giovani di tutto il mondo, dal Regno Unito ai Paesi arabi, siano interessati alla situazione attuale della Cina e quanto sia importante favorire l’incontro e il dialogo tra giovani di culture, lingue e Paesi diversi.

Mao Yingsu, di Shanghai, che ha ricevuto borse di studio dall’Università di Oxford nel Regno Unito e dall’Università della Pennsylvania negli Stati Uniti, ha affermato che la pandemia ha fatto capire alla gente che nessuno e nessuna nazione può essere “isolata dal mondo”.

Molte questioni sociali nel mondo, comprese le situazioni internazionali, interesseranno tutti noi, indipendentemente dal fatto che ci preoccupiamo o meno. La pandemia mostra ai giovani che si deve prestare maggiore attenzione a ciò che ci circonda e al modo in cui tutto ciò viene vissuto e affrontato nel mondo” ha affermato Mao.

Ha aggiunto che si specializzerà in filosofia, politica ed economia a Oxford o scienze sociali all’Università della Pennsylvania. Entrambe le università l’hanno attratta, poiché potrebbero offrirle una nuova prospettiva e nuove opportunità per osservare e comprendere il mondo, contribuendo al progresso sociale.

G. R

OCEANIA

A Sidney, Australia, un uomo indigeno di nome Kris Lovelock è stato ripetutamente colpito al volto con il taser dagli agenti durante un arresto. Il motivo dell’arresto è dovuto al ritrovamento di una borsa, contenente oggetti rubati.

Il Daily Mail riporta che l’uomo è stato portato al St Vincent’s Hospital ed èsotto la sorveglianza della polizia. La madre e la ragazza del signor Lovelock hanno detto di essere venute a conoscenza dell’arresto dopo aver visto il video circolare sui social media. “Mi si è spezzato il cuore. Odio la polizia australiana, ad oggi non sento di potermi fidare di loro. Queste persone dovrebbero aiutarci e invece questo è quello che fanno”, ha dichiarato la madre a 9News.

S.C, S.P

Rassegna stampa a cura di:

Ariela Capuano (responsabile lingua inglese)
Salvina Calanducci e Simona Picci (lingua inglese)
Giulia Deiana (responsabile lingua francese)
Silvia Calbi e Elen’Alba Vitiello (lingua francese)
Alessandra Semeraro (responsabile lingua spagnola)
Lavinia Cataldi, Michela Di Franco e Ilaria Violi (lingua spagnola)
Veronica Battista (responsabile lingua portoghese)
Martina Pavone e Diana Fagiolo (lingua portoghese)
Silvia Santini (responsabile lingua tedesca)
Michela Sartarelli e Laura Razzini (lingua tedesca)
Clarissa Giacomini (responsabile lingua russa)
Silvia Noli, Diana Sandulli (lingua russa)
Sara Zuccante (responsabile lingua araba)
Samar Hassan (lingua araba)
Claudia Lorenti (responsabile lingua cinese & coordinatrice del progetto)
Gioia Ribeca (lingua cinese)